Perceive (Avon) - 2000 - Orientale (Christopher Sheldrake)
Pepe Bianco, Fresia Gialla, Garofano, Prugna di Damasco, Pera, Ylang ylang, Sandalo, Muschio, Orchidea Vaniglia, Cedro
Entrambi hanno questa partenza di miele e fiori bianchi, armoniosa e raffinata, in Hamsah il miele è più denso, più presente, e c'è una forte componente di agrumi e di fiori di agrumi che lo rende più forte, più brillante e più tessuto. Gli olii essenziali degli agrumi pizzicano quasi il naso e lo riempiono di frizzante solarità e trasparenza, è un profumo che porta gioia e luce. Mentre il pizzicorio delle note di buccia di agrumi continua a persistere, si va formando una scia sottostante di una bellezza naturale. Un fiore grande, bianco, saponoso, pulito e femminile si schiude piano e inonda le narici. E' bello, di una bellezza cristallina e sfaccettata. Di una bellezza rarefatta e fredda. Di una femminilità tenuta sotto controllo, pulsante e viva sotto l'aspetto elegante e gelido. Hamsah è un profumo di primavera percorso da una brezza ancora fredda, mi ricorda la bellezza di Grace Kelly nei film di Hitchcock, composta, sfavillante, gelida.
Fiore d'Arancio, Gardenia, Fiori di Mandarino, Rosa, Vetiver, Miele
Vanillary fa parte della linea di profumi creati da Lush. Come tutti i prodotti Lush vengono fatti utilizzando solo ingredienti naturali e solitamente nascono dall'esigenza di tramutare in eau de perfume il profumo dei prodotti per la cura e l'igiene del corpo più amati dai clienti, prodotti che perseguono l'obbiettivo di essere naturali, freschi, senza conservanti e possibilmente adatti ad una clientela attenta all'ambiente, spesso vegetariana, anche vegana. Il problema e la meraviglia dei profumi fatti con gli oli essenziali e le assolute naturali è però di difficile risoluzione, soprattutto se si vuole produrre su larga scala: non si riesce a garantire una continuità e un risultato omogeneo nel tempo, non sono mai uguali, perché gli oli essenziali estratti dai fiori e dalle altre parti delle piante risente tantissimo di come è andato il raccolto sotto il profilo meteoreologico e non solo. I profumi creati con le essenze naturali, sono più instabili, collaborano molto più strettamente con la pelle, a volte hanno un sentore oleoso alimentare a volte di carne o animale, sono strani. I profumi di Lush non possono essere comprati alla cieca, fidandosi delle recensioni o di come li abbiamo sentiti su qualcuno. Vanno provati sulla propria pelle. O se si procede al blind buy bisogna essere preparati al fatto che non siano profumi addomesticati.
Ho acquistato Vanillary alla cieca. Appena spruzzato ha un sentore di fiore delicato, molto apprezzabile ma dopo circa dieci minuti il fiore si delinea meglio e sulla mia pelle compare l'odore dei fiori della photinia. La Photinia è un cespuglio utilizzato spesso nei giardini, a ridosso delle recinzioni, perché è mascherante e molto coreografica con la sua variazione di colore del fogliame che passa dal verde fino al porpora. A primavera fiorisce e i suoi fiori bianchi hanno un profumo molto intenso, dolciastro, che attira gli scarabei. Nel giardino dei miei c'era questo cespuglio di photinia fiorita che brillava al sole per i riflessi metallizzati di una decina di scarabei che si erano andati a posare sui fiori appiccicosi. Il profumo dei fiori di photinia e di conseguenza il viraggio di Vanillary su di me in questi primi 40 minuti è dolciastro, carneo, indolico, appiccicoso appunto e non mi piace. Lo trovo quasi insopportabile. Dopo questa oretta che mi ha messo a dura prova, inizia ad aggiungersi un sentore di mandorla che legandosi al profumo di photinia, fa assomigliare Vanillary ad una crema corpo profumata di quelle che si trovano spesso in erboristeria. Dopo un'altra ora così, finalmente la photinia se ne va, e la mandorla diventa amara e poi assume un sentore di noce macadamia, vaniglia e gelsomino, e lì rimane, nonostante la doccia, come uno skin scent intenso, fino al giorno dopo.
Tempo fa, chiacchierando con la proprietaria della Farmacia Corti di Giussano, si esplorava il campo delle layerizzazioni e ricordo mi disse che trovava piacevole alleggerire a volte i profumi molto carichi di vaniglia, abbinandoli a profumi agrumati. Soprattutto con quelli contenenti le note del limone.
Nel tentativo di neutralizzare la nota di photinia ed utilizzare Vanillary senza aspettare che diventi uno skin scent dopo ore di tortura olfattiva, ho fatto l'esperimento, memore del consiglio.
Normalmente quando faccio le layerizzazioni non stratifico ma vaporizzo prima un profumo e poi l'altro da lontano. A volte invece profumo un lato del corpo con uno profumo e l'altro lato del corpo con l'altro profumo, come per creare una dualità maschio/femmina e stupirmi (e stupire) ad ogni gesto che compio, proveniente da un lato o dall'altro. In questo caso invece ho deciso per la stratificazione umida, che consiste nello spruzzare uno sopra l'altro, quando il primo profumo è ancora umido, in rapidissima sequenza, con l'obbiettivo di mescolare i liquidi per crearne un altro sulla pelle. Normalmente non mi piace utilizzare questa tecnica, poiché ritengo che snaturi il profumo. E' cosa ben diversa vaporizzare una nuvola di profumo che si deposita sui vestiti, seguita da un'altra nuvola di un profumo differente, come fosse un nuovo giorno, perché i profumi rimangono integri in se stessi e l'amalgama che ne risulta è naturale e a volte è possibile capire le note olfattive di uno e dell'altro distinte ma che contribuiscono insieme a creare un'aurea profumata personale.
Un'altra tecnica di stratificazione è quella per intensificare. L'intensificazione per stratificazione si utilizza per rendere più durevoli e consistenti i profumi leggeri ed evanescenti, ripetendo la spruzzata dello stesso profumo, una seconda e a volte anche una terza volta, sullo stesso punto della pelle, dopo che il profumo si è asciugato, quindi circa 5 minuti dopo, nel tentativo di fissare sulla pelle il profumo con il profumo stesso.
E' lo stesso concetto dell'utilizzo di docciaschiuma, olio corpo, crema corpo, body mist e infine profumo appartenenti alla stessa linea del profumo e molto in voga qualche decennio fa. Le molecole si legano tra loro e ancorano il profumo più efficacemente alla pelle.
In qualche modo assomiglia al procedimento che prevede l'utilizzo dell'olio profumato sopra il quale spruzzare il profumo, facendo attenzione ad utilizzare un olio corpo profumato la cui profumazione svanisce dopo poco, e non i profumi in olio di tipo arabo, chiamati anche Attar, che invece hanno molta persistenza. Una pelle ben nutrita, idratata e leggermente ammorbidita da creme e olii sarà più ricettiva e tendenzialmente tratterrà meglio il profumo, rispetto ad una pelle secca e disidratata.
Vi è mai capitato di lavare le mani alla sera, o andare in piscina, e a contatto con l'acqua risentire magicamente il profumo messo al mattino e che sembrava sparito da ore?
Tornando al mio esperimento ho quindi provato a mischiare Vanillary con Cedrat di Roger et Gallet, ed è risultato un ottimo profumo fresco dove però Cedrat ha prevalso, trasformandolo in un agrumato persistente. Dell'odore di photinia nessuna traccia, ma purtroppo anche della vaniglia e del gelsomino.
Con quei 30 ml di Vanillary ho la possibilità procedere a parecchi esperimenti, magari per svecchiare qualche profumo troppo da pelliccia, o rendere più femminile qualche profumo maschile con troppo sentore di oud. Di fatto è stata una lezione che mi ha insegnato a non acquistare più un profumo senza prima averlo annusato e sentito sulla mia pelle. A volte ci vogliamo convincere, innamorati delle belle parole di chi ne ha scritto, perché si ha bisogno di qualcosa di nuovo, di diverso o che ci faccia sentire parte di una passione comune con gli altri, non tenendo conto che l'olfatto è più forte della mente, e se il nostro naso rifiuta un profumo, non varranno milioni di parole, immagini, suggestioni a farcelo piacere.
L'olfatto è il senso più primitivo, collegato al sistema limbico e a quella parte dei cervello viscerale o primordiale che tra le altre cose è deputata alla autoconservazione. La capacità di avvisarci tramite l'olfatto che ciò che stiamo mangiando o annusando potrebbe essere potenzialmente pericoloso è ciò che ci conserva in vita, e traslando questa capacità nel campo della metafisica, un odore non gradito non ci può fare bene. Spesso questa semplice metodica discriminativa viene applicata anche nella scelta degli oli essenziali nell'aromaterapia. Come scrematura iniziale per individuare tra i vari rimedi quello che, in quel momento della nostra vita, può essere usato per risolvere il problema, si fa annusare al paziente i rimedi preposti alla cura del problema, scartando subito quelli che all'olfatto, risultano repellenti o fastidiosi per il paziente. Perché non "in linea" con la persona, così allora perché ostinarci a voler usare un profumo che non ci convince del tutto o che ha delle parti che non ci piacciono? Sarebbe come ignorare un segnale che il cervello ci sta mandando, un segnale preposto a mantenerci in vita, nel nostro miglior stato possibile in quel momento.
P.S. siamo a maggio e ho riprovato alcune layerizzazioni tra cui Vanillary e Shaghaf Oud Aswad di Swiss Arabian, il risultato è stato quello di rendere lo Shaghaf meno da signora d'altri tempi e nello stesso tempo abbattere la nota iniziale di Vanillary che mi disturba. Molto bene!
Vanillary (Lush) - - Orientale (Mark Constantine, Simon Constantine)
Assoluta di Vaniglia, Assoluta di Gelsomino, Assoluta di Fava Tonka, Legno di Sandalo, Caramello bruciato
Sono stata omaggiata del sample di Gold Flowers quando sono andata in visita al negozio di Montale a Milano, dove un commesso gentilissimo e disponibile mi ha permesso di annusare tutte le profumazioni di cui avevo solo letto e che mi attraevano. Le mie curiosità spaziavano tra gelsomino, tuberosa e fiori d'arancio, vaniglie e cioccolati, e amarene di Mancera. Alla fine ho optato per Wild Cherry di Mancera, mi sono innamorata perdutamente di Choco Violette di cui il commesso mi ha preparato una travel size, e tra i tanti campioncini perfettamente aderenti ai miei gusti c'era anche Gold Flowers che non avevo annusato. L'ho provato a casa, e immediatamente sono stata presa e riportata nel passato. Il ricordo di un profumo degli anni 80 o 90, complesso come si usava allora, fiorito e opulento, raffinato, elegante. Per tutto il giorno continuo ad annusarmi l'interno del polso dove l'ho spruzzato, è una meraviglia. Incarna l'idea dei profumi fioriti degli anni '80, come Giò di Giorgio Armani, Valentino il primo profumo di Valentino, che avevo e adoravo, tutti profumi che ormai non esistono più. Profumi che richiedevano sicurezza di sé per portarli e non farsi portare in giro da loro. Stupendi, da scia, persistenti, ammantanti.
Come i profumi a cui faccio riferimento, Gold Flowers è un bouquet di fiori e spezie in cui è percepibile una tuberosa caldissima e speziata, il fuoco aromatico dei chiodi di garofano (che amo molto), e un tappeto legnoso morbido e caldo. Mentre le tuberose che andavo curiosando non mi avevano fatto cadere del tutto nel loro incanto, Gold Flowers è invece magico. Perfetto per quando ci si vuole sentire estremamente femminile, segretamente sexy e sensuale, potente e istintiva come quando si indossa biancheria di seta sotto una pelliccia. Erano gli anni '80 baby!
In questo tripudio di sensualità raffinata non bisogna pensare però ai classici femminiloni orientali caldi di spezie ma anche di essenze animali. Nessun animale qui, la profondità e l'ancoraggio dei fiori è delegata ai legni secchi e caldi, e morbidi e caldi, in una combinazione perfetta che tiene legata la tuberosa e le spezie, brucianti, piccanti, in una combinazione destinata a durare ore sulla pelle.