sabato 31 agosto 2019

Sweet Vanilla - Montale



Sweet Vanilla è il mio primo profumo di Montale. Dopo due ore di annusamento di tutte le vaniglie in quel momento presenti nella profumeria, dove ero andata in cerca di un altro profumo, facendo 1 ora emmezza di macchina, sotto un caldo cocente, la commessa tira fuori questa meraviglia di semplicità,
Quando l'ho sentita è stato colpo di fulmine. Così, perdutamente. Era una giornata strana, di quelle dove avresti bisogno di amore, e mi sono innamorata.
Appena si sviluppa, è come odorare una albicocca carnosa e matura, calda di sole. Da addentare affondando i denti nella polpa zuccherina e sentendo sulle labbra la vellutatezza della buccia. Come un bacio delicato. Scaldandosi a contatto con la pelle diventa una marmellata di albicocche sopraffina, come quelle che ti servono in Francia a colazione insieme al burro demi-sel Bretone.
E il profumo dei fiori di osmanto in una notte tiepida di giugno.
L'osmanto è un fiore fragrante che cresce in siepi ornamentali dalle foglie puntute, e in oriente viene piantato vicino ai templi buddisti.
La leggenda racconta di come un dio benevolo abbia seminato sulla terra i semi di osmanto, per far crescere in una notte questi fiori profumatissimi e confortare gli esseri umani dalle piaghe dell'umanità stessa. Il nome infatti, in Cina, significa paradiso lunare.
Il profumo dell'osmanto è come una marmellata calda di albicocche, lucida, scintillante, sensuale, ti pone in totale apertura mentale e coinvolge tutti i sensi. I fiori sembrano far scaturire una luminosità dal loro interno, che si spande dalle piccole corolle e proietta il suo profumo intenso nella sera, talmente fragrante da essere tangibile. In questa meraviglia fruttata carnosa fiorita, ti ci adagi mollemente.
Dopo circa un' ora arriva Lei.
La Vaniglia.
Bacellosa, aromatica, inebriante, calda, sensuale. Depositata sulla pelle come polvere di madreperla, quasi iridescente, ti avvolge e ti possiede.
Il mattino dopo, riemergendo dal tepore del sonno, i capelli e la pelle odorano di biscotti danesi al burro, di fiori caldi, di sensualità. Il profumo si è fuso con la pelle e ne è diventato parte, come l'abbraccio dell'amore.
Volevo l'amore e mi sono innamorata.



Sweet Vanilla (Montale) - 2015 - Gourmand (Pierre Montale)
Albicocca, Vaniglia, Muschio Bianco



domenica 25 agosto 2019

Dahlia Divin - Givenchy


Tutto è nato una domenica mattina, mi chiama una mia amica e mi propone una colazione aperitivo di chiacchiere, proviamo un nuovo posto che ha uno spazio all'aperto con tavolini e un bel prato.
L'aperitivo si trasforma in una gita a casa sua, per farmi vedere come è diventata dopo un intervento di restyling, bellissima. Chiacchieriamo rilassate sul divano, il suo cagnolino si è addormentato a fianco a me, respira piano. Il discorso vira sui profumi e la mia amica mi fa provare un illuminante corpo profumato di Givenchy: Dahlia Divin. Ha un profumo buonissimo e raffinato. Mi racconta dei complimenti che ha ricevuto mettendolo, complimenti sussurrati e di ammirazione.
Usciamo di nuovo, sotto il naso ho questo profumo e mentre viaggiamo in macchina osservo il mio braccio che sotto i riflessi del sole brilla di minuscole particelle dorate, continuo ad annusarmi, è un profumo che mi fa sentire bene, come una piccola dea dorata.
Il giorno dopo inizio a cercare nelle profumerie dove sono solita andare, chiedendo se hanno questa gelée corps profumata oppure il profumo stesso, invano. Sembra che non venga più prodotta, mi dicono.
Dispiaciuta rimango con la voglia di riprovare quella sensazione di divinità gioiosa.
E' qualche mese dopo, gironzolando in modalità sniffatoria di profumi di altri tempi, che mi cade lo sguardo su questa scatolina minuscola, raffinata e solitaria. I caratteri piccoli e dorati mi fanno scattare la mano, trovato!
In macchina, provo subito il mio piccolo tesoro e immediatamente si materializza di fianco la mia amica, la domenica di sole e luccichio negli occhi e sulla pelle, la gioiosità del non avere nulla di programmato e del lasciar fluire.
Dahlia Divin è un profumo femminile, sottile, etereamente raffinato, luminoso, anzi radiante.
A differenza dei profumi oggi di moda, non ha un fiore protagonista che primeggia su tutti, ma è un concerto di note fuse insieme, ognuna delle quali esalta le altre e le mette in luce nell'essere insieme.
Quando lo indosso lavora su quell'angolo della mente dove ogni donna ha la consapevolezza quiescente di essere una divinità. La divinità di Dahlia è sussurrata, ma non nascosta, è fatta di luce e di sole. Di sorrisi rilassati, di femminilità e sorellanza. Di come il potere di una donna risiede, si alimenta e irraggia dalla sorellanza con le altre donne, di come un complimento, l'aiuto, l'ascolto di un'altra donna sia illuminante e formativo della coscienza di sé e della percezione di sé nel mondo.

...e i brillantini? I brillantini ci sono già sulla pelle di una persona felice, oppure si usa una crema illuminante, che la felicità arriva.

Dahlia Divin (Givenchy) - 2014 - Orientale Floreale (Francois Demachy)
Prugna Mirabella, Agrumi, Pepe Rosa, Gelsomino di Sambac, Fiori d'Arancio, Mughetto, Rosa, Pesca, Ribes Nero, Mela, Patchouli, Sandalo, Vetiver, Cedro, Vaniglia, Muschio Bianco