giovedì 1 dicembre 2016

Obsession - Calvin Klein



Non è un profumo per cuori pavidi.
Gli anni '80 per i profumi hanno rappresentato l'opulenza e la sperimentazione. Profumi che rompevano con gli schemi consolidati fino ad allora utilizzati e che inebriavano con la loro voluttuosa ricchezza di composizioni ed essenze. Dopo non è più stato lo stesso. A tanta ostentazione seguirono, negli anni '90, profumi volatili, eterei, ariosi e trasparenti.
Ma gli anni '80... Oh! una meraviglia olfattiva.
Poison prima e Obsession poi i due profumi simbolo. Stordenti, invasivi, ricchissimi... dovevi essere veramente sicura di te per indossarli senza farsene prevaricare.

Obsession parte subito caldo e magnetico, un magma di petali di fiori, non riconoscibili, come si usava all'epoca, mischiati a resine e spezie caldissime sia dolci che amare. Un vorticoso insieme di ingredienti che invece di primeggiare per farsi riconoscere, lavorano in sinergia per offrire alle narici una composizione misteriosa e liquida, inconfondibile e sensualissima.
Eppure è una sensualità potente ma composta. Come una camicia bianca con il collo alto d'epoca, cifra stilistica di Gianfranco Ferrè che ne aveva fatto un indumento elegantissimo e femminile, portata sulla pelle nuda ed abbinata ad una gonna avvitata e una giacca di taglio sartoriale da uomo, stravolgendo totalmente l'abbinamento camicia bianca pantalone o gonna nera uguale a divisa.
Obsession è un profumo di pelle e di stoffa, dove rende magnificamente e dura più a lungo.
E ad ogni movimento, come un'ala, sprigiona il suo magico potere di sensualità.



Obsession (Calvin Klein) - 1985 - Orientale Speziato (Jean Guichard) 
Mandarino, Arancio, Vaniglia, Pesca, Basilico, Bergamotto, Limone, Spezie, Coriandolo, Legno di Sandalo, Fiori d'Arancio, Gelsomino, Muschio di Quercia, Cedro, Rosa, Ambra, Muschio, Zibetto, Vaniglia, Vetiver, Incenso

venerdì 11 novembre 2016

Alaïa - Azzedine Alaia




Una piccola novità dopo tanti profumi monotoni e per la maggior parte tutti uguali, Alaïa, si apre con note fresche acidule frizzanti di fiori e frutti. Nel giro di qualche secondo subentra un odore come di terra bagnata, quell'odore che si sente in estate quando versi dell'acqua fredda sui ciottoli caldi di una strada di paese. Un paesino con quattro anime, mi vengono in mente quei paesi dimenticati, nella parte in montagna di un isola di mare, dove regna il silenzio, e dove mischiati ai vecchietti rimasti sono venuti a viverci artisti stranieri che lavorano il vetro, un po' hippie e fuori dal mondo.
E' un profumo pulito, secco, raffinato, come un vetro soffiato.
Me l'ha fatto scoprire una commessa molto simpatica con la quale chiacchieriamo spruzzandoci profumi e annusandoci. L'altro giorno torno a trovarla e dopo aver parlato di profumi e suggestioni, esserci spruzzate e confrontate sulla pelle di una e dell'altra come può cambiare lo stesso profumo, prende questa scatolina pesantissima e mi dona un "campioncino" di crema corpo di Alaïa, che solo a vedere il vasetto di vetro nero squadrato ho avuto un balzo al cuore. Mi dice che la crema ha un profumo ancora più buono, ed ha ragione, un profumo come non se ne faceva più da molto tempo, di una sensualità intima e nascosta, elegante e sottile. Questo stilista che sa avvolgere il corpo della donna, in tessuti che la seguono morbidamente e seducentemente, valorizzandone le forme con una sapienza antica e futuristica insieme, si è dimostrato generoso anche nel donare un profumo estremamente femminile e creando oggetti bellissimi che rimangono anche quando il profumo è finito.






















Alaïa (Azzedine Alaïa) - 2015 - Cuoio (Marie Salamagne) 
Gesso, Pepe Rosa, Fresia, Peonia, Note Animali, Muschio

domenica 16 ottobre 2016

L'Envol - Cartier



 Ho provato L'Envol, una sera che sono andata a vedere uno spettacolo di flamenco.
A differenza delle altre volte, dove l'avevo messo direttamente sulla pelle, l'ho spruzzato sulla sciarpa.
Sulla pelle, perlomeno la mia, l'Envol dura pochissimo, letteralmente prende il volo. Ma sulla sciarpa... arrivo allo spettacolo circa un'ora dopo averlo messo, e immediatamente i nasi di chi sto salutando si allertano e entrano in modalità annusamento divino, che buon profumo...
Il patchouli è responsabile della magia, un patchouli legnoso e secco, che si lega ad un muschio completamente differente dai soliti. Ne pulito come muschio bianco, che personalmente non amo e su di me sa di lacca per capelli, ne il muschio animalico di certi profumi di nicchia, dove apprezzo l'esperimento ma non amo il risultato, il muschio non mi piace ne pulito ne sporco.
Qui è delicato, non sovrasta ed ha una qualità di trasparenza aerea, come annusare il profumo delle nuvole, si lega a doppio filo con la terrestre essenza del patchouli e avviene la magia.
Come nel flamenco, danza legata alla terra, radicata fortemente al terreno con la parte inferiore del corpo, sanguigna, densa, nervosamente secca e con la parte superiore del corpo in ricerca di ascensione e volo, con i polmoni pieni e le mani che disegnano fiori nell'aria, con le braccia aperte e grandi come ali potenti, in grado di sollevare in un solo battito il corpo, e staccarlo da terra vincendo la calamita che lo tiene ancorato al nucleo magnetico della terra.
Il patchouli e il muschio sono nascosti, dietro le quinte, presenti ma occulti. Davanti, prima, un miele leggero e un legno aromatico e morbido sono avvolti, come in un abbraccio, dalla burrosità dell'iris, fiore e radice come nel flamenco, l'iris muta, si muove, danza, fino a diventare impalpabile come una cipria. C'è una nota frizzante, speziata, come di acqua gassata e zenzero che sale su per il naso e lo solletica, fresca e piccante insieme, veicola il profumo e lo porta fino alle narici di chi ti annusa.



L'Envol (Cartier) - 2016 - Orientale Legnoso  (Mathilde Laurent) 
Miele, Legno di Guaiaco, Muschio, Patchouli, Iris, Tabacco

domenica 2 ottobre 2016

White Tubereuse - Reminescence

























Tra i fiori bianchi la tuberosa è una delle mie preferite, con il suo odore carnoso e intenso, quasi stordente, e la bellezza dei suoi fiori come piccoli calici raggruppati a spiga, nelle fragranze viene usata con parsimonia, per via del suo effetto invasivo, che invece è quello che piace a me.
White Tubereuse parte speziato caldo morbido, richiamando in maniera impressionante la chiusura di l'Elephant di Kenzo, come in quel gioco dove bisogna trovare una parola che inizia con l'ultima parte della precedente formando una catena.
Sarebbe bello giocare con i profumi così, creando catene di similarità...
Dopo poco l'elefante sparisce silenzioso tra alti fusti di erba rugiadosa e come un sole raggiante appare lei, la tuberosa. Solare, luminosa, calda, bianchissima, puntinata di spezie pungenti, la tuberosa dispiega i suoi petali e aleggia.
E' una tuberosa classica, nessuna scomposizione mentolata alla Sheldrake o rarefazione alla Gualtieri, è una tuberosa signora, burrosa, sbarazzina con gusto, leggiadra.
Me la immagino vestita di cotone bianco, in un giorno di inizio estate, una brezza di vento, gioielli indiani, capelli lunghi.
Una piccola atmosfera amara nella chiusura, a ricordare che per sentirsi felici bisogna anche essere stati tristi. 

White Tubereuse (Reminescence) - 2014 - Floreale  (-) 
Tuberosa, Spezie, Muschio, Note Legnose

sabato 27 agosto 2016

Bronze Goddess - Estée Lauder



Di Bronze Goddess la prima cosa che mi ha attratto è stato proprio il nome, mi immaginavo una dea dalla pelle liscia e lucente come seta, color bronzo dorato, stesa al sole, che evoca sensualità e desiderio di adorazione. Chi non vorrebbe essere quella dea?
In ogni donna alberga Afrodite, basta saperla evocare, e per un po' nulla ci può smuovere dalla sensazione di essere in emanazione, quella sorta di stato di benessere psicofisico in cui ci sente sensuali, morbide, femminili, ricettivamente sicure e sexy come la dea dell'Amore.

La sensazione del calore dei raggi del sole sulla pelle, dopo essere uscite dall'acqua, quel leggero stordimento e vertigine appena ci si sdraia, la molle sonnolenza felina dove le immagini del mondo esterno ti arrivano tutte fruscianti attraverso le ciglia socchiuse, i rumori della spiaggia e del mare subito dopo l'ora di pranzo quando tutti sono rintanati in casa, l'odore di sabbia calda.

Bronze Goddess ha la capacità di racchiudere in sé queste sensazioni, che da olfattive si trasformano in emotive.

E' l'odore della pelle abbronzata, calda d'estate, una traccia di crema solare, sale e sole. L'odore dei capelli puliti, dopo una giornata di salsedine e vento, l'odore dei vestiti portati in viaggio per le notti d'estate al mare.

Bronze Goddess (Estée Lauder) - 2016 - Orientale Floreale (-)
Bergamotto di Sicilia, Mandarino, Limone, Arancio, Tiarè, Gelsomino, Magnolia, Fiori d'Arancio, Ambra, Latte di Cocco, Vaniglia, Vetiver, Legno di Sandalo, Mirra

giovedì 2 giugno 2016

Soir d'Orient - Sisley



La prima ad affacciarsi è la rosa, in tutta la sua magnificenza. Soir d'Orient parte così, con una rosa in piena fioritura, grondante, intensa, una regina. Si affianca l'incenso e poi una vampata di zafferano che scompare subito e lascia il posto al sandalo e al pepe.
Dopo circa due minuti riappare lo zafferano che trascina il patchouli. Come se la gialla spezia servisse solo a fare da traino, riscompare di nuovo.
Ora è come camminare a piedi nudi su un tappeto orientale ricoperto di petali di rose odorose e fragranti, grani di pepe che scrocchiano sotto i piedi, volute di incenso e rosari aromatici di legno di sandalo. Cammini a piedi nudi e sale il profumo come solo di notte si avvertono alcuni profumi, nel silenzio e nel buio sono amplificati e fanno rumore.
Si sente il geranio, le foglie pelose dal profumo acre e i fiori tremuli, si alza una brezza e smuove il tappeto di rose, la pelle calda si permea di profumo, e diventa una cosa sola con lui.
Nonostante siano individuabili quasi tutte le note olfattive, Soir d'Orient richiama alla memoria quei profumi anni '70 che sapevano di donna sicura. Non è mistico, è lussuoso, elegante.
Come una donna in cappello, abito e guanti, turista in India, che alla sera indossa i tacchi, l'abito lungo e le collane di perle, per scendere a cena nell'albergo fermo ai fasti degli anni '20 e del colonialismo britannico.
Un profumo che sarebbe piaciuto ad Agatha Christie e che avrebbe scatenato la sua immaginazione.




Soir d'Orient - Hubert Isabelle d'Ornano (Sisley) - 2015 - Orientale (Olivier Pescheaux)
Bergamotto, Galbano Iraniano, Zafferano, Pepe Nero, Rosa Turca, Geranio, Incenso, Legno di Sandalo, Patchouli


mercoledì 1 giugno 2016

Casmir - Chopard





Casmir è un profumo che adorna, morbido e avvolgente come una sciarpa di cui ricorda il nome, è caldo, ricco, colorato.
La frutta estiva di cui è composto disegna insieme alle spezie come un labirinto sulle resine. Un labirinto orientale, ritorto e agorafobico.
Per primi fanno il loro ingresso i frutti freschi e dolci, succosi, solari, sui quali lentamente si inseriscono quelli più pastosi, tra cui spicca un cocco latteo, insieme ai fiori più femminili, petali di fiori schiacciati come in un pot pourri fresco.
Arrivano le spezie, come un moto ondoso, e sono quelle che adoro, calde e aromatiche, pungenti con il garofano e lo ylang ylang. Dopo circa dieci minuti, con il calore della mia pelle, si sviluppa l'accordo delle resine dolci, ambra, benzoino e opoponax, la freschezza della fava tonka e la dolcezza cremosa della vaniglia.
Casmir è uno specchio del suo tempo, eppure è arrivato fino a oggi anticipando tutti i gourmand, senza esserlo. E' un profumo voluttuoso. Interessante, mai banale. Quando lo indosso mi soddisfa sempre, e soddisfa la mia voglia di profumo orientale anche in estate, perché leggiadro come è, sopporta il caldo donando un aura piccante rinfrescante.
Dura molto, Casmir, e si trasforma in un burro setoso sulla pelle, pepato e dolce.
Femminilissimo.


Casmir (Chopard) - 1991 - Orientale Vanigliato (Michel Almairac)
Mango, Cocco, Pesca, Albicocca, Fragola, Cassis, Mirtillo, Lampone, Mandarino, Arancio, Bergamotto, Garofano, Sandalo, Patchouli, Geranio, Mughetto, Cannella, Gelsomino, Rosa, Ylang-ylang, Vaniglia, Muschio, Ambra, Benzoino, Fava Tonka, Opoponax

martedì 31 maggio 2016

Petits Papiers - Mad et Len


Petits Papiers è stato il primo amore dell'incontro con Mad et Len. Ne ho la bugie apothicaire nell'urna opera di un fabbro artigiano, e ne vorrei il profumo per me, in cui avvolgermi come una nuvola misteriosa.
Sa di aroma di carta con una nota amara mandorlata, e di benzoino che dona una profumo vanigliato resinoso persistente e morbido, i legni e resine balsamiche lo rendono assuefacente, non si smetterebbe mai di annusarlo...
Anticamente il benzoino veniva usato anche per pratiche esoteriche, e questo forse spiega il grande magnetismo di questo profumo.
Per me rappresenta un incontro, un grande amore, la forza di rialzarsi, il diventare completi in se, per offrirsi al mondo, inattaccabile.
E' un profumo sensuale e morbido, fatto di dolcezza di tenera carne e di occhi spalancati sugli occhi dell'altro.


Petits Papiers (Mad et Len) - 2011 - Floreale  (Alexandre Piffaut - Sandra Fuzier)
Carta d'Armenia, Benzoino, Resine Balsamiche, Legni, Fumo



lunedì 30 maggio 2016

Figue Noire - Mad et Len

Figue Noire è l'altro parfum de chambre di Mad et Len che sono riuscita ad accaparrarmi da una svendita. Totalmente differente da Tabac d'Amsterdam (ora chiamato Havana), Figue Noire si apre con forte odore di erba appena tagliata, e con il profumo che scaturisce quando si stropicciano le foglie del fico. Dopo poco subentra la nota olfattiva gustativa della pelle del fico, sembra di sentirlo sul palato, quel sapore odore lattiginoso pungente verde erbaceo della buccia del fico verde.
Continua così, trasformandosi sotto le narici, nel profumo più maturo del fico nero violetto, nella sua pelle, e nel frutto zuccherino che appare quando si lacera la buccia.
L'odore di latte di fico scompare piano piano e fa posto alla carne del frutto.
Polposa, dolce e sugosa. Aperta e invogliante, si offre alle narici adagiata sul tappeto verde delle foglie della pianta. E' la mixture di frutto succulento e di acerbo delle foglie che mantiene Figue Noire nell'orbita dei profumi non stucchevoli. Poi compare improvvisa la selvatica asprezza delle foglie delle more di rovo, che spesso crescono vicino agli alberi di fico e infine dei frutti che scoppiano in bocca come baci inaspettati.
E' un profumo d'ombra al sole, di muretti di sassi, di rumori di bisce tra gli sterpi, di fichi caldi di sole, mangiati appena rubati, di aspettative di torte di pasta frolla, crema pasticcera e frutta.
Cicale e silenzio di un pomeriggio d'estate.


Figue Noire (Mad et Len) - 2007 - Fruttato (Sandra Fuzier, Alexandre Piffaut)
Fico Nero

domenica 29 maggio 2016

Tabac d'Amsterdam - Mad et Len


Ho scoperto Mad et Len mentre cercavo un regalo per una persona speciale. Sapevo già che doveva essere qualcosa legato all'olfatto e nello stesso tempo un oggetto bello, di fattura artigianale con un richiamo archeologico, un oggetto che sarebbe potuto piacere ad Indiana Jones. E' stato così, che mi sono imbattuta nelle bugie profumate di Mad et Len, in quelle dentro l'urna fatta a mano.
I profumi meravigliosi che scaturivano da queste candele naturali erano un incanto, ma una attrazione irresistibile continuava a farmi respirare da quella indicata come "Petits Papiers" un aroma di carta d'Armenia e mandorla amara, benzoino e resine balsamiche morbide, assuefacente. Tanto da volere che fosse un profumo per me, in cui avvolgersi.
Talmente tanto che alla fine ho ricomprato l'ultima bugia anche per me.
Purtroppo il negozio che teneva questa linea, introvabile nelle profumerie, ha deciso di non tenerli più, ma per fortuna ha deciso di vendere gli ultimi pezzi con uno sconto fortissimo. E' così che ho potuto prendere Tabac d'Amsterdam e Figue Noire, profumi da camera, che rendono tantissimo anche sui vestiti. Nella loro confezione di vetro nero come ossidiana, l'etichetta da antica farmacia, il nebulizzatore retrò e la pompetta di stoffa nera con la nappa finale, sono una delizia anche per gli occhi e il tatto.
Tabac d'Amsterdam parte con una nota di miele e marmellata di rosa bulgara, quella che mangiavo da bambina, in vacanza nella ex Yugoslavia, fugace appare un sentore di liquirizia, che scompare e ricompare come in una spirale parzialmente nascosta alla vista. Dopo poco fa la sua entrata il profumo di tabacco, da pipa, molle, umido, aromatico, e poi secco come paglia al sole, in un continuo alternarsi tra queste due qualità umido secco, si sviluppa come piccole volute di fumo caldo.
E del fumo, della nota fumosa, è avvertibile una lievissima traccia, sottile sottile, come se arrivasse da lontano seguendo un percorso sinuoso come solo il fumo sa fare.
Dopo circa un ora, compare una nota di pelle scamosciata, come un sacchetto di pelle contenente il tabacco, ne mantiene il profumo mielato mischiandolo con la sua nota animale sottile. Il profumo si fa lieve e rimane aderente e caldo alla pelle.


Questi parfum de chambre sono talmente raffinati e complessi da poter essere usati anche sulla persona, e l'aver scoperto, come in un link invisibile, che il mio desiderio di trasportare queste fragranze dalla casa alla pelle ha avuto un seguito, mi spinge a cercare un nuovo luogo dove poter annusare tutte le fragranze, la tuberosa, i fiori d'arancio, l'ambra, il pepe di Sichuan, il ferro, il cuoio di Russia... e di poter indossare come eau de parfum le note olfattive di Petits Papiers.
La ricerca continua...


Tabac d'Amsterdam (ora Havana) (Mad et Len) - 2007 - Speziato Legnoso Aromatico (Sandra Fuzier, Alexandre Piffaut)
Tabacco, Miele

sabato 28 maggio 2016

El Born - Carner Barcelona

El Born è un quartiere di Barcellona, una città bellissima, viva e in fermento, giovane e piena di cultura e gioia di vivere, El Born si dipana tra edifici medioevali e moderni fluidamente. Anticamente quartiere commerciale e operoso, dove la vicinanza con il porto e le vie navigabili favorivano gli scambi, ora è il fulcro della vita giosa e rilassata, locali dove gustare specialità, pasticcerie e caffè, aperti fino al cuore della notte. Tra librerie antiche e negozi d'arte, è qui che Sara Carner ha portato il naso Jacques Huclier, per fargli respirare l'atmosfera di questo quartiere molto vivace e artistico. Figlia illuminata di una famiglia proprietaria di una azienda che lavorava la pelle, Sara Carner ha voluto trasfondere nella produzione dei profumi, la perizia e l'artigianalità artistica tipica della sua famiglia.
In El Born, si sente il respiro lieve del profumo della pelle di camoscio, che, come un morbido panno, accoglie i profumi che si respirano nel quartiere a cui si intitola. Caffè appena tostato, carta di libri antichi, liquirizia, miele, mandorle, vaniglia, cioccolato, frutta matura e carnosa, petali caldi di fiori sotto il sole, odore di pietre gotiche, profumo di selciato caldo.
E' avvolgente, confortante come un abbraccio lungo di un amico, è ritornare bambini nelle risate come campanellini d'argento, sensuale in maniera naturale e sottile, è un odore di pelle e con la pelle si fonde e lo puoi avvertire ancora dopo dieci, dodici ore.
Ti accompagna in questa passeggiata rilassata e ti fa sentire bene.


El Born (Carner Barcelona) - 2014 - Orientale Floreale Cuoio  (Sara Carner - Jacques Huclier)
Bergamotto di Calabria, Limone di Sicilia, Angelica, Miele, Fico, Eliotropio, Benzoino del Laos, Gelsomino Egiziano, Assoluta di Vaniglia del Madagascar, Balsamo del Perù, Legno di Sandalo Australiano, Muschio

venerdì 27 maggio 2016

Kashnoir - Laboratorio Olfattivo



Ho scoperto Laboratorio Olfattivo per caso, girovagando in un negozio dove ricordo tenevano le candele profumate di Mad et Len.
Subito mi colpì la varietà, 11 profumi completamente differenti tra loro, esperimenti di nasi diversi lasciati liberi di creare. Uno per uno li ho testati prima sui cartoncini e poi, come faccio sempre, quelli che più sento miei, sulla pelle. Appena arrivata a Kashnoir ho capito subito che era mio.
Un profumo come nessun altro, mai sentito, inusuale. potente, stordente, ipnotico.
Parte con una miscela di fiori e agrumi amari, sono fiori di carne e sole. Sbocciano sulla pelle e subito si amalgamano con il suo calore.
Se Daimiris è di una bellezza lunare, nascosto, sottile, asciutto e spigoloso come una chiesa gotica, come Artemide, Kashnoir è Afrodite, sensualità calda e di pelle, morbido e umido, solare, splendente, di una bellezza abbacinante, che lascia senza fiato.
Nella sua evoluzione, rimane sempre potente, la concentrazione al 20% di essenza aiuta molto, non è un profumo per timide, ha un raggio di azione molto ampio e una durata eccezionale, dopo un giorno e una notte è ancora percepibile, e sui tessuti, immutato. Si spostano leggermente e dalla stoffa emana ancora come appena spruzzato.
Sulla pelle, è un altra cosa, si modifica, compenetra, trasforma.
La lavanda, la rosa e i fiori d'arancio sono travolti dalle spezie e da resine vischiose. Dopo poco fanno la loro comparsa il benzoino, l'eliotropio e la vaniglia, che danno il via ad un viaggio magico, dolce ed assuefacente, non riconducibile a nessun profumo presente in natura, come nella profumeria prima che cercasse di imitare gli odori della natura puri.
In questo senso Kashnoir è fratello di Shalimar, di Poison, di tutti quei profumi opulenti, irregolari e stupefacenti come una perla barocca.
Dopo otto ore, è ancora li, l'assoluta di vaniglia, sulla mia pelle, sa di biscotti danesi al burro, non è la prima volta che mi succede con alcuni profumi la cui forte componente della vaniglia, si trasforma, facendomi dire da chi mi annusa il mattino dopo, come sai di buono, sai di biscotti...
Con Kashnoir so di biscotti e calore di spezie, di fiore carnoso e leggermente amaro, di legni resinosi caldi. Mi annuso e non posso smettere.



Kashnoir (Laboratorio Olfattivo) - 2013 - Orientale Legnoso  (Cécile Zarokian)
Limone, Bergamotto, Lavanda, Coriandolo, Rosa, Fiori d'Arancio, Patchouli, Benzoino, Eliotropio, Vaniglia



giovedì 26 maggio 2016

Daimiris - Laboratorio Olfattivo


Appena si deposita sulla pelle, Daimiris è secco come una carta asciutta, è il primo impatto, poi magicamente dalla carta secca si sprigiona un aroma di pelle scamosciata cosparsa di zafferano, un odore caldo, animale, aromatico in maniera differente, fatto più di colore che di aroma, un odore toccante.
Il primo approccio con Laboratorio Olfattivo mi aveva orientato verso Kashnoir, un profumo opulento, come spesso mi sento io, quando sono in emanazione Afrodite. Ma c'è in me una seconda natura, chiamiamola Artemide, più silenziosa e timida, osservatrice e riflessiva, ecco Daimiris rispecchia perfettamente l'odore che ho quando sono in quella modalità. Sottile e che si può avvertire solo da vicino.
Dopo circa dieci minuti, dopo che la pelle ha scaldato il profumo fondendosi con lui, sale un profumo di petali di iris, setosi, quasi burrosi. Il profumo diventa morbido e di pelle, se ti avvicini puoi sentire l'aromaticità dei semi di cardamomo tuffati nel latte caldo, la soavità di un ambra secca ed elettrica, il profumo vellutato del camoscio. Caldo e asciutto.
Daimiris è il profumo della pelle di una dea lunare, boschiva e cacciatrice. Bella e fiera come Artemide, pura e senza corazza, completa in se stessa e per questo affascinante e ambita.
Ha il dono della leggerezza e dell'osservazione in silenzio, sembra sparita ma se annusi bene l'aria, sai che è li.




Daimiris (Laboratorio Olfattivo) - 2010 - Floreale Cuoio (Pierre Guillaume)
Zafferano, Cardamomo, Rhum, Burro di Iris, Camoscio, Ambra, Muschio


domenica 22 maggio 2016

Midnight Poison - Christian Dior






















Midnight Poison è uno dei tre profumi che condivido con la mia amica, gli altri sono Lust e La Pureté, come il primo ricorda me a lei, gli altri due ricordano lei a me. Ho sentito la prima volta Midnight Poison una sera che siamo uscite insieme, e subito mi ha affascinato la sua profondità amara.
Come tuffarsi di notte in un mare buio. Complesso, rotola sulla pelle e si amalgama con essa, creando un alone misterioso fatto di sensazioni oscillanti tra caldo e freddo, tra luce e oscurità. Per un attimo compare una nota dolce, quasi di marmellata di rose bulgare calda, poi viene inglobata di nuovo e ritorna l'amaro pungente, opulento e denso, avviluppante. Midnight Poison è un profumo non convenzionale, non riconducibile a nessun altro. Potrebbe benissimo essere indossato da un uomo, ma non ha le caratteristiche dei profumi maschili. E neanche di quelli femminili. E' a sé.
Una pietra dura traslucida, del colore della notte.

Midnight Poison (Christian Dior) - 2007 - Legnoso Cipriato (Jacques Cavallier, Olivier Cresp e Francois Demachy)
Agrumi, Mandarino, Bergamotto, Rosa Nera, Patchouli, Ambra, Vaniglia Francese, Legni Muschiati


giovedì 19 maggio 2016

Douce Amère - Serge Lutens


C'è un periodo dell'anno, all'inizio dell'estate, passando rasente le mura di una villa nascosta da un grande giardino, che si sente un profumo di un' erba aromatica, amara e fragrante. Mi sono sempre chiesta che erba fosse, non era riconducibile a nessuna delle erbe aromatiche usate in cucina o per profumare, eppure quel profumo di erba appena tagliata, misto ad un sentore metallico, fresco e amaro mi ammaliava. Rallentavo in macchina, la capote giù, riempiendomi le narici di quel profumo d'erba. Poi, un giorno, passeggiando in un giardino, sfiorando i cespugli di erbe, improvviso è salito verso di me. Era l'artemisia. Una pianta aromatica dalla quale, in una delle sottospecie, si ricava l'assenzio. Assenzio e artemisia si ritrovano in Douce Amère. La prima volta che lo provai non mi piacque. A distanza di anni, lo provo stasera, e lo trovo incantevole. Non ha la capacità stordente di altri profumi di Serge Lutens, è morbido, fresco e sottile. Rimane vicino alla pelle e si sviluppa da pungente a dolce amaro erbaceo in pochi minuti.
Le spezie, i fiori bianchi, i legni e le bacche di cui è composto non sono individuabili. Concorrono a creare, tutte insieme, questo profumo caldo dolce amaro di erba fresca scaldata dal sole. A tratti sembra di sentire la cannella e la sua pungente focosità, in alcuni momenti sembra di sentire la lattea morbidezza della mandorla amara.
Douce Amère è un piccolo gioiello nascosto dietro le mura di un giardino inondato dal sole.

Douce Amère (Serge Lutens) - 2000 - Floreale  (Christopher Sheldrake)
Artemisia Assenzio, Anice, Cedro, Cannella, Fiori di Tiarè, Gelsomino, Giglio Bianco, Vaniglia


mercoledì 18 maggio 2016

Fleurs de Citronnier - Serge Lutens


Appena spruzzato è come immergere il naso nel fiore del limone, asprezza dolce, freschezza appena sbocciata, una leggera carnosità tipica dei fiori bianchi, un odore frizzante che risale le narici fino alla radice del naso. Poi subentra la dolcezza estrema del miele, un odore caldo e vischioso, che amalgama tutti gli altri e li tiene ancorati. Le prime volte che l'ho provato, Fleurs de Citronnier mi respingeva, ora è la terza volta che lo testo, e comincio ad apprezzarne la spigolosità, anche se non mi fa dire: lo devo avere. Forse questa non affinità è dovuta alla massiccia dose di muschio, una nota che non amo e che sulla mia pelle non mi piace. Il muschio diventa predominante nel giro di pochi minuti, questo è un profumo che piacerebbe a chi da adolescente usava White Musk di The Body Shop, non perché sia simile, ma perché ne è l'evoluzione adulta. Femminile di quella femminilità asciutta e senza fronzoli, pulita, camicia bianca e pantaloni, niente o pochissimo trucco, assolutamente no al rossetto, vestiti a fiorellini o di cotone bianco, di taglio romantico, d'estate, sandali bassi, capelli lunghi con il cerchietto oppure corti e pratici.
Dopo dieci minuti, Fleurs de Citronnier si assesta a due centimetri della pelle, se lo si annusa da vicino è intenso, e lo rimarrà per moltissime ore, fino alla sera, fino al giorno dopo ancora una traccia, ma non si fa notare. Come una donna schiva e timida, si rivela solo quando ti permette di avvicinarla e si scalda.


Fleurs de Citronnier (Serge Lutens) - 2004 -  Orientale Floreale  (Christopher Sheldrake)
Fiori di Limone, Petitgrain, Neroli, Miele Bianco, Iris, Muschi, Storace, Tuberosa, Noce Moscata

Quattro Studi sulle Piume





venerdì 22 aprile 2016

Lolita Lempicka - Lolita Lempicka













Conosciuto come antagonista di Angel di Thierry Mugler, Lolita Lempicka è invece morbido e dolce, femminile e cremoso.
Appena spruzzato si sente la frutta fresca estiva, la liquirizia e l'anice, sono un insieme gioioso e bambino. Poi arrivano i fiori, violetta e iris, senza la malinconia che a volte hanno, forse li aiutano la mandorla e l'eliotropio, amari ma solari e la vaniglia.
Con una capriola il profumo cambia ed ecco la pralina. E' un cioccolatino ripieno, come quelli che fanno a Bruges, sensuale, godurioso, raffinato, edonista. Si fonde sulla pelle e si mischia con i fiori, la frutta e le erbe.
Lolita Lempicka è un profumo buonissimo, ha dato il via a una serie di profumi gourmand cioccolatosi, ma rimane inimitabile, ha una personalità nascosta, forte e raffinata, mai stucchevole. Sofisticato, sorride sornione come il gatto di Alice nel Paese delle Meraviglie, consapevole della sua eccellenza.  



Lolita Lempicka (Lolita Lempicka) - 1997 - Floreale Fruttato Gourmand  (Annick Menardo)
Liquirizia, Anice, Violetta, Edera, Mandorla, Iris, Vaniglia, Eliotropio, Fava Tonka, Amarena, Ciliegia, Praline, Vetiver, Muschio, Patchouli, Benzoino