martedì 31 marzo 2009

La Serra

Venerdì 27 Marzo 2009 - Sono in una piscina cinema, ai lati della vasca uscite protette da tende di velluto blu scuro, un grande schermo bianco trasparente sovrasta la vasca, non c'è proiettato nulla in questo momento. Faccio la mia lezione di acquagym solita, quella che finisce alle 22,00 e vado a fare la doccia, poi decido di fare un'altra lezione alla fine della quale altra doccia e altro shampoo, infine mi fermo per fare ancora un'altra lezione, è l'ultima. Uscendo dalla vasca incrocio lo sguardo del Maestro ma lui gira apposta la testa dall'altro lato. Percorro un pezzo di bordo e mi rituffo in acqua, riesco ad immergermi e a guardare sotto con gli occhi aperti. Mi metto in fila alla scaletta per uscire dalla piscina, dietro di me c'è un ragazzo che ha fatto il corso con noi. Guardo insistentemente il Maestro, lui saluta tutti distrattamente, dicendo "'more, 'more" anche al ragazzo dietro di me, anzi sembra più interessato a lui. Non trovo più il mio borsone, ero sicura di averlo lasciato sulle panche vicino ad una delle uscite. Cerco ancora e mi dirigo nello spogliatoio, l'avevo lasciato lì. Mi faccio la terza doccia della serata e mi dirigo verso Paola che mi stava aspettando. Camminando verso l'uscita noto le pareti di vetro, sono altissime e formano una cupola trasparente sopra di noi, al riparo di queste pareti, come in una enorme serra, piante tropicali altissime e rigogliose, e librerie in legno scuro che sorreggono vasi di cristallo. Parliamo dei maschi e di come il suo compagno abbia deciso di fare i conti di casa il prossimo Venerdì di Pasqua. Lei comprende che i conti sono importanti, ma vorrebbe fare altro. Io concordo con lei sul decadimento dei rapporti di coppia per differenze di aspettative. Allora decidiamo di uscire libere.

venerdì 27 marzo 2009

La Borsa Bianca

Giovedì 26 Marzo 2009 - Cammino a fatica portando oltre alla mia borsa bianca nuova anche un'altra borsa più grande, bianca anche questa, a tracolla. Nel sogno penso che devo trovare il modo di sbarazzarmene, perché non ne posso più di portare il solito peso, la solita borsa, figuriamoci un'altra aggiuntiva.

La Borsa Onirica simboleggia ciò che è prezioso per il sognatore. La Borsa, per la donna, la rappresenta e ciò che contiene rappresenta le sue capacità, il suo potenziale, il suo valore.
Il Bianco indica la donna, l'innocenza, l'immaturità ma anche un'impoverimento della vita emotiva.

A me queste due borse bianche, una per parte, hanno fatto venire in mente le ovaie. E' capitato che scherzando sui modi di dire, con altre femmine abbia detto "Ne ho le ovaie piene..." in un rigurgito femminista che non mi appartiene del tutto. Questa frase detta forse 5 o 6 volte nella mia vita, deve aver scalfito il mio inconscio di femmina, e il mio inconscio, usando un immagine così plateale, abbia voluto dirmi che anche lui non ne può più.

mercoledì 25 marzo 2009

Il Triangolo

Mercoledì 25 Marzo 2009 - Ho sognato un triangolo bianco su fondo nero, la punta rivolta verso il basso.

Come il numero Tre, sognare un Triangolo indica che gli opposti e le contraddizioni si riunificano a un livello superiore, dando vita a qualcosa di nuovo.
Con la punta rivolta verso il basso identifica l'elemento acqua e rappresenta il femminino.
E' un segno solare e di fecondità.
Il Triangolo Onirico indica bisogni sessuali che non dovrebbero venire repressi.

martedì 24 marzo 2009

Mettere in ordine

Domenica 22 Marzo 2009 - Sogno di riordinare cuscini, coperte e lenzuola. Le piego con calma ma con determinazione.

Ancora cuscini, gli agi e le comodità. Ma anche il conforto morale e la sicurezza affettiva.
Ed ora anche coperte e lenzuola.
La Coperta Onirica indica che si tiene qualcosa sotto copertura, si nasconde qualcosa, a se o agli altri. E' anche indicativo di un bisogno di amare, di insoddisfazione sessuale, di carenza d'amore o di una repressione.
Le Lenzuola Oniriche esortano a chiarire una faccenda, per riacquistare tranquillità nella vita.
Sono un simbolo affettivo. Cambiarle indica un cambiamento di partner, rifare il letto con lenzuola pulite, ripartire daccapo in una relazione sentimentale.
Io piego coperte e lenzuola pulite e le metto lì. Con calma ma determinata a risolvere.

sabato 21 marzo 2009

Il metro e la tavola da surf

Sabato 21 Marzo 2009 - Sono in un campeggio in Francia, mangio cibo cucinato alla griglia riparata sotto un tendone, piove. Mi dirigo verso la mia roulotte con Lucia, il pavimento è tutto coperto di cuscini, mi pulisco gli anfibi per poterci camminare sopra e raccoglierli per sistemarli sul divano all'entrata. Sotto lo sguardo di Lucia posiziono un metro di acciaio e pietre preziose azzurre e brillanti fissandolo in verticale, dietro lo schienale del divano di fronte al quale è seduta, poi avvolgo una tavola da surf in stoffe eleganti e la metto sul divano all'entrata nascosta tra i cuscini. Stanno arrivando. Mi sveglio.

Mi ricordo che da piccola rimasi molto colpita dal fatto che in un museo vicino a Parigi fosse conservato un metro, creato da un gioielliere, che rappresentava l'esatta unità di misura a cui tutti dovevano fare riferimento. Me lo immaginavo tempestato di pietre preziose. Dopo questo sogno sono andata a vedere e scopro che effettivamente il metro era in platino, che ha lo stesso colore dell'acciaio, e fu commissionato a Marc Etienne Janety nel 1795 dai razionalisti francesi. In platino perché è l'unico metallo che garantisce l'inalterabilità nel tempo. Sia il chilo che il metro originali creati da Marc Etienne Janety sono tuttora conservati all'Istituto Internazionale di Pesi e Misure di Sèvres.

Questo ricordo dimenticato per tanto tempo è rispuntato fuori ora, perché adesso? e cosa significa?

Il Metallo simboleggia la costanza, la resistenza e la coerenza. Si riferisce alla vita naturale, sessuale. Esprime la qualità e l'atmosfera di una relazione. Simboleggia il caos dell'anima e tutte le separazioni da effettuare tra gli opposti, il bene dal male, l'indifferenziato dal differenziato nei propri contratti amorosi.
Il metallo lucente, che è stato sottoposto a varie lavorazioni simboleggia l'anima che ha accolto in sé un amalgama di influenze che l'hanno portata sulla via del completamento e del perfezionamento.
I Metalli preziosi indicano la nostra più profonda e intensa capacità di amare.

Le Pietre preziose rappresentano l'identificazione dell'anima con una forma di perfezione.
Il Diamante è una vetta da conquistare mediante l'espansione. Esso dona la capacità di comprendere gli altri partendo da una perfetta conoscenza di se stessi.
Lo Zaffiro libera dal senso di imprigionamento e come il Turchese simboleggia l'evoluzione spirituale.
Il Cuscino preannuncia che gli agi e le comodità stanno volgendo al termine e che d'ora in poi bisogna sforzarsi di più.
Gli Stivali, come le scarpe sono il vestito dell'anima.
Il Caravan Onirico compare nei sogni di sfogo e appaga un bisogno imperativo di vivere da nomadi, viaggiare, cambiare relazioni e genere di vita. Sprona a proseguire il proprio cammino con perseveranza, senza farsi fuorviare da dubbi o problemi, perseguendolo con pazienza, tenacia e capacità di resistenza e sopportazione perché queste sono le doti necessarie per superare i problemi e poter ottenere risultati positivi nella vita.
La Tavola (intesa come asse) rappresenta la speranza di protezione, l'appoggio di qualcuno che ci vuole bene e di cui si ha bisogno.
Le Tende simboleggiano le opportunità che provengono dalle relazioni e dalle affiliazioni.

Forse questo sogno è il sequel di quello della Attenzioni della Fintabionda, riuscita a fuggire dalla macchina della Bionda Finta il sogno finiva con me nella pioggia. Anche in questo sogno piove, ma sono riparata sotto un tendone e mangio cibi cucinati alla griglia in compagnia di Lucia, una figura incontrata una sola volta nella vita da sveglia ma che mi ha profondamente segnato/insegnato. Il campeggio si trova in Francia il paese dell'amore e del divertimento anche un po' sconsiderato. Con lei mi sto nutrendo con cibi cucinati al barbecue, una parola francese che indica "dalla barba alla coda" dell'animale, che è come dire dalla testa alla coda: interamente. Accompagnata da questa Maestra nutro tutto il mio essere. Mi dirigo poi verso la MIA roulotte. Ho una casa ora. Mia. E' una casa viaggiante, ed è già comparsa sotto forma di furgone camperizzato nel sogno della Rosa e della Catena. Il pavimento è cosparso di cuscini sui quali devo camminare per poterli mettere da un'altra parte. Devo calpestare gli agi e le comodità a cui sono abituata e metterle momentaneamente da parte. Lo faccio con degli stivali anfibi, che proteggono la mia anima dall'intrusione dell'acqua, e quindi dalle emozioni, è una cosa che devo per forza fare per potermi muovere nella mia nuova casa, lo faccio senza emotività, mostrando però rispetto e infatti pulisco le suole prima di camminarci sopra. I cuscini vengono messi vicino all'entrata, da un'entrata si entra ma si esce anche. Nel cuore della mia casa, in una roulotte i divani più interni sono quelli dove si mangia e che poi diventano il letto matrimoniale, posiziono il Metro Perfetto. E' perfetto perché è quello conservato presso l'Istituto Internazionale dei Pesi e delle Misure, ed è perfetto perché è cosparso di diamanti e zaffiri, perché è di metallo lucente e lavorato. Esso è anche immutabile nel tempo, come il platino. E' rispuntato fuori dai miei ricordi di bambina per rammentarmi che devo essere fedele solo a me stessa e che devo dare il giusto peso e la giusta misura all'amore e al sesso. Devo usare un Metro di Giudizio coerente alla mia natura sia per misurare ciò di cui mi nutro sia per misurare ciò di cui ho bisogno come donna. Il nutrimento fisico e spirituale rappresentato dal divano e dal desco e l'espansione sessuale ed emotiva rappresentata dal letto matrimoniale. Il Metro di Giudizio che devo usare, che devo avere sempre sotto gli occhi è il Metro di Giudizio fedele e coerente al mio essere più radicato e profondo e l'obiettivo è il perfezionamento e il completamento.

Posseggo anche una tavola da surf, la tavola è la mia sicurezza di poter richiedere l'aiuto di chi mi vuole bene, la avvolgo in tende di tessuto elegante, l'aiuto arriva da persone preziose per la mia vita. Per il momento la nascondo sotto i cuscini all'entrata. So che è lì, la userò quando ne avrò bisogno. E' una tavola da surf, mi permetterà di sfiorare le acque delle emozioni, coinvolta ma non immersa completamente, facendomi avvolgere dall'onda ma potendone uscire volando, in piedi sulle mie gambe, sulla tavola da surf.
Immersa nella Green Room, la stanza verde, ma possedendo la capacità di stare in piedi e di uscirne senza farmi travolgere. Il sogno si chiude con un'aspettativa: Stanno arrivando. Chi o cosa sta arrivando? Forse i Razionalisti? Per il momento non mi è concesso saperlo.

lunedì 16 marzo 2009

Il Primo Fiore e lo Stilista di Mutande


Domenica 15 Marzo 2009 - Sono in vacanza al mare, siamo sistemati in una villetta e siamo in tante coppie. Io sono sdraiata per terra dal lato del bracciolo di un divano, c'è afa e lì ho trovato un posto fresco e in penombra per il pisolino pomeridiano. Sul divano sta sonnecchiando uno dei ragazzi, è un tipo mediterraneo, capelli neri mossi, occhi scuri e penetranti, barba di due giorni. Il suo braccio penzola dal divano e comincia a toccarmi sulla schiena, cincischia i miei vestiti, insinuando le dita affusolate sotto le spalline del reggiseno, senza accorgermi mi ritrovo a seno nudo, ridendo imbarazzata cerco di sfuggirgli, in cucina vedo la sua compagna, che mi fa segno di fare pure, che per lei va bene, perché qui è normale così, mischiarsi tra coppie. S. sta dormendo, ha bevuto birra e ora russa su una poltrona. Con curiosità e timidezza mi riavvicino. Mi vergogno perché so che indosso dei mutandoni neri a pantaloncino che portavo quando ero grassa e ora mi vanno anche larghi. Mi metto a pancia in giù e lui con delle forbici fa dei piccoli tagli precisi alle mie mutande, all'altezza dei glutei, sento le lame che sfiorano delicatamente ma pericolosamente la mia pelle, mi fa segno di alzarmi e dirigermi allo specchio che sta proprio li di fronte, mi ammira camminare incerta, le braccia a coprire il seno nudo, mi guardo allo specchio: I mutandoni ora sono delle sexymutande a corpetto con bretelline incorporate che attraversano in verticale i glutei svettanti, come una guepière. Veniamo interrotti da rumori provenienti da un'altra parte della casa, quattro o cinque persone, ragazzi e ragazze, si rincorrono per andare in giardino, per non essere investita dall'orgia festante mi ritrovo in cucina. Sono di nuovo vestita, la ragazza dello stilista di mutande mi vorrebbe per lei, ha già incominciato ad accarezzarmi i capelli e a baciarmi sul collo, ma interviene Ale e con decisione mi porta via dicendomi che vuole farmi provare lo "Yoga Kusmini" siamo in un garage ora, c'è una macchina che al posto del cofano ha un lettino per i massaggi, ci si sdraia sopra, io mi siedo su uno sgabello e le prendo i piedi, hanno delle ferite in via di guarigione, la tocco per mostrarle il punto della caviglia dove mi sono fatta male e anche lei sobbalza perché le fa male nello stesso punto. Inizio ad accarezzarle i piedi lentamente, risalendo poi su per le gambe, a quel punto si alza per prendere un paravento che assicuri un po' di privacy, c'è continuamente qualcuno che passa diretto in giardino, mi dice che sa che per me è una cosa nuova, mi bacia su una spalla, il sogno si fa confuso non so più se a baciarmi ed accarezzarmi è lei, lo stilista di mutande, la sua compagna o qualcuno che si è staccato dal gruppo dell'orgia in giardino. Addosso ho solo la mia guepière trasformata, mi sento sensuale e nuova come un fiore appena sbocciato che tutti vogliono cogliere, un primo fiore. Guardo S. che continua a russare in salotto, mi lascio affondare tra le braccia confuse di tutti, mi sveglio.Le Forbici Oniriche preannunciano una separazione imminente da una persona. Invitano a tagliare legami e abitudini. Finire un'amicizia o un'attività sgradevole. Indica il distacco e una rottura.

Il Piede decide dove ci si dirigerà nella marcia evolutiva. Il Piede è la manifestazione dell'anima che decide quale sarà il percorso terreno. E' il potere di decidere la via materiale, sessuale e sociale.


Lo Specchio Onirico raffigura il riflesso giusto e preciso di una verità da scoprire. E' lo strumento rivelatore di un'analisi su di sé, sulla propria vita, sulla propria evoluzione, le proprie lotte ed entusiasmi.

A distanza di una notte, ecco ancora un sogno con il motivo del distacco (la catena ne La Rosa e la Catena e le forbici in questo sogno) e con il motivo della trasformazione.

Nello Specchio Onirico mi vedo nuova come un fiore appena sbocciato, pronta per essere colta.
Sono nuova a queste cose e infatti a farmi da Maestra c'è Ale. In lei vedo quello che vorrei essere, è il mio modello di gestione della sessualità.
I miei piedi sono gemellati con i suoi, lei ha le stesse ferite sui piedi che ho io, e le fa male la caviglia come a me, io sono lei e lei è me. La mia anima ferita è in via di guarigione. Ho solo bisogno di stare ancora un po' appartata con me stessa, per evolvermi spiritualmente e sessualmente, per provare lo Yoga Kusmini (forse una cosa a metà strada tra lo Yoga Kundalini e il Metodo Kousmine?)

Il ragazzo sul divano mi ricorda qualcuno che ho già incontrato nella mia attività onirica, un uomo dalla bellezza randagia, un misto di Johnny Depp e Joaquin Cortes.
Forse è il Giardiniere che ha deciso di trasformarsi in Stilista per potare le mie mutande?

Il Giardiniere/Stilista è tornato per finire la trasformazione che aveva iniziato. Aveva provato a chiamarmi in giardino in un altro sogno, (il cancello aperto) quando io procedevo lentamente, guidando nel traffico e lui era diventato vecchio a furia di aspettarmi.

Per fortuna ha deciso di prendersi una vacanza e di mettersi a fingere di sonnecchiare proprio dove io stavo dormendo.

Lo Stilista/Giardiniere ha tagliato ad arte i miei mutandoni da grassa, eliminando il superfluo per lasciare a vista quello che è sempre stato nascosto ma presente in me.
Ora, grazie a lui, ho una guepière, la mia nuova armatura che ha sostituto la corazza.
La guepière mi fa agire diversamente da come ho sempre fatto.

Come nel sogno del pigro pomeriggio in campagna il Giardiniere/Stilista agisce sempre in penombra, nel caldo del pomeriggio, in case movimentate, l'altra volta da gente che voleva impedire l'amplesso, questa volta da gente che vuole partecipare, o essere al suo posto.
Non è la prima volta che sogno un festino orgiastico ( oltre che definire un'orgia silenziosa l'incontro con il Giardiniere, ne il festino cammino in una casa dove è in pieno svolgimento) la differenza è che questa volta sono pronta e vi prendo parte, ho smesso di leggere ed osservare.

Forse il Segreto che non veniva/poteva essere rivelato, con il quale si concludeva il sogno del festino, è proprio questo.
La Verità da scoprire è che sono uno sciupafemmine rinchiuso in un corpo di donna educato alla repressione e alla sottomissione a rigide regole morali. Che palle!

Ma da oggi ho la mia armatura segreta.

domenica 15 marzo 2009

La Rosa e la Catena

Sabato 14 Marzo 2009 - Sono ad una lezione di acquagym domenicale, la vasca è all'aperto ed è contornata da gradinate. Faccio tutta la lezione senza guardare il Maestro, finita l'ora noto una boa in mezzo all'acqua, sopra c'è un cartello che pubblicizza la giornata del fitness, dopo questa lezione c'è il Fun-an'-do. Il Maestro ha finito di chiacchierare con alcune allieve, mi chiama al bordo della vasca, porgendomi una rosa rosa mi dice che ha deciso di darla a me, io penso che lo fa perché l'ho ignorato per tutto il tempo e vuole riconquistare la mia attenzione su di lui, è abituato ad avere la mia adorazione e il suo ego non vuole rinunciarci. Prendo la rosa, è una rosa color rosa classico, da giardino, ha il gambo lungo e dritto sul quale è avvolta fittamente una catena da ferramenta. In basso seminascosta dalla catena c'è l'etichetta con il prezzo 8.300 Lire. Esco dall'acqua tenendo la rosa con la mano destra, faccio per andarmene poi torno indietro e gli chiedo cos'è la lezione che c'è dopo questa: il Fun-an'-do. Mi spiega che è una disciplina a metà tra la danza e l'arte marziale, io rispondo che è tipo la Capoeira, ma lui ribatte che la Capoeira è come il calcio, il Fun-an'-do è molto più fluida nei movimenti senza interruzioni. Il balletto inizia, mi fermo a guardare appoggiata allo stipite della porta, guardo i passi e li rifaccio, sono in grado, i piedi vengono battuti a ritmo sul pavimento, come nel flamenco, il corpo si muove disegnando nell'aria figure ondulatorie. Dopo 20 minuti la lezione finisce, esco ed incontro G. che mi chiede dov'è l'altra parte del duo, rispondo che non sapevo neanche di far parte di una coppia e in quel momento noto P. che spunta da dietro uno scaffale. Mi dice che era in acqua dietro di me, ma che non l'ho vista. G. ci chiede se siamo pronte ad andare, P. mi fa segno di non venire. Li saluto e me ne vado. Mi dirigo verso il mio furgone Volkswagen camperizzato. Salgo ma devo aspettare a partire perché c'è un altro furgone che sta facendo manovra. In retromarcia spedita raggiungo lo spiazzo dell'uscita, manovro e mi porto verso la reception per consegnare il numero, è la reception di un campeggio dove andavo da piccola, esco e guido con proprietà il mezzo. La rosa sta appassendo, prendo un pezzo di carta, lo bagno al rubinetto della mia casa viaggiante, e lo avvolgo intorno allo stelo incatenato, la appoggio sul cruscotto sicura che si riprenderà. Parto e mi sveglio mentre con il mio furgone sollevo nuvole di polvere dalla strada sterrata.La Catena Onirica indica sentimenti, valori, norme, ideali o persone a cui ci si sente legati. Esorta a liberarsi da queste catene che sono di impedimento nella vita. Ricevere una catena è un segno di incoraggiamento e di consolazione.

La Rosa indica una ricca vita sentimentale e il desiderio di un amore platonico. La Rosa Onirica simboleggia la perfezione, la realizzazione totale, il perfetto e completo sviluppo.

Il Maestro mi dona una rosa incatenata, vuol dire che devo liberarmi da un'amore platonico o che mi incoraggia sulla via del perfetto e completo sviluppo? Boh?

La danza di cui so fare perfettamente i passi è il Fun-an'-do: cioè Diverti e fai, che è come dire Divertimento e Fallo. Mah?

Il sogno finisce alla guida di un furgone camperizzato, praticamente una casa viaggiante, li ho l'acqua per far tornare in vita la rosa. Da una posizione parcheggiata, dove aspetto che qualcun'altro finisca di fare manovra, parto in retromarcia ma vado velocemente e con sicurezza, esco dalla piscina campeggio e guido con proprietà su una strada sterrata ma dritta, sollevando la polvere... se l'automobile e come la si guida rappresenta nei sogni come si conduce la propria vita, cosa devo desumere da questo furgone e da cosa ci faccio?

venerdì 6 marzo 2009

Le attenzioni della Fintabionda

Ho trovato l'appunto di questo sogno fatto prima della Voce dei Sassi e de I Due Costumi e completamente rimosso. La Virago, la Bionda Assassinata è sempre la Fintabionda. Quindi non era morta... dove si è tenuta nascosta tutto questo tempo?

sottotitolo: Il Ritorno della Virago ovvero la Bionda Assassinata si è fatta vedere di nuovo.

Venerdì 30 Gennaio 2009 - Sono in una macchina di rappresentanza, seduta dietro. A fianco a me c'è una bionda vestita di bianco, molto aggressiva, seno rifatto. Indossa un cappotto avorio tenendolo appoggiato sulle spalle come una cappa. Si sporge sul bordo del sedile, le sue ginocchia che toccano le mie, si avvicina a me, sento il calore del suo respiro sul mio collo, sta per abbracciarmi, io cerco di farmi piccola per non essere toccata. Guardo fuori dai finestrini appannati della macchina, sta piovendo. Abbasso per metà il finestrino dal mio lato perché ho bisogno di aria, poi con gesto rapido apro la portiera e scatto fuori dalla macchina. Mi sveglio.

La Fintabionda a volte è sciatta, con il trucco sfatto e la ricrescita di tre centimetri (Nello Studio del Dottore: Parte I il secondo sogno e Parte II)

A volte invece è tutta griffata e siliconata, sempre vestita con un tailleur pantalone bianco. (La Bionda Assassinata e in questo sogno)

Chi è la Fintabionda? Sono io? O la somma di caratteristiche umane che sono anche dentro di me e che non mi piacciono?
Qui la Fintabionda è vestita di bianco, aggressiva e prorompente nella sua bellezza artefatta, in qualche modo cerca di attirarmi a se.
Quando è sciatta, è prepotente e ha il tono della voce sempre alto, fastidioso. Giudica gli altri.
Pensavo di aver ucciso la Fintabionda aggressiva ma è tornata per sedurmi.
Questa volta io sono scappata.
Se la Fintabionda sono io, si può scappare da se stessi? Da una parte di se stessi?
No. Bisogna accettarla e darle udienza. Si potrebbe scoprire che ha qualcosa di interessante da dire su di noi.
Non ho ancora capito però, cosa ha da dirmi. E poi, io non sono bionda...

E se... E se la Fintabionda fosse una persona reale della mia vita?
Fintebionde, fintebionde... ne conosco qualcuna, nessuna verso la quale provi attrazione di alcun tipo. Forse allora il mio inconscio mi sta mettendo in guardia, mi sta dicendo liberati della bionda perché è finta. La Bionda Finta mi ghermisce, cerca di tenermi con se nella macchina, io la vedo attraente ma non è altro che una Bionda sciatta e con la ricrescita, non devo rimanere nell'auto con lei, perché sono seduta dietro, non sono alla guida della mia vita, i finestrini sono appannati così non posso vedere cosa succede fuori. Mi tiene in una campana di vetro, mi ha messo una cappa (come quella che lei porta appoggiata sulle spalle) e io ho bisogno di aria. Ho aperto un po' il finestrino ma non è sufficiente. Il sogno mi indica cosa devo fare: uscire velocemente da quell'auto dove non sono alla guida e da dove ho una visione offuscata del mondo, liberarmi dalle grinfie della Bionda Finta e cambiare vita.

Fuori piove.
La Pioggia Onirica è una prova da superare,
è una prova che purifica l'anima. La Pioggia rappresenta i sentimenti rimossi che vengono reintegrati nella coscienza.

Le gocce di pioggia sono formate da acqua, l'elemento che raffigura le emozioni, provengono da un punto indefinito e non visibile, l'aria, che è l'elemento della mente,
e cadono sulla terra, l'elemento della concretezza e della tangibilità. Senza cambiare di stato, infatti rimangono sempre fatte di acqua, cambiano però di posizione, dal cielo alla terra.

Cosi come i sentimenti e le emozioni rimossi, non accettati, stanno nell'oscurità dell'inconscio, quando vengono portati alla mente conscia e vengono vissuti passano dal regno dell'aria (la mente) al regno della terra (il corpo).
Cosa succede quando si mischia acqua e aria? il vapore, e alle volte, quando la pressione è troppa, il Geyser. Uno stato inconsistente e mutevole. Che si sfoga con uno spruzzo bollente ma che finisce subito.
Cosa succede quando si mischia acqua e terra? il fango. Nel fango ci si può impantanare e rimanere bloccati, si può scivolare ed è difficile rialzarsi. Ma con il fango si può anche costruire e creare. Con il fango e il calore del sole si costruiscono abitazioni, con il fango e il fuoco si cuociono statuette e utensili. Quando le emozioni arrivano al corpo, ad essere vissute consapevolmente, ci vuole allora un po' di fuoco, di calore e passione per costruire qualcosa.

Se al fango si unisce l'aria, si creano le sabbie mobili. E dalle sabbie mobili, senza un aiuto esterno, non si esce.
Se cerchi di uscirne da solo, affondi sempre di più finché soffochi e muori.
Muori proprio per la mancanza di quell'elemento, l'aria, che ha trasformato il fango in sabbie mobili.
Ecco allora che diventa di vitale importanza capire che aria stiamo respirando, aria pura o aria che renderà il pantano, delle nostre emozioni vissute, una trappola mortale?

Per molto tempo non ho capito di trovarmi nelle sabbie mobili, semplicemente perché avevo rimosso l'acqua dalla mia vita. Ma non si può dire di vivere se si vive senza emozioni. Come un pezzo di legno galleggiavo inconsapevole su questo pericoloso pantano. Dopo tanti sogni acquatici finalmente ho preso coscienza di ciò che mi mancava nella vita e questa consapevolezza ha dato peso e movimento al mio corpo, non galleggiavo più. E' così che ho capito che stavo affondando.
Ho allungato un braccio e c'era Michela.
Per anni è stata seduta sul bordo ad aspettare, cercando di trasformare, con la forza della mente, quel pezzo di legno in un corpo vivo e pulsante.
E quando ho ricominciato a respirare e quindi a rendermi conto che stavo affondando, ho fatto finalmente uscire un braccio, lei mi ha preso per mano e mi ha tirata fuori.

domenica 1 marzo 2009

Sulle Punte

Domenica 1 marzo 2009 - Ho sognato di indossare le scarpette da punta. Vivevo la mia vita quotidiana, vestita normalmente ma con indosso le scarpe da ballerina e camminando sulle punte ovunque dovessi andare.Far parte di un balletto denota elasticità mentale e adattamento fluido agli eventi sconvolgenti.
Il Piede consente l'equilibrio e il movimento. Il Piede rappresenta l'anima.
La scarpa riveste il piede come la vita sociale riveste l'anima.


Dopo essere caduta dalle caviglie nella realtà (vedi La Caviglia e la Libertà) ora cammino sulle punte in sogno. E' forse un invito a mostrare la mia diversità? A far coincidere la scarpa con l'anima?
Camminando sulle punte nella vita quotidiana onirica esprimo un desiderio di non omologazione, di alzarsi per avere un punto di vista diverso. E per mostrare fuori come sono dentro.

Ho cercato le mie vecchie scarpette da punta.
Sono passati moltissimi anni da quando le ho usate l'ultima volta, ero una adolescente esile, strana e solitaria, che viveva in un mondo tutto suo. Avevo le idee chiare su quello che volevo dall'amore e una mente sperimentatrice per tutto ciò che riguardava il sesso. Ero attratta da ragazzi ombrosi, belli e problematici o dai belli assoluti.

Ascoltavo musica diversa dalle mie coetanee e leggevo tantissimo.

Ero un'ostrica e una crisalide. Al pescatore che avesse avuto la perseveranza necessaria ad aprirmi avrei mostrato una natura sensuale, fantasiosa e priva di inibizioni.

Qualcosa invece ha rotto la pupa e ne sono uscita troppo presto, spiegando ali accartocciate troppo deboli per volare.
E' così che ho vissuto come una farfalla da cortile.

Ho trovato le mie scarpette da punta in fondo all'armadio,
abbandonate e dimenticate in un angolo oscuro fino ad oggi. Le ho provate e mi andavano ancora bene. Sono le mie scarpe.

Questo pomeriggio ho cucito nuovi nastri più lunghi per le mie caviglie di donna.
E sono salita sulle punte.
Le caviglie sono ancora deboli e ondeggiano, non reggono bene.
Allora mi sono ricordata del consiglio del Maestro di rinforzare
prima le caviglie, per evitare di cadere di nuovo.
Mi sono seduta per terra e ho cominciato l'esercizio.
Per poter rimettere le mie scarpe.