venerdì 24 ottobre 2008

Timshel

Le Risposte sono già nell'aria. Come farfalle volano nell'Energia circostante. Allora perché non usare un retino per catturarle, giusto il tempo di sentire ciò che hanno da dire, e poi lasciarle libere di rispondere a qualcun'altro... Con questo spirito Verbalizzo una Domanda e aspetto. La Risposta di solito arriva per mezzo di persone conosciute o con un libro, o con qualcosa detto alla radio o alla televisione. L'importate è tenere le orecchie e il cervello pronti. Certe volte però si ha bisogno di una Risposta Subito. E' con questo spirito che mi sono interessata ai Tarocchi.

Di solito, più si ha urgenza di una Risposta e più è probabile che essa sia già dentro di noi.

I Tarocchi aiutano solo a far riflettere e far prendere coscienza di una realtà o di una visione che è già nostra ma della quale non vogliamo prendere atto.

Spesso la Risposta è già insita nella Domanda.

Questo è un sito che merita di essere visitato: http://it.geocities.com/riffraffs2002/tarocchi.html Non ci si aspetti tutta la fuffa che normalmente circonda questo tipo di divinazione. Io lo considero uno strumento per avere uno spunto ed iniziare un viaggio dentro me stessa.

Le Interpretazioni sono tratte dal libro "La Via dei Tarocchi" di quel Maestro di Vita che è Alejandro Jodorowsky (Edizioni Feltrinelli).
L'ho messo anche nei link preferiti: Interroga il caso.
Cominciamo!
A Domanda Risponde (24 ottobre 2008): ___________

Si - ma... - e sia!
La prima carta rappresenta il si. Quindi la situazione del consultante, il suo desiderio principale, le sue risorse. La seconda il ma della nostra frase. L'ostacolo, l'inaspettato, quello che uno non vuole, non può fare. La terza ...e sia! fornirà gli elementi utili per risolvere la situazione e trovare una via di mezzo.

Si.
L'Imperatrice.
L'Imperatrice potrà rievocare la creatività al femminile, una donna piena di fuoco e di energia, animata da un fervore spumeggiante, pronta ad oltrepassare i limiti, a esultare qualunque sia la sua età. E' l'anima dell'adolescenza con il suo gioioso fanatismo, l'inconsapevolezza delle conseguente dei propri gesti, la fede nell'azione per l'azione. Per un uomo è la sua creatività femminile, o solo una donna attraente che appare. Nel suo splendore, l'Imperatrice è anche una donna di potere, calda eppure capace di pulsioni dominatrici. Le piace concepire e regnare. Quando solleva un problema, l'Imperatrice può indicare una mancanza di azione, sterilità, un'immagine negativa della donna o una energia femminile (sessuale, creativa, intellettuale, affettiva...) che è stata bloccata nell'adolescenza. La mano appoggiata sullo scudo è ambigua: vi si può vedere un elemento esterno che ha preso possesso di questa donna e ha voluto imprigionarla oppure limitarne le possibilità; frustrata, ingannata, limitata nella sua espressività. L'Imperatrice, è allora capace di amarezza, cattiveria, venalità...L'Imperatrice, all'apice della potenza produttiva, insegna che tutto ciò che è vivo può essere visto nella sua bellezza.

ma...
La Papessa.
La Papessa allude sovente a un personaggio femminile, la madre o la nonna, che ha trasmesso un'ideale di purezza o una freddezza dogmatica. Di solito incarna la madre fredda, la donna priva di sessualità che trova una giustificazione al proprio modo di essere in una morale o in un ideale religioso, una donna che non sa
essere dolce. Ma il suo bisogno di purezza ci può indicare anche una donna di grande statura spirituale, una sacerdotessa, una terapeuta, una guida, di qualunque età. In amore, la Papessa è disposta a formare una coppia basata sull'unione delle anime. Il libro che tiene fra le mani potrebbe anche indicare preoccupazioni del consultante legate allo studio o alla scrittura; la Papessa è allora uno scrittore, il progetto di un libro o di un'opera, la gestazione necessaria di un'azione, anche un'attrice che deve studiare la parte, una contabile, una lettrice... o addirittura la Madonna in persona! Nella sua clausura, la Papessa suggerisce isolamento, attesa, solitudine scelta o subita. Il colore bianco potrebbe indicare il desiderio di ricevere il calore di una
passione amorosa, spirituale o creativa. Sessualmente, nel migliore dei casi, vive nella sublimazione; nel peggiore nella frustrazione. Il mistero della Papessa trova forse una risposta nell'atteggiamento di fronte all'uovo che le sta accanto: se lo cova con dedizione totale e in grande solitudine, potrà uscirne un dio vivo.

e sia!
uscita la carta, in un fruscio di ali, rosso e blu è sparita subito. Lasciandomi il dubbio. Forse era il Mondo o il Giudizio.


Il Giudizio.
Sovente il Giudizio ricorda le circostanze di come il consultante abbia vissuto la propria nascita. Tutte le varianti possibili di un parto problematico, di una gravidanza inquieta, di una situazione difficile che circonda la venuta al mondo, possono avere costituito un ostacolo. Il consultante allora si potrà sentire con maggiore o minore intensità, consapevolmente o no, come un essere che non è stato desiderato, la cui nascita non è stata voluta. La nevrosi del fallimento, la disperazione, le difficoltà incomprensibili lo attireranno verso il basso, verso il fondo della tomba da cui è chiamato a uscire. Il significato di questo Arcano consiste nella scoperta, tramite una terapia o con altri mezzi, che chiunque nasce viene pienamente desiderato dalla divinità (o dall'universo) che ha consentito che venisse generato. Le difficoltà che il consultante prova nei confronti del desiderio di vivere, della sua vocazione artistica o professionale, sono resistenze nei confronti della sua natura profonda, del grado di Coscienza che ci viene offerto dall'angelo. Questa carta può anche apparire per segnalare un problema relativo all'atto di valutare o di essere valutati. Se la chiamata è di natura divina, chiunque si erga a giudice, mente; non esiste nessun giudizio umano valido. Per una coppia, questa carta esorta a realizzare un'opera insieme, un figlio reale o simbolico, suggerisce che il senso dell'unione tra il maschile e femminile è produrre un terzo elemento impregnato d'amore e di coscienza. E' interessante il gioco degli sguardi: la donna guarda l'uomo o il figlio - e rappresenta l'amore umano e l'amore per l'opera - mentre l'uomo, con gli occhi rivolti al cielo, incarna l'amore per la divinità, l'amore cosmico. L'angelo ci guarda in faccia, la sua azione si dirige verso di noi. Ci ricorda che se non riconosciamo il nostro desiderio profondo ne il desiderio divino che suscita in noi la presa di coscienza, non siamo altro che morti viventi. Il Giudizio rimanda infine allo scaturire di un desiderio, di una vocazione, a una chiamata di qualsiasi genere. E' una carta di estasi, di rinascita profonda e di preghiera immediatamente esaudita in cui le energie risalgono dalla terra al cielo e,
contemporaneamente, discendono dal cielo fino alla terra. E' meglio riconoscerla: rappresenta l'ultimo passo prima della realizzazione totale del Mondo.

Il Mondo. A patto che si trovi alla fine di una frase, in posizione conclusiva, il Mondo indica una realizzazione. E' una donna realizzata, un'anima ricolma di piacere, un mondo perfetto, un matrimonio felice, un successo mondiale. Questa carta può anche esortare a compiere un viaggio: la scoperta del mondo nel senso letterale del termine. Così come l'Arcano XVI, la Torre, rievocava un sesso maschile in piena eiaculazione, l'Arcano XXI rievoca un sesso femminile connotato dall'entusiasmo (l'orgasmo) o da un essere (donna incinta). (...)

Così, alla fine, il caso mi ha sottratto l'ultima carta. Non facendomela vedere ha suggerito che per la Domanda che avevo posto, la Risposta la posso dare solo io.
Ecco che mi torna in mente il romanzo La Valle dell'Eden di Steinbeck. Tutto ruota intorno al concetto di Timshel.
Timshel è una parola ebraica che indica sostanzialmente il Libero Arbitrio.
Il Libero Arbitrio a prima vista è un diritto del quale tutti ritengono di fare ampiamente uso.
Per me non è così. Viviamo in costante fase di compromesso. Con noi stessi, con il partner, con la micro e la macro società in cui siamo immersi nella vita in stato di veglia.
Siamo costretti a fare scelte di comodo o obbligate. Mettendo a tacere i nostri desideri più profondi in nome di una morale sociale o di impegni presi in fasi evolutive che non ci rispecchiano più, o non lo hanno mai fatto. Ma tant'è.
Il Libero Arbitrio ad una analisi più accurata è un'arma a doppio taglio. Ti carica adrenalinicamente nel momento della scelta ma poi ti lascia con l'angoscia di aver fatto bene o di aver agito egoisticamente. Del dover pagare le conseguenze che certe scelte comportano. Poiché, comunque, continuiamo a vivere in una società che giudica.
Il Libero Arbitrio è l'illusione necessaria che una religione adotta per farti credere di aver aderito liberamente e accoratamente, ma con la quale poi ti accorcia la catena. "Tu sei libero di agire come vuoi, ma... sappi che se farai certe scelte ne pagherai le conseguenze" a scelta tra l'inferno, la marchiatura, il pettegolezzo "per mettere in guardia le persone perbene".
E nonostante tutti i ragionamenti di libertà di pensiero e di azione, di svincolo dai dogmi, che si adottano quando ci si allontana dalla religione o dalla massa, chi è stato cresciuto in questa società ha comunque quello stringimento di culo qualora si trovi ad esercitare il Libero Arbitrio in scelte che vanno contro la morale cristiana/sociale/della maggioranza. Fosse solo al pensiero di dover iniziare a vivere, aderendo alla propria natura più intrinseca, contro il pensiero comune, con le relative tensioni, intimidazioni, intromissioni.
Non è un caso che, nella mia personale scala della pericolosità, ho messo intromissioni dopo intimidazioni, perché dall'aggressività ti puoi difendere, l'intromissione, l'ingerenza, invece è il più delle volte subdola e molto più invasiva.
Così la palla ritorna in mano a me. Cosa ne farò? Eserciterò il Libero Arbitrio o continuerò nelle ramificazioni che le scelte fatte fino ad ora hanno creato?
Come tu mi insegni, Grissom, la risposta è nella domanda.
Creerò, arbitrariamente, una ramificazione libera da ogni intromissione.
Una dimensione onirica in stato di veglia. Una realtà parallela.
Sublimazione? No, grazie. Sto cercando di smettere.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

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mk ha detto...

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