domenica 30 agosto 2009

L'Ascensore del Tempo

Mercoledì 26 Agosto 2009 - Nel sogno sono con Silvia, S. e la presenza del fratello di Silvia, Marco, che è anche il mio (portano lo stesso nome). Siamo su un ascensore. Dobbiamo cercare Marco che è scomparso nel futuro. Sappiamo questo perché l'ascensore si muove oltre che nello spazio anche nel tempo, ma da solo non è sufficiente, ci vuole anche un oggetto e noi non sappiamo quale oggetto lui abbia usato. Per terra, sul pavimento dell'ascensore ci sono delle bottiglie e dei vasetti di vetro tutti senza coperchi ne tappi e ci sono due manubri per fare ginnastica, due pesi per le braccia, sono grigi. Io comincio a riordinare le bottiglie e i vasetti, spostandoli tutti da un lato e preparando in fila quelli da testare. Silvia e S. scendono dall'ascensore, ognuno con un manubrio in mano, siamo fermi ad un piano sotterraneo, è un parcheggio. Io rimango nell'ascensore ho in mano una bottiglia di vetro vuota, è la prima che ho deciso di testare, le altre attendono in fila, se non funzionano le sposto nella fila delle scartate. Mentre le porte si stanno chiudendo all'unisono diciamo "a due minuti fa!". Il tempo nell'ascensore sembra non scorrere, improvvisamente scopro che si muove in orizzontale ed è senza tetto. Sto attraversando una foresta. Con la bottiglia in mano penso che se non dovesse funzionare posso sempre buttarla fuori, nel bosco, ma poi mi assale il dubbio che se dovessi riprovarla in un altro modo non riuscirei più a recuperarla, spersa così tra la boscaglia. E poi non voglio inquinare. Mentre penso all'etica ecologica noto che l'ascensore è diventato tutto trasparente e più grande. Ed è ammobiliato. Guardo giù e vedo che si sposta seguendo un binario. La foresta sta diminuendo sul lato sinistro, ora ci sono degli spalti e c'è della gente che assiste ad una Adunanza. In lontananza sento una voce da un altoparlante che sta facendo un comizio. E' una lingua che non conosco. Sembra di assistere dal vivo ad un documentario sul nazismo ma so che invece questo è il futuro ed è un'altro pianeta. Mi appiattisco sul pavimento per evitare che mi vedano. Ma mi sono sdraiata sul lato destro e quindi sono perfettamente visibile. Avrei dovuto mettermi sul lato sinistro, nascosta dai mobili della cucina, ma non oso muovermi. Mi copro la faccia sperando che nessuno mi scorga. Mossa inutile. Infatti già qualcuno del pubblico si è alzato e mi indica con il dito e il braccio tesi. L'ascensore rallenta, in un lampo salgono a bordo dei militari vestiti di nero, mi prendono e iniziano a mettermi delle catene ai polsi. Io ho la certezza che verrò imprigionata e condannata a morte. "Ma quando finiscono i due minuti?!" penso e in quel mentre si aprono le porte e vedo S. e Silvia nel parcheggio sotterraneo con i pesi in mano "a tre minuti fa!" grido, le porte si chiudono e mi rendo conto che l'Ascensore parte sempre per il futuro e che finché loro sono lì e io sull'ascensore andremo sempre in tempi e luoghi diversi. Mi sveglio angosciata.L'Ascensore Onirico con il suo velocizzare lo spostamento verso l'alto o il basso mette in evidenza che si vuole risolvere i problemi in fretta e facilmente. Indica anche la ricerca dell'orientamento della propria vita che può cambiare una situazione.
Il mio ascensore prima scende verso un parcheggio sotterraneo e poi si muove orizzontalmente. Non è propriamente un Ascensore.

La Verticalità induce il sognatore ad attuare una presa di coscienza obbligatoria e ascendente. L'Orizzontalità il proseguire avanti (o indietro) nella vita.

Il Parcheggio reppresenta un periodo di arresto, di introspezione e la necessità di darsi un'inquadramento, di ritrovare il proprio centro e ridefinire l'orientamento della propria vita.
Nel Sotterraneo Onirico si mette ciò che deve essere dimenticato. Io lascio il parcheggio, da sola.

Il Viaggio segnala un desiderio di cambiare attività, stile di vita o di vivere un nuovo amore. Denota un mutamento che avviene a livello interiore.

Il Vetro compare in sogno quando si sta per comprendere le intenzioni proprie e altrui. Nel sogno compare sia come oggetto che mi serve per fare una cosa, sia come mutamento delle pareti del mezzo sul quale sto viaggiando.

La Bottiglia e il Vaso sono spesso l'emblema di una personalità che non riesce a sviluppare pienamente le sue qualità e rimane quindi intrappolata. Vuoti indicano bisogni sessuali insoddisfatti, inclinazione a fuggire dalla realtà.

La Bottiglia è il simbolo del femminile. Vuota indica un bisogno di affetto, di calore umano. Esprime un senso di insoddisfazione. Può inoltre avere un significato mistico.

Tra le bottiglie e i vasi che ho riordinato c'è ne uno che serve per raggiungere Marco. Egli è mio fratello, che nella mia visione ha trovato il vero amore sapendo aspettare e diventando indipendente andando a vivere da solo, e anche il fratello di Silvia, che ha appena intrapreso un percorso di indipendenza, con la separazione, e di crescita spirituale affrontando il dolore rimosso di un lutto molto simile al mio.

Il Vaso è dove risiede la forza di ciascun individuo. Quello di cui io ho bisogno non è una Bottiglia che mi faccia tornare indietro nel tempo, ma una Bottiglia che mi faccia andare in un futuro diverso, su un altro pianeta, dove non ci siano catene e prigionia e condanna a morte. Un Vaso di Coraggio e Volontà.

I Pesi rappresentano i doveri gravosi e altri oneri della vita quotidiana che probabilmente si dovrebbe cercare di ridurre. I pesi nel mio sogno sono due.

Due pesi, due misure. Devo lasciare in mano ad altri questo modo di ragionare. E fare per me quello che ritengo giusto consigliare agli altri.

Il Bosco e la Boscaglia compaiono nei sogni quando si è perso l'orientamento, quando non si percepisce più ciò che è fondamentale nella vita, quando non ci si è ancora resi conto di alcuni aspetti della propria personalità o non si sono ancora compresi appieno determinati eventi occorsi. Esorta a ricercare il senso della propria esistenza e ritrovare la direzione.

Il margine del Bosco Onirico segnale che si sta uscendo da una situazione critica. Può anche indicare una separazione imminente.

Le Rotaie indicano che una direzione di vita si dischiude davanti a noi con chiarezza.

Il Due rappresenta la dualità, l'instabilità, l'elemento passivo. Rappresenta l'opposizione in qualsiasi progetto, la confusione che impedisce la continuità usando il conflitto.

Il Tre è la concezione, l'idea. La comprensione di una verità. L'intelligenza che percepisce l'armonia. Indica equilibrio tra intelligenza, emotività e volontà. Riguarda il concepimento di una idea piuttosto che la sua realizzazione.

Il Bosco che finisce, l'Ascensore che diventa trasparente, i Binari che diventano visibili sotto i miei piedi, i Tre minuti alla fine del sogno, sono tutti simboli che alcune situazioni vissute a livello inconscio, sono uscite per palesarsi alla coscienza.

I Mobili rappresentano i sentimenti che arredano la vita del sognatore.
Il mezzo sul quale sto viaggiando, è diventato la mia casa. Infatti è un Ascensore Ammobiliato. Ma ha le pareti di Vetro, in questo viaggio verso il futuro cerco ancora di nascondermi ma è un tentativo fallito. Mi sono nascosta a destra, quindi alla luce del giorno, visibile e infatti il pubblico dagli spalti mi vede. Alcuni di loro mi indicano.


La Folla simboleggia le forze passive e inconsce. Interviene nei sogni delle persone ripiegate su se stesse che devono affrontare situazioni di separazione e solitudine.
Nascondersi in sogno esige una seria analisi per scoprire le proprie paure, i complessi e le rimozioni. Indica una paura ad affermare le proprie opinioni o ad adempiere ai propri obblighi. Paura di assumersi le proprie responsabilità e di affermarsi.

La Milizia Onirica è la manifestazione dei nostri istinti affettivi. Nei sogni femminili può rappresentare l'innamorato che dubita e sorveglia la relazione con fare possessivo. E' il principio maschile che se attacca la sognatrice è negativo e denota una scarsa fiducia in se stessi. Diventa positivo, e indice che si è presa in mano la propria vita, quando invece è benevolo verso la sognatrice.
Nel sogno la Polizia, il mio istinto in campo affettivo, mi cattura e mi incatena. Ho la consapevolezza che se non riesco ad andarmene da questo pianeta e da questo futuro, sarò imprigionata e condannata a morte. Se non cambierò il mio atteggiamento nei confronti dell'affetto e dell'amore sono destinata alla morte psichica.
La Prigione del sogno indica uno stato d'animo e non un luogo. Attorno al sognatore ci sono persone che lo opprimono e che ne ostacolano la libertà.
Il Patibolo, la Condanna a Morte, in sogno, sottointendono molta inquietudine nella vita del sognatore. Perché dovreste essere giustiziati? Cosa avete commesso? Cosa nel vostro comportamento da svegli vi fa sentire colpevoli?
E' Importante esaminare questo sogno e prendere coscienza di cosa non si riesce a perdonarsi, quale errore così grave verso se stessi o altri si è commesso. Rappresenta un momento di depressione che va superato mediante l'accettazione dei propri errori e il perdono.

La Catena Onirica rappresenta come ogni cosa sia effetto e causa. Se si è incatenati è perché il sognatore stesso con i suoi atti, ha progressivamente creato gli anelli della catena, riducendosi all'inanità. E solo il sognatore stesso può liberarsene, disfando poco alla volta, con coraggio, ciò che si è così minuziosamente costruito. La Catena Onirica suggerisce la necessità immediata di separarsi da tutte le attitudini negative.

In questo assaggio di un futuro possibile vengo salvata dal ritorno dell'Ascensore del Tempo al Parcheggio Sotterraneo.

La soluzione che penso di mettere in atto è tornare indietro nel passato, un minuto in più rispetto a prima, per poter cambiare il presente. Ma ciò non è possibile.
Perché in effetti l'Ascensore del Tempo va solo dal presente al futuro. Ti da la possibilità mediante il ritorno al Parcheggio Sotterraneo di stazionare un po' nell'inconscio e quindi nell'inconsapevolezza di quello che succede fuori, vivendo, ma poi sull'Ascensore della Vita sono da sola. Come tutti. E solo io posso decidere dove andare e come arrivarci.
Per non tornare sotto. Per non vivere applicando una misura diversa a me stessa da quella che applico agli altri. Per lasciarmi vivere liberamente, istintivamente, con il diritto ad amare ed essere amata che lascio agli altri.
Scatenata.

2 commenti:

giardigno65 ha detto...

terribile !

mk ha detto...

si. Ma è anche un avvertimento...
Ben tornato!