martedì 25 dicembre 2007

La Maestra Vecchia e la Feritoia

La Maestra Vecchia rappresenta la saggezza. Una guida spirituale.
La Casa rappresenta la vita del sognatore, e i suoi stati d'animo di fronte agli eventi della vita reale.

23 Dicembre 2007 - Ho sognato che tornavo alla lezione di aquagym nella piscina con la Maestra Vecchia. Questa maesta assomiglia alla mia vera vecchia maestra di yoga. Questa piscina l'ho già sognata un'altra volta, ha le pareti della vasca in pietra nera ed è di forma irregolare. Da all'acqua un colore scuro come sulle spiagge vulcaniche, ma è perfettamente trasparente e l'impressione è di galleggiare in acque profonde e misteriose. Nel sogno ho la gamba sinistra tutta coperta di lividi e croste. Quando sono uscita dall'acqua mi sono diretta agli armadietti al bordo, avevo tre paia di scarpe: ciabatte infradito, scarpe stringate marroni e scarponi da montagna. Entro in una casa Multipiano, direttamente dalla camera da letto del piano più alto. Nel letto gente che dorme. Scendendo da piano a piano, trovo sempre camere da letto con gente che dorme, o letti disfatti. Arrivata al piano terra penso di apportare delle modifiche e che dal garage voglio ricavare un giardino interno (si materializza) con un bagno e una camera. Nell'atrio una parete curva nasconde alla vista queste stanze. Nella parete una feritoia orizzontale all'altezza degli occhi mi permette di vedere, senza essere vista, chi vuole entrare. E' la mia casa.

Forse dormo troppo.

martedì 18 settembre 2007

Il mio primo profumo

L'iniziazione al profumo avvenne da parte di zia Rosanna (la sorella di mia madre). Ancora alle elementari trascorsi qualche mese da lei al mare. Amante delle fragranze secche e chypre di Guerlain, i suoi profumi avevano nomi evocativi di paesi lontani: Mitsouko, Chamade... Detti da lei nomi come Shalimar, Guerlain, con la sua erre arrotolata, assumevano un fascino misterioso ed esotico tutto particolare. Un giorno decise che dovevo avere il mio primo profumo, andammo nella profumeria dalla quale si serviva sempre, e a colpo sicuro scelse per me Diorella. Fu subito amore. Mi piaceva la sua freschezza agrumata ma anche quella nota quasi piccante, un po' secca e la sua consistenza dolce e fiorita che lo differenziava dalle eau de cologne sentite fino ad allora, fresche, pulite ma evanescenti (4711, Roger et Gallet...). Quello era un vero profumo, in effetti una eau de toilette, ma per me era anche una ragazza con un giacchino corto in vita e i pantaloni affilati, che cammina sorridendo nell'aria primaverile. La bottiglia con il pied de poule bianco e nero, la conservo ancora. Da allora la passione per i profumi è sempre aumentata, tanti profumi sono stati, a turno, il "mio profumo" con la subitanea consapevolezza che presto sarebbe stato sostituito da un'altro, nuovo, diverso. No, non sono fedele e così ogni volta, ogni profumo ha scandito un periodo più o meno breve della mia vita. Alcuni sono "i miei preferiti", posti sul gradino più in alto di una scala che non ha il gradino "dell' Unico, il Solo". Altri si alternano, a periodi ritornano, per riprendere un'umore, altri ancora rimangono li, inutilizzati perché il mio divenire non coincide più con la loro espressione. Altri ancora, brutalmente fatti fuori perché divenuti insopportabili. Recentemente ho ricomprato Diorella. A parte il dispiacere di una bottiglietta un po' anonima senza più la sua stoffa primaverile, l'ho trovato diverso. E forse lo è, chi lo sa. Forse, solo, non sono più la bambina a cui viene donato il primo assaggio della femminilità. Ma ogni tanto annuso quello vecchio, e subito mi ritrovo in cappottino primaverile, sul lungo mare, a passeggio con la zia Rosanna.

Diorella (Christian Dior) - 1972 - Cipriati fruttati - (Edmond Roudnitska)
Gelsomino del Marocco, Vetiver, Patchouly, Caprifoglio, Bergamotto d'Italia, Limone di Sicilia, Basilico, Pesca, Muschio di quercia. Essenza di modernità, verde freschezza
http://nowsmellthis.blogharbor.com/blog/_archives/2005/4/20/600118.html