mercoledì 15 dicembre 2021

Goddess - Lush Gorilla Perfume

 


Stare dietro ai mutamenti di etichetta dei profumi di Lush è un lavoro a se stante. Inizialmente messi sotto la linea Gorilla Perfume, poi passati al semplice nome del marchio, poi inseriti nella linea The Perfume Library, cambi di flaconi, di etichette, di formati. Discontinuazioni senza un criterio capibile, vabbé... a parte la frustrazione di non trovare più il profumo che ti era piaciuto tanto, da un giorno all'altro, senza avvisi, la profumeria di Lush si distingue per l'uso di materie prime naturali e per un gusto molto particolare che deve scoraggiare l'acquisto al buio. Spesso i profumi nascono dal successo di una ballistica o di un altro prodotto cosmetico Lush e così è successo per Goddess.

Goddess nasce come ballistica, viola, che portava relax e meditazione. Il profumo è molto borderline, anche se non ti piace ha qualcosa di attraente, anche se ti piace ha qualcosa di respingente.

Iniziamo a dire che è un profumo fortemente balsamico, ma non balsamico da conifere, è un balsamico in senso più largo, quando il balsamico era proveniente da antiche aree del bacino del Mediterraneo fino a spingersi nelle terre più a sud e più a est. Gli oli essenziali usati da Lush nei suoi profumi contribuiscono moltissimo a questa prima impressione che in Goddess richiama l'immagine di antiche rovine di un tempio, arbusti secchi per l'aria calda e la terra riarsa, quel profumo di terra rossa, di argilla, di erba secca che circonda i siti archeologici sulle isole della Grecia.

Eppure sotto, sotto questa impressione di terra secca, il connubio di gelsomino, osmanto e rosa si percepisce come una composta di petali di fiori. E sotto la composta c'è una struttura in legno, un oud secco ma soprattutto il legno di sandalo, che aromatico e morbido, tiene a bada l'asperità del legno di Oud, tenendone solo la parte balsamica. L'aria balsamica di una foresta millenaria e antica, con alberi e resine diventate di pietra. 

Quando indosso Goddess, so di portare un profumo che può lasciare interdetti e non piacere fino in fondo, ma questa d'altronde è una delle peculiarità degli dei.

Goddess (Lush Gorilla Perfume) - 2019 - Floreale Legnoso (Simon Constantine)
Assoluta di Gelsomino, Assoluta di Osmanto Odoroso, Olio essenziale di Rosa Damascena, Olio essenziale di Oud - Aquilaria Agallocha, Olio essenziale di Sandalo





mercoledì 10 novembre 2021

Charlie - Revlon

 


Un profumo che ha rivoluzionato la società. 

Intanto una premessa , Charlie e Charlie Blue sono lo stesso profumo, nel 1973, quando è uscito, si chiamava solo Charlie, me ne portò una boccetta mio papà dall'America e rappresentò una rivoluzione nel mondo dei profumi, per il suo intento di donare potenza e confidenza in se stesse alle donne, emancipandole. Nella pubblicità comparivano modelle attrici, note all'epoca, che sorridevano, indossavano pantaloni, guidavano macchine, ed emanavano modernità e sicurezza in se stesse. 

Nel tempo, dopo i numerosi Charlie Red, Silver, Gold etc. Revlon ha rinominato il primo Charlie originale in Charlie Blue, per distinguerlo dagli altri colori. Seppur ovviamente riformulato e un po' il fantasma di se stesso Charlie Blue ha lo stesso DNA di Charlie prima uscita. 

Ne ho comprato recentemente una boccetta e appena spruzzato, sono stata riportata indietro nel tempo. La complessità delle fragranze dell'epoca, un piccolo gioiellino di fiori, muschi, legni, terra bagnata e aldeidi che nonostante la concentrazione in eau de toilette ne bastavano due spruzzi per creare una scia che durava ore. Una fantastica ed economica macchina del tempo per tornare negli anni '70.

Ricordo che la boccetta arrivata dagli States era una edizione limitata, completamente a specchio, contenuta in un sacchettino di velluto blu. Spesso mio papà mi portava, di ritorno dai suoi viaggi all'estero, un profumo. Erano profumi chypre, da donna, ma io li adoravo e mettevo anche se piccola, a volte è solo l'attitudine che fa portare un profumo invece che farsi portare da lui.

La versione attuale vira un po' troppo sull'unisex, mancano i fiori bianchi che nella versione vintage rimanevano sempre presenti. Nonostante sia una eau de toilette ha la persistenza che avevano i profumi all'epoca quando non c'era bisogno di comprare l'eau de parfum o l'extrait de parfum per (sperare) di avere intensità e persistenza. Charlie, con un paio di spruzzi, si fa le sue due belle ore di presenza statuaria e poi se ne fa altre 6/8 come skin scent molto percepibile. 

Mi piace pensare che indossandolo si possa rivivere quel periodo d'oro per le donne, dove il sapore della conquista dei diritti pari a quelli degli uomini era un sapore da gustare con forte presenza, una bella risata e caparbietà audace.

Charlie (Revlon) - 1973 - Floreale Aldeidato (Francis Camail)
Aldeidi, Boccioli di Limone, Giacinto, Estragon, Pesca, Rosa, Radice di Iris, Galbano, Gelsomino, Gardenia, Mughetto, Geranio, Coriandolo, Giglio Bianco, Garofano, Chiodi di Garofano, Ciclamino, Violetta, Legno di Cedro, Muschio di Quercia, Sandalo, Vetiver, Muschio, Vaniglia



mercoledì 13 ottobre 2021

Terracotta Le Parfum - Guerlain

 


Terracotta Le Parfum è un profumo nato in edizione limitata per celebrare i 30 anni della linea cosmetica bronzage denominata "Terracotta" di Guerlain. Prima di lui c'erano stati nel 1999 Voile d'été e nel 2009 Eau Sous le Vent, ma al contrario di questi Terracotta ha avuto un destino diverso, da edizione limitata, a grande richiesta, è diventato un articolo continuativo. E a ben ragione! Poiché Terracotta è, come dice il suo creatore Thierry Wasser "la seduzione del sole catturata in una bottiglia".

Solitamente non amo i profumi al Tiaré o meglio al Monoi, che è il prodotto dell'unione dei petali dei fiori di Gardenia Taitensis detta anche Tiaré, originaria della Polinesia, fatti macerare in olio di cocco. L'olio profumato che se ne ricava è stato usato per secoli dalle donne polinesiane per la cura del corpo e dei bellissimi e lunghi capelli setosi. Il vero Monoi ha un profumo celestiale ma ormai è stato soppiantato, soprattutto nei profumi, da una nota Monoi o Tiaré che non amo. I profumi che la contengono richiamano l'estate, il profumo delle creme solari, un che di immaginario esotico tropicale; ma Terracotta non è solo un profumo che richiama l'estate, la spiaggia, il profumo delle creme solari, ne tantomeno i fiori tropicali, Terracotta è davvero il sole.

In estate si differenzia dagli altri profumi di questa famiglia olfattiva per la sua finezza floreale delicata ma persistente che ti accompagna con piccoli sbuffi ad ogni movimento. Ma è messo in inverno che da il meglio di sé, la dove gli altri sono un po' fuori luogo, Terracotta ha il potere di confortare con la sua partenza succosa di agrumi mediterranei, senza asprezze, come una spremuta di arance dolcissime e di fiori mossi da una brezza leggera. L'esoticità del Tiaré è controbilanciata dai fiori d'arancio, dal gelsomino che rendono Terracotta un profumo affascinante e sottile, un sussurro d'estate che riesce ad insinuarsi ancora nelle prime giornate ottobrine. 

Quando lo indosso è come un manto di luce che mi fa sentire protetta e misteriosa, come una piccola dea ormai dimenticata dagli esseri umani ma che non ha smesso di esistere e che si manifesta improvvisamente in un raggio di sole.




Terracotta Le Parfum (Guerlain) - 2014 - Floreale (Thierry Wasser)
Tiaré, Cocco, Bergamotto, Gelsomino, Ylang ylang, Fiori d'Arancio, Vaniglia, Muschio

giovedì 9 settembre 2021

Alamut - Lorenzo Villoresi

 


Alamut è quello che io definisco il profumo della maestra di danza classica. Mi spiego meglio, da piccola facevo danza classica dalle sorelle Piera e Armida Carosio, il primo anno, appena piccole pulcine venivamo seguite da Piera, che era severa ma con un atteggiamento e una apparenza materni; dal secondo anno si veniva divise e c'era chi veniva assegnata ad Armida, lo spauracchio di tutte. Armida, già dal nome e dalla presenza altera incuteva timore, capelli tagliati corti con la frangia ramati, un gusto nel vestire da animo dark, lunghi stivali di pelle nera, e al collo una collana d'oro con un occhio di ibis nero e oro. Non concedeva scampo ed era molto esigente, le bastava lo sguardo. Avvicinandosi per correggere potevo sentire il suo profumo, non so cosa fosse, avrebbe potuto essere il N.5 di Chanel, note aldeidate, fiori, quel quid di talcato di pelle tiepida di neonato o di donna che l'ambra solitamente conferisce. Ma quando annuso il n.5 di Chanel non mi richiama alla memoria Armida, quindi doveva essere qualcosa che fosse di quella famiglia olfattiva ma non quello. In passato ho incontrato So di Carrement Belle che mi ha fatto lo stesso effetto e ora Alamut. 

Alamut porta il nome di una antica fortezza inespugnabile dell'antica Persia. Costruita nell'840 e posta su una montagna a duemila metri sul Mar Caspio, era raggiungibile solo da una via e custodiva all'interno giardini silenziosi, biblioteche, e laboratori dove ogni intellettuale era libero di dissertare di filosofia, teologia e di scienza. Nel 1090 fu invasa da quelli che passarono alla storia come Assassini, e dal quale deriva l'aggettivo, che poterono vedere con i loro occhi gli splendidi giardini e biblioteche, fu distrutta nel 1256 da Hulagu Khan, comandante delle truppe mongole, fatto entrare dal reggente Rukn al-din Khorshah senza opporre resistenza poiché da uomo illuminato pensava che Hulagu li potesse risparmiare. Furono sterminati tutti.

Alamut è quindi un sogno, un ideale, un richiamo a quella isola felice di cultura e mischiamento che doveva essere vivere nella fortezza prima della sua distruzione. E' complesso, armonico, antico e moderno, racconta un viaggio nella storia e nelle terre di popoli dalla cultura millenaria.

L'ambra è prima tagliente ed elettrica poi si ammorbidisce e diventa talcata, in questo suo viaggio di trasformazione la accompagnano un tappeto di legni caldi e petali di fiori morbidi e carnosi, fumigazioni di incensi orientali, un cuoio lavorato finemente che ha perso ogni nota animalica, la rosa che diventa setosa e tiepida sulla pelle profumata. Tutto parla di quella sensualità che scaturisce dal connubio di mente e di tatto.



Alamut (Lorenzo Villoresi) - 2006 - Orientale Legnoso (Lorenzo Villoresi)
Rosa, Legno di Rosa, Palissandro Brasiliano, Osmanto, Fiori Esotici, Gelsomino, Labdano Francese, Ylang Ylang, Tuberosa, Fiore d'Arancio, Narciso, Ambra, Legno di Sandalo, Note Cipriate, Note Talcate, Muschio, Benzoino, Cuoio, Patchouli, Amyris

mercoledì 14 luglio 2021

Sun - Jil Sander

 


Non avevo mai sentito Sun, è stato un acquisto alla cieca, fidandomi solo dei pareri di chi l'aveva provato. E come avevano predetto, il primo impatto è stato strano, leggermente canforato (il che non mi dispiace, io adoro l'odore della canfora) ma nello stesso tempo mi ha ricordato vagamente una persona che non voglio ricordare. Sono passata oltre al primo impatto e ho rispruzzato anche sui vestiti, e li diventa un profumo di pulito senza sapere di muschi bianchi o con l'accezione classica dei profumi di pulito. Poi scompare. come se non ci fosse più. Fa la sua ricomparsa mezz'oretta dopo e li diventa un gioiellino, nella sua discrezione rimane aderente ai vestiti e ai capelli e sussurra un olezzo di pulizia e crema, di cura e benessere. Sa di sole caldo e di pelle pulita e setosa, morbidamente nutrita. Bello!


Sun (Jil Sander) - 1989 - Ambrato Floreale (Pierre Bourdon)
Note Fruttate, Fiore d'Arancio Africano, Legno di Palissandro, Limone di Amalfi, Ribes Nero, Bergamotto, Ylang Ylang, Eliotropio, Garofano, Rizoma di Iris, Mughetto, Rosa, Vaniglia, Benzoino, Ambra, Fava Tonka, Sandalo, Muschio, Storace, Foglia di Tabacco, Patchouli

mercoledì 9 giugno 2021

Eilish - Billie Eilish

 


La cantante Billie Eilish, nota per le sue creazioni in campo musicale che si discostano dalla produzione di massa per il suo stile molto personale di cantare, di scrivere musica e parole e di presentarsi con una estetica non comune, si è cimentata nel campo dei profumi. E come ci si poteva aspettare da lei ha voluto non solo mettere la firma ma supervisionare da vicino tutti gli aspetti della creazione. Nasce così il primo profumo Eilish, contenuto in un mezzobusto dorato che ricorda alcune sculture moderne.

Il profumo parte aereo, quasi mentolato, che per un profumo con note di partenza di zucchero è una scelta intelligente, la parte zuccherina è mitigata e anche la parte dei frutti rossi che normalmente io non apprezzo. Dopo pochi minuti subentra una bella vaniglia dignitosa, leggermente budinosa all'inizio ma che con il passare delle ore muta e diventa rotonda, un po' bourbon e che rimane come un piccolo tatuaggio fino al giorno dopo sui capelli e sugli abiti.

E' una vaniglia rotonda secca che fa quel bell'effetto che fanno alcune vaniglie: sollevi i capelli e ti arriva morbida, con il suo profumo di bacca di vaniglia che avvolge e poi rientra. Come un sospiro, un alito di vento caldo.

Tutto qui, ma a volte le cose semplici sono le più belle.

Eilish (Billie Eilish) - 2021 - Ambrato Vanigliato (Steve DeMercado)
Zucchero, Bacche Rosse, Mandarino, Vaniglia, Cacao, Note Speziate, Rosa, Fava Tonka, Ambra, Muschio, Note Legnose

mercoledì 12 maggio 2021

Insolence - Guerlain

 



Una volta esisteva Insolence di Guerlain, un profumo strano, a tratti disturbante per quanto fosse inusuale, che rivoluzionava il concetto di piramide olfattiva con note di testa di cuore e di fondo in successione per scardinare i ruoli e proporre un profumo "circolare" senza piramide, le cui note ritornavano dopo essere scomparse in un ciclo infinito. Un profumo come quelli che si trovavano una volta, con densità, corpo e persistenza. Una volta. 

Una volta Insolence aveva una bottiglia bellissima, con semisfere violette sovrapposte sbilenche che ben rappresentavano il concetto che stava dietro il progetto "circolare" di questo profumo. Una volta.

Poi Insolence è diventato mansueto, tanto da non aver più senso portare quel nome, in una bottiglia quasi anonima, appannata, la bottiglia "les abeilles" destinata alle Acqua Allegoria, che gli ha aggiunto (insieme alla riformulazione) cento anni e tolto potenza e nervo. 

Io me lo ricordo quando era uscito, era una meraviglia, potente e giustappunto insolente. 

Negli anni successivi hanno in parte rimediato rivestendolo con la bottiglia dal tappo a pagoda, ma di quel liquido violetto, intenso e che non guardava in faccia a nessuno non è rimasto che un fantasma pallido e rosato.

Insolence si apre già floreale, con una violetta rosea che rimarrà presente per tutta la durata del profumo, in concerto sottostante gli altri fiori, il muschio pulito e talcato che lo rendono un profumo da indossare anche la sera prima di andare a dormire. Io adoro la nota di violetta, che sembra timida ma è caparbia e voluttuosa in un modo tutto suo. Se non fosse che la violetta di Insolence, da spavalda e indomita che era si è trasformata in una nota romantica (per non dire agée) e malinconica. Il che ne permette l'uso solo quando si è molto up up di umore ed è quindi da evitare, secondo me, nei periodi tristanzuoli che ogni tanto capitano nella vita di chiunque.


Insolence (Guerlain) - 2006 - Floreale Fruttato (Maurice Roucel, Sylvaine Delacourte)
Lampone, Bacche Rosse, Bergamotto, Limone, Violetta, Rosa, Fiori d'Arancio, Iris, Fava Tonka, Resine, Sandalo, Muschio, Note Legnose, Note Talcate



mercoledì 7 aprile 2021

Nivea - Nivea

 



Chi non conosce la crema Nivea? I miei primi ricordi sono legati al barattolo in alluminio blu classico della Nivea Creme che da bambina vedevo dappertutto. Molto densa, si scioglieva con il calore del corpo e in estate, messa sopra la crema con la protezione solare, donava un effetto specchio cattura abbronzatura, mantenendo la pelle super morbida anche in presenza di vento.

Il profumo della crema Nivea, così iconico e riconoscibile tra mille, così radicato nei ricordi di tutti come se facesse parte del DNA è un profumo di pulito, floreale, talcato. E identico al profumo della crema Nivea ma più spiccato e persistente. Creato appositamente per chi ama il suo profumo, perfetto per essere messo prima di andare a dormire, è una vera coccola. Messo subito dopo la doccia crea un'aurea di freschezza, pulizia e cura che può fare da base ad un profumo più strutturato ma può anche essere lasciato così, per sentirsi candidi, nivei appunto.

Questa eau de toilette porta le sfaccettature del profumo della crema ad una altezza più percepibile, senza essere invadente, è più pungente e floreale all'inizio, un mix di petali di fiori freschi tra cui spicca la rosa senza essere profumo di rosa e olio essenziale di agrume senza essere un profumo agrumato.

Si stabilizza su un carezzevole sentore di pelle pulita talcata nella parte finale, che comunque arriva dopo qualche ora di persistenza. Spruzzato sul tessuto della camicia da notte o dei vestiti rimane presente fino al giorno dopo e oltre, donando una sensazione di ordine e pulizia.

Nivea (Nivea) - 2015 - Floreale Talcato (Isabelle Abram)

Lavanda, Bergamotto, Mandarino, Fresia, Mughetto, Ylang ylang, Rosa, Note Talcate, Sandalo

mercoledì 10 marzo 2021

Roberto Cavalli - Roberto Cavalli

 


Un profumo ispirato alle stampe maggiormente utilizzate dallo stilista, l'omonimo profumo in particolare è un omaggio alla stampa animalier che nello stile di Roberto Cavalli è audace ma sempre di eccellente raffinatezza nella scelta dei tessuti e negli accostamenti. Tre note caratterizzano questo profumo, la partenza di pepe rosa, pungente ma anche fragrante, che lascia quasi subito spazio all'opulenza meravigliosa dei fiori d'arancio, in una nota saponosa, cremosa, dolce e amara che avvolge la pelle e si sviluppa in un vortice che avviluppa tutta la persona con un aurea luminosa. Dopo un po' arriva la triade morbidissima della coda di vaniglia, benzoino e fava tonka, che scaldano e seducono creando assuefazione. Si assestano sulla pelle e sui tessuti e li rimangono come un felino in attesa, un piccolo cuore che batte tra il rumore delle fusa.  

Roberto Cavalli (Roberto Cavalli) - 2012 - Ambrato Floreale (Louise Turner)
Pepe Rosa, Fiore d'Arancio Africano, Vaniglia, Benzoino, Fava Tonka

mercoledì 10 febbraio 2021

Paradise Found - Roberto Cavalli

 

Ispirato nel packaging ai giardini surrealisti di Las Pozas in Messico, opera incompiuta del poeta e mecenate Edward James, Paradise Found di Roberto Cavalli è legato a triplo filo a quel luogo. 

I giardini voluti dal poeta dovevano essere dei novelli Giardini dell'Eden, dove le sculture surrealiste si fondono con la rigogliosa natura in cui sono immersi. Sculture strutture in cemento e ferro con forme di alberi, frutti, piante, animali che si proiettano nel cielo. 

Paradise Found richiama nella forma della bottiglia una fusione dello stile dei capitelli e delle colonne, nel nome il richiamo ad un paradiso perso e poi ritrovato e nelle note olfattive con la partenza delle foglie di palma e tutta la cornucopia dei fiori tropicali e del pepe.

In una pletora di profumi un po' tutti uguali, Paradise Found spicca per il suo guizzo in apertura di freschezza pluviale, bacche rugiadose e gonfie di succo, grandi fiori tropicali dai petali grondanti di acqua delle cascate accanto alle quali crescono. E' un profumo piacevole, che apre il respiro. 

In finale la pepatezza è sempre fresca e succosa, e i legni sono umidi e morbidi.


Paradise Found (Roberto Cavalli) - 2020 - Ambrato Floreale (Emilie Bevierre-Coppermann )

Foglie di Palma, Pepe Rosa, Neroli, Gelsomino, Frangipane, Fiori d'Arancio, Eliotropio, Patchouli, Sandalo





mercoledì 27 gennaio 2021

Gucci Rush - Gucci

E proviamo anche questa icona. Premetto che il packaging a me piace, avrei preferito fosse vetro rosso ma forse non sarebbe potuto essere così lucido opaco come solo la plastica può essere. Bello da toccare perché mai freddo, di un rosso stupefacente come solo alcuni rossetti rossi sono. Packaging disegnato, si dice, da Tom Ford stesso che all'epoca era a capo del reparto creativo di casa Gucci.

Appena spruzzato ha una dolcezza acquatica che lo trasforma facilmente in un profumo del nuovo millennio, la dolcezza non mi disturba ma l'acquaticità si, deve essere, in dose molto morigerata devo ammetterlo, una molecola che ho già trovato e che non mi piace (c'è anche in Coco Mademoiselle dove fortunatamente sparisce subito) e si trova onnipresente in ogni profumo da uomo moderno azzurro o in bottiglia azzurra, in grandissime quantità e che mi repelle, un profumo di acqua carnosa/frutta troppo matura, non so come spiegarlo meglio. Credo sia un calone di nuova generazione, nei profumi azzurri di una volta non c'era.

Dopo un bel po' di minuti l'acquaticità sparisce e rimane la pesca succosa e dolce, e delle erbe piccanti tagliate fresche. Da sotto emerge un patchouli non terroso, aromatico, che ancora il profumo alla pelle, riportandolo alle performance dei profumi anni '90. La parte finale è quella che preferisco. 


Gucci Rush (Gucci) - 1999 - Chypre Fruttato (Michel Almairac)
Pesca, Gardenia Californiana, Petali di Fresia Africana, Coriandolo, Rosa Damascena, Gelsomino, Patchouli, Vaniglia Naturale, Vetiver

giovedì 14 gennaio 2021

Fidji - Guy Laroche



Fin da piccola sono sempre stata attratta dai profumi e dalle immagini con cui venivano presentati.

Ricordo che osservavo la pubblicità di Fidji, ritraeva un isola ripresa dall'alto in un mare beige dorato, la ricordo così senza flaconi di profumo, solo la parola Fidji e forse la frase che accompagnava la pubblicità, che essendo in francese era per me bambina non interessante.

La donna è un'isola e Fidji è il suo profumo. 

Fidji parte verde e pungente, e come tutti i profumi delle decadi '70 e '80 le singole note olfattive non solo riconoscibili, isolabili, ma fanno parte tutte di un concerto che è il profumo stesso. Annusare Fidji, che non ho mai usato all'epoca, mi riporta alla memoria Charlie di Revlon, che mi portò dall'America mio papà quando ero tredicenne ma soprattutto Cristalle di Chanel, profumo che invece è stato tra i miei preferiti quando ero adolescente. Fidji non è come Cristalle ma fa parte di quella famiglia allargata dei profumi usati in quell'epoca, che erano raffinati, atemporali, di ampio respiro ma assolutamente complessi. Una adolescente poteva usare profumi strutturati ed entrava subito nel regno delle donne.

Le donne si profumavano da donne, con aromi evocativi misteriosi, non agganciati a nulla di edibile, riconoscibile, miscele, pozioni profumate di pariginità, di alta moda, di raffinatezza, i flaconi erano in cristallo molato, trattenuti da cordoncini di cuoio, da nappe.

Dopo poco assume una spigolosità fatta di aldeidi e fiori speziati, di foulard di seta, di donna.

Fidji (Guy Laroche) - 1966 - Floreale (Josephine Catapano)

Giacinto, Galbano, Iris, Bergamotto, Limone, Tuberosa, Aldeidi, Gelsomino, Ylan ylang, Chiodi di Garofano, Rizoma di Iris, Violetta, Note Speziate, Rosa, Muschio di Quercia, Vetiver, Sandalo, Resine, Muschi, Ambra, Patchouli