mercoledì 19 dicembre 2018

Dorée du Blancheide - Blancheide




Dorée du Blancheide è un profumo meraviglioso, caldo, morbidamente speziato, un panpepato frizzante, leggermente gourmand ma senza essere cibesco.
Non c'è traccia di questo profumo su nessun sito, neanche su quello di Blancheide stesso. Come fosse un esperimento di cui si sono cancellate tutte le tracce.
Eppure un profumo così, sostanzialmente differente da ogni altra cosa già sentita, precursore forse di altri profumi venuti in seguito, mancava.
E' uno di quei profumi che ti fanno avvicinare ed annusare, per scoprire da dove arriva questo odore buonissimo, ah sei tu?! Sai di buono, ti mangerei.
Il pepe e il chiodo di garofano, mimano un pan di zenzero più morbido e raffinato, la Vaniglia e la Nocciola sono sostenute e rese cooprotagoniste di tre legni importanti, secchi, aromatici e balsamici. Ha una persistenza notevole e un buon potere di proiezione, crea un'aurea dorata appunto, che ti fa sentire avvolta e protetta. Il Pepe rimane per lungo tempo, dando, ad ogni annusata, una sferzata piccante e calda alle narici. E' una meraviglia.
L'idea che possa finire e non poterlo trovare più mi rende malinconica, ma basta annusarlo e ti regala il suo calore e la sua felicità bambina, come un regalo di Natale inaspettato, trovato sotto il ramo più basso dell'albero.
Verso la fine, sembra quasi di percepire l'odore del fumo di camino in montagna, quando cammini per le strade di un paesino, e questo profumo atavico ti pervade tutta.



Dorée du Blancheide (Blancheide) - ? - Legnoso Speziato Gourmand (Pierre Stephane Rubis)
Essenza di Pepe Rosa, Essenza di Legno di Cedro, Essenza di Garofano, Essenza di Vetiver di Haiti, Essenza di Legno di Guaiaco, Nocciola, Assoluta di Castoreo, Muschio Bianco, Vaniglia delle Isole

giovedì 22 novembre 2018

Coco Vanille - Mancera

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La prima volta che ho sentito Coco Vanille è stato annusandolo da una donna dalla bellezza esotica e dalla gentilezza suadente. Le dico che profumo inebriante emana e lei per tutta risposta, tira fuori dalla capiente borsa di cuoio questa boccetta minimale, e me ne spruzza un po' sul braccio sorridendomi. Conosce la mia passione per i profumi o forse l'ha percepita.
Coco Vanille mi ricorda, in parte, un olio per il corpo di E. Coudray che si chiamava appunto Vanille et Coco. Ne ha la partenza, morbida e cremosa, femminile, con un accenno di fiore delicato e nascosto. Poi si discosta ed assume una valenza quasi zuccherina, come di frutta sciroppata, appena appena acidula. Subentra una nota che ricorda le vacanze, la spiaggia, il mare, il sole caldo, la sabbia.
E' un odore di estate, di pelle calda baciata dal sole, nutrita e setosa. Una leggera nota mandorlata, che diventa quasi un confetto, senza la polverosità dei profumi confettosi, ma come un confetto di mandorla ricoperta di cioccolato bianco al cocco racchiuso nel guscio di zucchero bianco confettato e duro.
E' un profumo godurioso, ma sopra il confetto, il cocco, la vaniglia e lo zucchero, aleggiano ben presenti dei fiori bianchi molto femminili e solari, dove si percepisce più distinto il Tiarè, privato della nota amarognola stucchevole che di solito non me lo fa amare totalmente.
Legno e muschio bianco pulito arrivano in fondo, verso la fine, quando il sole tramonta e la spiaggia si svuota, quando rimangono a guardare il sole che si tuffa nel mare, pochi e sparuti romantici, con la pelle che rabbrividisce sotto la carezza della brezza serale.




Coco Vanille (Mancera) - 2016 - Orientale Vanigliato (Pierre Montale)
Cocco, Pesca Bianca, Gelsomino, Ylang ylang, Tiarè, Muschio Bianco, Note Legnose, Vaniglia del Madagascar

mercoledì 7 novembre 2018

Narciso Rodriguez for Her EdT - Narciso Rodriguez























Ricordo che quando uscì Narciso Rodriguez for Her (l'eau de toilette, nel flacone nero con la scatola rosa) nessuno sapeva chi fosse Narciso Rodriguez. Annusai il profumo senza preconcetti e mi piacque subito. Così diverso da tutti, da tutto ciò che era uscito prima e durante, diverso dalla tipologia dei profumi che fino ad ora avevo scelto. Mi piacque subito ma non lo comprai, ogni tanto faccio questi errori e poi magari quando mi decido il profumo è stato tolto dal mercato...
Dopo qualche tempo uscì l'eau de parfum, con il flacone rosa ma nella scatola nera, ricordo che pensai subito che era diverso e che era più forte, persistente, scioso il primo, l'eau de toilette.
Le commesse dell'epoca erano di poco aiuto, non sapevano nulla neanche di chi fosse il profumo.
Passato un po' di tempo, la mia passione per i profumi si era fatta più profonda, studiavo, comparavo, leggevo tantissimo. Giravo per le profumerie annusando le novità, e finalmente, con una coscienza di me diversa, accettai il Narciso Rodriguez for Her nella sua boccetta nera, come una parte di me che ancora non avevo esplorato.
Arrivarono altri profumi, fioriti, speziati, legnosi, orientali, la mia vita ebbe due cambi fondamentali e fortissimi in due aspetti importanti, lavoro e vita privata.
Una sera, ormai totalmente calata nel nuovo lavoro, con colleghe affini, sento il profumo ineffabile lasciato dalla collega che aveva finito poco prima di me. Un'urgenza di sapere cos'era questo profumo così femminile in maniera totalmente diversa alla femminilità a cui ero abituata, e ricevuta risposta e uno spruzzo di prova sulla pelle, riesco ad annusare l'effetto di questa nuova declinazione di iperfemminilità sulla mia pelle.

Narciso Rodriguez for Her edt appena spruzzato è una ventata di fiori bianchi, freddi anzi no aerei,
come nelle fragranze di altri tempi, non c'è la strenuante volontà di rendere riconoscibili i fiori d'arancio piuttosto che l'osmanto, è un bouquet minimale, e c'è una nota che io riconduco al profumo di una pelle maschile, pulitissima e asciutta. E' come se un uomo dalla pelle leggermente olivastra stringesse nel suo pugno dei boccioli di fiori bianchi che hanno iniziato a schiudersi, i petali si staccano e cadono passando attraverso le sue dita, leggermente scostate e morbide che saggiano la vellutatezza dei petali candidi.
C'è un sentore leggermente amaro, come di albedo di agrume, è solo una risonanza lontana, e odore di pelle pulita, di uomo, leggermente profumata, un profumo etereo, sottile, che c'è ma non si impone, trasparente, che esiste solo per sostenere ed esaltare il profumo dei fiori e della donna amata.
E' un tipo di sostegno amoroso, che lascia libera espressione ed esalta le qualità femminili.
Che lascia irraggiare nei metri attorno la fragranza e che la tiene legata alla sua pelle per tantissimo tempo.
Quando lo indosso, mi sento iperfemminile, ma di una sensualità nascosta, percepibile attraverso le movenze precise e asciutte, come una sorgente che scorre sottopelle.

Dopo qualche ora arriva un'ambra soffice ma elettrica, che sostiene il muschio e non ha connotazioni vanigliate, ne dolci. E' un profumo sontuoso in una modalità totalmente diversa dal solito.
E' suadente, asciutto, pulito, perfetto e nello stesso tempo sensuale. Senza una grinza.
Un profumo scattante, che appartiene ad una grande metropoli come New York, asciutto e deciso, elegante senza orpelli.
Io giorno dopo, ti svegli, e nell'aria fresca del mattino lo senti che è ancora li, sulla tua pelle.


Narciso Rodriguez for Her EdT (Narciso Rodriguez) - 2003 - Floreale Legnoso Muschiato (Christine Nagel, Francis Kurkdjian)

Osmanto, Fiori d'Arancio Africano, Bergamotto, Muschio Animale, Ambra amberlyn, Vetiver, Vaniglia, Patchouli 


giovedì 18 ottobre 2018

Giorgio - Giorgio Beverly Hills


Erano gli anni '80, i profumi dovevano rispecchiare quei giorni di estremo glamour, eccessi,  spensieratezza, rampantismo, bellezza chiassosa e un po' sopra le righe. Giorgio Beverly Hills voleva essere di più di tutti, che già erano più. Quindi scaturisce questo profumo, che insieme a Poison di Dior, si contendeva il primato dei cartelli di divieto di indossarli nei ristoranti.
Una esplosione di fiori bianchi, opulenti, carnosi, stordenti, in iper emanazione olfattiva, mixati in una cornucopia di frutti maturi e, per fissare bene il tutto (per ore) (con una proiezione di decine di metri) ambre, resine, muschi e legni.
Ma non bisogna pensare ai fioriti con l'idea di oggi, come ogni floreale dell'epoca, non si riesce a distinguere una nota sopra le altre ma piuttosto una firma floreale che si incatena alla pelle e ai vestiti, dando l'idea di femminilità stessa di quell'epoca.
Ha una partenza quasi amara, come se, inebriati dal profumo di un fiore bianco carnoso, annusandone profondamente la corolla, persi nel deliquio, ne assaggiassimo un petalo e li, affondando in denti, trovassimo l'amarezza dell'essenza concentrata trattenuta dalla succosa acqua di vegetazione.
In un vortice lussurioso, Giorgio ti prende e ti trascina, quasi strattonandoti, e corre e va, procede alto e fiero, a lunghe falcate taccate, precedendoti di metri, dandoti il distacco, arrivando molto prima di te. Eccomi qui. Sono Io. Lei arriva fra un po'...
Sorride a tutto denti, come quelle attrici americane dal sorriso bianchissimo, smagliante, aperto e disarmante, i capelli biondi vaporosi e folti, messi in piega dal vento e colorati dal sole della California, di Los Angeles, di Beverly Hills.




Giorgio (Giorgio Beverly Hills) - 1981 - Floreale (Bob Aliano)
Albicocca, Fiore d'Arancio, Pesca, Bergamotto, Tuberosa, Gardenia, Orchidea, Gelsomino, Ylang ylang, Rosa, Sandalo, Ambra, Camomilla, Patchouli, Muschio, Muschio di Quercia, Vaniglia, Cedro






mercoledì 10 ottobre 2018

Féminité du Bois - Serge Lutens - Shiseido


La prima volta che ho avuto modo di annusare Féminité du Bois era ancora nella boccetta sinuosa di Shiseido, era appena uscito ed era il profumo che portava la mia amica Tiziana, una donna bellissima e dolce, con una nuvola di capelli biondi lunghi e vaporosi, l'incarnato di porcellana e le movenze morbide di una fata buona. Era il suo profumo, le si addiceva moltissimo.
Risentendolo oggi, la prima cosa che si nota è la quasi totale mancanza delle spezie, che prima aprivano il profumo, in maniera secca ed austera. Ora è come se partisse già dalla fase successiva, dove le spezie si ammorbidiscono nell'abbraccio sciropposo della prugna e della cera d'api, che porta in sé stessa una nota lontanissima di miele d'acacia. I fiori sono un tappeto morbido e ovattato sul quale si adagia una nota scamosciata che amo molto. C'è una violetta candita, zuccherina, contrapposta al profumo di legni morbidi e suadenti, come una foresta incantata, nella quale procedi, il rumore dei passi attutiti dal terreno ricoperto di foglie umide, gli alberi che ti racchiudono in un abbraccio come una cupola, un velo di malinconia, e poi lo squittio di piccoli animali, il profumo della loro pelliccia leggermente coperta dalla brina, piccoli fiori del sottobosco, la natura che si appresta ad affrontare le lunghe notti dell'inverno.
Ancora fino a qualche tempo fa, nella versione di Serge Lutens con la boccetta da 50 ml, trasparente, che faceva intravedere il liquido color glicine, Féminité du Bois era un profumo diverso dagli altri, che si faceva riconoscere nella folla.
Ora che sono state ritirate tutte e sostituite con la versione più grande e dalla grafica moderna, non ho il coraggio di tornare ad annusare.
La malinconia che prima era un passaggio momentaneo del profumo ora è tangibile e concreta.

Féminité du Bois (Serge Lutens già Shiseido) - 2009 (1992) - Orientale Legnoso (Christopher Sheldrake) (Pierre Bourdon, Christopher Sheldrake)
(Miele, Garofano, Cera d'Api, Cardamomo), Cedro della Virginia, Prugna, Pesca, Cannella, Chiodi di Garofano, Ylang-ylang, Violetta, Fiori d'arancio, Zenzero, Rosa, Vaniglia, Sandalo, Benzoino, Muschio animale 





mercoledì 19 settembre 2018

Terre d'Hermès - Hermès




Terre d'Hermès, parlo dell' eau de toilette, la composizione che è più diffusa, conosciuta e riconosciuta è un profumo che mi piace moltissimo. E' entrato a fare parte della piccola schiera di profumi dedicati al pubblico maschile, che ho acquisito e che uso ogni tanto, quando voglio sentirmi circondata da braccia virili, anche se sono le mie, quando voglio sentirmi anticonformista in maniera secca e un po' mascolina.
Si dice nomen omen quando il nome corrisponde alla cosa, come dire di nome e di fatto e Terre d'Hermès è di fatto un profumo tellurico.
Dopo la partenza fugace di albedo di agrumi, della sensazione di olio essenziale scaturito dalla buccia del pompelmo, rimasta sulle dita e trasferita sulle mucose delle labbra a far sentire in maniera pungente l'amaro agrumato di questo piccolo sole giallo, subentra un odore di terra secca, fortemente minerale, come di roccia sbriciolata e scaldata dal sole cocente di una regione montagnosa desertica. Profumo di gesso, come quello usato da un free climber nella sua solitaria arrampicata a mani nude, saggiando ogni volta come la prima volta lo spuntone di roccia sul quale fare appoggio e affidamento.
E' una arrampicata nel silenzio, profumo di terra smossa, di radici di piantine caparbie, abbarbicate con tutta la loro forza a strapiombo nel nulla.

C'è un respiro caldo dato dal pepe. E' una sensazione profumo, scaldante, che risale nelle narici e modifica la temperatura della pelle e dei recettori olfattivi.
Ritorna una nota pungente, metallica, lucida e aerea, e una nota amara come masticare una radice non ripulita dalla terra. Un sapore di gomma e asfalto caldo, lontano, come di orme di pneumatici che ritornano molli sulla strada arroventata dal sole, che si librano nell'aria e viaggiano sotto forma di molecole libere e disgiunte fino a raggiungere altitudini non terrene, sfuggendo alla loro natura fortemente umana di propaggini urbane nel deserto.
Il profumo è di terra calda, solare, privo di ogni elemento ctonio. E' la montagna e il suo stare nell'aria e nel sole.
Odore di sale e di terra mischiati. Lo scalatore ha raggiunto la vetta, si issa con la sola forza delle sue braccia, i muscoli sporchi e puliti di terriccio e sudore asciugato dal vento, i raggi di sole che penetrano filtrati dalle ciglia socchiuse, il respiro che torna lento e regolare, le mani che accarezzano la terra dolcemente, in una fusione completa con la natura e la consapevolezza della mortalità umana.








Terre d'Hermes - Eau de Toilette (Hermès) - 2006 - Legnoso Speziato  (Jean-Claude Ellena)
Arancio, Pompelmo, Pepe, Geranio Pelargonio, Patchouli, Cedro, Vetiver, Benzoino



mercoledì 5 settembre 2018

Méharées - L'erbolario













Méharées, sulla mia pelle, ha una partenza che non mi piace molto, un qualcosa a metà tra il musk aggressivo di alcuni profumi maschili e una morsa alla gola. Fortunatamente ho imparato ad aspettare, e che le note di partenza spesso sono solo fumo negli occhi che spariscono subito, rivelando la vera natura a chi ha pazienza.
Infatti, dopo circa dieci minuti, questo profumo si ammorbidisce e diventa quasi dolce.
Non ha una dolcezza gourmand, ma piuttosto l'idea di dolcezza zuccherina dei datteri canditi che può giungere da una rivisitazione olfattiva e non gustativa.
Mi spiego meglio.
Negli ultimi decenni, nel panorama dei profumi, si è affacciata una nuova modalità di espressione, gourmand appunto, tanto da far quasi nascere l'esigenza di aggiungere una nuova famiglia olfattiva. Questi profumi ricreano le note del cioccolato, del latte, della vaniglia, dei frutti, del caffè, non come in passato, dove queste note sono sempre entrate nelle composizioni dei profumi, miscelandosi e fondendosi con resine, spezie, legni e fiori, aldeidi e molecole di sintesi dando luogo a profumi molto complessi tipici delle decadi antecedenti agli anni 2000, ma, da un certo punto nella linea temporale in poi, sono diventate la nota dominante di creazioni lineari e quasi mononota, dove l'intento è quello di rendere il profumo una più possibile realistica riproduzione di questi cibi golosi, normalmente dolci, che innescano una risposta più gustativa che olfattiva, o meglio entrambe ma con una preponderanza per il senso del gusto.
Nascono così tutta una serie di fragranze golose, zuccherine, calde, morbide, che richiamano i sapori dell'infanzia o della frutta fresca o dei dessert. Vaniglie budinose, cioccolati, latte, acqua e zucchero, praline, meringhe, caramelli, e in corrispondenza di questa virata, si è notato una povertà di fantasia nella ricerca dei nomi dei profumi. Ma questa è un'altra storia...
Méharées quindi non è dolce di datteri come siamo abituati ultimamente a pensare, ma è un idea di dattero, di scorza d'arancio candita, di calore e di un po' di sabbia e di lana, che un profumiere, come un pittore, può provare a rappresentare. Non il realismo, ma l'interpretazione di una fantasia.
Ecco, questo è quello che io chiamo un profumo sciarpa, avvolgente come una pashmina di cachemire, che rende molto meglio su questi tessuti piuttosto che sulla pelle. Vaporizzato sulla sciarpa rimane per un paio di giorni, morbido, caldo, leggermente speziato ma non pungente, talcato come un talco adulto, leggermente profumato al gelsomino e alla rosa, vanigliato, legnoso dolce non resinoso un po' secco.
Muovi la sciarpa e un effluvio delizioso, in modo sensuale non mangereccio, sale e ti avvolge in un abbraccio. La nuvola abbraccio se ne sta li un po', in sospensione sulle tue spalle e poi si riabbassa, fino al prossimo movimento, dove prontamente si rialza e tu te ne stai come sotto un'ala protettrice.
Sicuramente un profumo per l'autunno o l'inverno, dove dona un piccolo sole caldo ad ogni gesto.

Méharées (L'Erbolario) - 1980 - Orientale Speziato ()
Bergamotto, Arancia, Rosa, Cannella, Cedro, Legno di Guaiaco, Patchouli, Sandalo, Vaniglia, Ambra, Muschio

venerdì 17 agosto 2018

Tuberose - Monotheme Venezia



C'è un preciso momento dell'anno in cui, improvvisamente, mi scatta la necessità di profumo di tuberosa.
Si dice che questa voglia sia correlata con il periodo di fioritura di questo fiore vibrante ed esotico, dalla primavera fino ad estate inoltrata. E anche quest'anno non ha fatto eccezioni, inizio a desiderare profumi fioriti quando iniziano le prime giornate tiepide e con il cielo limpido, quando la brezzolina è ancora fresca ma se ti metti al sole i raggi fanno sentire il loro tepore sulla pelle appena scoperta.
E' un desiderio di fiori bianchi all'inizio, delicati e un po' indefiniti. Poi, quando dalla siepe di gelsomino sotto la finestra, di notte, sale il loro magnifico profumo, nella mia mente scatta il desiderio di profumare di gelsomino, di tuberosa, di ylang ylang.
Prepotente ed inebriante.
Il profumo della tuberosa ha una partenza canforata mentolata, che mi piace moltissimo poi subentra la cremosità un po' lattea oppure in alcuni profumi la magnificenza fiorita delle corolle aperte e palpitanti.

Ecco, Tuberose di Monotheme riguarda la seconda qualità. Ha una partenza fresca ed energizzante, leggermente calda alle narici quasi pepata e poi compare la tuberosa pienamente fiorita, femminile, fresca e pungente. Dopo poco si aggiunge una nota più morbida che può sembrare un legno di sandalo leggerissimo, per poco, un'ombra, e di nuovo Tuberose ritorna sulla sua nota centrale.
Ha una durata piuttosto longeva per essere un eau de toilette e soprattutto una bella aurea che si posiziona tutta intorno per un buon metro, metro emmezzo.

Mi piace e mi fa sentire femminile in maniera elegante, vaporizzo una nuvola e ci entro, e un bel sorriso mi si dipinge sul volto.

Tuberose (Monotheme Venezia) - 2017 - Floreale (Lorenzo Vidal - Pierre Constantin Gueros per Symrise)
Cocco, Petitgrain, Fiori Bianchi, Tuberosa, Ambra, Vaniglia, Legno di Cedro





martedì 14 agosto 2018

Alkemi - Laboratorio Olfattivo

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Ho ricevuto in regalo una sciarpa e due ventagli ieri, me li hanno regalati di notte e guardando la sciarpa sotto la luce artificiale era verde brillante.
Il mattino dopo, alla luce del giorno, osservo i disegni cashmere che si dipanano in nuance dal beige all'oro al bianco al cioccolato su un fondo blu verde pavone.
Gli avvicino uno dei due ventagli, è di legno lucido verde e la sciarpa sembra verde petrolio, quando gli avvicino il ventaglio blu scuro, la sciarpa diventa blu pavone.
E' bellissima, è del colore che cercavo da anni, anni in cui ho ricevuto pashmine rosse e nere a disegni grafici e dalle forme assurde, o in cui trovavo pashmine bordeaux oppure fluo.
Ci sono oggetti che amo solo in alcuni colori, ci sono oggetti che sono belli perché legati ad un ricordo o perché li portava una bella donna. Quella pashmina lì, a disegni classici color oro su fondo blu verde pavone, l'avevo vista al collo di una rossa e me ne ero innamorata.
Ora quella pashmina li ce l'ho anche io. E' morbida e calda come un abbraccio di una amica materna.
Ho messo la sciarpa attorno al collo mentre provo Alkemi, che già conosco e adoro.
Alkemi è un profumo dal disegno antico come la mia sciarpa, e come lei è mutevole, blu o verde, Alkemi ti inebria da subito a volte con il solo Ylang-ylang, carnoso e fragrante, a volte parte con le resine e gli incensi caldi e misteriosi, a volte senti per primi i legni, amari e secchi.
In continuo mutamento, stordente quasi all'inizio, poi si acquieta, si scalda accovacciandosi sulla pelle e si placa. Caldo e morbido come una sciarpa di lana.
Sul finire, come un riflesso di sole, dalla mia pelle si solleva impalpabile il profumo del legno di sandalo, reso morbido ma non dolce da una vaniglia quasi talcata, partono altri ricordi e un altro viaggio...

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Alkemi (Laboratorio Olfattivo) - 2010 - Orientale Legnoso Balsamico (Marie Duchene)
Ylang-Ylang, Ambra, Incenso d'Arabia, Patchouli Indonesiano, Mirra, Cedro dell'Atlante, Bois de Cachemire, Vaniglia ambrata, Legno di Sandalo

by Irini

mercoledì 25 luglio 2018

Tobacco Collection Rich Warm Addictive - Zara

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Cognac e miele, subito, come in una tazza di latte caldo. Poi cocco e olio essenziale di sandalo, denso, vischioso. Ritorna l'umore alcolico, caldo e stordente, odore di pelle calda, tabacco umido al miele, sabbia sotto il sole, odore di corteccia secca. Piccola creazione liquorosa, adatta forse più al clima invernale, ma che stranamente potrebbe funzionare anche nelle sere calde d'estate.
Mi richiama fortemente l'abbinamento con un altro profumo di Zara, femminile questa volta: Nuit.
Provo ad abbinarli, layerizzandone uno strato sopra l'altro e poi tamponando senza sfregare con l'altro polso.
Annuso.

L'abbraccio dei due ha dato luogo ad una fusione calda e pastosa, umorale, carnosa e molto sensuale.
Là dove Nuit mancava di calore, nell'angolo oscuro, questo ha portato dolcezza e pienezza.
Li dove Rich Warm Addictive mancava di profondità, la Nuit ha aggiunto corpo e ossa.
Respirando il respiro dell'altro, in simbiosi, fatti della stessa carne.

Sull'altro polso, dove giaceva solitario Accord No 3 - Woody, i due hanno portato fuoco e vita.
Come in un ménage à trois ben riuscito ognuno si sente amato e adorato e gode dell'affiatamento come ad aver trovato l'anima gemella.

P.S. siamo a maggio e ho provato a fare altre layerizzazioni, questa volta con Lost Cherry di Tom Ford; l'unione di questi due dolcioni ha dato luogo ad un annullamento delle note per me disturbanti di entrambi. Non hanno una durata eccezionale ma rimane poi sulla pelle uno skin scent pulito e femminile, quasi come se insieme avessero dato luogo ad un muschio bianco trasparente e croccante.

Tobacco Collection Rich Warm Addictive (Zara) - 2016 - Orientale Legnoso Mielato  (-)
Tabacco, Cocco, Sandalo, Miele, Cedro

mercoledì 13 giugno 2018

Vanilla - Alyssa Ashley


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Nella sua semplicità è da quasi 30 anni che continua a vendere. Sarà sicuramente per il prezzo super accessibile, ma altre composizione alla vaniglia cheap uguali non sono durate tanto, sta di fatto che a parte l'inizio stucchevole, durata circa 10 minuti che si possono sopportare, Vanilla di Alyssa Ashley ha una buona aromaticità, persistenza e propensione alla layerizzazione. Sulla stoffa rimane per lunghissimo tempo senza essere dolciastra, sulla pelle rende al meglio nelle ore intermedie, quando si assesta. Per chi ha un calo di affetto, per chi vuole sentirsi dolce, per chi adora i profumi gourmand è da provare.

Vanilla (Alyssa Ashley) - 1990 - Orientale Vanigliato (-)
Bergamotto, Limone di Amalfi, Gelsomino, Vaniglia

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mercoledì 23 maggio 2018

Aura - Thierry Mugler

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Nel panorama dei profumi broadcast. i profumi di Thierry Mugler si distinguono sempre per avanguardia e non omologazione. Non mi stancherò mai di ripeterlo e questo è, ad oggi, una qualità con una prerogativa maggiore, ai miei occhi, in un mondo di standardizzazione e appiattimento del gusto a favore della massa. Possono non piacere alcune sue creazioni, ma gli va riconosciuto il merito dell'audacia e dell'innovazione.
Aura si apre con un profumo vagamente canforato, come quello che aleggia in alcune isole del Sud Est Asiatico durante un monsone, ai bordi della strada dove si apre la foresta.
Canfora e menta acquatica, lieve, evanescente, qualcosa di pungente indefinibile, come mentolato, e fiori straripanti di acqua ammassati li dietro, stipati, pressati, prigionieri in casse di legno scuro intagliato, impregnato di profumo di incenso e Tibet.
Il legno si scalda vicino alla fiamma di una candela, i fiori si asciugano e volute timide e restie a concedersi evaporano dalla scatola di legno. Odore di miele d'arancio sciolto in té caldo.
Un tempio di legno nella foresta, pareti intarsiate, libri umidi su pochi scaffali sulle pareti.
Silenzio, contemplazione e preghiera.

Aura (Thierry Mugler) - 2017 - Orientale (Daphne Bugey - Amandine Clerc-Marie - Christophe Raynaud) 
Bergamotto, Foglie di Rabarbaro, Fiore d'Arancio, Note Verdi, Ylang-ylang, Vaniglia Bourbon, Note Legnose, Amberwood, Legno di Sandalo


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mercoledì 11 aprile 2018

Nomade - Chloé


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Appena spruzzato mi ricorda immediatamente Eau Savage di Dior, quello del '67, con quel suo mix arioso di agrumi e rosmarino, erbe mediterranee e sassi bianchi sotto il sole. Poi entra in scena una dolcezza asprigna, è la prugna Mirabella, detta anche goccia d'oro, succosa e morbidissima tanto da poterla suggere dal frutto che ti rimane in mano solo la buccia.
Dopo poco arriva di soppiatto una nota salata, che non amo molto, seguita da fiori classici femminili, la rosa sopra tutti, e il profumo agrumato fiorito della fresia.
Una nota pungente come di pino lo riporta alla dimensione androgina, e di nuovo la transizione salata.
Lo scaldo sulla pelle con il calore del mio respiro da vicino, mi piace la parte maschile, ma non sopporto quella femminile che trovo troppo leziosa, per un profumo che dovrebbe sapere di deserto.

E' una partita di ping pong, tra maschio e femmina, tra caldo mediterraneo e ballo in maschera a palazzo. Questo altalenarsi lo trovo qui disturbante perché non c'è elemento di connessione che faccia da legante tra le due personalità del profumo.
Un inizio magnifico e poi la discesa nella schizofrenia olfattiva.
Archiviato ad un uso invernale sulle sciarpe da tenere in borsa, fine comunque dignitosa rispetto a quelli archiviati a profumare l'acqua del risciacquo del bucato, nuovi profumi appena usciti, provati e che non meritano neanche di essere menzionati tanto sono insignificanti, deludenti, copie malriuscite, omologati.
Peccato.

Nomade (Chloé) - 2018 - Cipriato Floreale (Roman Kaiser per Givaudan)
Prugna Mirabella, Bergamotto, Limone, Arancia, Fresia Gelsomino, Pesca, Rosa, Muschio di Quercia, Amberwood, Patchouli, Sandalo, Muschio Bianco


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giovedì 15 marzo 2018

Prada La Femme - Prada



Ogni volta che lo metto, ricevo sempre complimenti dagli uomini, segno che le note indoliche dei tre grandi fiori bianchi, Tuberosa - Ylang-ylang - Frangipane, sui quali le tre versioni di La Femme di Prada si costruiscono, hanno ancora una volta fatto il loro sporco lavoro. Attrazione allo stato puro.
Le note indoliche infatti, sono quelle molecole olfattive, emesse dai fiori di questo colore, che guidano gli insetti impollinatori verso i fiori bianchi, che proprio per la loro assenza di cromaticità attrattiva per gli insetti, se la devono giocare tutta sul lato odore. Impollinazione.
La Femme è femminilmente raffinato, deciso ma non invadente, dalla durata strabiliante e dalla struttura perfetta. In tutte le stagioni, a tutte le ore del giorno è sempre audace con charme sottile.
Non invade, ma si insinua. Non stanca mai e ha tutte le carte in regola per diventare un profumo classico, mai datato e sempre modernamente femminile.

Prada La Femme - eau de Parfum (Prada) - 2016 - Orientale Floreale (Daniela Roche Andrier)
Spezie, Cera d'Api, Frangipane, Tuberosa, Iris, Ylang-ylang, Vetiver, Vaniglia


mercoledì 31 gennaio 2018

Prada Candy - Prada



Nonostante l'impatto infantilesco, tra battage pubblicitario, immagine, packaging e nome, l'aroma di Prada Candy non è assolutamente dolce, zuccheroso ne adolescenziale. Il caramello è unito al profumo della bacca di vaniglia, leggermente speziato e medicinale, e al benzoino, una resina aromatica e calda, persistente e raffinatissima. L'unione di questi tre elementi principali rende il composto dolce ma al contempo sofisticato. E' un profumo di pelle, che con essa si scalda e assume una compostezza di spezie piccanti su una base vaniglia benzoino caramello salato che lo rende morbido e rotondo.

Prada Candy (Prada) - 2011 - Orientale Vanigliato (Daniela Andrier)
Caramello, Talco, Muschio Animale, Vaniglia, Benzoino