venerdì 30 novembre 2012
La Città Sotto la Metropolitana
Venerdì 30 Novembre 2012 - Sto andando al lavoro con le mie colleghe, ci spostiamo con la metropolitana, la maggior parte della città si trova sotto, come in un futuro prossimo, ci sono chiese, cinema, negozi, uffici, tutto sotto in piazze sotterranee poco al di sopra del livello della metropolitana.
Siamo in ritardo ma dobbiamo recuperare qualcosa da mangiare per la pausa pranzo. C'è un dispenser di cibo biologico, merendine, germogli, primi piatti...inseriamo le monete, ognuna sceglie un cibo ma siamo in ritardo, il dispenser si è incastrato, dobbiamo andare. Scendiamo di nuovo sottoterra poi io mi rendo conto che con il mio modo di fare le scale posso tentare di tornare indietro e recuperare il cibo per tutte. Le lascio e comincio a correre, immediatamente entro in modalità scale, tocco con un piede solo un gradino, con le mani mi aggrappa al corrimano e con un movimento ad elastico procedo volando di tre quattro gradini alla volta. Ci sono dei neri radunati vicino ad un chiosco cercano di fermarmi con complimenti e io senza fermarmi rispondo "secondo te una che fa le scale così ha tempo di fermarsi a parlare con te?" salgo di livello in livello fino ad uscire all'esterno, dove c'è il dispenser, evito un gruppetto di persone, vedo i nostri cibi che nel frattempo sono caduti fuori, mi domando per un attimo chi aveva preso che cosa poi decido e prendo tutto. Rifaccio la scala alla stessa maniera ma scendendo arrivo appena in tempo per salire sul treno. Le porte si chiudono dietro di me.
martedì 6 novembre 2012
The Blue Fly - Il Tempo della Mosca
Ieri sera, mentre preparavo la cena, e' entrato in casa un moscone. All'inizio credevo fosse una cimice, tanto era il rumore che faceva e tanto era grosso. Poi si e' appoggiato nel cerchio di luce della lampada sul mobile, spostavo la lampada e il moscone si spostava per rimanere nel cerchio caldo.
Era a suo modo bello...la parte finale del corpo rigata come un piccolo bombo. Come fosse fatta di velluto nero e blu.
Se ne stava li, tremante di freddo al calore della lampada. Ho avuto pena di questo insetto fuori tempo. Le mosche sono creature di luce, in estate per farle uscire di casa e' abbastanza creare il buio e lasciare uno spiraglio di sole che entri di taglio dalle persiane. In pochi minuti escono da li seguendo il raggio...
Ma siamo in autunno, la sera diventa scuro presto. Ho aperto la finestra e spento tutto in casa, per dare una possibilita' di fuga. Faccio sempre cosi.
<<Esiste una teoria secondo cui le mosche vivono su un piano di temporalità diverso dal nostro. Per questo motivo sarebbe difficile seguirle nelle loro evoluzioni o prenderle al volo. Esse ci vedrebbero al rallentatore, anticipando i nostri movimenti.>>
Non se ne e' andato. A volte si incaponiscono scegliendo la morte. Allora mi tocca.
Entro nel tempo della mosca e mi apposto paziente e immobile.
Il colpo arriva senza acrimonia, se non e' il primo e' il secondo che raggiunge il bersaglio.
Il piu' delle volte rimangono tramortite, credo sia l'onda sonora a ridurle cosi', nessun spargimento di sangue, le raccolgo e le butto fuori.
...e se sopravvivono, spero abbiano imparato.
Era a suo modo bello...la parte finale del corpo rigata come un piccolo bombo. Come fosse fatta di velluto nero e blu.
Se ne stava li, tremante di freddo al calore della lampada. Ho avuto pena di questo insetto fuori tempo. Le mosche sono creature di luce, in estate per farle uscire di casa e' abbastanza creare il buio e lasciare uno spiraglio di sole che entri di taglio dalle persiane. In pochi minuti escono da li seguendo il raggio...
Ma siamo in autunno, la sera diventa scuro presto. Ho aperto la finestra e spento tutto in casa, per dare una possibilita' di fuga. Faccio sempre cosi.
<<Esiste una teoria secondo cui le mosche vivono su un piano di temporalità diverso dal nostro. Per questo motivo sarebbe difficile seguirle nelle loro evoluzioni o prenderle al volo. Esse ci vedrebbero al rallentatore, anticipando i nostri movimenti.>>
Non se ne e' andato. A volte si incaponiscono scegliendo la morte. Allora mi tocca.
Entro nel tempo della mosca e mi apposto paziente e immobile.
Il colpo arriva senza acrimonia, se non e' il primo e' il secondo che raggiunge il bersaglio.
Il piu' delle volte rimangono tramortite, credo sia l'onda sonora a ridurle cosi', nessun spargimento di sangue, le raccolgo e le butto fuori.
...e se sopravvivono, spero abbiano imparato.
posted from Bloggeroid
Iscriviti a:
Post (Atom)