Giovedì 24 febbraio 2011 - Mi sveglio nel cuore della notte mentre grido "ti prego, ti prego... aiuto!!!" Le sole immagini che ricordo del sogno mi vedono in ufficio. Una rana, verde brillante, guizzante, è entrata dalla porta e si è diretta verso di me, spicca un salto, le cosce affusolate e muscolose completamente estese... e atterra sulla mia spalla con morbidezza. Io ne sono spaventata e attratta, cerco di scappare gridando ma dentro vorrei che rimanesse ancora un po' sulla mia spalla, per abituarmi e non averne più paura.
giovedì 24 febbraio 2011
giovedì 17 febbraio 2011
Occhi
Michela ha occhi dolci, si sciolgono come cioccolatini mentre ti guarda con occhi di mamma. Vedono come sei e pian piano ti portano a vederti con i tuoi occhi.
Paola ha occhi vibranti, in continuo movimento hanno il colore degli occhi dei cervidi. Ti guarda dal profondo della foresta brumosa, e non capisci mai fino in fondo il suo pensiero. Un battito di ciglia ed è già sparita.
Lucia ha occhi che brillano come stelle luminose in fondo al nero di un pozzo. Spalancati sulla vita, colgono sfumature sfuggevoli a tutti gli altri. Quando mi guarda so che vede dentro di me.
L'Allievo Maestro ha gli occhi cangianti. C'è un momento, appena prima che succeda, in cui sono scuri, morbidi e profondi, della pastosità opaca del cioccolato fondente. Poi all'improvviso mutano aspetto e diventano come lucidi specchi. Come due pozzanghere sull'asfalto, improvvisamente illuminate da un raggio di sole, scintillano ad ogni spostamento di prospettiva. Diventano liquidi, metallici, guizzanti. Due pesci argentati che nuotano appena sotto la superficie del mare. E sorridono.
Ho visto una sola volta gli occhi del Mago da vicino. Così vicino che le sue ciglia mi spolveravano le guance. Il Mago ha occhi che brillano nel buio, ne escono filamenti dorati che ti raggiungono fin dentro l'anima. E ti cambiano per sempre. Chi mi ha guardato, dopo, ha visto le stelle nei miei occhi.
Il Maestro d'Armi ha occhi neri e penetranti come carbone affilato. Sono occhi intensi come i miei. Difficile indovinarne il picco, ma vedi che c'è. Ti trafigge e poi ti lascia lì, in sospeso. Tocca a te imparare. Lottare e combattere. O scomparire.
Attraverso il loro occhi ho visto me stessa, e ho capito cosa posso essere, cosa voglio essere. Ho capito che mi mancava essere guardata. Ho capito che non guardavo. E che non voglio più essere cieca.
P.S. La foto si intitola Ninja Eye, tutto un programma...
Paola ha occhi vibranti, in continuo movimento hanno il colore degli occhi dei cervidi. Ti guarda dal profondo della foresta brumosa, e non capisci mai fino in fondo il suo pensiero. Un battito di ciglia ed è già sparita.
Lucia ha occhi che brillano come stelle luminose in fondo al nero di un pozzo. Spalancati sulla vita, colgono sfumature sfuggevoli a tutti gli altri. Quando mi guarda so che vede dentro di me.
L'Allievo Maestro ha gli occhi cangianti. C'è un momento, appena prima che succeda, in cui sono scuri, morbidi e profondi, della pastosità opaca del cioccolato fondente. Poi all'improvviso mutano aspetto e diventano come lucidi specchi. Come due pozzanghere sull'asfalto, improvvisamente illuminate da un raggio di sole, scintillano ad ogni spostamento di prospettiva. Diventano liquidi, metallici, guizzanti. Due pesci argentati che nuotano appena sotto la superficie del mare. E sorridono.
Ho visto una sola volta gli occhi del Mago da vicino. Così vicino che le sue ciglia mi spolveravano le guance. Il Mago ha occhi che brillano nel buio, ne escono filamenti dorati che ti raggiungono fin dentro l'anima. E ti cambiano per sempre. Chi mi ha guardato, dopo, ha visto le stelle nei miei occhi.
Il Maestro d'Armi ha occhi neri e penetranti come carbone affilato. Sono occhi intensi come i miei. Difficile indovinarne il picco, ma vedi che c'è. Ti trafigge e poi ti lascia lì, in sospeso. Tocca a te imparare. Lottare e combattere. O scomparire.
Attraverso il loro occhi ho visto me stessa, e ho capito cosa posso essere, cosa voglio essere. Ho capito che mi mancava essere guardata. Ho capito che non guardavo. E che non voglio più essere cieca.
P.S. La foto si intitola Ninja Eye, tutto un programma...
sabato 12 febbraio 2011
In Assenza di Amigdala
Una volta ho sentito una teoria secondo la quale l'orgasmo nella donna, per poter esplodere, deve trovare libera la via verso il cervello. Quale via? La via che parte da lì, passa per lo stomaco, arriva al cervello e poi ritorna giù. Quindi se lo stomaco è pieno blocca il passaggio. Se lo stomaco è chiuso, aggrovigliato, acido, ipernutrito non fa passare il segnale, che non arriva al cervello e rimane lì, passivo, sottoutilizzato e frustrato.
Qualche tempo fa hanno monitorato un campione di donne, registrando gli impulsi dei loro cervelli nel percorso che da una cena romantica portava alla camera da letto. L'amigdala, quella zona del cervello che decide rapidissima in situazioni di attacco o fuga, è normalmente illuminata e funzionante. Durante la cena, con il progredire del rilassamento e del corteggiamento il suo segnale si ammorbidisce, ma è sempre pronto al minimo percepire di qualcosa che non va, una interruzione, un gesto non gradito, a ritornare ai watt di un luna park. Così hanno dimostrato scientificamente che per la donna, tutto quello che succede nelle 12 ore precedenti ricade nei preliminari, che deve avere fame per poter sentire le farfalle nello stomaco, che deve sentirsi a suo agio nell'ambiente e con l'uomo. E avere i piedi caldi. Il perchè non si sa, ma contano anche loro. Se tutto procede bene, la supervisione dell'amigdala si affievolisce fino a spegnersi del tutto. Ed è soltanto quando la donna si trova in assenza di amigdala che si compie quel risveglio interiore, quella partecipazione completa e non filtrata, che porta al completo abbandono delle inibizioni. Il corpo decide con la sua fisicità ed animalità. Ricercando e promuovendo ciò che lo fa stare bene e portandolo fino all'orgasmo.
Qualcuno ha detto che per rimanere giovani bisogna avere una mente porca. Mi sa che ha ragione.
Qualcuno ha detto che per rimanere giovani bisogna avere una mente porca. Mi sa che ha ragione.
mercoledì 9 febbraio 2011
Fluorescenze
Lunedì 7 Febbraio 2011 - Sono andata a letto tardi stanotte, verso le 4, mi avvolgo nella coperta di pile e poi mi infilo sotto il piumone, il caldo che ha lasciato chi si è appena alzato non durerà molto. Sogno di essere seduta al bancone di un bar, le uniche luci provengono da scritte fluorescenti verdi e rosa, tutto intorno è buio e fumoso. Seduto vicino a me c'è questo ragazzo appena conosciuto, siamo seduti così vicini che sento il calore del suo corpo provenire a ondate, ogni volta che respira. Gli chiedo se lo infastidisce se lo tocco, respira di no. Con le dita percorro la linea squadrata della mandibola, sento le ossa, la pelle, la barba corta e definita. Proseguo scontornando gli zigomi, sono simili ai miei. Il ragazzo indossa una maglietta nera, ha le maniche arrotolate, le braccia nude, seguo la massa muscolare e riesco a sentire, quasi impercettibili, le linee in rilievo dei suoi tatuaggi. Sopra il cotone ridisegno le costole e i muscoli degli addominali. E' un ipermaschio propulso dal testosterone e dall'adrenalina, ma è capace di fluire. Penso che potremmo baciarci, lo fanno anche tra amiche, non c'è nulla di male. Mi sveglio.
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