Siamo sempre negli anni '80, epoca di profumi intensi, opulenti.
Must è un precursore di Obsession, è uscito 4 anni prima, è calibrato, raffinato, perfetto, dove Obsession è stordente, troppo.
Spesso ho provato Obsession, spruzzandomene gli avambracci, e portandomelo in giro per sentirlo nella sua evoluzione, e tutte le volte ho rimandato l'acquisto. Sulla carta, aveva tutte le qualità di impatto che mi piacciono in un profumo, ma c'era quella nota stonata, come di acqua fredda ferma, che non me lo faceva piacere.
Questa nota fredda c'è anche in Must, ma è scaldata e mossa dal calore di una spezia e dal profumo del cuoio. Must è caldo e freddo nello stesso tempo, è un piccolo gioiello architettonico, che si può ammirare da diversi lati e rimane sempre affascinante.
E' difficile individuare la frutta e i fiori, come nei profumi dell'epoca essi sono asserviti alla costruzione del profumo finale e non primeggiano per farsi riconoscere. ma in qualche modo sono li, la modernità di Must sta proprio in questo, ha precorso i tempi, lanciandosi negli anni '90, e se lo annusi bene, molto da vicino, individui la nota calda umana del cuoio, le note degli agrumi ancorate a quelle dei fiori e della frutta per non farle scomparire subito.
Leggo che è stato riformulato e che ora non è più come l'originale, chissà quando capiranno che facendo così, le persone poi si disaffezionano...
Must de Cartier (Cartier) - 1981 - Orientale (Jean-Jacques Diener)