giovedì 2 febbraio 2017

Tubéreuse Criminelle - Serge Lutens


Appena spruzzato sa di viks vaporub, menta e canfora, fiori freddi, benzina calda.
E' la noce moscata, l'olio essenziale di noce moscata, la Myristica fragrans, che ho provato ad avere e ogni volta mi ipnotizzava con il suo odore attraente e revulsivo insieme a creare questa magia.
Quando Sheldrake lavorava con Lutens, la sua firma era riconoscibile: profumi che iniziavano in un modo avulso da ogni suggestione che potesse avere il nome del profumo, odori revulsivi a tratti, eppure con un rigore concettuale di precisione sopraffina. Nulla al caso, solo il divertimento di un chimico e naso geniale che ci mostra come possa essere respingente la scomposizione e destrutturazione dell'odore composto di una cosa buonissima. Parte ricostruendo quasi le molecole, te le fa sentire scomposte e respingenti a volte, e se sei fedele e ostinato, dopo, ti premia con un profumo perfetto, inconfondibile e unico. Dopo. Se resisti al primo impatto.
Con questo processo di scrematura, ti assicuri che solo pochi eletti apprezzino il tuo profumo.
Una stretta cerchia, una aristocrazia olfattiva munita di curiosità, perseveranza, una certa ostinatezza e caparbietà. Come dire profumi per testoni.
Quindi vaporizzi Tubereuse Criminelle aspettandoti un fioritone femminile e opulento e invece ti assale alla gola questo mix venefico e affascinante. Qui la maggior parte storcono il naso, invece a me piace e molto.
E' solo dopo circa venti minuti abbondanti, quando sparisce il mix benzinaceo, canforato, vaporubaceo, che Sheldrake ti premia. Facendo scaturire lì, dall'angolo di pelle dove hai vaporizzato il mostro, un ineffabile profumo di delicate corolle, morbide e sature.
In sottofondo rimane il pungente come di menta e canfora, che chi ha annusato il fiore vero, la tuberosa, riesce a percepire inalando fortemente dal centro della corolla. La parte bianca, fiorita, è sottile, aleggiante, con una delicatezza impalpabile. Ma tenace.
La mattina dopo, ti giri nel letto e lo senti ancora li, caldo e splendente come un raggio di sole sulla pelle tiepida.











Tubèreuse Criminelle (Serge Lutens) - 1999 - Floreale (Christopher Sheldrake)
Gelsomino, Fiori d'Arancio, Giacinto, Tuberosa, Noce Moscata, Chiodi di Garofano, Storace Benzoino, Muschio, Vaniglia




2 commenti:

daubmir ha detto...

Ciao, femmina folle!
Rispolverando alcuni miei vecchi blog italiani, ho scovato questo tuo commento (che a suo tempo mi passo' inosservato):
è strano come queste due immagini, l'uccello del paradiso e i ciottoli, siano ricorrenti nella mia vita ultimamente. Poi arrivo qui e leggo questo piccolo cristallo... abbiamo davvero cose in comune. mk
...appiccicato a questa mia poesia, INCARNATION: http://daubmir.blogspot.co.uk/2006/07/incarnation.html

Grazie. Abbiamo ancora cose in comune?

Monica Cighetti ha detto...

Le cose in comune che abbiamo fanno parte del nucleo di noi, il nucleo non cambia mai, si espande o restringe se non coltivato, ma nel suo piccolissimo centro del centro rimane la scintilla delle potenzialità di ognuno di noi. Abbracci. mk