mercoledì 26 gennaio 2011

La Fragola

Venerdì 17 Luglio 2009 - Mi stai spiegando la complicatezza delle connessioni internet, ti seguo bene. Sei bravo a spiegare le cose, il tuo sguardo fermo, le mani concise che illustrano i vari passaggi. Io mi sono sciolta i capelli, ondeggio con il piede nudo della gamba accavallata rivolto verso di te.
Distrattamente prendo una fragola, e la addento guardandoti negli occhi.
Devo aver fatto qualcosa, qualcosa con la bocca o le labbra perchè improvvisamente non riesci più a continuare il discorso, le mani che cercano di riafferrarlo, le parole che ti sfuggono e le pupille dei tuoi occhi che hanno cambiato sostanza, sono diventate liquide. Vedono una tua immagine di me e nello stesso tempo vedono solo me.
Per la prima volta ho capito chiaramente che effetto posso fare.
Ho giocato, perdonami. Ho continuato a fissarti per vedere fino a che punto riuscivo a tenerti sospeso, in un tempo indefinito puntellato dal tuo cercare parole normalmente a te familiari.
Poi ho distolto gli occhi e ti sei rilassato, piano piano hai deglutito e sei riuscito a riannodare i fili spezzati del discorso. La conferma di aver visto giusto l'ho avuta subito, sei arrossito e rapido hai dato una occhiata di lato per vedere se qualcuno aveva notato. Tutto nella norma. Un sospiro di sollievo e lentamente il ricordo pungente dell'immagine di me, della mia bocca, delle mie labbra, dei miei occhi e della fragola svaniscono dal tuo viso. Ma ora so, sento, che mi guardi con altri occhi.
E che ti basterà pensare a una fragola per riavermi davanti a te.

venerdì 7 gennaio 2011

Le Dandy - Parfums D'Orsay


Stavo cercando un cambio nella mia vita. Qualcosa che imprimesse una sferzata, una svolta. Spesso ho agito lavorando sull'esteriorità per raggiungere l'interno.
Con me ha sempre funzionato.
Cambio di taglio ai capelli, una ulteriore spinta di originalità e innocente trasgressione all'abbigliamento... era da qualche settimana che non indossavo più né anelli né profumo, strano, è come andare in giro senza un pezzo di me...
Va bene, ho tre ore di tempo libero in cui nessuno sa dove sono, mi dirigo alla mia profumeria di fiducia (Miolo).
Tiziana, la proprietaria, ha sempre affrontato con passione il viaggio tra le fragranze che mi accingo a fare. E' ispirata e i profumi che ho scelto con lei non mi hanno mai deluso, come se capisse ciò che sono in quel momento, di cosa ho bisogno, cosa può esprimere un profumo per me. La voce interiore.
Mi fa sentire le novità, le sue spiegazioni sono sempre interessanti e ricche di spunti.
Poi, improvvisamente mi dirige verso i profumi maschili. L'etichetta pour homme è solo una convenzione - mi dice - è la pelle ciò che conta.
Mi fa annusare questa esplosione di frutta esotica, frizzante, crepitante di tabacco e cognac, invasivo e suadente. Lo spruzziamo sulle braccia... Ecco riparte di nuovo, un cuoio squillante e profumo di cipria, caramelle alla menta e liquirizia e infine legna accatastata vicino ad un camino acceso.
Cos'è? Le Dandy. Bam! Sono io. La mia parte razionale. Esteta, curiosa, amante del lusso, ma non schiava della moda imperante. Alla ricerca del dettaglio per differenziarsi dalla massa. Anticipatrice delle mode. Narcisista. Immodesta. Consapevole.
Ora il profumo si è tranquillizzato, legni aromatici, e frutti canditi piccanti. Rimane sollevato ad un metro dalla pelle e dagli abiti, e rimarrà così per le prossime dodici ore.
Abbacinante!

Per la Sirena c'è tempo, è sempre in attesa dentro di me. Pronta ad affiorare con il suo profumo di ambra per incantare chi si avvicina abbastanza.
Ora devo andare a caccia travestita da preda. Maschio e femmina insieme, un dandy, come sono io.

Le Dandy (Parfums D'Orsay) - 1923/1998 - Legnoso Speziato Cuoiato - (1923 da appunti di Alfred D'Orsay. Rielaborato nel 1998 da Dominique Preyssas)
Whisky, Rhum, Tabacco, Ananas, Prugna, Pesca, Mela, Zenzero, Cardamomo, Cannella, Noce Moscata, Chiodi di Garofano, Legno di Sandalo, Legno di Cedro, Muschio di Quercia, Patchouli, Fava Tonka, Benzoino del Siam, Ambra, Cuoio, Balsamo del Perù, Frutta Secca, 


giovedì 6 gennaio 2011

Aqua Gold - Kiko

Era l'estate 2009, era il giorno dello shopping con la mia amica Laura, ci fiondiamo in un grosso, enorme, centro commerciale dalle 8 e 30 del mattino e con caparbia determinazione spulciamo, proviamo, scartiamo, ci esaltiamo per i vestiti per le restanti 10 ore (e oltre...). Entrate da Kiko ci facciamo massaggiare le braccia dalla commessa, con una crema corpo setificante ed esaltatrice dell'abbronzatura. Per tutto il resto del giorno il profumo di quella crema ci accompagna nelle nostre scorribande e alla fine della giornata ne acquistiamo un tubo a testa (io due). La crema è andata fuori commercio, peccato era buonissima! Ma ecco che nel periodo di natale di quest' anno, Kiko esce con una linea Gold tra cui compare anche un' acqua idratante profumata per il corpo... e sorpresa... la fragranza è molto, molto simile alla mia fantastica crema.
Porto a casa e inizio la comparazione.
La crema ha un profumo polveroso, caldo, inebriante, niente fiori. L'acqua ha in più una manciata di petali misti di fiori, strofinati e poi fatti annusare dalle mani a coppa. Dopo circa cinque minuti, le due scie olfattive cominciano a convergere, una verso l'altra, la crema sempre a-floreale, l'acqua meno floreale di come era in partenza. E' un profumo che richiama alla memoria altri profumi, quelli che sfuggono dalle porte a vetri delle profumerie del centro di una cittadina francese, era forse Avignone, da dove uscii con neanche un centimetro di pelle delle braccia libero da fragranze, le volevo provare tutte.
Sono passati quindici minuti e la crema e l'acqua si sono avvicinate ancora un poco. I fiori sono diventati un suono olfattivo di sottofondo, non disturbano ma non permettono l'omeogenesi.
Dopo venti minuti l'acqua profumata è un sottile miscuglio di fiori e sale, timida, delicata, marina.
Le crema è diventata più rarefatta ma il suo profumo inconfondibile, opulento, di polvere calda, è rimasto e si è fuso con il tepore della pelle. Un profumo da dea greca.
Aqua Gold (Kiko) - 2010 - Floreale 
Oro colloidale, rubino, oligoelementi remineralizzanti.

mercoledì 5 gennaio 2011

Ambre - L'Occitane en Provence

Ambre era un profumo prodotto da L`Occitane en Provence, partendo non dall'ambra grigia ma da una resina di una pianta che cresce nel bacino mediterraneo. Era perché, al momento, non è più acquistabile. Ne ho una boccetta regalatami da una gentile commessa, vista la mia euforia per aver trovato un profumo all'ambra che possa usare anche in estate... senza essere troppo stordente.
Nonostante tutto, Ambre è un profumo intenso, caldo, voluttuoso, talcato e morbido. Appena spruzzato si sente una nota quasi di cacao amaro mischiata con un fiore dolce e delicato. Subito si insinua un odore erbaceo, verde fresco, di erba appena tagliata, e una nota di talco. Non quello dei bambini però, ma quello più adulto, è un odore sensazione, come camminare a piedi nudi su sassi caldi e rotondi, quelli che lasciano il bianco sulle piante dei piedi. Leggendo le note olfattive, scarse, l'unico ingrediente accreditato è il Galbanum. Questa è una essenza ricavata dalla resina di una pianta della famiglia delle Ombrellifere, la stessa del Finocchio e dell'Anice, che nello specifico cresce in Iran. In qualche modo in Ambre si percepisce questo tappeto di erbe selvatiche del mediterraneo. Sassi ed erbe scaldate dal sole. Paesaggi comuni in Corsica, in Grecia, sulle Isole Balcaniche. E' un orientale addomesticato, come un gattino sonnacchioso. Ma come tutti i proprietari di gatti sanno, il gatto è comunque un animale pericoloso...
Ambre (L'Occitane en Provence) - 2001 - Orientale - 

Galbanum 

martedì 4 gennaio 2011

Labdanum de Séville - L'Occitane en Provence


Labdanum de Séville de L'Occitane en Provence fa parte della linea Voyage en Méditerranée, unico eau de parfum. Il profumo ruota intorno all'assoluta di labdanum di Siviglia in Spagna, il cisto. Il cisto è una pianta selvatica dalla quale si ricava una nota calda e delicatamente ambrata, soavemente animale.
A me è piaciuto subito e mi ricorda moltissimo Fille en Aiguilles di Serge Lutens, un'altro profumo resinoso e balsamico. Come se fossero fratelli, Fille en Aiguilles è il fratello più grande, ombroso, introverso, con quel fascino misterioso che solo le persone complesse hanno. Labdanum de Séville invece è il fratello minore, solare, estroverso, un animale sociale, "tutto in superficie".
Appena messo si nota subito un aroma dolce e caldo come miele e sabbia scaldata dal sole, rametti di una pianta che sopravvive senza acqua e alla prima pioggia notturna regala un fiore peloso e soffice che sembra già secco. Poi diventa lievemente liquoroso, un liquore scaldato nel bicchiere, da una mano calda di uomo. L'uomo ha gli occhi chiusi. Nel posacenere si consuma lentamente un cigarillo. La sua pelle sa di acqua di miele e marmellata d'arancia amara. Nella stanza è entrata silenziosa una donna, cammina a piedi nudi sul pavimento di terracotta, la gonna e la camicia bianche producono il fruscio di due stoffe diverse. Si avvicina e posa le sue labbra leggere nell'angolo di pelle che sta tra i baffi e le labbra dell'uomo. Ne ispira l'odore caldo e deposita un bacio.

Labdanum de Séville (L'Occitane en Provence) - 2001 - Balsamico legnoso - (Karine Dubreuil)

Marmellata d'Arancio, Albicocca Disidratata, Cognac, Legno di Cedro, Patchouli, Legno di Sandalo, Polpa di Noce di Cocco essiccata, Cannella, Pepe, Cisto Labdanum, Tabacco biondo al miele, Benzoino, Vaniglia, Vetiver. 

lunedì 3 gennaio 2011

Fille en Aiguilles - Serge Lutens

Fille en Aiguilles è un profumo di rottura. Come del resto la maggior parte delle creazioni di Christopher Sheldrake. Per me è stata una rivelazione. Così differente da tutto il resto già sentito. Molto complesso, sfaccettato. Illuminante.
Immediatemente appena spruzzato si sente profumo di incenso, quello usato nelle chiese cattoliche, e odore di zucchero caramellato. Sacro e profano. Dopo qualche istante compare il sentore di trementina, il profumo dei pini marittimi e di aria salata. Poi in sequenza: mele cotte con le spezie e olio canforato. Una goccia di sciroppo di menta che cade in un bicchiere di latte caldo e poi di nuovo il bosco di conifere scaldato dai raggi di un sole pieno, estivo. Ah... e ovviamente le cicale.

Quando ho sentito Fille en Aiguilles mi è venuta in mente una persona a cui sono legata in modo inconsueto. Un naso bloccato indica una mente bloccata, questa frase si è materializzata nel mio cervello mentre si faceva strada in me il desiderio di farglielo annusare. Ci accomuna una mente iperimmaginativa e un atteggiamento esteriore molto compassato. Ma io ho deciso di rendere esterno il turbine che porto dentro.
Un po' per volta, come la ragazza sulle spine del nome del profumo. Per diventare una ragazza sui tacchi.

Fille en Aguilles (Serge Lutens) - 2009 - Balsamico legnoso - (Christopher Sheldrake)
Frutti Cotti, Vetiver, Incenso, Cumino, Coriandolo, Cardamomo, Aghi di Pino Marittimo, Essenza di Trementina, Alloro, Resina, Ambra

domenica 2 gennaio 2011

Patchouly - L'Erbolario Lodi

Il Patchouli è una pianta della famiglia delle Labiate, cresce maggiormente in Malesia, Filippine, Giava. In quei luoghi è ampiamente usata anche a scopo farmacologico, come pianta tonificante e rinvigorente.

Patchouly si presenta sotto forma di profumo solido, reminescenza di un modo di profumarsi di antichissima memoria.
Normalmente sulla mia pelle i profumi che contengono molto patchouli virano verso un odore di cantina muffosa e l'eau de toilette de L'Erbolario di Lodi non ha fatto eccezione, ma questo profumo solido si. Probabilmente la composizione per fare un profumo solido cambia e non c'è quell'ingrediente che subisce lo  strano effetto su di me. Solo Borneo 1834 di Serge Lutens non prende quella piega, forse è una questione di quale parte della pianta è stata utilizzata per estrarne l'essenza.
Patchouly  parte da subito con una miscela floreale resinosa e calda, dolce. Con un sottofondo erbaceo e di terra bagnata, molle. Dopo qualche minuto compare il legno, aromatico, e l'odore un po' di chiuso che contraddistingue da sempre questa essenza. E' un orientale molto diverso dall'ambra o dall'incenso, non è mistico o sensuale. E' pungente, un po' pepato, secco. Condivide con i popoli da dove proviene la pianta, quella caratteristica di asciuttezza dei modi tipica del sud est asiatico. Tagliente e riflessivo. Molto maschile, molto Yang. Usato da solo non mi appartiene, ma il suo essere così affilato, sostiene e dà corpo ai profumi romantici, un po' svenevoli. Lo porto in borsa, e quando sono stufa del troppo romanticismo, prelevo un po' di balsamo dalla scatolina e lo miscelo sulla pelle già profumata. Un tocco sulle tempie, uno dietro i lobi delle orecchie, e la mente si schiarisce...
E' non è così strano, alla famiglia delle Labiate appartengono anche la Lavanda, il Rosmarino, la Salvia, il Basilico, la Menta, e tante altre "aromatiche" tipicamente mediterranee che condividono quell'effetto pungente sfruttato in aromaterapia per combattere il malditesta e tante altre contratture muscolari e non che il nostro organismo sviluppa quando è sotto stress.
Allora il patchouli arriva in soccorso, dona sollievo e chiarezza di mente come un pensiero buddhista e ti fa olezzare divinamente...

Patchouly (L'Erbolario di Lodi ) - 2009 - Orientale  - 
Rosa Damascena, Vaniglia, Muschio Bianco, Patchouly di Java

sabato 1 gennaio 2011

Tea for Two - L'Artisan Parfumeur

Il Lapsang Souchong è uno dei miei tea preferiti. Ha gusto affumicato e pulito, lo si può gustare così, in purezza, oppure mettendo delle fette di limone direttamente nella teiera insieme alle foglioline di tea e versandoci sopra l'acqua a bollore. Per questo motivo, quando ho sentito per la prima volta Tea for Two ho individuato subito la nota del Lapsang Souchong. E' inconfondibile.
Tea for Two è un profumo strano, su di me ha un andamento circolare. Appena spruzzato si sente il succo di limone, lo zucchero di canna e il vapore che sale dalla tazza di tea. Poi, dopo qualche minuto subentra e sostituisce con la sua presenza il profumo del Lapsang Souchong, addolcito da un lievissimo sentore di miele di fiori d'arancio. Ancora una svolta e si fa strada il profumo di zenzero, quasi un biscottino, e di legno tirato a lucido con la cera d'api, e poi ritorna lo zucchero e il limone, il tea nero affumicato, il miele e la cera, il biscotto e il legno... in un girotondo che dura per quasi due ore. Buonissimo. Spruzzato sulla stoffa del cappotto (è un profumo per l'inverno) prevale il fumo, rendendo misterioso alle narici dei passanti, chi lo porta.

Tea for Two (L'Artisan Parfumeur) - 2000 - Speziato Cuoiato - (Olivia Giacobetti)
Genziana, Neroli, Bergamotto, Anice Stellato, Semi di Anice Verde, Tea Lapsang Souchong, Cannella, Zenzero, Spezie, Miele, Vaniglia, Legno di Guaiaco.