mercoledì 27 maggio 2009

Con la Gonna, senza Mutande

Martedì 26 Giugno 2009 - Sono in vacanza con i miei, ci spostiamo a bordo di una barchetta, la mia postazione è sdraiata sopra una rete che sporge oltre la prua. Quando arriviamo in qualche posto, sono la prima a scendere. Oggi mio padre porta la barca in maniera un po' affrettata, entriamo nei canali di una città e per poco non urtiamo le altre barche o le banchine. Finalmente attracchiamo, scendo. Passeggio tra le stradine e mi fermo in un bar gelateria con tavolini all'aperto. E' frequentato dalla gente locale, niente turisti (sono tutti in altri bar). Ascolto la conversazione di due giovani uomini e così vengo a scoprire che sono su un isola che si chiama Isolabella. Guardo sui tavolini e tovagliette di carta riproducono l'isola con disegni non proporzionati a mettere in evidenza i luoghi più interessanti. Mi fermo davanti al tavolino dei due, devo passare ma il ragazzo ha la sedia proprio a metà, o passo tra lui e il tavolino o deve spostare la sedia. Mi guarda con aria di divertita sfida. Ok, raccolgo la sfida e decido di passargli davanti. Proprio in quel mentre una folata di vento proveniente dal mare mi solleva la gonna corta e sono senza mutande. Cerco di abbassarla ma o abbasso davanti lasciando scoperto il sedere o tengo la gonna dietro e si alza davanti. Passo e faccio per dirigermi verso un ponticello di legno che collega con l'altro lato della strada, quando sento che i ragazzi commentano parlando di "gatta morta", io mi volto e do una risposta arguta (che non ricordo) ridono e mi riconoscono il punto. Sono a casa ora, apro il cassetto di un comodino e trovo una collana fatta di uno strano materiale verde perlaceo. Sono come tanti granelli che rimangono uniti tra loro in maniera misteriosa. Stacco qualche granello e li assaggio. E' zucchero. Sono di nuovo sull'Isolabella e osservo una cameriera che serve lo speciale gelato dell'isola, un gelato caldo, fa volteggiare in aria una palla di zucchero, lavorandola con due spatole ogni volta che la riprende. Ad ogni passaggio la palla cambia colore e gusto. Gli avventori devono fermarla al momento giusto per avere il gusto desiderato. Riprendo a camminare tra i vicoli della cittadina, incurante del vento che ogni tanto mi solleva la gonna. Senza mutande.

L'Isola Onirica ci esorta a creare una realtà nuova, capace di condurci, dopo aver attraversato il Mare dell'Inconscio, verso una consapevolezza diversa dei fatti e delle cose della vita.
L'Isola è l'Autoconoscenza attraverso la quale si diventa consapevoli dei contenuto psichici inconsci. Può anche indicare che per paura ed insicurezza il sognante tende ad isolarsi dagli altri.
La Barca Onirica esprime il modo come navighiamo nella vita, come si mantiene la rotta. Essa è anche il simbolo del rinnovamento, del passaggio da uno stadio all'altro nella vita del sognatore.
La Rete indica che si cerca un legame sentimentale in cui vengano soddisfatti anche i bisogni sessuali. Indica anche un allineamento della vita interiore con quella esteriore.
La Nudità rappresenta una prova morale che fortificherà lo spirito. Esorta ad abbandonare le false inibizioni e a non reprimere i bisogni sessuali.
La Gonna simboleggia solitamente i bisogni erotici, così come la biancheria intima.
La Biancheria Intima rappresenta anche le influenze inconsce che agiscono sul proprio comportamento. Essa spinge a diventarne consapevoli e comprenderle.
Lo Zucchero rappresenta gli aspetti positivi della vita, di come ci si percepisce.
Mangiare Zucchero indica che si è portati a credere positiva una situazione che invece potrebbe danneggiarci.

2 commenti:

Achab ha detto...

Questo racconto è veramente bello ti faccio i miei complimenti,se mai leggerai il mio commento sarei molto contento che mi vieni a trovare.
Buon Natale.

mk ha detto...

Ciao Achab, grazie per i complimenti ma non è un racconto è un sogno che ho fatto. Come quasi tutte le altre storie che si trovano su questo blog. Ora vengo. Buon Natale anche a te.