Mercoledì 11 Febbraio 2009 - Ho un bambino nel sogno. Ha capelli neri riccioluti e enormi occhi verde azzurri. Mi chiede perché abbiamo fatto i regali solo a S. e io gli rispondo che quando è il compleanno di qualcuno i regali li riceve solo quella persona perché si festeggia il giorno in cui è nata, perché si è grati della sua esistenza. Mentre spiego queste cose, S. si intromette con commenti sgradevoli e spoetizzanti, allora lo porto in bagno e gli ricordo dell'accordo che abbiamo fatto, secondo il quale qualsiasi disaccordo non deve essere esplicitato davanti al bambino. Lui continua con lo stesso atteggiamento distruttivo, allora lo prendo per il collo e lo sollevo lungo la parete del bagno, sotto la doccia aperta. Poi lo rimetto giù e, con l'indice e il medio della mia mano, girata verso i miei occhi, gli dico "questi sono gli occhi del serpente, memorizzali bene, perché quando li vedi devi avere paura" poi abbasso le dita e gli dò una testata che lo scaraventa a terra, dove batte ulteriormente la testa sullo spigolo di un armadio. Nel sogno penso che non mi sono fatta poi così male, pensavo peggio. Mi sveglio.
Sto cercando di educare il mio bambino onirico. Non sopporto intrusioni e sono disposta a difendere la sua purezza anche attingendo al serpente che è dentro di me.
Colpisco con una testata chi mi ostacola e vuole distruggere il mio lavoro, e scopro che ferire non mi fa stare così male come temevo. Basta incutere il giusto timore e... usare la testa.
Con un colpo secco.
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