Sfaccettata e tagliente sono le parole che mi vengono in mente per descrivere L'Eau Trois di Diptyque.
Appena spruzzata ci sono le erbe, quelle che crescono tra i sassi bianchi sulle scogliere della grecia, un vaghissimo accenno di finocchio selvatico stropicciato e poi subito quel misto secco, aromatico, pungente che contraddistingue le erbe che riescono a crescere suggendo la poca acqua attraverso le spaccature della roccia. Poi si fa spazio fumosamente l'incenso, la mirra, spigolosa, metallica, con quel suo odore di legno tirato talmente a lucido da diventare duro come marmo. Un profumo di chiesa antica e fresca, buia e grigia, con lame di luce che provengono da non si sa dove a tagliare il pulviscolo. E' un profumo che sovverte tutti i meccanismi, offrendo una visione completamente diversa della realtà. Una visione interiore ma distaccata. Senza soggettività.
L'Eau Trois (Diptyque) - 1975 - Legnosa Speziata (Serge Kalouguine )
Mirra, Mirto, Origano, Cisto, Olibano, Pino Marittimo, Alloro, Timo, Rosmarino
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