mercoledì 25 febbraio 2015

Narcotic Venus - Nasomatto

Chi si aspetta la opulenta magnificenza della tuberosa, non la troverà qui.
Narcotic Venus è una tuberosa sottile e fresca, un bocciolino di tuberosa, non ancora schiuso, verde tenero e rosa pallido.
Rimane così, sospesa nell'aria a tre centimetri dalla pelle, timida e discreta. Con il calore la trasformo, burrosa e dolce e diventa un biscottino fatto di petali, ordinatamente impilati.
Non mettevo questo profumo da quasi due anni, legato il ricordo ad una persona che non vedo più.
Avevo il timore di riannusarlo, che mi ferisse e portasse a galla ricordi belli ma dolorosi.
Ci è voluta una catarsi per esorcizzarlo.
Per me, che adoro lo stordimento della tuberosa in fiore, la carne del giglio e la luminanza del gelsomino, questo profumo è troppo sommesso.
Meglio così.

Narcotic Venus (Nasomatto) - 2000 - Floreale (Alessandro Gualtieri)
Tuberosa, Gelsomino, Giglio, Spezie



lunedì 23 febbraio 2015

Encre Noire - Lalique

Senza note volatili, Encre Noire è tutto corpo, fin dall'inizio si mostra come è, e così rimane per tutto il tempo, tanto, vicino alla pelle, aleggia trasparente. Sa di corteccia e di legno, di fumo e di cuoio, di sella di cavallo.
Il vetiver è cristallino, non c'è traccia delle asperità delle radici, è solo morbidezza asciutta.
E' un profumo cupo, fedele a se stesso. Un profumo per chi ha bisogno di un grande cambiamento.
Per chi deve lavorare su se stesso. Senza distrazioni, diretti allo scopo.



Encre Noire (Lalique) - 2006 - Legnoso Aromatico (Nathalie Lorson)
Legno di Cipresso, Vetiver Bourbon, Vetiver di Haiti, Muschio, Cashmeran







giovedì 19 febbraio 2015

Oyédo - Diptyque


Hiroshige Utagawa

Agrumi caldi, una nota edibile amara e densa e spugnosa, che ancora al terreno, profumo di albedo di pompelmo e kumquat tutto intero, buccia semi polpa succo, menta, acquatica e appena percettibile, come un granello di pepe solitario.
Un legno pregiato ma rarefatto. Legno di rosa forse...o legno di sandalo.
Oyèdo è un profumo tenace, invernale. Come un cristallo illumina e schiarisce la mente. Assorbe il calore della pelle e si scalda. Lo avverti come piccante sulla punta della lingua, è tangibile.
Poi arriva il timo, timo e sassi bianchi. E profumo di foglie di lampone e dei suoi rovi.
Una nota dolce di frutto appiccicoso, il tamarindo.
Chi pensa sia un agrumato fresco ed estivo ne rimarrà stordito. Tenace e radicato, dopo dodici ore è ancora lì.
I dipinti di Utagawa, le cento vedute di Edo, il rito del bagno con gli yuzu, pace e scintillanza.
Come in una città sopra le nuvole.


Oyédo (Diptyque) - 2000 - Agrumato (-)
Lime, Mandarancio, Mandarino, Limone, Pompelmo, Yuzu, Tamarindo, Kumquat, Timo, Menta, Legno di Sandalo, Legno di Cipresso Giapponese, Muschio, Lampone



martedì 10 febbraio 2015

Baiser Volé Essence de Parfum - Cartier





So di carne e di gigli,
occhi come proiettili dentro il cuore,
sto andando alla danza come si va dall'amore.

All'inizio è come infilare la faccia nella corolla di un giglio, profumo d'erba, di petalo vibrante e di polline appiccicoso e rosso. Poi subentra una nota carnosa magnifica, calda e morbida e sensuale, non capisco se è la mia carne o quella del fiore, come se i petali fossero edibili. La vaniglia, nella sua accezione secca aromatica della qualità bourbon, è un tappeto sottostante, attutisce silenziosa.
La nota pungente del giglio è la punta, il corpo, la base. Continuerà per ore, avvolgente, a tratti drammatica, sempre intensa. Sempre.
Il mattino dopo, sul punto della pelle dove si era depositato il profumo non è quasi più avvertibile, ma appena ti sposti, eccolo li, uno sciame di particelle di gigli e luce di cui riesci a percepire la coda solo girandoti.
Ti svuota e ti riempie il cuore.

Baiser Volé Essence de Parfum (Cartier) - 2014 - Floreale (Mathilde Laurent)
Giglio, Vaniglia Bourbon

domenica 1 febbraio 2015

Il Ragno, gli Uccelli e la Casa d'Acqua


Domenica 1 Febbraio 2015 - Ho sognato che vivevo in una casa della famiglia. La mia stanza era con pareti turchesi e un letto a baldacchino di stile coloniale in bambu', la testa rivolta verso il centro della stanza.
Sento nel dormiveglia un rumore strano e mi sveglio. Che si arrampica lentamente sulla colonnina c'è un ragno ghepardato grande come un melone. Arriva alla traversa e comincia a tessere una tela con dei fili pendenti, sembrano fatti di perle. La finestra che da su un giardino è aperta, entrano in sequenza strane razze di uccelli, uno per tipo, e rimangono impigliati nelle parti pendenti. Mentre prima stavo a guardare senza paura il lavoro del ragno, ora scatto fuori dal letto. Gli uccelli sbattono inutilmente le ali per liberarsi, ad ogni sbattere d'ali mi proteggo la testa terrorizzata. Guardo i miei piedi, il pavimento è fatto di prato con fiori bianchi profumati riuniti in una aiuola centrale, ogni volta che la sfioro con i piedi nudi si solleva un profumo indescrivibile e buonissimo. Mi dirigo in bagno e sulla mensola vedo un dentifricio che costa più di 300 euro, è un dentifricio per celiaci, è della ragazza dell'uomo che mi piace, così quando lo bacia non c'è pericolo che lui venga a contatto con il glutine. Mi dirigo in sala da pranzo, intorno all'enorme tavolo in legno scuro c'è un sacco di gente, genitori, fratelli e sorelle, amici. Io sono l'unica a preoccuparmi che dalle pareti della casa sta allargandosi a vista d'occhio una macchia da cui zampilla acqua, controllo la casa, in ogni stanza rivoli d'acqua scendono dal soffitto. Vedo il ragno, per terra, schiacciato da piedi impietosi. Penso che ora, ogni volta che sentirò rumore di sbatter d'ali avro' paura e non voglio. Devo trovare un modo per esorcizzarla. Mi sveglio.