mercoledì 28 ottobre 2009

Io che arrivo da un altro pianeta

Adesso lo so. Io arrivo da un altro pianeta. E qui non mi trovo. Sul mio pianeta l'esperire reciprocità sessuali fa parte delle cose che si possono donare e ricevere tra amici. Non esiste il sentimento di possesso del corpo dell'amato né della sua sessualità. Essa è libera e scissa dal sentimento di appartenenza che può far nascere una convivenza. Sul mio pianeta nessuno giudica o viene giudicato per le sue scelte in campo sessuale. Sul mio pianeta sembrerebbe non esistere l'amore, così come lo intendete qui. Semplicemente, sul mio pianeta, l'amore è un'altra cosa. E il sesso segue la naturale inclinazione alla seduzione e all'essere sedotti. Non c'è gelosia, delusione, rabbia, frustrazione, sconforto, invidia, compensazione, sublimazione, disequilibrio, tradimento.
Sul mio pianeta viviamo meglio. Siamo più felici, perché fottiamo di più e meglio. Scevro da ogni impalcatura sociale, religiosa, morale, il sesso è un modo per donare se stessi, per confortare, per sentirsi meno soli, per giocare, per provare cose nuove con chi condivide con te una delle tante inclinazioni diverse che convivono in te. Come un mosaico dove ognuno è un tassello dalla forma unica e ogni sua sfaccettatura si incastra con sfaccettature diverse di altri tasselli. Sul mio pianeta sappiamo che non esiste l'anima gemella, ma tante anime gemellabili con ogni sfumatura di noi. Sul mio pianeta siamo talmente impegnati a fare l'amore che non facciamo la guerra, rubiamo, sprechiamo, inquiniamo, consumiamo più del dovuto, uccidiamo, litighiamo, disprezziamo. Ognuno sa che troverà chi lo apprezza e glielo dimostrerà veramente. Sul mio pianeta siamo talmente impegnati a sedurre che ognuno da sempre il meglio di sé. E lo scambio di attenzione, calore, sensualità, erotismo è nutrimento ed energia. Ognuno carica o prende energia dall'altro e i rapporti sono un continuo fluire armonico. Sul mio pianeta noi pulsiamo, vibriamo, brilliamo... e siamo soddisfatti.

domenica 25 ottobre 2009

Gaultier 2 e Classique - Jean Paul Gaultier

Vaniglia, subito. E poi il rimando immediato a Jean Paul Gaultier, il primo profumo, quello che ora chiamano Classique. Ma tanto quanto Jean Paul Gaultier è un fiore che ti prende alla gola, quanto Gautier2 è la caramella che la accarezza.
Il creatore del profumo per descrivere Gaultier2 disse che l'idea doveva essere di due corpi nudi nel buio. E forse si, in qualche modo lo evoca, ma sono i corpi di due metrosexual, nessun confine di sesso da varcare.
Jean Paul Gautier invece è definito, animalesco, sessuale, con quel sentore di umore salato che ne fa un profumo molto erotico.Forse la differenza è tutta qui. Una sensualità acqua, sapone e caramelle, lineare, dove tutto è sotto controllo perchè semplicemente non c'è niente da tenere sotto controllo, contro l'erotismo esplosivo, dove il controllo è tenuto fino allo spasimo, fino al punto di non ritorno, e all'implosione.


Gaultier2 (Jean Paul Gaultier) - 2005 - Orientale vanigliato - (
Francis Kurkdjian)
Ambra, Muschio, Vaniglia
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Jean Paul Gaultier - Classique (Jean Paul Gaultier) - 1993 - Orientale Floreale - (Jacques Cavallier)
Rosa, Anice Stellato, Fior d'Arancio, Mandarino, Pera, Zenzero, Iris, Prugna, Orchidea, Ylang-ylang, Vaniglia, Ambra, Muschio.

martedì 6 ottobre 2009

La Pentola a Pressione, i Calzini Antiscivolo e il Punteruolo da Ghiaccio

Se la pentola a pressione sono io, e sono munita di libretto di istruzioni così come dice il Maestro nel sogno del Manuale d'Uso per Esseri Umani, per essere capita...
Se, così come ho capito con l'ultimo sogno* non potevo essere un ghiacciolo se volevo provare il vero amore, il punteruolo da ghiaccio mi serve per spaccare il ghiaccio di cui sono ricoperta e entro il quale mi sono rinchiusa... Allora a cosa mi possono servire le calze antiscivolo?
Per non scivolare?
O, come mi ha suggerito la mia amica Michela, per camminare sulla mia strada senza fare rumore, senza che nessuno se ne accorga?
Aspetto che arrivi il sogno sull'uso del terzo tesoro dal pianeta di ghiaccio.

La pentola è la donna e il suo contenuto è il femminino, la mia pentola, il mio essere donna, è chiuso dentro, ermeticamente, con un coperchio a pressione, senza leggere il mio libretto di istruzioni, qualcuno rischia che gli esploda in mano, facendo uscire tutto il contenuto senza possibilità di recuperarlo.
Il punteruolo da ghiaccio serve per spaccare il ghiaccio ma anche per essere armata.
Ne ho bisogno? O forse semplicemente chi è armato porta in se l'istanza di agire e non di subire un'azione altrui. Il punteruolo da ghiaccio mi serve per rompere il ghiaccio e passare all'azione.

Le calze antiscivolo lasciano al piede, che simboleggia l'anima, la possibilità di camminare senza scarpa, senza quindi il vestito sociale con il quale ricopriamo la nostra anima di fronte agli altri. Prevengono dal scivolare e cadere. In quanto calze isolano dal contatto diretto con il terreno, con la realtà, come a dire che non sono ancora pronta per andare a piedi nudi nel mondo. E ti permettono di arrivare e andartene senza che nessuno si accorga, in perfetto silenzio. Esse sono come uno strumento di invisibilità. Per poter fare le prove a denudare la propria anima senza correre il rischio di rimanere feriti o visti da tutti.* questo sogno non l'ho ancora pubblicato, sono indecisa se farlo. Troppo personale per raccontarlo così com'è, come ho fatto con gli altri finora, troppo impersonale se dovessi cambiare qualcosa...
Ma io odio la censura...