Mercoledi 10 ottobre 2012 - Sono in ufficio, il capo e' via in vacanza, riguardando certe carte mi rendo conto che nello studio lavora con noi un basista. Proprio in quel momento la situazione precipita, veniamo attaccati da una banda che vuole derubarci. Con le colleghe di cui mi fido, raduniamo carte, bolli e soldi e ci chiudiamo in un ufficio. Da fuori sentiamo movimenti di subbuglio. Io prendo la decisione di scappare e ce ne andiamo scendendo dal terrazzo. La prima tappa e' una camera d'albergo. Scrivo un messaggio al capo spiegando la situazione ma poi decido di telefonargli. Non risponde, e' all'estero, e ha il telefono che e' impostato per rimandarti un messaggio in cui ti chiede l'amicizia. Continuo ad insistere e intanto penso a come dirglielo e a raggiungerlo in macchina all'estero, passando il confine, con le colleghe e tutta quella valuta a bordo. Mi sveglio con il cuore in gola, sudata.
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