sabato 7 novembre 2020

Shaghaf Oud - Swiss Arabian

 



Contrariamente ai suggerimenti letti sulla rete, per me Shaghaf Oud è veramente troppo in autunno/inverno, dove la nota di vaniglia che pur mi piace, qui diventa sulla mia pelle troppo invasiva. Di Shaghaf Oud mi piace la partenza con questo zafferano super morbido e rotondo, che abbinato ad una sensazione di pulizia talcata di petali di rosa è assuefacente. C'è un ma. Forse per me la nota pralina, leggermente liquorosa, non me lo fa apprezzare del tutto. Quella punta troppo dolce, anche per me, disturba la bellezza dell'accordo zafferano. E per di più è un mostro di persistenza. Spruzzato sulla stoffa se ne impossessa e diventa un essere vivo e autodeterminato. Con uno spirito di autoconservazione che il Terminator mutaforma cattivo diventa una educanda remissiva al confronto.
Non conosco la concentrazione, ma sulla pelle crea un velo lucido di olii essenziali strepitoso, che aderisce alla pelle come un olio corpo profumato, nutrendola senza ungere e profumandola meravigliosamente per ore. E ore. E ore. 
E' uno di quei profumi che bisogna saper portare, con personalità e baldanza. Altrimenti soccombi. 
La bottiglia è un lingotto d'oro talmente oltre da diventare iconico, perfettamente liscio davanti e matelassè sul retro, così come il tappo che identifica la linea degli Shaghaf di Swiss Arabian. 
La soddisfazione estrema che da questo profumo, unitamente agli altri di questa casa profumiera degli Emirati Arabi Uniti, sta secondo me nell'assaggio di come vengono intesi i profumi nel mondo arabo ma con un approccio moderno e pratico (e fortemente competitivo nel prezzo). Profumi che hanno una personalità forte, magari che si rifanno a profumi più blasonati di nicchia ma migliorandoli nella maggior parte dei casi. 

A distanza di tempo, ora che è maggio, Shaghaf Oud diventa adorabile, dopo la prima oretta la pralina liquorosa si affievolisce e diventa un profumo sensuale senza essere gourmand. Il consiglio letto su fragrantica, di non spruzzarlo in zone troppo sotto il o sulla linea del naso (incavo dei seni, dietro le orecchie) è stato utilissimo, perché sentirlo continuamente sotto il naso ne distorce la percezione. Quindi uno spruzzo sulla nuca sollevando i capelli, uno nella porzione interna di braccio che va dal polso all'incavo del gomito e poi a stampo il trasferimento sull'altro braccio. Non di più e ci si sentirà avvolti leggiadramente per ore da questa nuvola di morbida sensualità. 

Shaghaf Oud (Swiss Arabian) -  - Ambrato dolce (-)
Zafferano, Legno di Agar Oud, Rosa, Pralina, Vaniglia

P.S. Shaghaf Oud si presta moltissimo alla layerizzazione, perché con la sua alta percentuale di oli essenziali lega a sé anche quelli contenuti nell'altro profumo amalgamandosi cremosamente. Seguendo il consiglio letto da una ragazza sulla pagina di Adjiumi che l'aveva layerizzato con Patchouli Nosy Be di Perris Montecarlo, ho tirato fuori Essence de Patchouli di Alyssa Ashley, che viene menzionato come molto somigliante a Essence de Patchouli di Perris Montecarlo (che possiede anche il marchio Alyssa Ashley) e a Labdanum 18 di Le Labo; con questa combinazione la nota troppo dolce di Shaghaf Oud viene inghiottita dalla a me più cara dolcezza polverosa amara di Essence de Patchouli trasformando tutto fin da subito in una meravigliosa sciarpa di cachemire impalpabile, di quelle che si possono portare anche d'estate e sono sempre perfette. A questo punto ho avuto una illuminazione e ho tirato fuori un profumo maschile di Zara colpita dalla nota di legno di sandalo identica ad una collana di legno di sandalo che mio padre mi portò di ritorno da un viaggio in India. Scent #1 di Zara è molto secco, particolare, molto maschile e viene menzionato come molto somigliante a Santal 33 di Le Labo, unito a Shaghaf Oud rimane molto prevalente ma viene smussato nella sua asperità e dopo circa venti minuti i due profumi si alternano nel venire in superficie, è un bel gioco e mi da la possibilità di utilizzare un profumo che altrimenti avrei usato pochissimo anche se mi piace.