mercoledì 7 maggio 2008

Tuffi di Rana alla piscina del campeggio

La Rana nei sogni rivela la capacità di cambiamento in riferimento alla personalità del sognatore e alla sua condizione di vita.

Lunedì 5 Maggio 2008 - Sono nella piscina a fare il corso di aquagym. Ad un certo punto il Maestro fa due segni per terra con dello scotch bianco. Uno più vicino al bordo, l'altro un po' più indietro. Entra nella piscina ad una corsia che si è creata lì affianco e ci mostra cosa dobbiamo fare. "Tuffi di Rana" con spruzzi che arrivino fino ai segni. Io temporeggio e non li faccio. Alla fine della lezione mi chiama al bordo e per poter sentire cosa dice mi sollevo oltre il bordo con la forza di un solo braccio, tipo Donna Bionica. Penso che mi voglia sgridare, invece mi chiede quanto potrebbe costare, secondo me, fare uno spot promozionale sui corsi della piscina. Gli rispondo che dipende da quante telecamere, quante situazioni vuole riprendere. Conosco qualcuno che potrebbe fargli avere un preventivo. Secondo me 4000 euro, gli chiedo se lo deve pagare lui. Lo metterebbe in nota spese e poi si farebbe rimborsare. . Arrivano le compagne di corso, mi bacia sulle guance "Auguri, Buone Feste!" ne bacia altre due e poi mi riprende e mi dà altri due baci. Le altre scherzano dicendo che sono la sua preferita. Esco. Mi dirigo agli spogliatoi ma mi rendo conto di non aver preso la borsa. Torno indietro, cerco le ciabatte e dopo averne provate un paio, troppo piccole, troppo grandi, mi rendo conto di averle ai piedi. Nell'acqua vedo galleggiare la mia borsa. E' di paglia. Dentro ho tutto. Riesco a prenderla. Non avrò asciugamani e vestiti, è tutto bagnato. Esco e c'è un campeggio. Rifaccio la strada più volte perché non trovo le docce. Chiedo, ma le indicazioni che mi danno non mi servono. Penso che questo sogno è segno che ho una malattia degenerativa che mi fa perdere la memoria su alcune cose. Riesco a farmi una doccia all'aperto e sento qualcuno (il Maestro?) dire che se mi sbrigo mi aspetta fuori. Sono in giro per il campeggio, trovo la macchina di Lucrezia (una Golf) che è parcheggiata senza freno a mano ed ha cominciato a muoversi da sola. Si dirige verso un pilone della luce e lo abbatte, poi fa andare a fuoco delle tende e delle roulotte. Cerco di fermarla tenendola per il baule, poi, in corsa, riesco ad aprire la portiera e a saltare a bordo. Tiro il freno a mano. All'improvviso alla guida c'è mio cugino Andrea. Nella realtà non guida. In retromarcia va addosso ad una macchina. Voleva provare il suo freno a mano e ha dimostrato che non funziona. I danni, dice, li pagherà tutti lui. Prendo la macchina e la parcheggio, anche io tutto in retromarcia. Dobbiamo scaricare la spesa. Io ho tre borse: una fucsia, una nera e una marrone. In più ho anche la borsa della piscina. Ci sono anche mia nonna e mio fratello. Portiamo la spesa su per una scala a chiocciola alla quale mancano dei gradini. E' di metallo, all'esterno di una scuola dove viviamo. Quando scendo per prendere le altre borse mio fratello e la nonna hanno la faccia dell'altra nonna (la mamma di mia mamma). Cerco di scendere ma non riesco perché i gradini salgono. Come in un quadro di Escher. Penso di nuovo "la Malattia Degenerativa!" Salgo in macchina con mio padre. Guida a destra e io sono dietro di lui. Giriamo per le case del paese dove abita (e, come in un'altro sogno, noto cambiamenti strutturali) case nuove, aiuole, fontane. Dalla casa dove si è appena trasferita, una mia collega mi saluta. Vorrei mettermi a fianco del posto di guida e racconto a mio padre di un sogno che ho fatto nel quale guidavo questa macchina diesel (che lui dice essere l'unica con la quale si trova bene). Nel sogno era la mia unica sicurezza e la guidavo bene. Parliamo di acquerelli e di pittura. Arriviamo a casa mia. Mettendo a posto la spesa trovo il ritratto ad acquerello che mi ha fatto. Voglio completare lo sfondo. Nelle borse della spesa ci sono 2 vasetti di yogurt usati, con dentro della pittura. Mi metto nell'angolo tra il frigorifero e il piano cottura, seduta su uno sgabello alto. Inizio con l'arancio (per il turbante) poi il giallo canarino, spando del blu (la sciarpa) che diventa bianco. Nella borsa della spesa c'è un telefono che vibra. Mi sveglio. E' il mio telefono che vibra da sotto il cuscino.
La Borsa rappresenta la donna ed il suo contenuto rappresenta la sua capacità, il suo potenziale, il suo valore. Dimenticare la borsa significa che ci si sente perduti, ritrovarla si recupererà la fiducia in se stessi.
La Paglia annuncia un periodo di stagnazione. E' necessario creare un nuovo stile di vita, nuovi atteggiamenti. Indica che la volontà non è assecondata dalla fortuna.
La Fontana rappresenta la somma delle esperienze fatte, che giacciono nel profondo dell'essere e che ne scaturiscono per essere utilizzate.
Dipingere indica come si trasformerà la propria vita. Il ritratto segnala che si è alla ricerca di se stessi e che si vuole comprendersi meglio.
I colori rappresentano i sentimenti, gli atteggiamenti, le aspettative. Arancio - idealismo immaturo e capacità di entusiasmarsi. Giallo - Voglia di armonia, giustizia, forza vitale. Blu - spiritualità e maturazione della personalità. Bianco - Simboleggia la donna, l'innocenza, ma anche l'impoverimento della vita emotiva.

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