martedì 30 settembre 2008

La Morsa - Il Ritorno del Maestro

Sabato 27 Settembre 2008 - Ho sognato che ero di nuovo in una piscina. E' quadrata, l'acqua bassa arriva alle ginocchia. Ci sono compagne in attesa che inizi la lezione, sono tutte nel lato destro della piscina. Io nuoto seguendo il perimetro. Nuoto a pancia in su in senso antiorario, ho una pinna arancione sul piede destro e una pinna blu sul piede sinistro. Che nuota tutto intorno c'è anche Z. è lenta e mi è d'intralcio, mi viene addosso quando la supero. Sento arrivare i passi del Maestro, mi tolgo le pinne e le lancio fuori sul lato sinistro della piscina. Intorno alla piscina vetrate, fuori paesaggio invernale, nebbioso. E' pomeriggio. Z. commenta qualcosa ma non le do più importanza. Io sono da sola nel lato sinistro della piscina. Il Maestro entra in acqua, si mette alle mie spalle mi circonda con un braccio intorno alle spalle e mi sistema il sedere sul fondo, cerco di divincolarmi e di scivolare in avanti, ma lui mi strattona, mi tira indietro il sedere e lo blocca, poi mi blocca con il braccio sinistro intorno alla gola. Non posso più muovermi. Con la mano destra accavalla la mia gamba sinistra sopra la destra, mi piega il ginocchio. Cerco di toglierla e lui stringe ancora di più la morsa intorno al collo. Davanti a noi c'è uno specchio ora, ci guardiamo negli occhi attraverso di esso. Ha occhi seri, convinti e inflessibili. Mi sistema i capelli con la mano destra. Inizia la lezione.

L'Arancione è il colore dell'equilibrio tra razionalità e istinto. Un equilibrio instabile. E' espressione di calore, affettività e presenza.

Il Blu, profondo, immateriale, freddo e puro rappresenta la notte, lo stato irreale del sogno. E' simbolo dell'inconscio.

Lo Specchio raffigura il riflesso giusto e preciso di una verità da scoprire. E' lo strumento rivelatore dell'analisi di se stessi.

Sono tornata nella piscina, come un pescecane in gabbia nuoto in tondo, perché se mi fermo sono perduta. Nuoto in senso antiorario, sto regredendo. Sto perdendo i progressi acquisiti. Nuoto con pinne adatte al mare. I miei piedi, sono pronti per portarmi dove voglio, guidati sia dall'istinto che dalla razionalità. Eppure... il Maestro mi blocca. Mi costringe all'immobilità, ad assumere una posizione. Siamo da soli nell'emisfero sinistro del mio cervello. Mette la mia gamba sinistra sopra quella destra, mi sta indicando che devo privilegiare l'istinto, l'emisfero destro e bloccare il sinistro, il controllo, la razionalità. Con gli occhi e con la postura mi sta dicendo che devo prendere una posizione e mantenerla. Che devo essere ferma nei miei propositi. Nella morsa non posso parlare. Non vuole sentire parole, che brava come sono, mi hanno sempre fornito una giustificazione nel mio procrastinare. Quello che vuole è un sguardo fermo e un impegno silenzioso. Mi accarezza i capelli per farmi capire che lo fa per il mio bene, ma che sarà inflessibile.

La lezione ha inizio.

sabato 27 settembre 2008

So - Carrement belle & Philosykos - Diptyque


"So" è stato il primo acquisto che ho fatto in quella che è diventata la mia profumeria di fiducia.
L'ho comprato insieme a Philosykos di Diptyque e per me sono indossolubilmente legati. Ero entrata per curiosare e Tiziana, la gentilissima proprietaria, mi ha accontentato. Spruzzava sulle mouillettes i profumi che mi ispiravano dal nome e ne annusava con me l'evoluzione, poi con una competenza invidiabile mi spiegava la storia del profumo o l'idea che ne stava alla base. Insieme abbiamo individuato gli ingredienti, o meglio lei li sapeva io li scoprivo al momento. E ogni volta che vado lì, la magia si ripete. E' stato così che ho visto Philosykos del quale mi ricordavo di aver letto anni prima su un libro che parlava di abbigliamento. Mi era rimasto impresso perchè il fico è uno dei miei frutti preferiti e il profumo dell'albero di fico mi ricordava estati lontane nel tempo, sole e felicità, mare e spensieratezza. Quando l'ho annusato, prima sulla carta poi su di me, ho capito che poteva entrare nella cerchia dei "miei" profumi. Quelli che in qualche modo mi identificano, che rivelano una delle mie sfaccettature. Philosykos è un profumo compatto e cremoso. Non ha niente della dolcezza del frutto, è il verde dell'albero ad essere protagonista, e il calore del sole che ne scalda le foglie. E' come essere arrampicati, sotto l'ombra di un albero di fico con il sole che dardeggia tra le foglie trilobate. Poco lontano il mare gioca con uno specchietto, ma è un gioco silenzioso perchè tutt'intorno è solo rumoreggiare di cicale.

Philosykos - (Diptyque) 1996 - Verde - (Olivia Giacobetti)
Foglie di fico, Legno di fico, Legno di cedro bianco

Poi Tiziana mi ha fatto annusare So e dalle estati della mia infanzia, mi sono ritrovata di colpo in inverno, alla scuola di danza classica. So è il profumo della mia maestra di danza, Armida, che aveva ballato alla Scala, che ci raccontava di quando erano andate in tourneé in Russia e in Egitto, lei e sua sorella, tutte e due ballerine. Dalla Russia aveva appreso la disciplina nell'insegnamento, dall'Egitto aveva portato a casa un occhio di Ibis, trasformato in gioiello, che portava come pendente attaccato ad una catena d'oro. Eretta come solo le ballerine sanno stare, calzava stivali alti di pelle nera e camminava tra noi bambine correggendo con un bastone sederi sporgenti e gambe piegate. L'occhio di Ibis sobbalzava leggermente sul petto e ti fissava, insieme ai suoi occhi quando chinandosi sistemava la postura scorretta di un arto o di una schiena. E proprio in quel momento di vicinanza sentivo il suo profumo. Un profumo che parlava di viaggi in paesi lontani, di teatri, di tutù e scarpette da punta. Di musica classica e di danza. Di arte, di cultura.

Ancora adesso mi basta metterli per rivivere fortemente queste emozioni. Certe volte, allora, stò sull'albero di fico, nascosta al mondo e certe volte divento la maestra di danza classica, altera e misteriosa. So (Carrement Belle) - (Chypre) (Frank Jammes)
spezie, fava tonka, patchouli, vaniglia, muschio, ambra

venerdì 26 settembre 2008

Arabie - Serge Lutens


Arabie è un trionfo di frutti canditi essiccati al sole. E' caldo, sciropposo, dolce e speziato. E' un sogno. E' un tappeto volante che ti porta d'incanto in paesi dove i fiumi sono di latte e miele. E dove dagli alberi puoi staccare fichi ricoperti di cioccolato bianco e mandorle caramellate. Ma non è assolutamente gourmand. Non è un profumo goloso, è un profumo evocatore.


Arabie (Serge Lutens) - 2000 - Orientali - (Christopher Sheldrake)
noce moscata, benzoino del siam, legno di sandalo, foglie di alloro, mandarino, arancio, garofano, cedro, fichi, buccia di mandarino candita, datteri, cumino, fava tonka, resine, mirra, tabacco

giovedì 25 settembre 2008

Vanille Extreme - Comptoir Sud Pacifique




Ho comprato Vanille Extreme in vacanza a Riccione. Passavo tutti i giorni davanti a questa profumeria insolita: Fragranze. Un tavolo di cristallo e profumi mai visti prima. Niente creme o altri prodotti, solo profumi. Finalmente un giorno ho trovato aperto e la proprietaria mi iniziato ad un viaggio fra profumi dai nomi sconosciuti. Ogni tanto mi faceva annusare chicchi di caffè da una scatolina. Per resettare il senso dell'olfatto. Ho sentito varie ambre, Piper Nigrum di Villoresi, Dzing!, Duro, poi ho chiesto qualcosa di goloso e mi ha fatto provare diverse vaniglie... Vanille Extreme mi colpì per la sua dolcezza. All'epoca avevo anche io un'aspetto che ricordava un bignè. Per affinità l'ho preso. Ora non riesco più a portarlo. E' "troppo". Di Comptoir Sud Pacifique in seguito ho preso Amour de Cacao e Coco Extreme. Il flacone in alluminio leggerissimo ne fa un profumo ideale da portare nella borsa. Per spruzzarselo in un momento di voglia di qualcosa di confortante o per unirlo ad altri profumi, per dare un tocco insolito e goloso.



Vanille Extreme (Comptoir Sud Pacifique) - 2005 - Gourmand - (Jacques Lions)
Assoluta di Vaniglia, Zucchero Vanigliato, Eliotropio, Latte

mercoledì 24 settembre 2008

Fumerie Turque - Serge Lutens


Di Fumerie Turque la prima volta ho letto sul libro di Mariangela Rossi "Il libro del profumo".
La descrizione fattane mi intrigò subito, e iniziai la ricerca. Non sapevo come era, non avevo idea di come fosse fatta la confezione. Un giorno in una profumeria butto lo sguardo e vedo una infilata di flaconi lineari e puliti. Ho capito subito che la ricerca era finita. Non avevano Fumerie Turque e quindi provai gli altri. Come è andata l'ho già scritto sui post dedicati a Chypre Rouge e a Ambre Sultan. Di Fumerie Turque neanche l'ombra poi dietro agli altri, nascosto, eccolo lì, nella prima profumeria nella quale lo avevo cercato. Fumerie Turque io me lo immagino come una Monroe Tabagista. Non che sia come Chanel n.5, in comune hanno solo la rosa. La rosa di Fumerie Turque è appiccicosa come una marmellata bulgara e si nasconde dietro il fumo di una sigaretta fumata da una bionda. Me la immagino, sdraiata, come una moderna odalisca, su un divano di pelle consunta, sfoglia il giornale (si sente quasi l'odore della carta frusciare) e mangia dolcetti arabi bevendo tè. Come solo una donna può fare, fa cinque cose insieme. E se le gode tutte.

Fumerie Turque (Serge Lutens) - 2003 - Orientali - (Christopher Sheldrake)
bacche, miele bianco, Rosa della Turchia candita, gelsomino egiziano, cuoio affumicato, cera d'api, tabacco dei Balcani, balsamo del Perù, patchouli, fava tonka, storace, ginepro, vaniglia, uvetta di Corinto, olio di cade

martedì 23 settembre 2008

La Nave, il Mare

Martedì 23 Settembre 2008 - Ho sognato di essere su una nave. Il mare intorno a me è tranquillo, una leggera brezza mi accarezza i capelli. Sulla nave con me c'è solo Carlo. Svegliata.

Il Mare è l'inconscio che diventa conscio. Il Mare fa chiarezza, informa, indica uno stato di transizione tra confusione e certezza, tra passività e assertività.

La Nave rappresenta il supporto della ragione d'essere. Ci rende stabili nei nostri progetti e nei sentimenti. Simboleggia il nostro Io, le sue aspirazioni interiori. La sua comparsa in sogno è portatrice di un grande mutamento nella persona del sognatore.

Essere su una nave con un'altra persona presagisce la riuscita per mezzo o con la persona in questione, per il motivo che essa raffigura il sognatore stesso.

Navigare equivale a salpare verso un mondo differente, uscire da un'era di passività e decidere di vivere tenendo conto tranquillamente delle proprie aspirazioni.

Sono in mezzo al mare. Viaggio su una grossa nave su una distesa d'acqua non più chiusa tra quattro pareti. La nave mi da stabilità sulla massa di emozioni, sentimenti, paure che scaturiscono dall'inconscio. Finalmente a raffigurare la parte maschile di me, un uomo della mia età. L'ho già sognato (L'impiegata Notarile e Fahrenheit), anche recentemente, in questo sogno non capivo cosa voleva dirmi (Una Telefonata dal Passato) forse voleva solo avvertirmi che sarebbe arrivato ad occuparsi di me, nei sogni spesso le situazioni sono ribaltate, chi era veramente ad essere bisognoso di aiuto?
E' il mio Osservatore Esterno (L'Osservatore Esterno) (Experiments).

Carlo è un ingegnere specializzato negli studi di stabilità delle dighe e delle gallerie.
La Diga Onirica rappresenta gli ostacoli e le resistenze interiori, che bloccano i sentimenti e i ricordi facendoli ristagnare. E' probabile che prima o poi non si riesca più a tenerli sotto controllo e spezzino la diga. Forse il Mare sul quale navigavo era l'acqua contenuta in una diga? Contenente e contenuta. Questa sono io.
Le dighe non sono altro che pareti che contengono acqua. Un acqua non più statica come quella della piscina ma in continuo movimento che rischia in ogni momento di erompere. Chi meglio di lui può aiutarmi a far fluire tutta questa energia psichica inconscia? Ho richiamato dal passato un amico e ne ho fatto un archetipo che darà stabilità alla mia diga, per riuscire a contenere ma anche per far fluire all'esterno, in maniera non devastante, quello che c'è dentro di me.

Egli si occupa anche dello studio del materiale migliore per costruire gallerie. La galleria è un passaggio da un paesaggio ad un'altro. Invece di scalare una montagna ci si passa attraverso. Ma bisogna assicurarsi che la galleria non possa crollare. Per poter arrivare al di là, per vedere di nuovo la luce. Per rinascere a nuova vita.

Con ingegno.

Ambre Sultan - Serge Lutens




Ho scoperto Ambre Sultan mentre cercavo Fumerie Turque. Ed è stato Amore. E' in assoluto il mio profumo preferito. Adoro l'Ambra ma in Ambre Sultan c'è qualcosa di più. E' sensuale e caldo. E' persistente, inconfondibile e insolito. Erbe aromatiche e sabbia. Liquerizia e sale. Dolce e secco nello stesso momento. Ancestrale. Solo un'altro profumo mi ha fatto un'effetto simile. Ma forse perchè era legato a ricordi profondi. (Fahrenheit). Ambre Sultan ti prende visceralmente e non ti lascia più.

Ambre Sultan (Serge Lutens) - 1993 - Orientali - (Christopher Sheldrake)
Origano, Alloro, Coriandolo, Mirto, Cisto, Storace, Balsamo del Tolù, Benzoino, Legno di Sandalo, Vaniglia, Muschio, Ambra, Resine, Radici di Angelica, Patchouli

lunedì 22 settembre 2008

Sogni Olfattivi

Niente sogni. O meglio niente ricordi di sogni. Allora, ricordi olfattivi. Per chiudere un lavoro iniziato tempo fa. Quando ero diversa. I profumi mi interessano ancora, ma cerco quelli non sentiti in giro. A pensarci bene anche la virata verso i profumi di nicchia è successa in concomitanza con una presa di coscienza. Questi profumi a volte ostici per gli altri, mi hanno accompagnato nella ricerca di me stessa. Ognuno di loro è una sfaccettatura che mi appartiene. Un percorso olfattivo in stato di veglia che certe volte si è riversato nel sogno. Ho sognato il profumo di rose mediorientali, ho sognato di aspergermi di Ambre Sultan. Adesso un nuovo esperimento. Ogni sera, prima di andare a dormire, provo un profumo diverso. Li scelgo tra i più delicati, profumi di fiori, per vedere se si insinuano nei miei sogni, se li pervadono.

Cerco Sogni Olfattivi.

Buona notte e sogni d'oro.

Chypre Rouge - Serge Lutens

E' cercando Fumerie Turque che mi sono imbattuta prima in Chypre Rouge e poi in Ambre Sultan.

Di Chypre Rouge, a differenza di molti altri dei quali ho letto le recensioni, a me piace proprio la partenza. Quel sentore di erba da scogliera, terra e curry tipiche dell'elicriso. E' una pianta che coltivo anche sul balcone e quando la sfioro mi riporta sempre in bellissimi luoghi. Perchè Chypre Rouge non è tutto così? Non posso rimpiangere di averlo preso, perchè era il percorso obbligato, evidentemente, per arrivare a conoscere Ambre Sultan, ma quel suo tradire subito l'inizio per trasformarsi in qualcos'altro, non lo sopporto. Ed è, purtroppo per me, tenace nel suo persistere sulla pelle, sugli abiti. Non sopporto il tono dolciastro delle bacche rosse di cui si fregia anche nel nome. Peccato. Avrei preferito rimanesse come l'inizio, erbaceo terroso e boschivo.



Chypre Rouge (Serge Lutens) - 2006 - Cipriati - (Christopher Sheldrake)
Timo, aghi di pino, miele, cera d'api, gelsomino, noci pecan, frutti rossi, patchouli, ambra, vaniglia, muschio di quercia, muschio.


P.S. A distanza di un anno è uscito Chene che per tutto il tempo mantiene i sentori dell'inizio di Chypre Rouge. Segno che a qualcuno, quel misto di terra, bosco e curry piace.

domenica 21 settembre 2008

Il Nuovo Ufficio

Domenica 21 Settembre 2008 - Ho sognato che cambiavo ancora ufficio. Da uno senza finestre, con la moquette polverosa, i mobili scartati da altri uffici, accatastati su per le pareti intorno a me, ero da sola in questo ufficio, vado in uno ampio e luminoso. Ci sono 4 scrivanie, 2 per parte, tutte che si guardano. Sul mio lato (a destra) l'altra scrivania è occupata da un giovane uomo. Di là ci sono due ragazze, una è Paola. Indosso scarpe nere da donna con i tacchi alti, e una gonna stretta, nera, che arriva al ginocchio. Mi vedo camminare tra le scrivanie e poi in corridoio, stò andando nel vecchio ufficio a prendere la password per le e-mail. Pongo un indovinello agli altri: "Sono 9" (riguarda le Regioni dell'Antica Grecia, la password è una città della Grecia Antica che inizia per A ma non ricordo più quale è). Esco dall'ufficio e vado a trovare L.
L'atmosfera è calda e rilassata. Pranziamo, pollo o pesce e verdure. Torno in ufficio con sacchetti leggeri e belli, ho fatto shopping. Paola ha apparecchiato e cucinato per me. La tavola è per 9 persone. Sono le quattro del pomeriggio e io ho già pranzato, ma mi dispiace averle dato tanto disturbo. Di la c'è il capo. E' un uomo taciturno, con capelli corti grigi. Porta sempre gli occhiali da sole. Temo possa essere contrariato da questo "pranzo". Paola invece no, e inizia a mangiare. Mi dice che dovevo dire di no a L., dirle che avevo un'altro impegno, perché lei aveva già preparato apposta per me. Arriva il capo, mi domanda se ho già mangiato. Io rispondo di no, in effetti era mezzogiorno l'ultima volta che ho pranzato, quindi... "E' intelligente se mangia" mi risponde lui. Paola fa una faccia del genere "te l'avevo detto che non c'erano problemi..." Ha preparato uovo al tegamino, cornetti e cipolle rosse. Vino bianco fresco. "A mangiare un uovo cosa ci si mette? Poi riprendiamo il lavoro" dice. Dopo pranzo finisco di spostare le cose che ho nel computer dell'ufficio vecchio in quello nuovo. Lo faccio manualmente. Inizia una nuova Fase. Mi sveglio.
Nei miei sogni compaiono spesso: acqua, scrivanie, scarpe con i tacchi alti, borse (della spesa e non), giovani uomini (F. i bagnini, il ragazzo sul treno/razzo), verdure, pesce e pollo.
Il Maestro.
A ritorni ciclici: case, corridoi, stanze da letto, soffitte e giardini. Uomini che si occupano dell'orto o del giardino (Johnny Depp, Joaquín Cortés, Carlo), ponti, guidare la macchina, danzare. La Vecchia Maestra o le mie due nonne. Ultimamente sogno spesso una donna più matura di me (L.), gioielli o oggetti verdi, occhiali o lenti.
Ogni tanto arriva questa donna affascinante e misteriosa, che non conosco, so però che vuole stare con me.
Ho incontrato una bambina che è cresciuta nei miei sogni da neonata a 12enne.
E c'è stato qualche volta questo ragazzo timido e in qualche modo disabilitato, sotto diverse forme (F., mio cugino, l'ostaggio).
Ho sognato l'India e Sayd sotto forma di guru.
E' un mondo "altro", che abito di notte.
E' dal sogno della Ghigliottina che il Maestro non compare più. Forse perchè si è aperta una via di comunicazione in fase di veglia.
Sento di essere passata in una nuova fase della mia vita. Aspetto curiosa i cambiamenti che verranno.

sabato 20 settembre 2008

Un Sequestratore in Casa

Venerdì 19 Settembre 2008 - In casa c'è un sequestratore. In un primo momento tiene in ostaggio una bambina di circa 12 anni poi un ragazzo disabile. Se ne stà nascosto in una parte della casa, al piano terra. Nella casa c'è anche una donna (poliziotto?) è muscolosa, abbronzata e bella. Ha delle armi. Si aggira al piano superiore, vicino alla scala. Non sa ancora che in casa c'è un sequestratore nascosto, ma è in guardia, sospettosa e pronta. La casa è di legno, come quelle americane, una parte è in fase di ampliamento, dal tetto al pianterreno verrà allargata per ottenere nuove stanze, ci sono i segni dei lavori in corso, travi e macchinari, ma è un momento di pausa o il week-end, perché non ci sono gli operai. Fuori il prato è verde e disseminato di oggetti utili e di giocattoli colorati. Splende il sole. Io sono la donna vestita come Lara Croft, mi aggiro per il prato. Mi sveglio.

La Casa è il simbolo del nostro essere interiore e mostra la struttura della nostra personalità. Nella mia Casa è in atto un ampliamento. Dal tetto, che rappresenta lo spirito, il cervello, la classificazione delle idee, alla stanza in soffitta con una bella finestra come le vetrate delle chiese (l'introspezione e il viaggio nei propri ricordi, ma c'è la finestra quindi un segno di apertura) una nuova camera ai piani superiori, il modo di pensare in relazione a quanto si vive e allo sforzo di adattamento, e un salotto con veranda al piano inferiore, la vita emozionale, istintiva e inconscia. Con una apertura verso l'esterno.

La donna che si aggira guardinga sono io, sono pronta ad entrare in azione anche se non sospetto ancora la presenza del rapitore. Ma sono armata.

La bambina di 12 anni sono ancora io, la mia evoluzione è arrivata quasi alla adolescenza. Il ragazzo disabile è la mia parte maschile, come sempre impedita all'azione per una cosa o per l'altra.

... e il sequestratore chi è?

Il Rapimento corrisponde a una seduzione, a una conquista fatta grazie al potere del magnetismo.

... c'è una parte di me che tiene in ostaggio la nuova me stessa e la mia parte maschile, il cambiamento e l'azione. Ma allora chi seduce chi?

Ade, il dio greco dell'oltretomba, rapisce Persefone, la figlia di Demetra la dea delle messi e di Zeus, e lo fa con il permesso di quest'ultimo. La porta nel suo regno sotterraneo per farne la sua sposa. Per sei mesi Persefone rimane sottoterra senza toccare cibo perché sa che se mangiasse qualcosa di quel luogo, dovrebbe rimanerci per sempre. A primavera Zeus impietosito dalla nostalgia di Demetra per la figlia, manda Hermes a prenderla e Ade concede a Persefone il permesso di ritornare sulla terra strappandole la promessa che ritornerà. Prima della partenza le offre dei chicchi di melograno, nell'ultimo tentativo di assicurarsi il suo ritorno. E Persefone ne mangia tre. Consapevole che così dovrà tornare. Lo fa di proposito, perché è il suo modo di agire, fare ciò che vuole facendolo sembrare una volontà degli altri.

Con questa azione Persefone però è diventata donna. Non è più la bambina di Demetra, non è più la bambina rapita. Ha scelto di tornare nel Regno dell'oltretomba. E lì diverrà la Regina Sotterranea. Facendo da guida alle anime perse.

Per tre mesi all'anno tornerà sulla terra, portando l'estate e il sole. E' per questo che Demetra smette di far fiorire le piante quando Persefone torna sottoterra e a Primavera si prepara ad accogliere la figlia con un'esplosione di fiori che daranno i frutti al ritorno temporaneo di Persefone.

Ade è l'amante invisibile. Che ci isola dal mondo esterno. Il suo elemento è l'inconscio e l'introspezione. Non bisogna permettergli di tenerci per troppo tempo lì con lui. Altrimenti si rischia di non poter tornare più indietro, sulla terra.

Demetra è la nostra madre interiore. Ad ogni ciclo vitale, semina, scompare, torna e fa fiorire, nuove idee, sensazioni, emozioni, (queste sono le sue armi) ma è solo quando il nostro lato bambino riesce a tornare in superficie che i fiori diventano frutti. Ci deve essere la presenza, la volontà di cambiamento e l'azione per riuscire a trasformare tutto ciò in idee reali, sensazioni reali, emozioni reali.

La mia Demetra interiore è una Lara Croft guardinga e pronta. Armata. Bella e solare. Ha seminato il prato di cose utili e di cose dilettevoli. Ella presiede ai lavori di ampliamento della casa/corpo/mente. E sta solo aspettando che il sequestratore mi liberi, almeno per un po'.

giovedì 18 settembre 2008

Il Trampolino di Lancio

Giovedì 18 Settembre 2008 - Sono in una foresta tropicale. Davanti a me ci sono due strutture, quella a sinistra è fatta in bamboo ed è composta da due pertiche appaiate che sono unite in alto da una piattaforma dalla quale pende una fune sulla destra. Dalla piattaforma parte uno scivolo/trampolino (tipo il trampolino di salto con lo sci) tutto in metallo argenteo. Si sale dalle pertiche a forza di braccia. Sul lato destro invece la struttura è di legno. Gradini che salgono verso una piattaforma con due maniglie che danno nel vuoto. Le strutture sono alte 20/30 metri e si affacciano su un fiume che scorre nero/marrone. Dalla struttura di legno ci si tuffa nell'acqua "a palombaro", dalla struttura di bamboo si scivola e si prende il volo. Io ho paura di usare lo scivolo/trampolino di lancio e opto per il salto nell'acqua, ma non mi va di fare tutti i gradini e quindi salgo dalle pertiche. Prendo la fune e me la avvolgo per 3 giri intorno alla gamba destra, così se mollo la presa rimarrò penzoloni attaccata per la gamba con la corda. In fila davanti a me ci sono delle persone tra cui L. Arrivata alla piattaforma mi ritrovo su quella di legno, mi attacco per le maniglie e mi lascio andare. Non vedo l'immersione e non ne ho coscienza, penso invece che se L. è scesa dallo scivolo allora posso farlo anche io. Salgo per la seconda volta su per le pertiche. Non c'è più nessuno ora. Mi lancio giù per lo scivolo. Neanche questa volta ho cognizione della fine del salto. So solo che ero un po' scomposta ma che mi è piaciuto tanto. Risalgo per la terza volta su per le pertiche. Sono sulla piattaforma. Mi metto in assetto e vado. Questa volta sono cosciente per tutta la durata della discesa. Al momento dello stacco allungo le braccia e volo ad angelo. Atterro dall'altra parte del fiume su un pontile/pedana di legno, con il piede sinistro. Ho alzato solo qualche goccia d'acqua e una piccola onda mi lambisce il piede, ma sono sull'altra riva. Mi guardo indietro e lo scivolo è a sinistra, anche guardandolo da questo lato.

Il Bosco, la Foresta compare in sogno quando si è perso l'orientamento e non si percepisce più cosa è fondamentale nella propria vita. Una radura nel bosco simboleggia una migliore comprensione di se stessi. Uscirne indica la fine di un periodo difficile. La Foresta è simbolo dell'inconscio, raffigura l'oscurità, il groviglio profondo che si annida in ogni essere che desidera, pur temendole, le rivelazioni. La radura soleggiata annuncia l'elaborazione di un nuovo progetto, di un diverso stato d'animo.

In Giappone la pittura del Bamboo è collegata alla calligrafia, per accedervi si utilizza la percezione intuitiva.

La Corda implica una salita verso l'alto ed è connessa a un valore magico collegato a virtù personali da cui scaturisce il supporto.

Attraversare un Fiume sollecita a fare dei cambiamenti nella vita ed allargare i propri orizzonti. Vedere il fiume indica un cambiamento in atto, attraversarlo è un passaggio purificatore verso altre direzioni.

Per tutto il giorno ho pensato a cosa volesse dire questo sogno. Le definizioni date dai libri non mi avevano soddisfatto. Sentivo che mancava la visione d'insieme. E allo stesso tempo sentivo che questo sogno era particolarmente significativo. In settimana è difficile che ricordi i sogni. Poi, leggendo un libro ho avuto una illuminazione. E la certezza che avevo azzeccato la chiave di lettura: le due strutture rappresentano i due emisferi del cervello. Quando li guardo da qualsiasi direzione, quello a scivolo è sempre sulla sinistra (quindi rappresenta l'emisfero destro). E' di bamboo, un materiale resistente ma flessibile. La corda di sicurezza assomiglia a quelle delle acrobate del circo che volteggiano reggendosi ad una fune o ad un nastro di stoffa. Si sale a forza di braccia, come dire si va "a braccio". Il Trampolino permette di volare e oltrepassare l'ostacolo.

L'altra struttura è l'emisfero sinistro. E' di legno, rigido, ha i gradini (si sale per gradi, in maniera sequenziale) e poi ci si butta nel fiume dell'inconscio, quell'acqua nella quale mi trovo da tempo e dalla quale il Maestro vuole che io esca. Da questa struttura posso solo affondare nell'acqua ma non riesco ad approdare sull'altra riva del fiume.

Atterro, volando dal trampolino, con il piede sinistro, governato dall'emisfero destro. Come dire che l'unico modo per oltrepassare il fiume, per mettere il piede nella terra del cambiamento è possibile utilizzando il mio emisfero destro.

Il mio inconscio mi sprona ad essere più flessibile, come una canna al vento, ad andare a braccio, improvvisare seguendo il momento, a vincere la paura di provare emozioni forti, mi sprona a volare in alto per atterrare con piede sicuro dall'altra parte.

P.S. Finalmente sono riuscita ad arrivare di là dopo aver provato con conseguenze disastrose(Il ponte ad angolo)

mercoledì 17 settembre 2008

Continua lo Sciopero dei Maestri Commessi

Nessuna nuova. Nessun sogno. Il Maestro Onirico continua imperterrito nel suo Sciopero. Mi ha messo davanti ad una scelta obbligata. E devo scegliere.

martedì 16 settembre 2008

L'Essere Numinoso

Oggi è un'anno che scrivo su questo blog. Con una interruzione lunghissima, cambi di direzione.
Oggi, il Maestro mi ha parlato. Nella vita reale.
Dopo lo sciopero. Si è preparato a comunicare con me in una dimensione diversa da quella nella quale agisce abitualmente.
E mi ha detto cose sulle quali ragionare.
Il Corpo e la Mente devono funzionare Uniti.
Quando arriverò a vivere questa condizione capirò da sola cosa vuol dire.

Per ora la mia mente lavora il più delle volte in maniera anarchica se non addirittura contro il corpo. Opera in azioni di sabotaggio e l'unica soluzione che riesco a mettere in atto è ridurla al silenzio con l'intensa attività fisica.

Da qualche tempo ho scoperto che il corpo ha un altro cervello, tutto suo. Mi comunica messaggi che sul primo momento non riesco a decifrare. Poi, dentro, immagini numinose mi si visualizzano. E so cosa fare in maniera istintiva. E' come se la "cosa" avvenisse da sé. Sono spettatrice e palcoscenico di questo nuovo elemento dentro di me. Questa è la chiave. Questo cervello altro non funziona in maniera verbale. Non ha bisogno di programmi, liste di cose da fare. Fa. Subito. Mette in atto in maniera fluida, scivolando da una percezione all'altra. Da una sensazione all'altra senza soffermarsi nell'analisi. Vive. Io che ho sempre pensato che la razionalità fosse la condizione perfetta, l'obiettivo da raggiungere, scopro che per vivere veramente devo mettere il cervello a dormire. E vivere come in una condizione di sogno lucido. Dove tutto è possibile.

domenica 14 settembre 2008

La Mappa, il Viaggio

Ho appena finito di completare l'analisi del sogno di stamattina e ho integrato anche l'analisi del sogno della Gelateria Onirica.

E' l'una e diciotto. Ora voglio andare a letto e sognare la strada per raggiungere la Pasticceria Onirica, se questa è la giusta soluzione.
Oppure sognare qualcuno che mi aiuti. Qualcuno che mi dica cosa devo fare. Carlo?
Oppure qualcuno che mi dia uno scossone per farmi reagire. Il Maestro?

Io voglio essere pronta al viaggio.

Una Telefonata dal Passato

Domenica 14 Settembre 2008 - Sono a casa mia, ma è dei miei e sono una ragazza. Ricevo la telefonata della sorella di Carlo, mi racconta le sue vicissitudini senza interruzioni. Io sono a letto, di là stanno preparando la cena, c'è confusione. Inizio a parlare io. Dopo un bel po' mi accorgo che la cornetta del telefono era sotto il cuscino, la riprendo e non c'è più lei ma Carlo che aspettava che io me ne accorgessi. All'inizio non riesco a riconoscerne la voce, poi un tuffo al cuore, è la sua. Mi dice cose che non capisco. Sono distratta dai rumori di là. Mio fratello ancora bambino entra nella stanza, gli faccio segno di chiudere la porta perché non sento. Chiude. In quel momento Carlo sta parlando di un orto. Faccio una battuta sul fatto che non me lo vedo a coltivare i campi, non ride. Forse la battuta non era in argomento e forse ha capito che non lo stavo seguendo. Sono alla fermata dell'autobus su un tornante di una strada costiera. C'è la nonna, mamma di mio papà. Arriva l'autobus tutti salgono e mi lasciano lì con le borse della spesa. Le trascino strisciandole per terra e salgo. Guardo nelle borse, dentro ci sono bottiglie di vino bianco e rosè, erbe aromatiche (salvia e quadrifoglio), sedano. Spezzo il sedano a metà per riuscire a cacciare tutto in una borsa. Poi però penso che quella è la borsa della spesa della nonna, invece il sedano e le erbe erano in quelle di L. La nonna prende qualche foglia di salvia e me le da per metterle nelle borse di L. Io penso che sul balcone la salvia c'è e invece aveva comprato il sedano perché le serviva. Intero e non rotto. Comunque la nonna il sedano non me lo da. La nonna scende. Con in mano la salvia, che ogni tanto annuso, mi sposto davanti. Ora non è più un autobus, ma una metropolitana del futuro, i vagoni sono tutti affiancati e aperti davanti, c'è un mega schermo che proietta la TV o un film. Mentre cammino per sedermi davanti L. mi chiede se quando entreremo nella stanza di Carlo deve rimanere o uscire. Scopro così che Carlo è in ospedale, qui, e al telefono non me l'aveva detto. O forse io non ho capito. Le rispondo che visto che non lo conosce, deve uscire. Dentro di me apprezzo la delicatezza. I miei due fratelli bambini mi canzonano dicendo che dobbiamo ricordare di quando abbiamo fatto l'amore e io gli rispondo che non è successo. Mi siedo davanti, ci sono due sedie libere di pelle/velluto rosse. Un signore corpulento e rubizzo, vestito con un cappotto marrone e sciarpa rossa, è seduto in seconda fila ma tiene la gamba sinistra tesa tra le due sedie. Io non voglio pesare sui sedili e continuo ad aggiustarmi. Improvvisamente scocciato se ne va nella carrozza adiacente. Prima si siede dal lato più lontano, poi si alza e cambia posto sedendosi vicino alla nostra carrozza. Sto entrando nella stanza di Carlo. E' immersa nella penombra. Indosso un golfino di lana bianco e una camicia da notte, come se fossi io la malata. Carlo è nel letto, inizia a parlarmi, non capisco quello che dice, perchè la voce è bassa e io non sento, avvicino il mio orecchio alle sue labbra, riesco a sentire il calore del suo respiro, delle sue parole, ma è come se parlasse una lingua a me sconosciuta. Mi sveglio.

La Salvia, lo dice il nome, è sinonimo di salvezza.
Il Sedano di eterna giovinezza. Ma io so che il sedano è anche la verdura che tutti gli uomini dovrebbero mangiare per garantirsi prestanza fisica e sessuale.
Il Vino rappresenta la gioia di vivere e più nel profondo la spiritualità.
Le borse sono un peso che mi sto trascinando dietro, contengono cose che non mi appartengono, ma che appartengono a due donne della mia famiglia. Le due generazioni prima di me. Il sedano appartiene alla donna che ha una vita sessuale soddisfacente, infatti lo vuole intero e non rotto. La salvia mi viene data dalla più vecchia per darla alla media. Ma io so che la media non ne ha bisogno, perchè c'è l'ha sul balcone. "Se nell'orto della donna, prospera la salvia, la donna è padrona" (In effetti la frase vera recita "Perchè dovrebbe morire un'uomo se ha la salvia che cresce in giardino?" ma il fatto che io me la ricordassi così ha il suo significato).
Carlo parla di un'orto. L'orto o il giardino sono il luogo dove risiedono le nostre qualità interiori. Dove ci si rifugia per rigenerarsi. (Ho già sognato un giardino e un giardiniere nel sogno Un pigro pomeriggio in campagna).

La Metropolitana rappresenta l'influenza esercitata dall'inconscio sulla direzione fondamentale della propria vita. E' il simbolo della ricerca interiore e indica una angoscia profonda che va analizzata. Quello che si vede in metropolitana indica l'oggetto della sofferenza.

Per il momento non voglio analizzare chi o cosa rappresenta il signore con la gamba tesa. So soltanto che lo vivo come un ostacolo. Uno sgambetto. A causa sua sono in una posizione scomoda. Non riesco a sedermi. Forse allora non è così negativo come pensavo. O forse è solo un simbolo sessuale.

L'Ospedale indica il desiderio che altri combattano al nostro posto perchè si sente di aver dato fondo a tutte le risorse. Infatti sono vestita da malata.

Forse, visto lo sciopero del Maestro, il mio Osservatore Esterno è venuto in mio aiuto. Ma io non riesco a capire cio che dice. O non lo voglio sentire.

sabato 13 settembre 2008

Ritorno alla Gelateria Onirica

Sabato 13 Settembre 2008 - Sono in giro di sera con una mia amica (in alcuni momenti mi sembra che sia E.) Entriamo in un bar-gelateria vicino ad un cimitero. Al banco un ragazzo molto grasso e tutto sudato si asciuga la fronte con la mano. Non prendo niente.

mi sveglio e mi riaddormento subito...

E' passato del tempo (giorni, ore?) è sempre sera e sono sempre con l'amica al bar-gelateria del cimitero. Prendo un cono gelato, scelgo pistacchio e un cioccolato con granella di nocciola. Il ragazzo al banco è diverso da quello di prima, è piccolo di statura e ha un occhio più chiuso dell'altro. Per mettere il cioccolato con la granella sul cono usa le dita e me lo cincischia tutto. Appoggia il mio cono su uno strofinaccio vicino al lavandino del bar e procede a fare il cono della mia amica. Anche lei prende il cioccolato con la granella di nocciola e anche a lei glielo sistema con le dita. Già innervosita per il mio cono intervengo dicendo: "Hai finito di metterci dentro le mani? Non mi sembra molto igienico..." Da una porta dietro il bancone del bar arriva il ciccione di prima e un vecchio, è il proprietario. Sono allarmati, il vecchio è aggressivo. La gente intorno comincia a dare segni di tensione. L'amica paga il cono e "occhiospento" mi da il mio. La parigina è spezzata in più punti e mancano dei pezzi. La quantità di gelato equivale ad un cucchiaino circa (un po' di più) ma comunque non è la quantità giusta. Guardo il cono, vedo il pistacchio e so che sotto c'è il cioccolato e granella tutto toccato, "e questo sarebbe il mio gelato?" dico "Si - risponde occhiospento - sono 0,60" "Io non ho intenzione di pagare il prezzo pieno per questo, chiamiamo i Carabinieri, vediamo... (guardo il gelato della mia compagna) tu l'hai pagato 0,60 adesso faccio il calcolo di quanto vale il mio" Fingendo di calcolare proporzioni e percentuali frugo nel borsellino, l'immagine di una moneta da 5 centesimi mi compare e capisco che è il prezzo giusto. Scelgo una moneta da 5 cent, sopra il disegno c'è un 2 ma la grandezza è quella dei 5 centesimi. La consegno ed esco dal bar. Scendendo i gradini con il gelato in mano mi sto svegliando. Una parte di me l'ha buttato nel cestino dei rifiuti, una parte di me l'ha mangiato, anche se schifata all'idea che ci aveva messo le mani. La parte ormai sveglia mi dice che dovevo fotografarlo perché se davvero arrivano i Carabinieri (io ho pagato i miei 5 centesimi e sono uscita senza aspettare risposta) il gelato non c'è più e non posso farlo vedere. Penso al cono buttato nel cestino con il suo tovagliolino di carta. Mi sveglio. Il cimitero implica una rimessa in discussione del modo di pensare.

Il 6 rappresenta l'indecisione in amore. La scelta difficile nelle passioni irrazionali. Esitazione tra desiderio e ragione.

Il 2 è la dualità, l'instabilità, l'elemento passivo. E' l'opposizione in qualsiasi progetto. Crea confusione e impedisce la continuità creando conflitti.

il 5 simboleggia l'ispirazione, la creatività, la vita equilibrata.

La nocciola rappresenta il mezzo per conseguire lo sviluppo mistico e la conoscenza.

Il cioccolato indica bisogno di affetto

La moneta si collega ai fatti e alle azioni basati sulla giustizia. E' il valore di scambio.

La moneta in rame è portatrice di fortuna.

I Carabinieri (il poliziotto) personifica il sognatore che teme una situazione e sorveglia se stesso allo scopo di sapere se andrà incontro a una sofferenza morale o a un danno. Si ha troppa paura delle ferite e del dolore.

Ho già sognato di ricevere poco gelato al cioccolato ne il Festino.
Ho già sognato di andare in una gelateria onirica in
Parole, parole, parole

Non riesco a trovare nessun significato per il gelato sui libri che consulto. Cos'è il gelato? Un dolce fatto con panna, latte, uova, zucchero e nel mio caso il cioccolato e la nocciola.

La panna e il latte sono il nutrimento, le uova sono l'origine della vita, lo zucchero... ho già sognato zucchero recentemente... nel sogno dei nani rossi (nani rossi e sul divano) Lo Zucchero rappresenta gli aspetti piacevoli della vita e tutto ciò che si percepisce come positivo della propria personalità. Incoraggia a vivere più positivamente.

La panna promette successo se si prendono le decisioni giuste.

Il Latte è simbolo di altruismo e compassione ma anche esorta a non farsi sfruttare. Sognarlo indica un periodo di fragilità.

L'Uovo evidenzia le qualità nascoste che attendono di venire sviluppate.

Io ho congelato tutto questo insieme al cioccolato - bisogno di affetto - e alla nocciola - il bisogno di conoscenza.

E in più quando riesco a prenderlo me ne danno anche poco. E con il cono rotto.

Devo guarire. E devo cambiare Gelateria.

L'altra Gelateria Onirica aveva il banco vuoto e teneva i gelati dietro, nascosti. La ragazza continuava ad insistere sull'equivoco Novate, che mi aveva vista li. Mi aveva vista in un posto nuovo. Dove dovrei essere. Dove mi dice di andare anche il Maestro.
Nel Nuovo Posto invece che una Gelateria forse troverei una Pasticceria dove quello di cui ho bisogno non è congelato.
Dolcezza, nutrimento, comprensione, conoscenza, sviluppo e amore. In dosi abbondanti.
Ho bisogno di una mappa, di qualcuno che mi porti alla mia Pasticceria Onirica, perchè da sola non riesco a trovarla.

Ancora...

Venerdì 12 Settembre 2008 - Ho sognato che dormivo seduta.

Dormivo.

Seduta.

venerdì 12 settembre 2008

Al di là dell'Incrocio delle Strade

Lunedì 8 Settembre 2008 - Sono sull'incrocio di due autostrade. Con me c'è S. Ci sono diversi distributori di benzina. Voglio andare in quello aldilà dell'incrocio. E' quasi l'imbrunire, alti lampioni spandono una luce verdastra. Attraverso l'autostrada in più punti per raggiungere il lato opposto dell'incrocio ed entro nell'autogrill. Lì c'è una bancarella che vende cibo, sono indecisa tra insalata con granchio, insalata con aragosta, verdure con pesce. Vedo zucchine tagliate per il lungo e arrotolate intorno a bocconcini di carne o pesce. Improvvisamente mi ritrovo in ufficio. E' un vecchio edificio uguale alla scuola di lingue a Novara. Sono stata spostata al piano terra e bisogna sistemare le scrivanie. So che ci sarà W. ma in questo momento non è presente e c'è invece suo marito. In più c'è una terza scrivania per un altro impiegato, maschio. Sposto la mia scrivania, voglio stare con una finestra dietro le spalle e la visuale su un'altra finestra alla mia sinistra. Si vede un giardino e l'inizio di un bosco. Ma il marito della collega sposta la sua scrivania affiancata alla mia così da spingere la mia verso la finestra di sinistra. Non ho più la finestra dietro le spalle. Mi sveglio di malumore.

Fermi all'Incrocio Onirico bisogna isolarsi e riflettere. Se la strada scelta va verso sinistra rappresenta una paura di avanzare, un ritorno al passato, se va verso destra si è scelta la scorciatoia verso il futuro, ci saranno prove dolorose ma necessarie, esperienze intense.

Mangiare Il Granchio in sogno rappresenta una guarigione psichica.

Mangiare Pesce in sogno significa ritrovare l'equilibrio psicologico, la speranza, l'amore.

Mangiare Verdura in sogno rappresenta il risultato del proprio lavoro o l'impegno messo in una relazione.

Mangiare Insalata in sogno indica bisogno di purificarsi.

Dopo il litigio al Reparto Frutta e Verdura, continua lo sciopero del Maestro.
Ma io so che il viaggio sull'altro pianeta a comprare scarpe e la selezione di verdure e pesce all'autogrill al di là dell'incrocio delle strade sono sempre messaggi suoi. Mi ha fatto vedere Come dovrei vestire la mia anima (con scarpe nuove, colorate dentro e fuori, femminili e con il tacco alto, l'immaginazione) e come la devo proteggere dagli sconosciuti (con gli stivali).
Con il sogno di stamattina mi sta dicendo che devo decidermi ad attraversare l'incrocio. Anche se è molto complicato e devo attraversare due autostrade che si incrociano tra loro in più punti. Perché il distributore di benzina giusto, la ricarica di cui ho bisogno, è quello aldilà dell'Incrocio. Li posso trovare ciò di cui necessito. Verdura e pesce. Sanità psicofisica e amore. Cibo nutriente e sano per il mio corpo e per la mia mente e sesso. Guarigione e mutamento. Verdura e pesce.

Altrimenti... altrimenti finirò al piano terra della mia casa/corpo/mente. Dove altri decideranno dove mettermi e dove potrò vedere boschi e prati solo da una finestra chiusa. A condurre una vita noiosa come un lavoro. La scelta di W. da parte del mio inconscio, come collega futura è emblematica. Nella mia mente W. è simbolo di chiusura mentale, di abitudinarietà e rispetto delle regole. Non è ancora arrivata (quindi c'è speranza) ma la prospettiva non è delle più rosee: Io, il mio lato maschile (l'impiegato che non c'è ancora) e il mio lato femminile (con gli attributi della collega), relegati al piano terra (niente pensiero, niente creazione mentale, solo vita di relazione superficiale e di facciata) (al piano terra ci sono le stanze aperte agli ospiti, ospiti che non devono avere accesso ai piani superiori vedi il sogno un pigro pomeriggio in campagna), chiusa dentro e senza poter avere quella apertura su due lati (la finestra dietro e la finestra a sinistra) dalla quale avere una visuale sul mondo esterno. Una condizione peggiore rispetto a quella che almeno avevo prima.

giovedì 11 settembre 2008

Compro scarpe di un'altro pianeta


Lunedì 1 Settembre 2008 - Sono su un altro pianeta. Giro per negozi in un centro commerciale all'aperto. Ci sono villette tra i vicoli di un borgo medioevale aperto, alberi e giardini curati, fontane. Faccio amicizia con la commessa di una cartoleria è bella, bionda, capelli lunghi lisci, ha la frangia. Le faccio vedere le scarpe che ho comprato, sono viola, a punta e con il tacco. Dentro sono grigio argento. Le indosso con i jeans. Da Lei prendo un altro paio di scarpe, di camoscio arancio e verdi dentro. Le infilo nelle tasche posteriori dei jeans una per tasca. Parliamo dei nastri chiudipacco, che su questo pianeta vanno riutilizzati per legge. E' uscita una ordinanza e in vendita ci sono dei kit di chiudipacco rintracciabili. Le dico che sulla Terra le maestre usano i nastri per i pacchetti regalo per fare ogni genere di lavoro. Lascio il pianeta su un aereo/razzo consapevole che ritornerò. Ho comprato anche stivali e altri oggetti. Sull'aereo un ragazzo mi guarda e mi chiede delle scarpe viola che indosso. Mi sveglio.

dopo essermi alzata ritorno a letto sono le 5.11

Sogno ancora di essere tornata sul pianeta di prima. Ho ritrovato la mia amica commessa. Le mostro gli stivali che ho preso l'altra volta. Sono di cuoio marroni chiari. Mi sveglio.
Le scarpe sono l'involucro fisico dell'anima, o meglio del suo simbolo i piedi. Il Tacco Alto è sinonimo di Immaginazione con la quale spiccare il volo.

Il Pianeta invita ad uno sviluppo al quale non siamo abituati. Esplorare nuovi pianeti equivale ad una esortazione a prendere consapevolezza di un altro modo di guardare a noi stessi nella continuità dell'esistenza. Sviluppare le qualità del pianeta sul quale siamo atterrati. I pianeti visitati in sogno ci impregnano di una forza da sviluppare, indicano un talento da valorizzare, una ricchezza interiore accordata, un atteggiamento che andrebbe affinato o un equilibrio al quale pervenire.

In inglese si dice "to be in someone else shoes" per indicare di essersi messo nei panni di qualcuno. Io ho addirittura comprato scarpe su un altro pianeta. Se non indica bisogno di cambiamento questo...

mercoledì 10 settembre 2008

La Ghigliottina

Martedì 26 Agosto 2008 - Ho sognato che andavo a fare la spesa. All'inizio del supermercato c'è un settore che riunisce tutti i cibi non da dieta che avevo scritto sulla lista della spesa (gorgonzola, mascarpone, nutella, patatine etc.) Ho pensato che era comodo trovare tutto insieme. Poi sono andata verso il reparto frutta e verdura. Li c'era il Maestro/Commesso che temperava le matite usando una ghigliottina orizzontale. Parliamo animatamente. Esco. Mi sveglio.

La Ghigliottina esorta energicamente a prendere finalmente una decisione riguardante una determinata faccenda. Suggerisce anche di non essere troppo cerebrali, di non dare un peso eccessivo alla ragione a scapito dei sentimenti. Simboleggia anche l'Autopunizione.

Visto il sogno di qualche giorno fa (Cibi permessi e Cibi vietati) è valida in tutti i sensi.
Non devo dimenticare che il Maestro ogni tanto di lavoro fa il commesso (Cenerentola) e mette ordine nel mio Negozio Onirico. Qui mi sgrida addirittura perché, nella vita reale, davvero ho scritto una lista della spesa così. Mi sta dicendo che devo darci un taglio. Che mi devo decidere a proseguire nel percorso e non fermarmi al primo reparto (quello dei cibi che mi rallentano, che mi riportano alla condizione di abbiocco permanente (L'Uovo)) altrimenti ad essere decapitata sarà anche la mia creatività. (La Matita evidenzia un talento artistico che viene trascurato).
So bene di cosa parla, perché lui è me. Il me azione che non vuole più riaffondare nella carne di un corpo troppo lento. Non è un caso che il mio Inconscio abbia scelto il mio reale maestro di aquagym per personificare il me azione. Non è un caso che da quando ho intrapreso la via della guarigione e della salute io abbia avuto un'impennata nell'agire creativo e non solo nel pensare. Se mi fosse bastato il solo pensare, avrei scelto un Maestro diverso: un filosofo (ne conosco) un'uomo non di azione (ne conosco anche di questi...) Invece questa scelta del mio Inconscio rivela quello che ho sempre pensato funzionasse per me. Devo partire dalla fisicità, perché è la condizione con la quale mi so meno destreggiare. Devo agire più d'impulso e controllarmi di meno.

Cibi permessi e Cibi vietati

Lunedi 4 Agosto 2008 - Il dottore mi elenca cibi permessi e cibi vietati. Ora sono in piscina, tutti i bagnini mi seguono. Sono su un lettino e un bagnino si è sdraiato su di me perpendicolarmente, lo slip, dal quale esce un ciuffo di peli, sulla mia faccia. Il Maestro è seduto in disparte.


I peli rappresentano la virilità, l'autorità.

Ho qualche problema ad accettare l'autorità. Sono un po' ribelle.

E quindi il Maestro si è messo in sciopero.

(Ma mi sta preparando un bello scherzetto... Vedi La Ghigliottina). Come dire: "Dacci un taglio".

martedì 9 settembre 2008

La Sdraio, il Porto, il Letto a Castello

Domenica 20 Luglio 2008 - Sto dormendo su una sdraio vecchio stile all'angolo di una strada vicino al porto. Si usa così. Mi raggiunge Eve e mi dice che l'ufficio ha messo a disposizione degli appartamenti dove dormire. Ci andiamo. Ci sono letti a castello, lei dorme sopra io le dico che se la gatta le da fastidio di notte può spingerla delicatamente fuori dal letto, ma senza scaraventarla giù. Mi sveglio con il mio gatto che continua a camminare sul letto avanti e indietro nel tentativo di svegliarmi.

lunedì 8 settembre 2008

I molteplici usi delle cavigliere

Lunedì 30 Giugno 2008 - Sono alla lezione di Aquagym con il Maestro. Per prima cosa aiuto una donna ad infilarsi le cavigliere, visto che sta cercando di infilarla dalla testa come fosse un maglione. Gliela slaccio e le faccio vedere come si infila correttamente. Con il Maestro ci scambiamo uno sguardo divertito, scuotendo la testa mima un "Ma non è possibile..." Verso la fine della lezione, un uomo vuole mettere le cavigliere alle 4 gambe di un lettino, per farlo galleggiare. Il Maestro gli dice per 2 volte di farlo quando la lezione è finita. Io lo aiuto, l'acqua sta calando. La piscina è quasi svuotata. Esco. "Ciao" mi saluta il Maestro. Passo vicino ad un'altra piscina, una vasca interna, decido di nuotare. Faccio una vasca a rana ma il sedere non mi va giù e ho ancora difficoltà con il lato sinistro del corpo (come nell'altro sogno del Momento del Sublime). Mi accorgo che ho nuotato senza cuffia, i capelli lunghi sciolti sulle spalle. Esco, mi metto la cuffia e il Maestro mi guarda e mima un "Cosa ci fai ancora qui?" Rientro in vasca, ora è affollata, prima ero da sola in acqua, tenendomi una mano sul sedere per spingerlo giù, cerco di nuotare a rana. Un po' riesco e un po' no. Mi sveglio con la sensazione che doveva esserci dell'altro ma sono le 8,15 e sono in ritardo per andare al lavoro.

Non so come interpretare questo sogno. So solo che ha lasciato in me una sensazione di incompiutezza. Forse è proprio questo il significato. Qui il mio lato femminile e il mio lato maschile compiono azioni inconsulte, come vestirsi con una cavigliera o cercare di far galleggiare un oggetto metallico con le cavigliere. Cavigliere: l'unica cosa che mi viene in mente è che le caviglie rappresentano il futuro, e di come ci si predispone a percorrerlo.

Nella Caviglia abita l'istinto a procedere, la spinta ad andare avanti nella vita. la curiosità di mettere il piede e l'attenzione in un luogo sconosciuto, la capacità di ammortizzare i salti e le cadute. E' grazie alla caviglia che possiamo arrischiare un passo più lungo della gamba e sollevarci sulla punta dei piedi per vedere oltre. (dal "Dizionario di Medicina Psicosomatica")

E' anche l'articolazione che permette flessibilità nel camminare e sensualità. (13.09.2008 P.S. M. mi ha fatto notare che le caviglie rappresentano anche la paura e la voglia di scappare, fisicamente e metaforicamente.) Il Maestro mi prende in giro, scuote la testa, "Ma come è possibile?" Come è possibile che io non abbia ancora capito cosa fare?

Poi la piscina si svuota. E' la prima volta che succede nei miei sogni. E lo vivo male, come fosse il presagio di qualcosa di brutto che potrebbe accadere. Il Regno dell'Acqua è il Regno dei sentimenti e delle emozioni, uno svuotamento?

Siamo passati alla minaccia. (13.09.2008 P.S. in quei giorni non sapevo ancora che il Maestro mi avrebbe scosso, minacciandomi di abbandono se non cambiavo atteggiamento, qui lo svuotamento è solo una velata allusione a quello che sta architettando di fare. Cibi Permessi e Cibi Vietati e La Ghigliottina).

Cambio piscina, vado in quella "dentro". Forse ho capito. Non devo ostinarmi ad indagare sulle emozioni che esprimo fuori ma devo "nuotare in quelle dentro".

E infatti cerco di nuotare a rana, un animale simbolo di metamorfosi e di cambiamento, ma non riesco ad andare in profondità, rimango in superficie. Ho difficoltà soprattutto con il sedere e con il mio lato sinistro del corpo. Lato sinistro, lato sinistro, nella vita reale tutti gli ultimi acciacchi sono avvenuti sempre sul lato sinistro. Lato sinistro... qualcuno mi ha detto che rappresenta le problematiche con l'altro sesso, con il sesso opposto a quello della persona. I maschi. Ho problemi a relazionarmi con i maschi? Con alcuni si.

Il Sedere... con il sedere principalmente ci si siede. E' quello che faccio io, quando so di non poter/voler affrontare una situazione come vorrei, allora mi siedo. Non ci penso più.

A livello conscio evidentemente.

Ho nuotato senza cuffia, contravvenendo alle regole, e allora cosa faccio? Esco dall'acqua, e la metto. Mi conformo. Il Maestro mi chiede cosa ci faccio ancora qua... come dire che dovrei essere in un'altro posto, diverso da qui. Non ascoltandolo rientro nell'acqua comune (c'è tanta gente adesso) e mi arrabatto a nuotare. Un po' mi riesce e un po' no. Risultato insoddisfacente.

Non dovrei conformarmi, mettere la cuffia, e invece di seguire le regole restando in superficie in un acqua/emozione prigioniera (la piscina è un acqua trattenuta da quattro muri) dovrei essere altrove.

Si, ma dove?

Non ho la possibilità di scoprirlo perché le regole della vita reale sono pressanti.

P.S. Forse la Risposta è già contenuta nel sogno. Forse il ricordo onirico dell'altro sogno indica quale è la risposta. Vediamo...

Risponde al Quando: Ora, al Come: con l'istinto, e al Che Cosa: le emozioni.

Quando?

Il Momento del Sublime

"Al tramonto di una giornata dove hai fatto tutto quello che dovevi fare, Vi prende una languidità e nello stesso tempo una voglia di fare. Quello è il momento di dedicarsi alle cose che realmente ci appassionano e nel farlo tutto avverrà perfettamente, in modo sublime."

Come dire che ora dovrei dedicarmi solo a me e alle cose che veramente sento mie. Seguendo le mie passioni e i miei sentimenti.

Come?

Anche in quel sogno avevo problemi con il lato sinistro del corpo. Il lato sinistro che è governato dall'emisfero destro del cervello. Quello che ultimamente risulta dominante nei test che faccio. (Prima era per la maggior parte delle volte il sinistro).

Le funzioni dell'emisfero Destro sono:
Non-verbali: consapevolezza delle cose senza il minimo ricorso alle parole.
Sintetiche: unione degli elementi di una situazione a formare un tutto.
Concrete: considerazione delle cose così come sono al momento presente.
Analogiche: percezione delle somiglianze tra oggetti; comprensione dei rapporti basati sulla metafora.
Atemporali: mancanza del senso del tempo.
Non razionali: mancanza della necessità di premesse e fatti; disponibilità a sospendere il giudizio.
Spaziali: osservazione della collocazione degli oggetti rispetto ad altri oggetti, e delle parti rispetto all'intero.
Intuitive: momenti illuminanti, di improvvisa comprensione delle cose, spesso in base a schemi incompleti, impressioni, sensazioni o immagini visive.
Globali: visione contemporanea di tutti gli aspetti di un oggetto o fatto, percezione di schemi o strutture al completo, spesso orientate verso conclusioni divergenti. (dal libro "Disegnare con la parte destra del cervello" - Betty Edwards).

Devo usare maggiormente l'istinto e la mia emotività. Fidarmi del mio intuito.

Che cosa?

In quel sogno leggevo un libro "Immersione. Tutti i tipi di immersione, dal pensiero all'immersione subacquea" per il sogno/inconscio quello è il libro della mia vita.

Devo immergermi nelle cose, nei pensieri e nelle emozioni. Non restare in superficie solamente a guardare. Ma Viverle. (Gli Occhiali, Gli Occhi)

domenica 7 settembre 2008

Frankie

Mercoledì 11 Giugno 2008 - Sono in una baita in montagna. C'è gente dell'ufficio, vedo F. , è tutto sciancato, siamo seduti a tavola e ad un certo punto sviene, gli altri ridono e io grido loro che sono stronzi, poi preparo qualcosa di caldo. Lo portano a letto e qualcuno mi dice che devo andare dentro il letto con lui. Io non capisco e me lo faccio ripetere più volte. Anche lui è sveglio adesso, ride. Faccio un gestaccio e me ne vado fuori a fare fotografie di fiori. Improvvisamente mi rendo conto che devo andare in un luogo cavalcando un'asinello. Mi incammino. Ci fermiamo a mangiare e dormire in una locanda. Porto il cibo fuori per il mio asinello, si chiama Frankie, e controllo che l'abbiano sistemato bene. Ha tutto, cellulare, Nintendo DS e copertina di lana. Gli accarezzo la testa e lui mi fa gli occhioni dolci. Lo bacio sul muso. Ripartiamo il mattino dopo e sulla strada incontro mio padre che guida un fuoristrada. Iniziamo un percorso in mezzo alla neve. Tutti gli altri escono di strada ma io con il mio asinello continuo anche in salita, con la neve ghiacciata. Inizio una gara con mio padre, lui in macchina io con Frankie, poi arrivo ad un'altra locanda. Mangio, dormo e il giorno dopo controllo Frankie, tutto bene. Mi avvio a piedi nelle strade di una cittadella antica fortificata.
subito dopo ...

Ho sognato che devo depilare le gambe di A. ma facendolo prendo dentro nella sua giacca blu con la crema. Allora lei si toglie le mutande blu, per fare prima, ma non la giacca.


La Giacca da donna rappresenta i sentimenti che ci riscaldano. Macchiata raccomanda di non compromettere la propria reputazione con una relazione amorosa.

I Fiori annunciano lo sbocciare di una Vita Psichica nuova e bella.

Fotografare in sogno annuncia un tipo di felicità da osservare, da analizzare e forse da dimenticare.

L'Asino rappresenta istinti e impulsi sottomessi, vinti e superati sul cui dorso siede la nostra personalità superiore. Incarna anche la pazienza, la modestia e l'umiltà. E' un animale forte e può compiere lavori importanti e grandi opere. Cavalcare un asino in sogno significa che l'istintualità si trova al punto desiderato e opportuno per essere usata nella conquista del pensiero superiore.

Scalare una Montagna segnala una espansione di Coscienza.

La Neve è acqua ghiacciata. L'acqua nei sogni incarna tutto ciò che ha a che fare con i sentimenti e le emozioni. Vedere la Neve indica che essi sono congelati.

La Città Onirica è il luogo dove il nostro sé svolge le sue attività. Qualsiasi cosa accada nella città e come è strutturata indica come viviamo. E cosa fare per risolvere eventuali problemi.

Entrare in una Cittadella preannuncia la realizzazione di un obiettivo riguardante l'amore o gli affari.

sabato 6 settembre 2008

Il Segreto

Venerdì 18 Aprile 2008 - "L'importanza di tenere il segreto. Non da usare come arma di falsificazione o copertura dei propri rituali, ma come protezione del proprio percorso di guarigione. Quindi quello che emerge dalla terapia non deve essere raccontato a nessuno, ogni piccolo successo ottenuto non deve essere dato in pasto al giudizio di genitori o di altre figure di riferimento e la vita intima deve restare un fatto privato. Ogni scelta e ogni piccolo successo vanno comunicati (se lo si vuole) solo quando sono già stabili nell'animo. Sono utili tecniche di aromo-massaggio rilassante, effettuate da un'esperto che abbia un approccio caldo e affettuoso e che sia estraneo all'ambito familiare di appartenenza." (da Dizionario di Psicosomatica - Edizione RIZA).

Si ma, se il percorso di guarigione è di autoguarigione. Se ci si arriva da soli, senza una guida. Prima o poi bisogna parlarne con qualcuno. Che si fa?

L'Uovo


Mercoledì 28 Maggio 2008 - Ci sono tanti modi di mettere a tacere il corpo. Lo ignori o gli dai quello che chiede ma in dosi così massicce che non ha più la forza di farsi capire. Obnubilato, ricoperto da strati e strati di grasso non si capisce più neanche che è un corpo. Niente seno, pancia, culo, ma solo un ovoidale dal quale spuntano 4 arti (quelli servono per lavorare e quindi sono gli ultimi a venire inglobati). Le sensazioni provenienti da fuori risultano così attenuate, ovattate e dentro, il corpo si addormenta in un perenne abbiocco post-prandiale. Tutti gli organi rallentano, le arterie si addensano di grasso, la vita scorre ripetitiva e vischiosa. Senza scopo ne obbiettivi. Se non quello di cosa mangiare la prossima ora. L'unico obbiettivo il presente. L'unico scopo l'autodistruzione. Neanche tanto inconsapevole.

Sono sentimentalmente inetta. Non so come toccare, baciare, abbracciare. Non so capire i segnali.

Ho iniziato a ingozzarmi dopo la morte della mamma. Prima schifezze, poi cucinando per me e per gli altri. I primi anni il metabolismo ha retto. Poi c'è stato un cambiamento, e lì ho cominciato ad aumentare, quasi impercettibilmente. Mi riempivo di pane. Riempivo il vuoto, lo sconforto, lo stress, il lavoro a Milano, la vita senza sbocchi. Sradicata, senza amici ero solo una voce. Pronta a cedere al primo segnale. La mia intelligenza mi ha salvata da un'unione al ribasso ma non ha tenuto conto delle farfalle. Che non c'erano. Ho ignorato il fatto che non ci fossero. Dalla padella...

Un'ulteriore vuoto d'amore con un compagno anaffettivo.

Ho vissuto come un'anoressica mentale che però riempe il corpo sottostante con il sapore, la consistenza fino a stordirlo. Fino a non lasciargli più energia, per non farsi sentire.

Ma il corpo è tenace. Caparbio, la pelle si è riempita di pustole, l'intestino svuotava immediatamente l'appena mangiato. Basta riempirsi di cibo. Ma non puoi farti toccare, allora ecco le croste. L'interno (l'intestino) contro l'esterno (la pelle). Vuoi svuotarti di questo pieno inutile? Allora io ti rendo intoccabile, brutta, pustolosa. Inavvicinabile.

Le mie due nature. I sensi e la mente. L'irrazionalità tenuta sotto controllo.

La scelta dell'autodistruzione per non distruggere è stata la soluzione adottata.
E il non rivelarsi a nessuno.

venerdì 5 settembre 2008

La donna e i 5 sensi

Venerdì 11 Aprile 2008 - Riflettevo guidando stamattina verso il lavoro, che la donna dovrebbe appagare tutti i 5 sensi. Dove il gusto è il più intimo e riservato e l'udito è quello più ambivalente estetico/intellettuale.

Appagare la vista mostrando armonia di forme e sensualità dei gesti e delle movenze.


Appagare l'udito con una voce melodiosa, il tintinnio dei gioielli, il fruscio delle stoffe e dei capelli, ma anche cantando o dicendo cose dolci o cose interessanti. Parole di conforto o di riflessione.


Appagare l'olfatto odorando di buono. Di pane, di mamma, di fiore, d'amante.


Appagare il tatto con la morbidezza delle forme e la setosità della pelle e dei capelli.

Appagare il gusto con il bacio o il sapore della pelle.
M. dice sempre: La donna accarezza e bacia. L'uomo abbraccia.

Io non ho labbra per baciare, mani per accarezzare, braccia per abbracciare. Sono un'aliena.

giovedì 4 settembre 2008

Il Dono della Pelle

Mercoledi 5 Marzo 2008 - Sono in piscina. Ballo nell'acqua e mi tuffo. Dietro di me c'è il Maestro. Sento il calore provenire dal suo corpo, dal torace. Glielo dico e lui si pizzica la pelle e me ne dona un pochettino. Nel sogno sento davvero il calore con la mano, ne sento l'onda spandersi.


Il Petto offre protezione e amore. E' una sorgente del dono di sè.

La Pelle incarna il modo in cui ci si manifesta all'esterno. Rivela le esperienze passate determinanti. Togliersi la pelle è uno stimolo ad un nuovo inizio.
Il Maestro mi dona la sua pelle. Per diventare come lui.

Le leve

Mercoledì 12 Marzo 2008 - Ripenso al discorso di febbraio fatto con M.

Sono mentale, non razionale. Istintuale organizzata. Dedita all'autocontrollo estremo.

Devo individuare le persone demotivanti e con loro stare sul vago. Dire che ho messo su 1 kilo anche se magari l'ho perso. Così si tranquillizzano e non mi sento oppressa. Per motivi che non so se voglio approfondire, sembra che essi non vogliano che io stia meglio. Invidia, Competizione, Egoismo, Dare/Ricevere? Devo staccarmi da chi mi usa solo per ricaricarsi. E sto pensando anche a chi mi ha spiaggiato come una balena. Prende e non da. Parla e non ascolta. Mi subissa con descrizioni di malori e non si interessa alla mia salute, neanche quando tento di dire che non sto bene. Oggi ero triste e skazzata, sentivo il bisogno di confidarmi con qualcuno e guardandomi intorno non ho individuato nessuno. C'era solo E. che però ha i suoi problemi.

Ho urgenza di dire a qualcuno, che sia imparziale e che non mi giudichi, di questo mio skazzo verso ..... Con la sicurezza di non venire fraintesa.

Egoismo/egocentrismo

Anche io lo sono ma mi metto da parte e forse non dovrei più farlo. Io voglio essere chi voglio essere.

In questo momento della mia vita voglio ricevere. Ho bisogno di ricevere e di smettere per un po' di dare. Sono scarica, non ho più energie per me stessa e certe persone continuano a richiedere attenzione. Non posso più permettermi di essere buona e mandare giù in silenzio. Ho bisogno di trovare il modo per non dover più subire questa situazione, senza però crearmi ulteriori sensi di colpa. Se riguardo al passato anche tutte le persone verso le quali mi sento in colpa chiedevano senza dare. Soldi, attenzione, adulazione, incoraggiamento, iniezioni di stima, consigli, ascolto. E a me chi mi ascolta, chi ha mai voluto sapere davvero quello che c'è nella mia testa, cosa mi frulla in mente. Forse devo pagare per ricevere questo tipo di rapporto?

A prima vista sembrerebbe di si, ma io pago un trattamento, una competenza che potrebbe fermarsi li, invece c'è la voglia di conoscermi meglio e di sapere come sto. La maggior parte delle persone chiede come sto per sentirsi dire "Bene" per essere rassicurata e poter continuare a parlare di se, dei loro problemi. Mi trovo davanti ad un muro di gomma. Se dico "non bene" le mie parole rimbalzano nell'eco di quelle di chi continua a parlare senza realmente aver sentito/voluto sentire quello che ho detto. Io, io, io, io, solo io, che palle!

So di essere difficile, di essere reticente, di avere la tendenza a non dire niente di me, a non confidarmi, a non cercare consiglio dagli altri, ma con un po' di insistenza, con le giuste leve anche io dopo un po' cedo. Le stesse leve che io muovo quando cerco di capire veramente come si sente una persona. Perché chi mi sta accanto non fa neanche uno sforzino per muovere queste leve?
Possibile che io dia un'immagine sempre così decisa?

Forse prima, ma ultimamente mi sembra di far trasparire qualcosa. Lo nota chi, purtroppo, non ha la maturità per approfondire un discorso di questo tipo. O chi non voglio che sappia i fatti miei, per ragioni diverse. Allora, alla resa dei conti, devo lasciarli andare. Hanno avuto più di una possibilità, non l'hanno sfruttata, vuol dire che non era loro interesse dare qualcosa a me, interessarsi più approfonditamente a me. Come si fa a ricevere attenzioni da uno psicolabile? Ma poi lo voglio ancora? Davvero? Ho bisogno di relazionarmi con individui come me. Analitici, introspettivi, indagatori della psiche, intuitivi, affini ai miei interessi. In maniera profonda. Così da riuscire a dare profondità anche al mio modo di interessarmi alle cose. Non più nozionistica sparsa ma passione, intimità, profondità senza distrazioni. Concentrazione. INTENTO.

Con questo agitarsi del cuore non riuscirò a dormire, preparandomi ad un'altra giornata da trascinare fino all'uscita. Una sequela di movimenti prestabiliti e in questo momento senza senso. Ho bisogno di tempo, spazio, di essere ascoltata.

L'immaginare conversazioni non mi basta più. Voglio la realtà.

mercoledì 3 settembre 2008

I Segnali di Deviazione



Martedì 23 Ottobre 2007 - Devo andare al lavoro con i mezzi. Arrivata circa a T. devio verso S.. Lì la strada solita è interrotta ed è sterrata. Ci sono i segnali di deviazione. Allora cammino in montagna e arrivo in centro paese S. ad un caffè. Poi decido di andare in riva al fiume e li vedo 3/4 aerei che precipitano (senza fumo nè fiamme) davanti a me cade una lampada tipo riflettore che rimane a galleggiare nell'acqua.
Tutti simboli di cambiamento.

Il Riflettore mette in luce la situazione per me. Casomai non avessi capito...