E proviamo anche questa icona. Premetto che il packaging a me piace, avrei preferito fosse vetro rosso ma forse non sarebbe potuto essere così lucido opaco come solo la plastica può essere. Bello da toccare perché mai freddo, di un rosso stupefacente come solo alcuni rossetti rossi sono. Packaging disegnato, si dice, da Tom Ford stesso che all'epoca era a capo del reparto creativo di casa Gucci.
Appena spruzzato ha una dolcezza acquatica che lo trasforma facilmente in un profumo del nuovo millennio, la dolcezza non mi disturba ma l'acquaticità si, deve essere, in dose molto morigerata devo ammetterlo, una molecola che ho già trovato e che non mi piace (c'è anche in Coco Mademoiselle dove fortunatamente sparisce subito) e si trova onnipresente in ogni profumo da uomo moderno azzurro o in bottiglia azzurra, in grandissime quantità e che mi repelle, un profumo di acqua carnosa/frutta troppo matura, non so come spiegarlo meglio. Credo sia un calone di nuova generazione, nei profumi azzurri di una volta non c'era.
Dopo un bel po' di minuti l'acquaticità sparisce e rimane la pesca succosa e dolce, e delle erbe piccanti tagliate fresche. Da sotto emerge un patchouli non terroso, aromatico, che ancora il profumo alla pelle, riportandolo alle performance dei profumi anni '90. La parte finale è quella che preferisco.
Gucci Rush (Gucci) - 1999 - Chypre Fruttato (Michel Almairac)
Pesca, Gardenia Californiana, Petali di Fresia Africana, Coriandolo, Rosa Damascena, Gelsomino, Patchouli, Vaniglia Naturale, Vetiver