mercoledì 31 dicembre 2008

Allo Specchio

Lunedì 29 Dicembre 2008 - (II sogno) Mi guardo allo specchio e noto un neo sul lato destro del naso. E' una macchia marrone che si espande sotto una pellicola di pelle. Tolgo la pelle e la macchia marrone è anche tutta intorno alla bocca e sul mento. Penso che non ho messo la crema con la protezione solare quando prima, nell'altro sogno, ero al lavoro con la scrivania all'aperto. Continuo a togliere la pelle: la fronte e il resto del viso hanno una pelle nuova e bella. Forse quello è lo stadio finale e devo solo aspettare che anche intorno alla bocca e il lato destro del naso diventino così.

La trasformazione è in atto. Come un serpente, sto cambiando pelle. La muta è iniziata dalla fronte, il livello intellettivo. Manca ancora il naso e la bocca, l'intuizione e il corpo, la sensorialità.
Il lato destro del naso, l'emisfero sinistro, la parte razionale, verbosa, fintabionda di me che impedisce all'istinto di esercitare completamente.

La scrivania all'aperto

Lunedì 29 Dicembre 2008 - (I sogno) Cambiate di nuovo le posizioni delle scrivanie in ufficio. Adesso siamo all'aperto. Sono nella via dove mettevano il mercato settimanale nel paese in cui vivevo da piccola. Con me c'è Tiziana, una mia amica ed ex collega. La mia scrivania è sul prato, c'è una libreria attaccata al bordo sinistro della scrivania. Sistemo il monitor del computer in una posizione più comoda per me, chi ha sistemato l'ufficio me l'ha messo tutto di lato e per vederlo dovrei assumere una posizione scomoda, da torcicollo. Mostro a Tiziana i libri sullo scaffale e noto che si è aggiunto un altro pezzo di libreria che rende instabile tutto e blocca il passaggio nel vialetto dietro di me. Osservo meglio e vedo che il pezzo aggiunto ha libri che non ho mai consultato in 17 anni. Mostro a Tiziana i libri della piccola libreria originaria, sono miei, le dico, e mi sono serviti : dizionari, enciclopedia della scienza, enciclopedia dell'arte.

Tiziana è bionda, capelli vaporosi. Ha la pelle diafana e una voce melodiosa. Io l'ho sempre associata all'immagine di una Fata, e della Fata ha anche la comprensione di tutte le cose e il potere della bontà e dell'amore.

Non so se avere il "posto di lavoro" all'aria aperta sia positivo o negativo, "essere in mezzo ad una strada" "senza un tetto sulla testa" di solito hanno connotazioni negative, ma io sono in un prato e mi godo il sole in questo sogno, non più chiusa dentro. C'è ancora qualcosa che vorrebbe costringermi ad una posizione scomoda, ma non mi voglio adattare, e che vorrebbe bloccarmi e rendermi instabile con argomenti attraenti solo in apparenza. Ad una visione più accurata questa "libreria" mi appesantisce di libri di cui non ho bisogno. I libri che mi servono, i miei, stanno su una libreria snella e compatta. I libri della mia vita sono libri di parole, scienza e arte. Come sono io.

Tiziana ha lasciato il posto di lavoro dove era mia collega perché doveva respirare un'altra aria per guarire dalla sinusite. Mostrare a lei cosa mi tiene prigioniera da 17 anni e cosa invece conta davvero per me è come chiedere alla Fata di porre rimedio.
E il rimedio è seguirne l'esempio.

Alleggerirsi dai possedimenti che mi possiedono. Liberarsi dagli impegni che mi tengono impegnata.

Cambiare aria.

domenica 28 dicembre 2008

Nello studio del Dottore - parte II

Come dico sempre, bisogna stare attenti a ciò che si desidera... c'è il rischio di essere esauditi.

Domenica 28 Dicembre 2008 - Sono entrata nello studio del dottore. Oltre a lui c'è un imbianchino Inglese che sta ridipingendo di gialloverde le pareti e il pavimento, è partito dall'angolo in fondo a destra, e una dottoressa, 50 anni fintabionda, genere sciatto con gli occhiali e trucco raggrumato nelle rughe, che temo possa essere la sostituta del dottore. Salgo sulla bilancia, è uno strumento molto complesso in parte lettino e in parte attrezzo ginnico. La bilancia segna un peso impossibile, lei mi guarda già con una faccia... ma il dottore aggiusta il meccanismo a bilanciere e le insegna come regolarlo. Mi sveglio.

Il Medico compare nei sogni come guaritore del corpo e dell'anima, è il maestro, il buon padre, il consigliere. Essere guariti da un medico in sogno preannuncia uno sblocco psicologico.

L'Imbianchino Onirico segnala bisogni erotici. Indica che per ottenere prestigio ci si dovrà impegnare molto. Preannuncia anche una sorpresa.

Sognare di imbiancare con vernice bianca indica che si sta usando un'astuzia per mettersi la coscienza a posto.

Il Giallo è il colore di Apollo, simboleggia intelligenza, intuizione e saggezza. E' il colore della felice ispirazione, del buon consiglio.

Il Verde è il colore di Afrodite, rappresenta il risveglio della natura, è il colore della speranza, della salute ritrovata e riscoperta.

L'Inghilterra suggerisce una personalità obiettiva, realistica, capace di affrontare la vita ma al contempo noiosa e priva di fantasia. Una persona che si lascia guidare da considerazioni pratiche. Esorta quindi ad essere meno pragmatici perché così facendo si reprimono molti aspetti della personalità.

La Bilancia suggerisce di pesare bene i pro e i contro prima di prendere una decisione. E che è venuto il momento di prendere una decisione. Significa anche che si ha bisogno di equilibrio e di amore anche nei giudizi sulle persone che ci stanno accanto, di imparzialità e uguaglianza di umore con tutti. Si ha bisogno di equilibrio.

I capelli biondi simboleggiano i pensieri consci.

Come sempre le donne sconosciute che compaiono nei sogni sono sempre una nostra emanazione. Questa fintabionda, fredda e un po' antipatica, questa donna noiosa che si presenta e pensa come una cinquantenne, questa donna che vorrebbe sostituirsi al dottore è quella parte di me che non amo e dalla quale mi sento imprigionata. E' il mio lato calcolatore e razionale, anaffettivo e giudicante.

Ma sto ridipingendo la stanza con i colori dell'ispirazione e dell'intuizione. Con i colori della trasformazione e della rinascita. Con i colori di Apollo, dio della bellezza e della salute e di Afrodite dea dell'amore e della creatività.

E poi c'è sempre il dottore che mi sostiene e viene in aiuto. E che insegna alla fintabionda come dare il giusto peso alle persone.

mercoledì 24 dicembre 2008

Esprimi un desiderio

A chi mi dice "che sogni che ho fatto, vivi, uno dietro l'altro, da paura" io rispondo "Beato te..."
Io è un mese che non mi ricordo più i sogni che faccio. Questo non va bene.
Mi manca materiale per il blog!

Esprimo il desiderio di fare sogni vivi, uno dietro l'altro, anche da paura... e di ricordarmeli.

martedì 16 dicembre 2008

Daim Blond - Serge Lutens


Daim Blond è l'ultimo profumo in ordine cronologico che ho acquistato. L'ho provato la prima volta questa estate ed è stata subito infatuazione. Così diverso dai miei soliti preferiti, Daim Blond è unico. E' morbido come il velluto. Non è un Cuoio vero e proprio, sa invece di pelle scamosciata, come una borsa malleabile dalla quale sprigionano profumo di donna e di caramelle alla menta, alla violetta, all'orzo. E' sottile, lo si percepisce solo da molto vicino, così che alla sensazione olfattiva si unisce anche la sensazione del calore del corpo. Ha la sensualità di un cerbiatto, grandi occhi liquidi, esili zampe pronte a scattare al primo rumore. Ora è qui, ora non c'è più. Come la bruma in un bosco. E' un profumo da Settembre, un raggio di sole che fa capolino tra le foglie umide del mattino.

Daim Blond (Serge Lutens) - 2004 - Cuoio Floreale - (Christopher Sheldrake)
Cuoio bianco, Iris Fiorentino, Seme di Albicocca, Muschio, Biancospino, Cardamomo di Ceylon, Heliotropio

lunedì 15 dicembre 2008

Chergui - Serge Lutens


Paglia, menta, erba secca, fieno, tabacco, fumo, terra, sabbia calda, té nero zuccherato, sigarette senza filtro, giacca da uomo in lana, biscotti al burro, whiskey. Un profumo uomo? Direi di sì.
Mi immagino, con la testa appoggiata sulla spalla solida di questo misto tra Cary Grant e David Niven, con quella voce calda tipica del doppiatore dell'epoca, rassicurante ma anche avventuroso. Vestito di tutto punto, per la City, nonostante il vento sollevi sabbia del deserto e non fumo di camino. Un uomo che si sa destreggiare in ogni situazione senza perdere il suo proverbiale aplomb. Un gentleman inglese in Africa.

Chergui (Serge Lutens) - 2001 - Speziato Cuoio - (Christopher Sheldrake)
Miele, Muschio, Cuoio, Incenso, Foglie di Tabacco, Zucchero di Canna, Ambra, Iris, Rosa, Legno di Sandalo

sabato 13 dicembre 2008

Heliotrope - Etro

Heliotrope è Coccoina pura. Per chi come me ha amato e mangiato questa colla da bambino, Heliotrope è irrinunciabile. Rimanda a memorie di infanzia, pulite e gaie. A quando si facevano i "lavoretti" con la maestra e i bambini erano uno sciame bianco e blu che correva nel cortile della scuola. E' il profumo della mandorla amara, del sole e della felicità. Edibile.




Heliotrope (Etro) - 1989 - Orientale Floreale Gourmand (-)
Bergamotto, Fiore d'Arancio, Petit Grain, Mandorla, Ylang-ylang, Rosa, Gelsomino, Heliotropio, Iris, Fava Tonka, Vaniglia, Balsamo del Tolu, Balsamo del Peru, Muschio

giovedì 11 dicembre 2008

Impérial Opoponax - Les Néréides






















La prima volta che ho letto di Impérial Opoponax è stato sul blog di Bergamotto e Benzoino, in profumi da fate. In seguito ne ha parlato più dettagliatamente qui. La sua descrizione è impareggiabile e proprio sulla base di quella descrizione chiesi ad una mia amica di acquistarmelo a Riccione nella profumeria Fragranze. Era estate e appena lo ebbi tra le mani e me lo spruzzai rimasi un po' delusa. Al primo impatto è molto "maschile", secco e per niente dolce, come la mirra dolce e la vaniglia di cui è formato farebbero presupporre. Non aveva neanche niente dell'aroma della mirra che io amo molto nella versione olio essenziale, tanto da usarla a gocce nella crema corpo inodore. Aromatica e pungente. Poi, poi a novembre l'ho riprovato e... meraviglia, era totalmente diverso da come lo ricordavo, secco si, ma anche caldo e avvolgente come una sciarpa di cachemire. E dopo qualche minuto sviluppa una ramificazione talcata che mi piace ancora di più. L'ho portato per un mese senza interruzioni, ed è raro, ed è legato a nuovi ricordi.
Già da solo è un profumo evocativo, ancora di più lo è per me.

Impérial Opoponax (Les Néréides) - Orientale Legnoso
Opoponax (mirra dolce), Legno di Sandalo, Ambra, Vaniglia, Benzoino, Agrumi

domenica 7 dicembre 2008

Eau Lente - Dyptique



Basato sulla descrizione di un profumo usato ai tempi di Alessandro Magno, Eau Lente è un profumo affascinante. Appena spruzzato si riconosce immediatamente l'aroma del chiodo di garofano e già questo screma di molto chi lo sceglierà. Subito si uniscono le altre spezie e un fondo di talco come un So di Carrement Belle più adulto e trasgressivo. Eau Lente è uno dei miei profumi preferiti, avvolgente e pungente, femminile e maschile, non è un profumo facile, si fa sentire e può stordire con le sue spezie brucianti. Ma Eau Lente tiene fede al suo nome e ti ripaga della pazienza, quando il mattino dopo, annusandoti la pelle senti questo aroma sensuale di seno di donna, pelle morbida e delicata e calda. Un po' lui e un po' tu, si è fuso con la tua carne ed è stupore.

Eau Lente (Dyptique) - 1986 - Orientale Speziato (Desmond Knox-Leet e Serge Kalouguine)
Opoponax, Spezie Indiane, Cardamomo, Cannella, Noce Moscata, Coriandolo, Chiodo di Garofano, Pepe Nero, Cumino

lunedì 1 dicembre 2008

Nello studio del Dottore

Sabato 29 Novembre 2008 - (I Sogno) Sono a cena a casa di amici, e sono in pigiama/camicia da notte, i capelli spettinati. Taglio della pancetta-bresaola con un coltello che ho portato io, ma che ho cercato in un loro cassetto. Il cassetto quasi mi rimane in mano perché è uscito tutto dalle guide. Il bambino figlio dei miei amici chiede a qualcuno se ho fatto la doccia e gli viene risposto di no. Sono risentita e poi mi chiedo perché sono l'unica ad essere in pigiama. Perché non ho avuto tempo di prepararmi, ecco perché... Mi sveglio.
mi riaddormento

(II Sogno) Sono nella sala d'aspetto di uno studio medico. Leggo il giornale (quotidiano), arriva gente, è per il consulente familiare. C'è una donna di circa 50 anni, fintabionda con la ricrescita, truccata volgare, seduta accanto a me. Comincia a parlare a voce alta, dice che la consulente familiare viene lì per dormire insinuando che quindi non lavora, e infatti la vedo di fronte a me, sdraiata su un letto matrimoniale. Si sveglia e va ad accogliere le famiglie bisognose di aiuto. Io penso che viene qui a riposare perché a casa sua non riesce, oberata dalle responsabilità sia lavorative che personali. Non riesco più a trovare il posto a sedere per me e la mia borsa che è enorme. Mi hanno preso il giornale sul quale stavo leggendo un articolo interessante, scientifico. Ne prendo altri e tra questi c'è una busta di cellophane con dentro, in regalo, una borsa. La borsa è carina, marrone, a sacco, la fodera interna è metallizzata color bronzo, il fuori è morbido camoscio color bruciato. La 50enne fintabionda di prima mi dice che se l'ho trovata io la posso tenere, anche se è evidente che la vorrebbe lei. Nella borsa c'è la tracolla da attaccare, i ganci sono arrugginiti, non capisco se li hanno fatti apposta così. Da un lato c'è un gancio solo, dall'altro un gancio più quello di sicurezza. Cerco di agganciare la tracolla ma ho difficoltà. La tracolla è una striscia di pelle marrone più un torchon enorme di perline africane bellissime sui toni del beige, verde e turchese. La borsa è un po' più piccola di quelle che uso di solito. Nel sogno penso che comunque volevo ridurre il peso e la grandezza. Mi siedo di nuovo, è lo studio del mio dottore, una donna dai capelli castani, lunghi fino alle spalle e lisci mi saluta come se mi conoscesse. Mi parla del Maestro, che non ha il suo numero di cellulare al quale risponde sempre, ma ha solo l'altro numero. Ma che i numeri sono gli stessi. Le chiedo se il Maestro conosce il dottore, mi risponde che si conoscono ma che non è suo paziente, penso allora che collaborano. Mi sveglio.


Il Giornale segnala novità a cui bisogna prestare attenzione, è anche un segno di insicurezza interiore dovuta alla incapacità di decidere tra le molte possibilità esistenti.


Il Medico compare nei sogni come guaritore del corpo e dell'anima. Incarna il buon padre, il maestro o il consigliere che dà suggerimenti concreti per la vita futura. Evidenzia anche la speranza di venire aiutati in una situazione complicata.


Una Borsa pesante può alludere a più progetti di quanti ne possiamo gestire.
Una Borsa vuota indica il desiderio di trovare nuove idee ed obiettivi nuovi.

Nel sogno compaiono due donne diverse tra loro. La Fintabionda che mi infastidisce e che vuole la mia borsa e l'Esotica Sconosciuta dai capelli lunghi, lisci e castani, lei è sempre gentile con me e in qualche modo sa sempre dirmi quello che mi serve sapere.
Chi è l'Esotica Sconosciuta?
Chi è la Fintabionda?
E se la Fintabionda non è riuscita a mettere le mani sulla borsa vuol dire allora che mi ha preso la vita?

venerdì 28 novembre 2008

Il Cane sulla pancia

Martedì 25 Novembre 2008 - Sono su una spiaggia, sento il calore del sole sulle gambe. Sulla pancia mi sta seduto un cane fulvo. Guarda a destra, le orecchie puntate verso un uomo che arriva facendo jogging. Il cane salta via dalla pancia e io mi sveglio.

Questo è un sogno "funzionale". Ero in ufficio, nella pausa pranzo, e non avevo digerito bene, così mi sono messa uno scialle, a disegni cachemire nero e marrone, a mo' di copertina e, seduta attaccata al calorifero, mi sono addormentata. Il calorifero mi scaldava le gambe, il sole, e il cane, un cocker/setter del colore dei disegni sullo scialle, il peso sullo stomaco.
Dell'uomo che arriva correndo per il momento non voglio saperne niente. E neanche del perchè la mia cockerina/setter mi si è tolta dallo stomaco per corrergli incontro.
Non c'è l'ho neanche un cane. Una volta mi hanno detto che assomigliavo a una cockerina... e comunque se dovessi avere un cane sceglierei proprio o un cocker o un setter. Femmina.

sabato 22 novembre 2008

Lucia e il Sogno

Questo sogno l'ho fatto il mattino dopo aver trascorso una giornata particolare, nella quale ho conosciuto Lucia, che ha visto oltre la carne di cui sono fatta.

Giovedì 13 Novembre 2008 - Sto guidando la mia macchina. Sono ferma ad un semaforo, è rosso. Dal marciapiede si avvicina alla mia macchina un bambino di circa 7 anni. Il giovane che lo accompagna rimane con l'altro bambino più piccolo dentro il passeggino, si dirigono verso un ponte. Ogni tanto si volta per guardare ma non fa nulla per richiamare il bambino che sta osservando l'interno della mia macchina dal finestrino. Il bambino apre la portiera e sale. In silenzio continua a guardare con curiosità. Io penso che quando scatterà il verde gli dirò di scendere dalla macchina in movimento perché devo andare al lavoro. Il semaforo diventa verde. Vorrei aprire la portiera per farlo saltare giù, poi decido di oltrepassare il semaforo e svoltare nel parcheggio. Vedo il giovane con il bambino nel passeggino che sta oltrepassando il ponte, si gira un'ultima volta e poi prosegue. Il bambino non fa cenno di voler scendere, chiudo le sicure delle portiere e inizio a guidare. Mi sveglio. John Everett Millais "Ophelia"
Una parte di me ha smesso di vivere 24 anni fa. Da quel momento mi sono lasciata vivere, reagendo invece di agire. Mio padre e mio fratello hanno continuato, hanno camminato sul ponte che porta sull'altra riva. Io sono rimasta ferma al semaforo della vita, con la mente occupata solo dal concetto di dovere. Troppo piccola per comprendere la perdita della madre, già grande per capire che dovevo sostituirla.

Dopo tutto questo tempo non sono più abituata alla presenza di questo bambino. Egli è maschio perché rappresenta l'agire. Quello che io ho lasciato perdere per così tanto tempo. Mettersi in gioco e scegliere.

Egli ha 7 anni, gli anni che sono trascorsi da quando ho iniziato il viaggio alla scoperta di come sono e perché sono così.

Il compito che mi ha dato Lucia è partorire il bambino che mi porto dentro. Un bambino fatto di grasso. Quel bambino sono io.

7 giorni dopo il dottore mi dirà le stesse identiche cose. (Me le dice da un anno ma ero chiusa dentro la corazza).

Entrambi hanno l'età per poter essere miei genitori. Dopo 24 anni di interruzione ho ricevuto da Lucia l'ultima lezione che una madre deve dare, quella che mi mancava per diventare donna e non essere più figlia, aprirmi alle emozioni e viverle. Esprimermi, volere e scegliere. Ricevere.

Dopo 24 anni di interruzione e chiusura in me sto imparando dal dottore che devo armarmi, lottare per cambiare, diventare indipendente. Esprimermi, volere e scegliere. Agire.

venerdì 21 novembre 2008

Bolero

Domenica 9 Novembre 2008 - Suono il pianoforte. La mano destra è agilissima sui tasti, produce una melodia dai suoni argentini e ripetitivi, ad ogni giro esercita un cambiamento. E' una musica ossessiva e rasserenante insieme. Liberatoria.

giovedì 20 novembre 2008

La Quarta Pietra, il Quarto Bacio

Sabato 8 Novembre 2008 – (II sogno) Sono ancora in bicicletta. Sono ancora al mercato. Come prima, per girare tra le bancarelle, tengo la bicicletta a mano. Improvvisamente faccio parte di un gruppo di amici, siamo diretti verso un luogo preciso, ma non so qual è.

Mi stacco dal gruppo per entrare in una tenda dove sono esposte pietre e monili d’argento.
La mia curiosità è stata attratta da pietre particolari di cui ho sentito parlare perché hanno poteri dimostrati scientificamente. Osservo i gioielli fatti con queste pietre, verde beige chiarissimo, sono molto costosi. Si avvicina la proprietaria e mi dice che se voglio posso acquistare anche la pietra da sola e mentre lo dice, smonta un bracciale composto da quattro pietre di grandezze diverse. Poi prende il mio braccialetto e lo disfa, mette le perline nere da un lato e le pietre gialle dall’altro, vorrei recuperarle ma sono in una posizione inaccessibile. Vengo distratta dalla sua proposta di provare le pietre del bracciale che ha smontato. Tira fuori uno specchio e lo appende a mio favore, poi comincia a chiudere le tende delle vetrine. Ci sta chiudendo dentro nel negozio e sono un po’ dubbiosa sulle sue intenzioni. Le pietre, nella semioscurità che si è creata, emanano una luce azzurrina. E’ la radioattività che proviene dall’interno della pietra. Ne provo una rettangolare, ha dei filamenti di metallo che la attraversano diagonalmente, poi provo la seconda, la metto al collo, è piccola e quasi trasparente, ha delle bolle d’acqua dentro che si muovono. La terza è gialla e sembra un pezzo di ambra, penso che la gente non capirebbe la differenza e la metto da parte. La proprietaria mi porge la quarta pietra. Ha una forma irregolare, levigata e polposa al centro, si sviluppa verso l’esterno, solo da un lato, con piccole gocce pietrificate che formano un ventaglio frastagliato. Ci sono due buchi, quasi allineati, da un lato e dall’altro della parte globosa. Potrei farci passare un cordoncino, ma non riesco a vedere se i buchi sono comunicanti. Prendo un filo di ferro con il quale stava trafficando la proprietaria, c'è una piccola crepa e penso che potrei rompere la pietra e poso il filo di ferro. Ora ho in mano una pietra rettangolare. E’ multicolore, a strati, sono quasi tentata di prendere questa ma mi accorgo che gli strati si stanno scollando. Poso la pietra e penso che la padrona del negozio vuole imbrogliarmi. Le chiedo il prezzo della quarta pietra, quella a ventaglio globoso. Mi dice 100 euro e io rispondo che è impossibile perché il bracciale del quale faceva parte con le altre tre pietre costava 40 euro. Entra gente nel negozio, acquistano cioccolatini a forma di peperoncino. La proprietaria mi fa accostare da un lato e mi fa segno di aspettare un attimo. Quando torna si siede di fronte a me, in un angolino, e mi dice “ok, quanti baci mi daresti, da uno a tre, per la pietra?” La guardo, le guardo la bocca. Ha labbra sottili, con un velo di gloss color mattone, denti piccoli, bianchi, perfetti. Un viso minuto con il mento appuntito, come quello di un elfo. I capelli ramati corti e la pelle sottile e leggermente abbronzata è cosparsa di piccole efelidi. Le rispondo “Tre”, mi chino su di lei e la bacio sulla bocca. Ha labbra morbide e asciutte, calde. Le infilo la lingua e la picchietto contro la sua, le suggo le labbra e finisco strofinando il naso contro il suo. Lei ricomincia a baciarmi e capisco che quello valeva per uno. E’ un bacio più appassionato, il mio seno premuto contro di lei. Il terzo bacio è casto, sulle labbra, delicato, come un appoggiarsi di ali di farfalla. Allora decido di dargliene un quarto. E’ simile al primo, ma dentro di me si risvegliano forze sopite. Mentre la bacio provo un orgasmo, le prendo la testa con le mani e le accarezzo i capelli, non sono più corti, ma lunghi come i miei. Sono i miei capelli. Mi sveglio sentendo dentro di me i movimenti finali di quello che ho appena provato.

Nel sogno la pietra ha un nome misto composto dal nome di due pietre: Rodocrosite e Apofillite.
La Rodocrosite promuove un’attitudine ottimistica per la vita. Fa in modo che si sviluppi un amore incondizionato, in grado di estendersi verso ogni cosa. Stimola l’espressione dei sentimenti. La Rodocrosite però è rosa. Quella che io vedo nel sogno è l’Apofillite.

Di colore bianco, giallastro, verde-blu, l’Apofillite viene chiamata anche Occhio di Pesce, per la sua lucentezza madreperlacea. Favorisce la calma, la tranquillità e la sincerità. Aiuta a presentarsi senza maschere, falsi pudori e falsi complessi di colpa. Allevia la paura, il senso di oppressione e il senso di insicurezza. Libera i sentimenti repressi, rendendo padroni di se stessi. Essa rappresenta un raggio di luce nei momenti di crisi, perché aiuta a superare la dipendenza e gli schemi di pensiero che ci tengono prigionieri.

Le pietre sono io, cosi come sono io la Proprietaria delle pietre.

Le quattro pietre sono le quattro fasi che ho attraversato e sto attraversando, prigioniera da legami/corazza, la fase dell'acqua, incompresa perchè diversa ma all'apparenza uguale a qualcosa di già conosciuto e l'ultima fase di centro e ramificazione verso l'esterno. Io sono li/qui, adesso. Adesso ho appena cercato di rimettermi la corazza, per paura, di infilzarmi con un filo di ferro per richiudermi ancora dentro. Ma ho capito che questo potrebbe spezzarmi. Per un momento ho avuto la tentazione di accontentarmi di una pietra falsa, un'agglomerato improbabile tenuto insieme da una colla scadente.

La Proprietaria mi toglie il bracciale (simbolo di schiavitù) di colore nero e giallo ( i colori della paura e del rimuginare) e mi fa specchiare con addosso le pietre di un bracciale che ha disfatto apposta per me. Mi ha liberato.

Ha creato il buio intorno a noi per farmi comprendere meglio la luce che la pietra, io, posso emanare. (E questo mi spaventa). Lo Specchio è la visione di come sono stata, di come sono e di come potrei essere.

Il valore della Quarta Pietra è molto più alto da sola che in gruppo con le altre. Perchè il cambiamento che non viene portato fino in fondo non ha valore. E' la trasformazione quella che conta. La Trasformazione è una pietra dalla forma femminile, tattile. E' una mammella ed è anche una coscienza in espansione. E' un ventre, ed è un cuore trafitto. E' fragile perchè ha una crepa, proprio lì, vicino ai due buchi che la trafiggono.

La Proprietaria delle pietre mi lascia tranquilla a contemplare la visione futura di me, si occupa lei di chi è venuto per acquistare solo conforto rapido e sesso (cioccolatini/peperoncini).

Quando torna si mette in un'angolino della mia mente e mi comunica che il prezzo della trasformazione è l'amore, quanto sono disposta a donarne e a chi. E' un impegno con me stessa, quanto sono disposta ad amarmi da 1 a 3 ? 4

Il bacio è il suggello di questo impegno.

Il primo bacio è un bacio nutrimento, come quello che si riceve da una madre, il secondo è un bacio di passione intensa, di femminilità esplosiva, il terzo bacio rappresenta il romanticismo e l'amore sentimentale, il quarto bacio è la comprensione attraverso l'istinto, l'abolizione della mente razionale, l'unione di ciò che normalmente è scisso. Di quale tipo di amore ho bisogno? Di tutti e quattro.

mercoledì 19 novembre 2008

Una Stanza Tutta per Sé

Avevo una stanza solo mia dove poter riflettere e scrivere. Un essere chiamato Virtob ne ha preso le chiavi e si è chiuso dentro. Lasciandomi fuori. Con l’orecchio appoggiato alla porta l’ho sentito distruggere silenziosamente il lavoro di un anno.
Con la capacità di ripresa che mi contraddistingue mi sono rialzata e ho cercato di attirarlo fuori dalla mia stanza. Tre volte ho raso al suolo e ricostruito con certosina pazienza l’edificio di sogni, desideri, stupori che era solo mio. Per scoprire che era ancora nascosto nelle fondamenta.
Per un momento ho pensato che fosse un segno del destino. Un destino diverso da quello che avevo pensato di avere. Un destino nel quale esprimere me stessa non era previsto.
Credo che il destino si preannunci con dei segnali, ma poi sta a noi accettarlo o cambiarlo.
Io credo nella volontà di cambiamento e nella sperimentazione.

Grazie Giuliano, per avermi aiutato a sconfiggere Virtob e a rientrare nella stanza.

Contattare il Maestro

Lunedi 17 Novembre 2008 - Visto che il Maestro non si fa più vedere nei sogni, ho provato a richiamarne l'insegnamento con un altro metodo. Quello che mi preme sapere da lui è come Unire il Corpo e la Mente.

Apro direttamente il libro*, per due volte compare il Matto.
Questo è il suo messaggio:

"Lo sai che in qualunque momento si può verificare un cambiamento di coscienza, lo sai che all'improvviso puoi cambiare la percezione che hai di te stesso? A volte si crede che agire significhi avere successo rispetto a qualcun altro. Errore! Se vuoi agire nel mondo, devi far esplodere la percezione dell'io che ti è stata imposta, appiccicata addosso fin dall'infanzia, e che si rifiuta di cambiare. Devi ampliare i tuoi limiti all'infinito, senza posa. Devi entrare in trance. Lasciati possedere da uno spirito più forte del tuo, da un'energia impersonale. Non si tratta di perdere la coscienza, ma di lasciar parlare la follia originale, sacra, che sta dentro di te. Smetti di essere il testimone di te stesso, smettila di osservarti, sii attore allo stato puro, un'entità in azione. La tua memoria smetterà di registrare i fatti, le parole e i gesti che hai compiuto. Perderai la nozione del tempo. Fino a ora hai vissuto sull'isola della ragione trascurando le altre forze vive, le altre energie. Il paesaggio si allarga. Unisciti all'oceano dell'inconscio. Allora sperimenterai uno stato di supercoscienza in cui non esistono fallimenti né incidenti. Non hai una concezione dello spazio, diventi spazio. Non hai una concezione del tempo: sei il fenomeno che arriva. In questo stato di presenza estrema, ogni gesto, ogni azione sono perfetti. Non puoi sbagliarti, non esistono un piano né un'intenzione. Esiste soltanto l'azione pura nell'eterno presente. Non temere di liberare l'istinto, per quanto primitivo possa essere. Superare la razionalità non significa rinnegare la forza mentale: mantieniti aperto alla poesia dell'intuizione, ai fulgori della telepatia, a voci che non ti appartengono, a una parola che proviene da altre dimensioni. Vedi come si uniscono all'estensione infinita dei tuoi sentimenti, all'inesauribile forza creatrice che ti viene conferita dall'energia sessuale. Vivi il tuo corpo non tanto come un concetto del passato, quanto come la realtà soggettiva e vibrante del presente. Vedrai che il tuo corpo cesserà di sentirsi dominato da concetti razionali e si lascerà muovere da forze che appartengono ad altre dimensioni, dalla realtà nella sua interezza. Un animale in gabbia compie movimenti che sono paragonabili alla percezione razionale. Il movimento di un animale libero nella foresta è paragonabile alla trance. L'animale in gabbia deve essere alimentato a ore fisse. Per agire, la razionalità deve ricevere le parole. L'animale selvatico si nutre da solo e non sbaglia mai cibo. L'essere in trance non agisce mosso da quello che ha imparato, ma da quello che è."

Alla terza apertura ecco la Forza:

"Il messaggio della Forza è chiarissimo: il lavoro della coscienza passa innanzitutto attraverso il rapporto con le forze istintive."

Adesso so cosa devo fare. Ritornare dal dottore, attingere alla forza depositata nel profondo di ognuno di noi e consegnare una missiva che mi porto dietro da un mese.

*La Via dei Tarocchi - Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa (Feltrinelli)

lunedì 10 novembre 2008

In bicicletta tra Hanoi e Bologna

Chiodi, chiodi, ancora chiodi. Sarà perché qui non si batte chiodo?
Il Chiodo indica un forte legame interpersonale o la coesione interna della personalità.
Sabato 8 Novembre 2008 - (I sogno) Sono in bicicletta ad Hanoi, giro per le vie della città in direzione periferia. Passo tra camion parcheggiati con il motore acceso e marciapiedi imbrattati di resti animali. Arrivo in campagna, un'unica strada dritta in mezzo alle risaie, traffico e capanne di legno ogni tanto. Mi guardo pedalare, sono in costume da bagno intero nero, molto scollato sia davanti che dietro, pantaloncini corti che non coprono il fatto che mi si veda l'inizio del sedere, camicia hippie bianca e morbida che svolazza nel vento. Ho le gambe abbronzate e snelle, le mani con anelli d'argento alle dita, i capelli lunghi, un cappello di paglia tipo cow-boy. Pedalo bene e sono bella. Arrivo ad un mercato. Mi ricordo di averlo già visto, non so se in sogno o veramente. E' Bologna. Cerco una certa bancherella di gioielli etnici, è d'angolo e come l'altra volta non arrivo a vedere la merce esposta, perché la tengono in alto. Chiedo se mi danno una sedia (come l'altra volta) per salirci sopra e riuscire a vedere gli anelli, indico il punto preciso dove sono gli espositori di velluto nero che mi interessano. La figlia della signora che mi aveva servito l'altra volta mi dà una scatola mezza sfondata, la prendo già sapendo che non basterà. Chiedo la sedia di nuovo e allora lei mi abbassa i due espositori di velluto. Nel primo ci sono anelli etnici classici, ne guardo uno fatto con perline di turchese infilate su barrette e collegate all'anello come staffe. Poi guardo nell'altro espositore. Li ci sono anche le creazioni della figlia. Alcuni anelli hanno forme di animali che sorreggono una pietra, riconosco un'orsa. Le pietre sono sempre di colore verde beige chiarissimo. Vedo un anello in argento a forma di stella a quattro punte, come l'arma dei guerrieri ninja che si lancia e ruota velocissima in aria, se trova il bersaglio si conficca se no torna indietro come un boomerang. Appoggio i miei sassi che mi porto sempre dietro e lo provo. Poi la mia attenzione è attratta da una fedina d'argento dalla quale spunta una protuberanza a forma di chiodo. La testa del chiodo è di forma quadrata stondata, è incava, grande come una moneta e ha una pietra di colore cangiante tra il verde chiaro e l'avorio, incavata anche essa. Lo provo. Mi svegliano.

La Bicicletta consente di andare avanti, simboleggia il progredire nella vita e può riferirsi a propositi, programmi e obiettivi concreti o all'evoluzione personale. Segnala uno sviluppo lento e graduale, e che si dovrà confidare solo nelle proprie forze e capacità. Presagisce una maturità consapevole nell'affermazione della personalità e un buon equilibrio. Quando compare in sogno evidenzia che si rende necessaria una certa autonomia per manovrare la propria vita e le lotte che la contraddistinguono, tenendo conto delle forze che si oppongono dentro ognuno di noi. Circolare in sella ad una bicicletta indica forza e armonia interiore. Inforcare una bicicletta assume il significato di una avventura sessuale passeggera.

L'Anello indica un attaccamento, un legame che sarà eterno e che causerà proprio per questo, una dipendenza. D'argento apporterà meno gioia e dipendenza nella segretezza o nell'anticonvenzionalità.

La Figlia della Proprietaria è quella parte giovane di me che si sente un po' tradita dal mio comportamento. Non è disposta a rendermi la vita facile all'inizio. E infatti mi da una scatola rotta e che comunque non servirebbe alla bisogna. Poi improvvisamente decide di aiutarmi. Forse perché dimostro di sapere cosa voglio e di sapere dove posso trovarlo. Glielo indico. Allora diventa disponibile, e mi mostra le sue creazioni. Io sono la Figlia. La Madre non c'è più. Come la mia. La Figlia crea degli anelli. Il Primo Anello che guardo è composta da un'Orsa d'Argento che regge una pietra preziosa verde avorio.

L'Orso rappresenta la forza impetuosa, ed è uno degli aspetti pericolosi della vita inconscia. E' la sensibilità mostruosa, terrificante, distruttiva e carnivora. Rappresenta la forza crudele e aggressiva. Manca di controllo e dimora dentro di noi a differenti livelli.

Ma la mia è un'Orsa. Io so che l'Orsa è una Madre amorevole, pronta ad uccidere per difendere i suoi piccoli. E' il simbolo di Artemide, la dea della Caccia e della Luna. Una dea vergine.

Proprio in questi giorni ho pensato alla figura materna, come l'unica persona realmente e accoratamente interessata a noi. L'unica che vuole sapere davvero cosa ci frulla in testa ed è disposta a spendere tempo, energia e amore nel conoscerci. Ecco che allora nel mio sogno l'Orsa, che è una creazione della figlia (e io sono una figlia) regge una pietra di colore verde chiaro. Come la Pietra sopra la testa del chiodo. Una pietra che tornerà prepotente nel sogno a seguire. Perché in questo mi hanno svegliato e quindi non ha potuto lasciare il suo messaggio.

Lasciare sassi per prendere pietre preziose.

I Sassi indicano ciò che non ha ancora assunto una forma in amore.

Io so solo che mi sembra strano portarsi dietro normalmente dei sassi. E che nel sogno li lascio per provare un anello da guerriero e un anello che simboleggia la coesione con se stessi.

Che avessi bisogno di un anello da guerriero ninja non me lo immaginavo. E' un'arma pericolosa però, perché se non centro il bersaglio potrebbe ritorcersi addosso a me. Come un boomerang. Nella realtà non penso che funzionino proprio così. Ma qui è il sogno.

Se hai rinunciato alla Corazza (e io l'ho fatto) allora devi essere armato. Altrimenti come ti difendi?

Che ho bisogno di unione dentro di me, lo so. La sensazione di essere scissa tra mente e corpo è la mia abituale situazione. Devo parlare con il Maestro. Questa è la sua materia.

venerdì 7 novembre 2008

La Cintura

Venerdì 7 Novembre 2008 - Sogno falli sotto la doccia. Sogno che devo stendere il bucato e non ci sta tutto sullo stendino, quindi lo voglio mettere sul calorifero. Guardo per terra e vedo la cintura di S. che ha la fibbia smontata: dei chiodi sono messi ognuno in un intreccio del tappeto, il chiodo, la staffa, la fibbia, separati uno dall'altro. Mi sveglio.

Il Tappeto è la rappresentazione della vita affettiva e sociale del sognatore.
In quanto accessorio la Cintura suggerisce di non essere vanitosi, superficiali e compiaciuti di sè, a volte indica una esagerata sete di potere o bisogni sessuali. Generalmente esprime la sensazione di essere limitati. Il contesto del sogno può essere più illuminante.

Nell'altro libro alla voce Cintura una spiegazione diversa, indica attaccamento, fedeltà e dà un'idea della complessità dell'unione.
Nel mio sogno, la cintura è smontata, i pezzi ordinatamente separati pronti per essere rimontati oppure no. E non è mia.
Sto analizzando un'unione nella mia vita affettiva.
Il Calorifero, lo dice la parola stessa, è Portatore di Calore.
Ho già sognato bucato steso, dietro il quale mi nascondevo (in Freestyle), qualcosa o qualcuno mi suggerisce il detto "lavare i panni sporchi in famiglia", ma io li stendo. E vorrei che asciugassero in fretta. Sono ad una fase successiva.

giovedì 6 novembre 2008

Mangio Cipolla Cruda

Giovedì 6 Novembre 2008 - Mangio cipolla rossa cruda. In ufficio mi preoccupo che chi mi viene vicino possa sentirne l'odore.

La Cipolla è simbolo di nuovo coraggio, speranza e buona salute. Tagliarla o mangiarla segnala un'esperienza dolorosa, ma che si supererà in fretta.

mercoledì 5 novembre 2008

Le Costellazioni Oniriche

Sono stata una Sirena, una Maestra Vecchia, la Fata Turchina, un Bambino, una Sconosciuta Esotica, una Bionda Assassinata, una Maestra di Danza, Cenerentola e la Fata Bionda

E sono stata anche un Maestro e Commesso, l'Osservatore Esterno, il Mio Primo Amore e un Ingegnere, un Giardiniere, mio Fratello

Ho fatto la Commessa di un negozio di Scarpe su un Altro Pianeta, La Gelataia, la Parrucchiera

Sono stata Balenottera, Gatta e Pescecane

Ho cambiato testa (dal parrucchiere onirico mi ha fatto la testa di Tutankamon) ho cambiato scarpe (con i tacchi, da flamenco, stivali a punta, ultimamente pinne) ho cercato di avere un cono gelato e mi hanno dato un nintendo pieno di gelato o un cono rotto e pasticciato.

Lo so cosa vuol dire. E' arrivato il momento di chiedere aiuto a qualcuno che possa capire, veramente.

martedì 28 ottobre 2008

6 Cose

Femmina Folle è stata taggata dal blog profumato Poivrebleu. Grazie!
Il concetto dell'essere taggati risiede nel scegliere uno o più blog seguiti e taggarli. Il proprietario del blog dovrà scrivere 6 cose concernenti se stesso. Fare un link sul blog di chi ci ha taggato. Postare le regole sul proprio blog. Postare le 6 cose concernenti se stessi. Taggare altri 6 blog e lasciare un commento sul loro blog. Avvertire chi ci ha taggato quando il post è pubblicato. Spero di aver capito bene.

Io ho deciso di taggare, liberando dall'obbligo di fare tutta la procedura, i seguenti blog perchè li trovo interessanti e spesso li vado a sbirciare. Il Vero Blog Profumato Italiano è Bergamotto e Benzoino, che seguo constantemente e leggo sempre con avidità. Poi trovo interessante nella sua eccentricità questo altro blog sui profumi sakecat's scent project. Gli altri blog non appartengono al mondo dei profumi, come del resto neanche il mio completamente, leggo sempre zebra e ogni volta è una meraviglia. L'ultimo blog che segnalo l'ho trovato cercando un'altra persona. Per un'attimo ho pensato che, stesso nome e cognome, il mio amico lontano nel tempo avesse barato sull'età, per inventarsi una vita parallela. Non è così. O forse si? Lo leggo sempre con piacere, parla al lato di me che ho espresso con la Cosa n.6, il blog di carlo che sogna.

6 Cose

Olfatto. Il profumo della pancia di gatto quando dorme, un misto di ferro da stiro e pulcino. L'odore di asfalto caldo bagnato da un temporale estivo. L'odore di certe erbe campestri appena tagliate. / Sense of smell. Belly cat's smell when asleep, a mixture of ironing and baby chicken. Hot asphalt soaked by summer storm. Rural herbs just cut.

Vista. Il cavallo nero che vedo ogni tanto dietro il cancello di una villa, sulla strada dal lavoro a casa. Se lo vedo è stata una giornata fortunata. Tutto quello che è successo prende un altro significato. / Sight. The black horse I see every now and then in the garden of a house on the way home. If I see him it has been a lucky day. All things happened change meaning to me.

Tatto. La pelle liscia e morbida sopra muscoli consistenti e atletici. I petali dei fiori, un misto di carne, umidità e polvere di seta. Il cioccolato che si scioglie in bocca. /Touch. Soft and smooth skin over solid, athletic muscles. Petals, a mixture of flesh, dampness and silk powder. Chocolate melting in the mouth.

Udito. Il rumore di tela mossa dal vento. Le cicale. /Hearing. Cloth in the wind. Balm-cricket.

Gusto. Il cioccolato, il sale. /Taste. Chocolate, salt.

Fisicità. Guidando velocemente sfruttando la scia di un camion davanti a me. I capelli mossi dall'aria fredda che entra dal finestrino aperto, il rimorchio sfiora i rami degli alberi ai bordi della strada staccando le foglie autunnali e sollevando quelle già a terra. Un vortice giallo verde dorato che investe la mia macchina e me e io che in questo turbine mi sento felice e viva. E' successo oggi Martedì 28 Ottobre 2008 alle 14,10. /Physicalness. Driving fast in the wake of a truck. My hair moving in the chilly air from the window open, the trailer skimming trees at the edge of the street and raising leaves already fallen. A golden green yellow whirl against my car and me, and me in this turmoil feeling alive and kicking. Happened today Tuesday 28 October 2008 at 14,10.

Here are the rules in English : 1. Link to the person who tagged you 2. Post the rules on your blog 3. Write six random things about yourself 4. Tag six people at the end of your post and link to them their blog 5. Let each person know they’ve been tagged and leave a comment on their blog 6. Let the tagger know when your entry is up.

lunedì 27 ottobre 2008

La macchina fantasma

Lunedì 27 Ottobre 2008 - Sto guidando la mia macchina. Come da piccola sono tornata a guidarla seduta dietro il posto del pilota. La guido bene, senza difficoltà ma penso che vista da fuori sembra una macchina senza conducente, una macchina fantasma.

Sono tornata a guidare la macchina, la mia vita, come facevo da bambina, ma questa volta riesco a farlo bene, arrivo ai pedali e non ho bisogno di prolunghe per il volante (vedi Partenza e Arrivo). Sono tranquilla perché so quel che sto facendo e che lo faccio bene. E' solo che, da fuori, ho paura che la gente pensi che non c'è nessuno al comando.

Il Cancello aperto

Domenica 26 Ottobre 2008 - Sono bloccata nel traffico, procedendo lentamente mi fermo davanti a un cancello di una casa con vialetto e giardino. Un signore stempiato lo apre e mi fa segno di entrare. Io abbasso il finestrino e guardo il giardino, ci sono alberi che buttano ombre fresche e invitanti e cespugli di ortensie rosa. Mi sveglio.
Sono bloccata nel traffico, sono ad un punto morto. Un uomo mi apre il cancello della sua casa. Mi offre la sua protezione e il suo cuore. Il giardino è il nostro centro, rappresenta la vita naturale, sessuale. Raffigura la percezione interiore che si rivolge all'esterno. La vista di un giardino in sogno invita a prendere coscienza di una verità. Gli alberi sono simbolo di forza vitale, sono connessi allo sviluppo di un'opera. Attorniato da fiori preannuncia un amore idealizzato.

Qualcuno mi ha sparato

Sabato 25 Ottobre 2008 - Sono nel cortile dell'ufficio è scesa la neve e si è ghiacciata sull'asfalto, subito dopo sono su un tornante di una stada nel deserto americano, guardo la mia macchina, una prinz bianca, vicino al finestrino dei posti di dietro ci sono dei fori di pallottola, mi guardo intorno per vedere chi ha sparato. Fa caldo. Intorno a me solo sabbia rossa, solitudine e vento.
La neve e il deserto sono simili nel significato onirico, entrambi indicano solitudine, ma il deserto stimola un atteggiamento di introspezione nei confronti della propria motivazione di vita. Esso riflette i nostri stati interiori.
Mi sono fermata sulla strada nel deserto e osservo la mia macchina, la mia vita. Qualcuno mi ha sparato. Qualcuno vuole demolirmi psicologicamente. Sono sola nel deserto. Chi ha sparato?

venerdì 24 ottobre 2008

Timshel

Le Risposte sono già nell'aria. Come farfalle volano nell'Energia circostante. Allora perché non usare un retino per catturarle, giusto il tempo di sentire ciò che hanno da dire, e poi lasciarle libere di rispondere a qualcun'altro... Con questo spirito Verbalizzo una Domanda e aspetto. La Risposta di solito arriva per mezzo di persone conosciute o con un libro, o con qualcosa detto alla radio o alla televisione. L'importate è tenere le orecchie e il cervello pronti. Certe volte però si ha bisogno di una Risposta Subito. E' con questo spirito che mi sono interessata ai Tarocchi.

Di solito, più si ha urgenza di una Risposta e più è probabile che essa sia già dentro di noi.

I Tarocchi aiutano solo a far riflettere e far prendere coscienza di una realtà o di una visione che è già nostra ma della quale non vogliamo prendere atto.

Spesso la Risposta è già insita nella Domanda.

Questo è un sito che merita di essere visitato: http://it.geocities.com/riffraffs2002/tarocchi.html Non ci si aspetti tutta la fuffa che normalmente circonda questo tipo di divinazione. Io lo considero uno strumento per avere uno spunto ed iniziare un viaggio dentro me stessa.

Le Interpretazioni sono tratte dal libro "La Via dei Tarocchi" di quel Maestro di Vita che è Alejandro Jodorowsky (Edizioni Feltrinelli).
L'ho messo anche nei link preferiti: Interroga il caso.
Cominciamo!
A Domanda Risponde (24 ottobre 2008): ___________

Si - ma... - e sia!
La prima carta rappresenta il si. Quindi la situazione del consultante, il suo desiderio principale, le sue risorse. La seconda il ma della nostra frase. L'ostacolo, l'inaspettato, quello che uno non vuole, non può fare. La terza ...e sia! fornirà gli elementi utili per risolvere la situazione e trovare una via di mezzo.

Si.
L'Imperatrice.
L'Imperatrice potrà rievocare la creatività al femminile, una donna piena di fuoco e di energia, animata da un fervore spumeggiante, pronta ad oltrepassare i limiti, a esultare qualunque sia la sua età. E' l'anima dell'adolescenza con il suo gioioso fanatismo, l'inconsapevolezza delle conseguente dei propri gesti, la fede nell'azione per l'azione. Per un uomo è la sua creatività femminile, o solo una donna attraente che appare. Nel suo splendore, l'Imperatrice è anche una donna di potere, calda eppure capace di pulsioni dominatrici. Le piace concepire e regnare. Quando solleva un problema, l'Imperatrice può indicare una mancanza di azione, sterilità, un'immagine negativa della donna o una energia femminile (sessuale, creativa, intellettuale, affettiva...) che è stata bloccata nell'adolescenza. La mano appoggiata sullo scudo è ambigua: vi si può vedere un elemento esterno che ha preso possesso di questa donna e ha voluto imprigionarla oppure limitarne le possibilità; frustrata, ingannata, limitata nella sua espressività. L'Imperatrice, è allora capace di amarezza, cattiveria, venalità...L'Imperatrice, all'apice della potenza produttiva, insegna che tutto ciò che è vivo può essere visto nella sua bellezza.

ma...
La Papessa.
La Papessa allude sovente a un personaggio femminile, la madre o la nonna, che ha trasmesso un'ideale di purezza o una freddezza dogmatica. Di solito incarna la madre fredda, la donna priva di sessualità che trova una giustificazione al proprio modo di essere in una morale o in un ideale religioso, una donna che non sa
essere dolce. Ma il suo bisogno di purezza ci può indicare anche una donna di grande statura spirituale, una sacerdotessa, una terapeuta, una guida, di qualunque età. In amore, la Papessa è disposta a formare una coppia basata sull'unione delle anime. Il libro che tiene fra le mani potrebbe anche indicare preoccupazioni del consultante legate allo studio o alla scrittura; la Papessa è allora uno scrittore, il progetto di un libro o di un'opera, la gestazione necessaria di un'azione, anche un'attrice che deve studiare la parte, una contabile, una lettrice... o addirittura la Madonna in persona! Nella sua clausura, la Papessa suggerisce isolamento, attesa, solitudine scelta o subita. Il colore bianco potrebbe indicare il desiderio di ricevere il calore di una
passione amorosa, spirituale o creativa. Sessualmente, nel migliore dei casi, vive nella sublimazione; nel peggiore nella frustrazione. Il mistero della Papessa trova forse una risposta nell'atteggiamento di fronte all'uovo che le sta accanto: se lo cova con dedizione totale e in grande solitudine, potrà uscirne un dio vivo.

e sia!
uscita la carta, in un fruscio di ali, rosso e blu è sparita subito. Lasciandomi il dubbio. Forse era il Mondo o il Giudizio.


Il Giudizio.
Sovente il Giudizio ricorda le circostanze di come il consultante abbia vissuto la propria nascita. Tutte le varianti possibili di un parto problematico, di una gravidanza inquieta, di una situazione difficile che circonda la venuta al mondo, possono avere costituito un ostacolo. Il consultante allora si potrà sentire con maggiore o minore intensità, consapevolmente o no, come un essere che non è stato desiderato, la cui nascita non è stata voluta. La nevrosi del fallimento, la disperazione, le difficoltà incomprensibili lo attireranno verso il basso, verso il fondo della tomba da cui è chiamato a uscire. Il significato di questo Arcano consiste nella scoperta, tramite una terapia o con altri mezzi, che chiunque nasce viene pienamente desiderato dalla divinità (o dall'universo) che ha consentito che venisse generato. Le difficoltà che il consultante prova nei confronti del desiderio di vivere, della sua vocazione artistica o professionale, sono resistenze nei confronti della sua natura profonda, del grado di Coscienza che ci viene offerto dall'angelo. Questa carta può anche apparire per segnalare un problema relativo all'atto di valutare o di essere valutati. Se la chiamata è di natura divina, chiunque si erga a giudice, mente; non esiste nessun giudizio umano valido. Per una coppia, questa carta esorta a realizzare un'opera insieme, un figlio reale o simbolico, suggerisce che il senso dell'unione tra il maschile e femminile è produrre un terzo elemento impregnato d'amore e di coscienza. E' interessante il gioco degli sguardi: la donna guarda l'uomo o il figlio - e rappresenta l'amore umano e l'amore per l'opera - mentre l'uomo, con gli occhi rivolti al cielo, incarna l'amore per la divinità, l'amore cosmico. L'angelo ci guarda in faccia, la sua azione si dirige verso di noi. Ci ricorda che se non riconosciamo il nostro desiderio profondo ne il desiderio divino che suscita in noi la presa di coscienza, non siamo altro che morti viventi. Il Giudizio rimanda infine allo scaturire di un desiderio, di una vocazione, a una chiamata di qualsiasi genere. E' una carta di estasi, di rinascita profonda e di preghiera immediatamente esaudita in cui le energie risalgono dalla terra al cielo e,
contemporaneamente, discendono dal cielo fino alla terra. E' meglio riconoscerla: rappresenta l'ultimo passo prima della realizzazione totale del Mondo.

Il Mondo. A patto che si trovi alla fine di una frase, in posizione conclusiva, il Mondo indica una realizzazione. E' una donna realizzata, un'anima ricolma di piacere, un mondo perfetto, un matrimonio felice, un successo mondiale. Questa carta può anche esortare a compiere un viaggio: la scoperta del mondo nel senso letterale del termine. Così come l'Arcano XVI, la Torre, rievocava un sesso maschile in piena eiaculazione, l'Arcano XXI rievoca un sesso femminile connotato dall'entusiasmo (l'orgasmo) o da un essere (donna incinta). (...)

Così, alla fine, il caso mi ha sottratto l'ultima carta. Non facendomela vedere ha suggerito che per la Domanda che avevo posto, la Risposta la posso dare solo io.
Ecco che mi torna in mente il romanzo La Valle dell'Eden di Steinbeck. Tutto ruota intorno al concetto di Timshel.
Timshel è una parola ebraica che indica sostanzialmente il Libero Arbitrio.
Il Libero Arbitrio a prima vista è un diritto del quale tutti ritengono di fare ampiamente uso.
Per me non è così. Viviamo in costante fase di compromesso. Con noi stessi, con il partner, con la micro e la macro società in cui siamo immersi nella vita in stato di veglia.
Siamo costretti a fare scelte di comodo o obbligate. Mettendo a tacere i nostri desideri più profondi in nome di una morale sociale o di impegni presi in fasi evolutive che non ci rispecchiano più, o non lo hanno mai fatto. Ma tant'è.
Il Libero Arbitrio ad una analisi più accurata è un'arma a doppio taglio. Ti carica adrenalinicamente nel momento della scelta ma poi ti lascia con l'angoscia di aver fatto bene o di aver agito egoisticamente. Del dover pagare le conseguenze che certe scelte comportano. Poiché, comunque, continuiamo a vivere in una società che giudica.
Il Libero Arbitrio è l'illusione necessaria che una religione adotta per farti credere di aver aderito liberamente e accoratamente, ma con la quale poi ti accorcia la catena. "Tu sei libero di agire come vuoi, ma... sappi che se farai certe scelte ne pagherai le conseguenze" a scelta tra l'inferno, la marchiatura, il pettegolezzo "per mettere in guardia le persone perbene".
E nonostante tutti i ragionamenti di libertà di pensiero e di azione, di svincolo dai dogmi, che si adottano quando ci si allontana dalla religione o dalla massa, chi è stato cresciuto in questa società ha comunque quello stringimento di culo qualora si trovi ad esercitare il Libero Arbitrio in scelte che vanno contro la morale cristiana/sociale/della maggioranza. Fosse solo al pensiero di dover iniziare a vivere, aderendo alla propria natura più intrinseca, contro il pensiero comune, con le relative tensioni, intimidazioni, intromissioni.
Non è un caso che, nella mia personale scala della pericolosità, ho messo intromissioni dopo intimidazioni, perché dall'aggressività ti puoi difendere, l'intromissione, l'ingerenza, invece è il più delle volte subdola e molto più invasiva.
Così la palla ritorna in mano a me. Cosa ne farò? Eserciterò il Libero Arbitrio o continuerò nelle ramificazioni che le scelte fatte fino ad ora hanno creato?
Come tu mi insegni, Grissom, la risposta è nella domanda.
Creerò, arbitrariamente, una ramificazione libera da ogni intromissione.
Una dimensione onirica in stato di veglia. Una realtà parallela.
Sublimazione? No, grazie. Sto cercando di smettere.

Niente nuove dal Maestro

Sembra che la mia attività onirica stia incontrando una fase di stallo. Pochi sogni e poco vividi e poi...
.... e poi mi manca il Maestro. Mi ha mollato nel bel mezzo di una lezione (La Morsa e il Ritorno del Maestro). L'assaggio di realtà non mi è bastato. Voglio sognare.

mercoledì 22 ottobre 2008

Ambra - Etro


Ambra di Etro è un' ambra bambina tanto quanto Ambre Sultan di Serge Lutens è adulto e strutturato.

Ambra ha un inizio delicato, quasi di vaniglia e talco, dolce come di pelle di neonato. Della vaniglia ha solo il profumo quasi medicinale vero e proprio della bacca, non certo di budino alla vaniglia e del talco ha la polverosità finissima e serica. Non è invadente come certi profumi ambrati orientali, ha una nettezza che lo rende adatto anche al mattino, rimane aderente alla pelle e si fa sentire solo annusandolo da vicino. Discreto e pulito, per me sa di buono.

Ambre Sultan è invece secco da subito, anche lui medicinale, ma in modi diverso, ha la collosità delle resine e la stesso modo di essere pungente e vischioso. In un certo qual modo potrebbe essere definito balsamico, ma non certo per una appartenenza al mondo delle pinete o degli eucalipti, il suo essere balsamico è caldo, sabbioso e talcato. Appartiene al mondo del deserto e si sente. Persistente, lascia la scia, come piace a me.

Ambra (Etro) 1989 - Ambrato orientale (-)
Coriandolo, Resina di Abete, Bergamotto, Geranio, Limone, Rosa, Labdano, Patchouli, Storace, Ambra, Opoponax, Muschio, Vaniglia

martedì 21 ottobre 2008

Le Formiche, La Rosa, La Peonia

Mi sono addormentata davanti al computer, mentre stavo lavorando. Forse dovrei andare a dormire prima la notte...

Martedì 21 Ottobre 2008 - Ho sognato un bocciolo rosa, è una peonia ma nel sogno penso che sia una rosa. Ci sono formiche che vogliono entrare nel fiore. Il fiore è chiuso e stretto. Una formica riesce, contorcendosi su se stessa, a penetrare sotto un petalo. Mi sveglio domandandomi se lo scheletro della formica fa rumore di ossa quando scricchiola. Le colleghe mi hanno risposto che gli insetti non hanno ossa. Mi rendo conto che ho fatto la domanda a voce alta.

Le Formiche preannunciano successo e fortuna, ma che si otterranno con sforzo e lavoro.

La Rosa indica il desiderio di un amore platonico. E' anche simbolo di perfezione spirituale.
E' la realizzazione totale. Rinascita.

La Rosa di colore rosa indica rigenerazione e iniziazione ai misteri.

La Peonia viene simbolicamente assimiliata alla Fenice, indica un ciclo compiuto e rinnovamenti interiori. La Peonia presagisce anche l'incontro con una persona dalle grandi qualità morali.
Le Ossa dello scheletro onirico segnalano un atteggiamento morale di superamento attraverso la virtù, la fermezza, la forza. E' ciò che rimane dopo la lotta, il distacco. Rappresentano ciò che desideriamo dopo la purificazione.

Lo Scheletro Onirico è relativo al distacco, affettivo o di trasformazione.

Se relativo al significato affettivo indica che certi legami esistono solo come residui del passato. Lo Scheletro quindi simboleggia la necessità di dimenticare.

Se relativo al significato di trasformazione fornisce ragguagli sull'esperienza di vita dopo la morte. Parla di mortalità, distacco e della conoscenza come esperienza vissuta.

Sansone e Dalila

Martedì 21 Ottobre 2008 - Ho sognato di essere nella casa della mia nonna materna. Li c'è Carlo, gli taglio i capelli. Assaporo la sensazione tattile di passare le dita tra le ciocche, con le dita aperte come raggi, parto dalla nuca e risalgo lentamente fino alla sommità della testa, poi ricomincio di nuovo dal basso. Ho la consapevolezza che qualcuno non è molto contento di questo fatto, forse sua mamma, ma non mi importa. Mi importa solo che lo rivedrò ancora tra un mese per tagliargli i capelli e forse fare l'amore.

La Nonna Onirica rappresenta un momento di tenerezza, protezione affettiva. Nella casa della Nonna sono da sola. Lei non c'è. Non c'è tenerezza né senso di essere protetta.

Essere un parrucchiere o pettinare qualcuno in sogno significa che si aiuterà qualcuno a ritrovare l'armonia, a liberarsi dalla confusione. Ma io taglio i capelli.

Carlo rappresenta il lato maschile adulto a cui tendo. E' l'Ingegnere, quello che dovrei essere io in forma di maschio.

Tagliarsi i capelli in sogno indica una rinuncia volontaria all'amore.

La Madre è la capacità di amare sana o malata. E' la sensibilità inconscia, l'istinto, la spinta a una presa di posizione, a un comportamento. La Madre di Carlo, la mia Madre Onirica, dissente, non è contenta di quello che sto facendo.

Come Dalila sto tagliando i capelli al me Sansone, e con essi la forza. Nell'altalenare della speranza di un amore incerto, proseguo in questo comportamento autodistruttivo.

Aspetto in una casa senza tenerezza, l'elemosina di un po' di affetto. E per riuscirci rinuncio alla ricerca dell'amore. Rinuncio all'azione e rimango passiva.

domenica 19 ottobre 2008

Freestyle

Domenica 19 Ottobre 2008 - Sono in ufficio e guardo un disegno fatto con matite colorate da C. Sul retro del foglio ci sono scritte indicazioni di lavoro e un'elenco di nomi con a fianco cifre di debiti che lei ha contratto. A fianco al mio nome c'è € 1,50. Penso che non mi ricordavo di averle prestato dei soldi. Sulla mia scrivania ho tanti campioncini di prodotti cosmetici. Arriva il capo e io sostengo che li devo catalogare, ma so che è un lavoro inutile e avrei altro da fare. Improvvisamente sono in campeggio. Devo defecare ma i water sono tutti a vista, sistemati ad anfiteatro. Ne scelgo uno nascosto da panni stesi ad asciugare. Sono dietro i panni che mi sgocciolano addosso e penso che vista dal centro della stanza sono mimetizzata. Arrivano F. e S. mi vedono subito e si mettono a chiacchierare con me mentre io mi sto pulendo. Non ascolto quello che dicono perché penso ancora ai trucchi di prima. Mi sveglio.
Mi riaddormento.

Sono in piscina, nella vasca olimpionica metà al chiuso metà all'aperto, intorno al bordo c'è il prato. Nuoto con le mie pinne blu, avanti e indietro a velocità sostenuta. Nuoto con le gambe unite muovendomi come se avessi la coda di pesce, vado talmente forte che il busto fuoriesce dall'acqua come un'aliscafo che ha preso velocità. Ci sono alcune persone nella parte sinistra della vasca, nuotano lente. Vicino al bordo una donna più vecchia di me, truccata come Liz Taylor, capelli neri tinti e costume blu di paillette, aiuta e tiene a galla un ragazzo disabile, nuotano. Io la prendo per i fianchi e le passo dietro, poi continuo a nuotare in tondo, con pinnate lente e regolari faccio cerchi e otto. La piscina si svuota, inizio a nuotare a stile libero. Ho dei braccioli da bambino, tutti colorati, alle braccia, ma quando nuoto non li vedo. Conto quattro bracciate 1, 2, 3, 4 alla quinta respiro, voltando sempre la testa verso sinistra. Nuoto bene, ma il viso scivola sulla superficie dell'acqua, il naso entra appena, penso che potrei anche non contare e respirare normalmente. Esco. Tolgo i braccioli e le pinne. E' quasi l'una e trenta, dovrei tornare al lavoro, invece decido di fare ancora due vasche. Ho visto dei bagnini molto carini che mi guardano. Esco e raduno le mie cose. I braccioli sono della piscina, li apro e li sgonfio. Ho un materassino mio, sgonfio anche quello, poi mi stufo e cerco di piegarlo per metterlo nella borsa, ma mezzo gonfio non ci sta. Ho molte borse e penso che sono stracarica e non ho voglia di portarle tutte. Dovrei prendere il telo mare, una sdraio, uno zaino blu, il tappeto del bagno che uso a bordo vasca. Sopra c'è una cacca della mia gatta. Cerco di nasconderla. Un bagnino si avvicina e la vede, pensa che sia di un bambino e commenta che ne ha trovate altre nel prato. Io sto li in piedi che non so come gestire tutta la roba che ho. Vorrei andare via a mani libere, leggera, senza avere beni materiali da trascinarmi dietro che mi appesantiscono. Mi guardo intorno, dietro le vetrate, tra i bagnini indaffarati mi sembra di aver visto il Maestro, è da tanto che non lo vedo nei miei sogni. Mi sveglio.

Il primo sogno è l'esempio di come il cervello costruisca una storia per utilizzare pensieri, informazioni, ricordi recenti, riunendoli per archiviarli con un senso compiuto e liberarsene.
In questi giorni ho pensato a C. perchè ho scoperto che abbiamo delle cose che ci accomunano, ai disegni divini e al fatto che ognuno si crea il proprio destino, ad eventuali soldi che dovevo a qualcuno e forse me ne ero dimenticata, a come certe persone sentano il bisogno di ridare fino all'ultimo centesimo il resto di spese fatte per qualcun'altro e chi invece non se ne cura, chi frigge per avere fino all'ultimo centesimo e si scontra con chi invece vorrebbe fare cifra tonda, "tanto poi ci sistemiamo quando me li dovrai dare tu..." (Io mi adeguo, dando l'esatto importo a chi frigge e insistendo solo due volte per ridarlo esatto a chi non se ne cura, da parte mia farei a meno di riavere i centesimi ma capisco l'esigenza di esattezza di chi me li vuole ridare a tutti i costi, e alla fine, dopo aver detto che non li voglio un po' di volte, li prendo).
In questi giorni ho parlato di bisogni e di water. In questi giorni sto facendo fuori tutti i campioncini di prodotti che ti danno nelle profumerie e nelle farmacie tentata di buttarli perchè per usare loro non uso quello che io ho scelto apposta per me.
Ho pensato spesso al bucato da fare e ho scritto di tessuti che si imbevono e di gocce.
Eppure... eppure non riesco a liberarmi dell'idea che forse questo agglomerato caleidoscopico ha un suo senso.
Ho qualcosa da nascondere (i trucchi, un debito dimenticato, i panni da lavare, i water all'aperto) ma non so cos'è. O forse si.
E poi c'è un disegno e delle indicazioni di lavoro. Ho del lavoro da fare (su me stessa) che fa parte di un disegno più ampio. Il disegno è fatto con matite colorate. Questo significa che l'ambito nel quale devo lavorare più alacremente è la creatività. Devo smettere di catalogare (le sensazioni, le emozioni, i fatti) e cominciare a lavorare per compiere il disegno che mi riguarda. Devo smettere di vivere come hanno scelto gli altri per me (i campioncini) e vivere scegliendo io come farlo. Freestyle.


Il secondo sogno fa parte ancora della saga della piscina. E' già la seconda volta però che si è insinuato un elemento nuovo. Le pinne. (Vedi La Morsa - Il Ritorno del Maestro).
Le pinne servono per nuotare nel mare, non sono adatte ad uno spazio ristretto come una piscina, lì le altre persone, in confronto a me, nuotano lente.
L'altra volta il Maestro è arrivato quando avevo tolto le pinne, e mi aveva trattato duramente, per impartirmi una lezione. Ora si è fatto solo intravedere da dietro la vetrata. Lui è fuori dalla piscina. Dove dovrei stare anche io. Devo smettere di nuotare velocemente in uno spazio ristretto e contenuto da quattro mura. E' una azione inutile (come Innaffiare l'acqua).
Sono pronta per nuotare nel mare. Ma ho paura di provare.
Con me, nella vasca, c'è la me stessa più vecchia e il mio giovane, ancora handicappato, lato maschile. Insieme riescono a nuotare. Lei lo aiuta. Io li sostengo per un po' ma poi continuo a nuotare veloce, in cerchio come il pescecane che non può fermarsi, come una sirena prigioniera.
Per nuotare nel mare devo abbandonare i luoghi certi e famigliari, i luoghi dove so che primeggio. E mettermi alla prova.
Per cambiare devo liberarmi dai pesi che mi porto dietro. Oggetti che mi danno un'illusione di protezione (i braccioli, il materassino mezzo sgonfio) ma che invece mi immobilizzano e mi appesantiscono e dei quali posso fare sicuramente a meno (lo zaino, la sdraio, il materassino, il tappeto).
Devo nuotare a stile libero, come il consiglio che ho dato ad una amica, anche io dovrei agire Freestyle.
Agire seguendo l'istinto. Libera da attaccamenti materiali. Leggera.

Lo Zaino rappresenta gli oneri e gli impegni che ci si trascina appresso e dai quali veniamo limitati ed ostacolati.

Il Tappeto rappresenta la vita affettiva e sociale.

Gli escrementi sono la materia ultima della digestione e il risultato dell'assimilazione degli alimenti. Nel sogno il corpo fisico diviene l'anima che si nutre di emozioni, sentimenti, gioia, dolore, sofferenza, motivazioni. Gli escrementi quindi sono il simbolo della saggezza che è divenuta tale dopo aver assimilato le esperienze vissute.

Gli escrementi di animale sono concime, e mantengono lo stesso significato anche in sogno.

Ne ho per tutti e due i significati. Devo solo smettere di essere timida e lasciare vedere anche agli altri il cambiamento prodotto da quello che ho vissuto fino ad ora.
E concimare/nutrire il terreno/le persone che mi circondano, per far nascere qualcosa di nuovo.
E' concime di gatta, parla di femminilità, eleganza, fascino e indipendenza emotiva. Di determinazione nell'ottenere ciò che vuole finchè non lo ottiene. Del volere le carezze e i baci e di vivere sensualmente. Di molto istinto e di quel poco ragionamento che serve per vivere. Freestyle.

giovedì 16 ottobre 2008

Loukhoum - Keiko Mecheri


Il loukoum è uno dei dolci più antichi del mondo, oltre 500 anni. Chiamato in inglese anche Turkish Delight (Delizia Turca) il suo vero nome è rahat lokum e può essere composto con diversi ingredienti, mandorle, nocciole, pistacchi, rosa, menta etc. su una base di zucchero e amido.

Loukhoum di Keiko Mecheri ricorda il dolce ma è anche qualcosa di più, c'è la rosa e lo zucchero, c'è la mandorla e una vaniglia quasi amara, e ci sono i legni aromatici che smorzano quello che potrebbere essere stucchevole. Un profumo decisamente invernale, quando il freddo costringe sulla pelle un'aroma che potrebbe espandersi fino quasi a stordire. Non per tutti.

Loukhoum (Keiko Mecheri) - 2002 - Orientale Gourmad Floreale
mandorla, rosa damascena, muschio, vaniglia, legni pregiati

mercoledì 15 ottobre 2008

La Carne Cruda

Mercoledi 15 Ottobre 2008 - Compro e mangio carne cruda.

Il I libro dice che sognare di mangiare carne cruda è un buon segno perchè si riceveranno aiuti da persone benintenzionate, in generale mangiare carne porta lieti eventi, fortuna e benefici finanziari. Non se è arrostita però.
Il II libro dice che mangiare carne cruda è un cattivo segno, sofferenze e delusioni. La carne cotta invece annuncia soddisfazione dei sensi.
Il III libro dice che per capire coloro che vivono a livelli più infimi senza giudicarli ne condannarli bisogna scendere verso la volgarità e sprofondarvi. La purezza e l'elevazione raggiunte senza aver attraversato prove difficili sono provvisorie e destinate a scomparire.
Il sogno è un invito ad immergersi nella Vita per conoscere tutto e comprendere ogni cosa.

Mah?

Ritorno al I libro, che dice che può essere un sogno indotto dal corpo in un periodo di dieta o se si è vegetariani.
Più spesso la carne simboleggia i bisogni materiali, fisici e sessuali.
Niente di nuovo quindi.

martedì 14 ottobre 2008

Innaffiare l'acqua

Sabato 11 Ottobre 2008 - Sogno confuso. Devo andare in un nuovo complesso di piscine. Parcheggio e, come al solito, devo versare una bottiglia di acqua sulle bottiglie di acqua che tengo nel baule. Non faccio in tempo a voltarmi per prendere la bottiglia che uso normalmente, che Z. le innaffia con una canna, mi ha riempito il baule di acqua. Faccio finta di niente. Sono in ufficio ora, ho mal di testa, me la sorreggo con le mani. Una collega (che proprio oggi ho notato indossa scarpe simili alle mie) mi porta per due volte di seguito un medicamento. Prima una pastiglia, poi una aspirina effervescente. Metto l'aspirina in bocca e sorseggio dell'acqua dal bicchiere che mi ha portato la collega stessa. Sento frizzare l'aspirina mentre si scioglie. Devo fare dei lavori molto complicati per i quali ho bisogno di usare il cervello. E le sono grata per il gesto. Sono di nuovo nel parcheggio delle nuove piscine. Non c'è più Z. ma S. che vuole provare a fare una lezione di acquagym. Prendo la bottiglia dalla macchina, la riempio ad una fontanella e innaffio le bottiglie d'acqua nel baule. Fatto questo lavoro, mi dirigo all'interno del complesso. Sono nel bar, S. vede un suo amico e lo saluta appoggiandosigli sul sedere, l'amico è un po' risentito, non vuole che il gesto venga frainteso. Io ho seguito la mia giovane amica Evi, osservo cosa fa. Temporeggio e mi guardo intorno per vedere se c'è il Maestro.

Confuso il sogno e confusa la spiega.

Innaffiare l'acqua è un lavoro a prima vista inutile. Perché nel sogno mi ritrovo a farlo come fosse una cosa normale da fare? E perché farlo con la canna è sbagliato e con la bottiglia no? (Perchè il baule della mia macchina si riempe d'acqua che rimarrà li a stagnare)

Vado in una nuova piscina ma poi rimango nel bar. Segno che cerco socialità. E cerco nella folla qualcuno che conosco.
Ma se è un posto nuovo per me, perché dovrei trovarci il Maestro?

Misteri che ancora non so spiegare.

La Medicina Onirica si riferisce alla psiche e al lavoro di liberazione dalle ossessioni, dalle paure, dalle angosce riferite al vissuto del sognatore.

I Rimedi nei sogni rappresentano nuove aperture del pensiero che consentono un distacco da ciò che distrugge o che causa ristagno.

Tenere la testa tra le mani preannuncia prontezza e rapidità nelle esecuzioni.

Devo smettere di fare cose inutili (innaffiare l'acqua) e devo smettere di perdere tempo con chi le fa.

Devo seguire invece chi mi mostra nuove strade per arrivare al Maestro Interiore.

Come nel sogno del Vestito da Sposa devo staccarmi da alcune situazioni/persone per poter continuare nella ricerca della completezza.

La via d'uscita me la mostra la collega dalle scarpe appuntite (segno di mente acuta e di assertività) essa è un ibrido, è omonima alla mia omonima più istintiva ed ha un piglio completamente opposto a chi io penso mi distolga dal mio intento.

E' lei che mi porta il rimedio al mio male di testa, segno che in questo momento penso male e quindi agisco male.

Il rimedio è il Distacco.

domenica 12 ottobre 2008

Il Vestito da Sposa

Giovedì 9 Ottobre 2008 - Sono a Milano in Via Paolo Sarpi, nel negozio cinese di abiti da sposa. Provo un vestito da sposa bianco avorio. Ha il corpetto rigido in seta stropicciata, senza spalline. Sotto il seno un fiocco, la gonna svasata resa piena da un sottogonna di tulle. La commessa cinese mi guarda e mi dice che sto benissimo, io mi guardo nello specchio, ho i capelli tutti scarmigliati e penso che a 41 anni sposarsi vestita di bianco... ma tanto non ho avuto figli quindi... mi vedo bella e mi sorrido. Mi sveglio.


Indossare un abito da sposa nei sogni indica l'inizio di un periodo fortunato.

Il matrimonio, per la sua funzione di collegamento, di fusione, segnala al sognatore la fine di un genere di vita, e quindi un distacco, e un'unione rispetto ad un'altra trama dell'esistenza. E' la formula sacra che permette di trovare la complementarità. Si riferisce in generale ad una aggregazione di progetti che portano ad una svolta, o alla ricerca dell'unità nella personalità del sognatore.

mercoledì 8 ottobre 2008

Datura Noir - Serge Lutens


Datura Noir è un profumo che posso indossare solo per qualche giorno consecutivo, poi, come se l'accumulo lo facesse diventare tossico, devo smettere per un po' di tempo. Inizialmente ricorda l'aria che si respira in primavera inoltrata. Quando il caldo del sole scalda la pelle e ne fa cambiare l'odore. Poi subentra una nota calda e tormentata, di struggimento. E' il fiore della datura (chiamato anche stramonio) unito alla tuberosa. Carnoso e amaro. Buonissimo e letale.




Datura Noir (Serge Lutens) - 2001 - Floreale Legnoso Muschiato - (Christopher Sheldrake) noce di cocco, tuberosa, fava tonka, mandorla, bocciolo di limone, mandarino, arancio, muschio, osmanto, eliotropio, mirra, datura