giovedì 9 settembre 2021

Alamut - Lorenzo Villoresi

 


Alamut è quello che io definisco il profumo della maestra di danza classica. Mi spiego meglio, da piccola facevo danza classica dalle sorelle Piera e Armida Carosio, il primo anno, appena piccole pulcine venivamo seguite da Piera, che era severa ma con un atteggiamento e una apparenza materni; dal secondo anno si veniva divise e c'era chi veniva assegnata ad Armida, lo spauracchio di tutte. Armida, già dal nome e dalla presenza altera incuteva timore, capelli tagliati corti con la frangia ramati, un gusto nel vestire da animo dark, lunghi stivali di pelle nera, e al collo una collana d'oro con un occhio di ibis nero e oro. Non concedeva scampo ed era molto esigente, le bastava lo sguardo. Avvicinandosi per correggere potevo sentire il suo profumo, non so cosa fosse, avrebbe potuto essere il N.5 di Chanel, note aldeidate, fiori, quel quid di talcato di pelle tiepida di neonato o di donna che l'ambra solitamente conferisce. Ma quando annuso il n.5 di Chanel non mi richiama alla memoria Armida, quindi doveva essere qualcosa che fosse di quella famiglia olfattiva ma non quello. In passato ho incontrato So di Carrement Belle che mi ha fatto lo stesso effetto e ora Alamut. 

Alamut porta il nome di una antica fortezza inespugnabile dell'antica Persia. Costruita nell'840 e posta su una montagna a duemila metri sul Mar Caspio, era raggiungibile solo da una via e custodiva all'interno giardini silenziosi, biblioteche, e laboratori dove ogni intellettuale era libero di dissertare di filosofia, teologia e di scienza. Nel 1090 fu invasa da quelli che passarono alla storia come Assassini, e dal quale deriva l'aggettivo, che poterono vedere con i loro occhi gli splendidi giardini e biblioteche, fu distrutta nel 1256 da Hulagu Khan, comandante delle truppe mongole, fatto entrare dal reggente Rukn al-din Khorshah senza opporre resistenza poiché da uomo illuminato pensava che Hulagu li potesse risparmiare. Furono sterminati tutti.

Alamut è quindi un sogno, un ideale, un richiamo a quella isola felice di cultura e mischiamento che doveva essere vivere nella fortezza prima della sua distruzione. E' complesso, armonico, antico e moderno, racconta un viaggio nella storia e nelle terre di popoli dalla cultura millenaria.

L'ambra è prima tagliente ed elettrica poi si ammorbidisce e diventa talcata, in questo suo viaggio di trasformazione la accompagnano un tappeto di legni caldi e petali di fiori morbidi e carnosi, fumigazioni di incensi orientali, un cuoio lavorato finemente che ha perso ogni nota animalica, la rosa che diventa setosa e tiepida sulla pelle profumata. Tutto parla di quella sensualità che scaturisce dal connubio di mente e di tatto.



Alamut (Lorenzo Villoresi) - 2006 - Orientale Legnoso (Lorenzo Villoresi)
Rosa, Legno di Rosa, Palissandro Brasiliano, Osmanto, Fiori Esotici, Gelsomino, Labdano Francese, Ylang Ylang, Tuberosa, Fiore d'Arancio, Narciso, Ambra, Legno di Sandalo, Note Cipriate, Note Talcate, Muschio, Benzoino, Cuoio, Patchouli, Amyris