sabato 30 novembre 2019

Gucci Bloom Ambrosia di Fiori - Gucci

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Dopo il successo di Flora, Gucci propone un altro tripudio floreale, sceglie Alberto Morillas ed esce nel 2017 con Bloom, che divide in due il pubblico, chi lo osanna e chi invece non lo apprezza. Come è usanza dei tempi che corrono non fa in tempo ad uscire una fragranza che subito si immette sul mercato a distanza ravvicinata nel tempo, tutta una serie di variazioni sul tema, i cosidetti flanker, che sfruttano l'onda del successo del capostipite. O almeno così era, ora l'uscita dei flanker è già programmata in anticipo, sia che il primo profumo sia stato davvero amato o meno. Saturando il mercato di pseudonovità, in realtà non offrendo nulla di nuovo e anzi adeguandosi sempre di più gli uni agli altri anche tra marche diverse. Gucci in questo caso cerca di riproporre anche concettualmente il successo di Flora tramite uno spot similare, ragazze vestite con abiti svolazzanti di stampe floreali, che si abbandonano ai fiori. Ecco, abbandonano è proprio la chiave di lettura, mentre nel concetto di Flora c'era il potenziamento del femminino e la presa di coscienza delle proprie capacità attive, qui invece il messaggio è di passività. Lo spot ha una piccola ripresa verso la fine, complice la variazione del sottofondo musicale e lo spostamento delle ninfe in una pozza d'acqua, e ricorda, per un guizzo di un secondo, l'altro. Qui l'atmosfera vuole richiamare quella di alcuni quadri preraffaelliti ma manca di sostanza. 
Il profumo è un trittico di grandi fiori bianchi posato su un tappeto di petali di fiori. Sia Bloom che Bloom Ambrosia di Fiori (detesto questi nomi così didascalici e privi di inventiva) hanno una potenza quasi stordente, rispetto alla norma odierna non certo a quella di altre decadi, e proiettano un'aurea floreale e molto femminile tutt'intorno. Fanno sentire bene e felici, e questo è già una gran cosa.
Di fatto però detesto quando utilizzano lo stesso nome per tutta una serie di profumi che sono molto probabilmente le varie prove fatte prima di decidere quale fare uscire per primo, non scegliendo quindi il più convincente e rischiando e proponendo, ma sull'onda del business spalmando i guadagni su tutti i flanker successivi. 

Gucci Bloom Ambrosia di Fiori (Gucci) - 2019 - Orientale Floreale (Alberto Morillas)
Gelsomino, Caprifoglio, Tuberosa, Iris, Rosa di Damasco


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mercoledì 27 novembre 2019

Flora - Gucci

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Di Flora mi ha colpito in primo luogo la pubblicità, era bellissima e liberatoria, una ragazza dalle fattezze molto simili alla Primavera di Botticelli in un campo fiorito. Lo spot pubblicitario fu un incontro di menti in un momento di grazia, il regista Chris Cunningham aggiunse degli effetti sonori alla canzone di Donna Summer I Feel Love e visivi al girato che diventa un piccolo film di trasformazione di una ragazza in donna e dei poteri di modificare la propria realtà agendo su di essa.
In un campo di fiori bianchi, con alle spalle la luce del tramonto, la modella australiana Abbey Lee indossa un abito etereo e floreale di Gucci, che riprende la stampa Flora creata nel 1966 per un foulard per la Principessa Grace di Monaco. L'abito è talmente impalpabile che viene sollevato dal vento a creare come due ali di farfalla, la ragazza si trasforma in donna e con gesti decisi scuote e muove la distesa di fiori ai suoi piedi, come traboccante di amore e potere trasformativo la musica assume una connotazione magica mentre le immagini sfuocano richiamando la specularità di una immagine di Rorscharch e trasformando la donna in una dea farfalla.

Di fatto il profumo Flora, uscito come eau de toilette come prima formulazione, mantiene l'intento espresso nella pubblicità, ha la forza e il potere dei profumi di una volta, intensi e pieni. E' un bouquet di fiori magnifici dove non prevale una nota piuttosto che un'altra. Un sottofondo leggermente amarognolo lo tiene ancorato e potente, non stanca mai, non è lezioso. E' un profumo che dona una sensazione di potenza e pienezza, di femminilità attiva, la consapevolezza di avere dentro di se una forza creatrice e modificatrice, come una dea della terra e dei fiori. 

Flora (Gucci) - 2009 - Floreale (Firmenich)
Agrumi, Peonia, Mandarino, Osmanto, Rosa, Sandalo, Patchouli, Pepe Rosa

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mercoledì 20 novembre 2019

Sensuale - Intimissimi

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Sensuale fa parte di una triade di profumi, insieme a Romantica e Innocente, che Intimissimi fece uscire nel 2013 come profumo per lingerie e per la persona. Le provai tutte e tre e questa è quella che più mi  colpì per la sua non banalità. E' un profumo che presto diventa un profumo di pelle, sensuale appunto, delicato e che si sente solo avvicinando il naso, ma così deve essere, secondo me.
Appena spruzzato si sente moltissimo una nota aromatica balsamica mediterranea, il mirto presumo, che presto si unisce ad una nota pungente e calda di pepe nero e successivamente ad una nota pungente aromatica di pepe bianco. In pochi minuti compaiono i fiori, delicati, e quello che io chiamo profumo di pelle di donna, quel misto di tepore e morbidezza, di leggerissima salinità, di petali di fiori, profumi e creme che la pelle di una donna trasferisce sui pizzi dei reggiseni. Questo sentore, ovviamente amplificato, è quella nota che dona sensualità ai profumi, una sensualità sommessa e tenera che mischiata alle altre note olfattive fa di questa categoria di eau de toilette, profumi di donna. Sensuale si presta molto bene alla layerizzazione, ancorando meglio il compagno e donando una base molto femminile sottostante. Spruzzato sulla biancheria, si ottiene quel sentore di biancheria pulita indossata da qualche ora su una pelle curata e profumata, rendendo sexy anche la lingerie più semplice e senza fronzoli. Il naso non percepisce il profumo applicato ma un mix molto sensuale di calore corporeo, pelle, lingerie, profumo e pulizia curata. 

Sensuale (Intimissimi) - 2013 - Orientale Floreale (-)
Loto, Mirto, Orchidea, Ambra, Vaniglia

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giovedì 14 novembre 2019

Matin Calin - Comptoir Sud Pacifique




Matin Calin, a discapito del nome è un profumo che io metto la sera, prima di andare a dormire.
E proprio come dice il nome, al mattino, è ancora lì, che ti abbraccia.
Dopo la doccia, con i capelli puliti, entro nel letto con un paio di spruzzi di Matin Calin e subito mi rilassa e mi predispone ad un sonno che arriva più velocemente del solito.
Appena spruzzato, ha una nota sulla mia pelle, leggermente acidula, come se invece di latte fosse uno yougurt appena tirato fuori dal frigo e zuccherato con zucchero bianco. Dopo circa 10 minuti, la nota acidula sparisce, il profumo si scalda e sovviene un ineffabile aroma di latte scaldato nel pentolino, appena prima che inizi a bollire, quando lo spegni e si forma la pellicina buonissima sulla superficie. Probabilmente il cervello recepisce quest'odore e lo elabora a modo suo, trasformando l'odore in un triptofano olfattivo che scatena la produzione di serotonina che a sua volta si trasforma in melatonina e fa scivolare in un sonno ristoratore e sereno.
Al di là dell'ipotesi parascientifica, Matin Calin ti accompagna per tutta la notte, e con la sua persistenza delicata ma tenace, quando ti svegli è ancora li, e la sensazione è proprio quella di essere in un caldo abbraccio che sa di pelle buona, latte caldo leggermente zuccherato e vaniglia, più un ricordo che un odore, è quasi impercettibile, un accenno di tostatura che richiama un caramello misto a latte appena appena bruciacchiato e una nota cremosa, assuefacente, che esalta la pelle e i capelli caldi di sonno, che si fonde con te e inebria chi ti sta vicino.
Matin Calen si lega alle molecole del profumo che hai indossato di giorno, scaldandole un poco e riportando in vita le ultime note, ma lo fa rimanendo se stesso e perfettamente percepibile come a sé stante, con la sua personalità all'apparenza delicata e non invasiva ma che si insinua tra le lenzuola e si fa ritrovare ad aspettarti nel suo abbraccio la sera dopo. Come l'amore vero.


Matin Calin (Lait Sucré) (Comptoir Sud Pacifique) - 1999 - Orientale Vanigliato (-)
Caramello, Latte, Zucchero, Vaniglia, Sandalo


mercoledì 6 novembre 2019

Santa Cruz - Le Couvent des Minimes

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Santa Cruz è un profumo evocativo di quella vegetazione tipica della macchia mediterranea, dove esaltati dal calore del sole riflesso sulle pietra bianche, dal terreno salgono profumi di erbe selvatiche che sembrano secche ma appena le sfiori emanano tutta la loro potenza aromatica. Quando sento questa tipologia di profumi la mia mente ritorna immediatamente a ricordi di infanzia sulle isole: Corsica, Sardegna, Jugoslavia, Grecia... tutte accumunate dal sentore di piante che crescono solo in questi luoghi, salvia argentata, elicriso, finocchietto selvatico, erbe di campo vicino ai muriccioli di pietre, fichi centenari nei cortili di case di sassi diroccate, more di rovi coperti dalla polvere della strada sterrata, silenzio rotto dal frinire dei grilli e dalle cicale man mano che ci si avvicina alla pineta. 
Santa Cruz è parente di Philosykos, anche se non ne condivide il fico (perlomeno non dichiarato in piramide). E' caldo e fresco insieme, ti trasporta, e ti deposita a pochi metri dal mare, un mare di scogli, scomodo e un po' selvatico, un mare per bambini che giocano a nascondino nel campi, che esplorano le pietre antiche. 

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Santa Cruz (Le Couvent des Minimes) - 2018 - Agrumato Aromatico (Jean-Claude Ellena, Amelie Bourgeois, Thomas Fontaine e Eric Fracapane)
Bergamotto, Agrumi, Cedro, Eucalipto, Vetiver