"Ascoltami, io ti darò qualcosa che ti farà scordare i tuoi sogni meschini..."
Così Circe apostrofa Ulisse offrendogli la possibilità di diventare un dio. Come è finita lo si sa.
Ma ciò che importa è che questa maga, per amore, era disposta a donare tutta se stessa e ad elevare l'uomo mortale, al pari di un dio.
Visto che Ulisse ha declinato, l'invito lo accogliamo noi, e indossando questo profumo ci si potrà sentire una dea.
Con la sua partenza evocativa di macchia mediterranea, isola dell'Egeo, estate sulla pelle, setosità e morbidezza di un abito drappeggiato sul corpo dorato dal sole, capelli puliti sciolti sulle spalle, stelle negli occhi, così Circe mantiene la sua promessa.
Dopo poco, gli agrumi zuccherini e l'estate arretrano per lasciare il posto a note di bucce d'arancia candita, vaniglia, pasta di mandorle, bosco.
E' un bosco che si dipana ai bordi di un sentiero ombreggiato, a pochi metri dal mare che si frange sugli scogli. Il sole dardeggiante tra i rami degli alberi, la comunione con la natura.
Come una piccola dea che cammina a piedi nudi, incurante poiché immortale, delle piccolezze degli esseri umani.
Circe (VeraLab) - 2017 - Gourmand Talcato (Cristina Fogazzi per #cinismoliquido)
Agrumi, Vaniglia, Muschio, Arancio Candito
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