giovedì 4 settembre 2008

Le leve

Mercoledì 12 Marzo 2008 - Ripenso al discorso di febbraio fatto con M.

Sono mentale, non razionale. Istintuale organizzata. Dedita all'autocontrollo estremo.

Devo individuare le persone demotivanti e con loro stare sul vago. Dire che ho messo su 1 kilo anche se magari l'ho perso. Così si tranquillizzano e non mi sento oppressa. Per motivi che non so se voglio approfondire, sembra che essi non vogliano che io stia meglio. Invidia, Competizione, Egoismo, Dare/Ricevere? Devo staccarmi da chi mi usa solo per ricaricarsi. E sto pensando anche a chi mi ha spiaggiato come una balena. Prende e non da. Parla e non ascolta. Mi subissa con descrizioni di malori e non si interessa alla mia salute, neanche quando tento di dire che non sto bene. Oggi ero triste e skazzata, sentivo il bisogno di confidarmi con qualcuno e guardandomi intorno non ho individuato nessuno. C'era solo E. che però ha i suoi problemi.

Ho urgenza di dire a qualcuno, che sia imparziale e che non mi giudichi, di questo mio skazzo verso ..... Con la sicurezza di non venire fraintesa.

Egoismo/egocentrismo

Anche io lo sono ma mi metto da parte e forse non dovrei più farlo. Io voglio essere chi voglio essere.

In questo momento della mia vita voglio ricevere. Ho bisogno di ricevere e di smettere per un po' di dare. Sono scarica, non ho più energie per me stessa e certe persone continuano a richiedere attenzione. Non posso più permettermi di essere buona e mandare giù in silenzio. Ho bisogno di trovare il modo per non dover più subire questa situazione, senza però crearmi ulteriori sensi di colpa. Se riguardo al passato anche tutte le persone verso le quali mi sento in colpa chiedevano senza dare. Soldi, attenzione, adulazione, incoraggiamento, iniezioni di stima, consigli, ascolto. E a me chi mi ascolta, chi ha mai voluto sapere davvero quello che c'è nella mia testa, cosa mi frulla in mente. Forse devo pagare per ricevere questo tipo di rapporto?

A prima vista sembrerebbe di si, ma io pago un trattamento, una competenza che potrebbe fermarsi li, invece c'è la voglia di conoscermi meglio e di sapere come sto. La maggior parte delle persone chiede come sto per sentirsi dire "Bene" per essere rassicurata e poter continuare a parlare di se, dei loro problemi. Mi trovo davanti ad un muro di gomma. Se dico "non bene" le mie parole rimbalzano nell'eco di quelle di chi continua a parlare senza realmente aver sentito/voluto sentire quello che ho detto. Io, io, io, io, solo io, che palle!

So di essere difficile, di essere reticente, di avere la tendenza a non dire niente di me, a non confidarmi, a non cercare consiglio dagli altri, ma con un po' di insistenza, con le giuste leve anche io dopo un po' cedo. Le stesse leve che io muovo quando cerco di capire veramente come si sente una persona. Perché chi mi sta accanto non fa neanche uno sforzino per muovere queste leve?
Possibile che io dia un'immagine sempre così decisa?

Forse prima, ma ultimamente mi sembra di far trasparire qualcosa. Lo nota chi, purtroppo, non ha la maturità per approfondire un discorso di questo tipo. O chi non voglio che sappia i fatti miei, per ragioni diverse. Allora, alla resa dei conti, devo lasciarli andare. Hanno avuto più di una possibilità, non l'hanno sfruttata, vuol dire che non era loro interesse dare qualcosa a me, interessarsi più approfonditamente a me. Come si fa a ricevere attenzioni da uno psicolabile? Ma poi lo voglio ancora? Davvero? Ho bisogno di relazionarmi con individui come me. Analitici, introspettivi, indagatori della psiche, intuitivi, affini ai miei interessi. In maniera profonda. Così da riuscire a dare profondità anche al mio modo di interessarmi alle cose. Non più nozionistica sparsa ma passione, intimità, profondità senza distrazioni. Concentrazione. INTENTO.

Con questo agitarsi del cuore non riuscirò a dormire, preparandomi ad un'altra giornata da trascinare fino all'uscita. Una sequela di movimenti prestabiliti e in questo momento senza senso. Ho bisogno di tempo, spazio, di essere ascoltata.

L'immaginare conversazioni non mi basta più. Voglio la realtà.

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