Devo ammetterlo, ho preso questo profumo a scatola chiusa. Non era possibile testarlo ed essendo ipercuriosa non ho saputo resistere. L'accoppiata Serge Lutens/Christopher Sheldrake era comunque una garanzia di un qualcosa di alternativo alla massa.
Qualcuno ha descritto Borneo 1834 come il fratello adulto di Angel. Forse si. Per me tanto Angel è squillante, cristallino e invasivo quanto Borneo 1834 è grave, torbido e profondo.
Borneo 1834 è odore di uomo chiuso. Mi viene in mente Donald Draper il protagonista di Mad Men, dall'apparenza accurata di un professionista perfettamente sbarbato, giacca e cravatta, ma impenetrabile, trasgrediente, in qualche modo amorale e segreto.Un profumo che ha due accessi. Quello in superficie che richiama il classico insieme di profumo maschile talmente datato da non essere tracciabile in possessori di memorie che non si spingono oltre gli anni '80 e un accesso sotterraneo che sa di corteccia, terra umida, muffa, cacao amaro e polveroso, di quello che ti aderisce alla gola e non ti fa più respirare, carta di giornali accatastati in soffitta. Un profumo che non vive nelle stanze illuminate dal sole quotidiano ma che se ne sta nascosto nelle parti oscure della casa. Dalla quale esce con la maschera dell'uomo perfetto.
Borneo 1834 (Serge Lutens) - 2005 - Orientale legnoso - (Christopher Sheldrake)Patchouli, Fiori Bianchi, Cardamomo, Galbanum, Labdanum, Cacao.
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