mercoledì 13 settembre 2023

La Fusione Termonucleare


Martedì 12 Settembre 2023 - Sogno di essere al lavoro, sul bancone della Reception c'è la mia bottiglietta dell'acqua, prima di iniziare a lavorare aggiungo all'acqua da bere delle particelle polverose che daranno il via ad una trasformazione dell'acqua. Mentre sto lavorando, l'acqua è li nell'angolo e mi manda dei messaggi subliminali simili ad un conto alla rovescia, per avvisarmi che tra 10 minuti la reazione sarà avvenuta e sarà troppo tardi per tornare indietro. Incurante dell'avvertimento e un po' per sfida, decido di bere un po' di acqua, e continuo ad ignorare il conto alla rovescia, sarei ancora in tempo per intervenire ma non faccio nulla. Il conto alla rovescia termina e l'acqua, anche quella che ho bevuto, si trasforma e avviene una fusione termonucleare, Sono un po' preoccupata di essere diventata radioattiva ma continuo a berla, sarà quel che sarà. Mi sveglio.

Nella fusione termonucleare le particelle singole di un gas si dissociano negli elementi costitutivi (ioni, elettroni e protoni) si trasformano in una miscela di particelle che fondendosi creano un plasma che dà vita alla creazione di una stella o di un sole. La fusione termonucleare e il plasma che ne deriva è il principale costituente delle stelle e del sole. E' il nucleo.

Per trasformare il nucleo di se stessi, bisogna averne consapevolezza, lavorare in maniera evolutiva portando le istanze nascoste nell'inconscio e nel mare (l'acqua) del mondo emotivo visibili, aggiungere materiale, e non avere paura del cambiamento. Ignorare in maniera un po' spavalda i segnali per tornare allo stato precedente, non avere paura del cambiamento, perché il cambiamento è vita.

Ho fatto questo sogno la notte successiva ad una modifica di assetto relazionale, ma scaturisce anche dal lavoro di analisi iniziato da qualche anno e che sta dando dei frutti in termini di recupero della mia indole naturale e di abbandono dei meccanismi di difesa che si sono aggiunti negli ultimi anni e che mi hanno protetto ma anche resa statica e timorosa del cambiamento. 

Le particelle arrivano da fuori, sono gli aiuti esterni, i gesti gentili, stringere nuove amicizie, approfondire le amicizie reali, tutti quei dettagli che danno alla vita quotidiana il succo essenziale del vivere. Le particelle si aggiungono al nostro mondo emotivo e lo trasformano, creando tante piccole stelle danzanti, un plasma caldo dentro di noi, trasformandoci in un sole luminoso e pulsante. 



mercoledì 14 luglio 2021

Sun - Jil Sander

 


Non avevo mai sentito Sun, è stato un acquisto alla cieca, fidandomi solo dei pareri di chi l'aveva provato. E come avevano predetto, il primo impatto è stato strano, leggermente canforato (il che non mi dispiace, io adoro l'odore della canfora) ma nello stesso tempo mi ha ricordato vagamente una persona che non voglio ricordare. Sono passata oltre al primo impatto e ho rispruzzato anche sui vestiti, e li diventa un profumo di pulito senza sapere di muschi bianchi o con l'accezione classica dei profumi di pulito. Poi scompare. come se non ci fosse più. Fa la sua ricomparsa mezz'oretta dopo e li diventa un gioiellino, nella sua discrezione rimane aderente ai vestiti e ai capelli e sussurra un olezzo di pulizia e crema, di cura e benessere. Sa di sole caldo e di pelle pulita e setosa, morbidamente nutrita. Bello!


Sun (Jil Sander) - 1989 - Ambrato Floreale (Pierre Bourdon)
Note Fruttate, Fiore d'Arancio Africano, Legno di Palissandro, Limone di Amalfi, Ribes Nero, Bergamotto, Ylang Ylang, Eliotropio, Garofano, Rizoma di Iris, Mughetto, Rosa, Vaniglia, Benzoino, Ambra, Fava Tonka, Sandalo, Muschio, Storace, Foglia di Tabacco, Patchouli

mercoledì 9 giugno 2021

Eilish - Billie Eilish

 


La cantante Billie Eilish, nota per le sue creazioni in campo musicale che si discostano dalla produzione di massa per il suo stile molto personale di cantare, di scrivere musica e parole e di presentarsi con una estetica non comune, si è cimentata nel campo dei profumi. E come ci si poteva aspettare da lei ha voluto non solo mettere la firma ma supervisionare da vicino tutti gli aspetti della creazione. Nasce così il primo profumo Eilish, contenuto in un mezzobusto dorato che ricorda alcune sculture moderne.

Il profumo parte aereo, quasi mentolato, che per un profumo con note di partenza di zucchero è una scelta intelligente, la parte zuccherina è mitigata e anche la parte dei frutti rossi che normalmente io non apprezzo. Dopo pochi minuti subentra una bella vaniglia dignitosa, leggermente budinosa all'inizio ma che con il passare delle ore muta e diventa rotonda, un po' bourbon e che rimane come un piccolo tatuaggio fino al giorno dopo sui capelli e sugli abiti.

E' una vaniglia rotonda secca che fa quel bell'effetto che fanno alcune vaniglie: sollevi i capelli e ti arriva morbida, con il suo profumo di bacca di vaniglia che avvolge e poi rientra. Come un sospiro, un alito di vento caldo.

Tutto qui, ma a volte le cose semplici sono le più belle.

Eilish (Billie Eilish) - 2021 - Ambrato Vanigliato (Steve DeMercado)
Zucchero, Bacche Rosse, Mandarino, Vaniglia, Cacao, Note Speziate, Rosa, Fava Tonka, Ambra, Muschio, Note Legnose

mercoledì 12 maggio 2021

Insolence - Guerlain

 



Una volta esisteva Insolence di Guerlain, un profumo strano, a tratti disturbante per quanto fosse inusuale, che rivoluzionava il concetto di piramide olfattiva con note di testa di cuore e di fondo in successione per scardinare i ruoli e proporre un profumo "circolare" senza piramide, le cui note ritornavano dopo essere scomparse in un ciclo infinito. Un profumo come quelli che si trovavano una volta, con densità, corpo e persistenza. Una volta. 

Una volta Insolence aveva una bottiglia bellissima, con semisfere violette sovrapposte sbilenche che ben rappresentavano il concetto che stava dietro il progetto "circolare" di questo profumo. Una volta.

Poi Insolence è diventato mansueto, tanto da non aver più senso portare quel nome, in una bottiglia quasi anonima, appannata, la bottiglia "les abeilles" destinata alle Acqua Allegoria, che gli ha aggiunto (insieme alla riformulazione) cento anni e tolto potenza e nervo. 

Io me lo ricordo quando era uscito, era una meraviglia, potente e giustappunto insolente. 

Negli anni successivi hanno in parte rimediato rivestendolo con la bottiglia dal tappo a pagoda, ma di quel liquido violetto, intenso e che non guardava in faccia a nessuno non è rimasto che un fantasma pallido e rosato.

Insolence si apre già floreale, con una violetta rosea che rimarrà presente per tutta la durata del profumo, in concerto sottostante gli altri fiori, il muschio pulito e talcato che lo rendono un profumo da indossare anche la sera prima di andare a dormire. Io adoro la nota di violetta, che sembra timida ma è caparbia e voluttuosa in un modo tutto suo. Se non fosse che la violetta di Insolence, da spavalda e indomita che era si è trasformata in una nota romantica (per non dire agée) e malinconica. Il che ne permette l'uso solo quando si è molto up up di umore ed è quindi da evitare, secondo me, nei periodi tristanzuoli che ogni tanto capitano nella vita di chiunque.


Insolence (Guerlain) - 2006 - Floreale Fruttato (Maurice Roucel, Sylvaine Delacourte)
Lampone, Bacche Rosse, Bergamotto, Limone, Violetta, Rosa, Fiori d'Arancio, Iris, Fava Tonka, Resine, Sandalo, Muschio, Note Legnose, Note Talcate



mercoledì 7 aprile 2021

Nivea - Nivea

 



Chi non conosce la crema Nivea? I miei primi ricordi sono legati al barattolo in alluminio blu classico della Nivea Creme che da bambina vedevo dappertutto. Molto densa, si scioglieva con il calore del corpo e in estate, messa sopra la crema con la protezione solare, donava un effetto specchio cattura abbronzatura, mantenendo la pelle super morbida anche in presenza di vento.

Il profumo della crema Nivea, così iconico e riconoscibile tra mille, così radicato nei ricordi di tutti come se facesse parte del DNA è un profumo di pulito, floreale, talcato. E identico al profumo della crema Nivea ma più spiccato e persistente. Creato appositamente per chi ama il suo profumo, perfetto per essere messo prima di andare a dormire, è una vera coccola. Messo subito dopo la doccia crea un'aurea di freschezza, pulizia e cura che può fare da base ad un profumo più strutturato ma può anche essere lasciato così, per sentirsi candidi, nivei appunto.

Questa eau de toilette porta le sfaccettature del profumo della crema ad una altezza più percepibile, senza essere invadente, è più pungente e floreale all'inizio, un mix di petali di fiori freschi tra cui spicca la rosa senza essere profumo di rosa e olio essenziale di agrume senza essere un profumo agrumato.

Si stabilizza su un carezzevole sentore di pelle pulita talcata nella parte finale, che comunque arriva dopo qualche ora di persistenza. Spruzzato sul tessuto della camicia da notte o dei vestiti rimane presente fino al giorno dopo e oltre, donando una sensazione di ordine e pulizia.

Nivea (Nivea) - 2015 - Floreale Talcato (Isabelle Abram)

Lavanda, Bergamotto, Mandarino, Fresia, Mughetto, Ylang ylang, Rosa, Note Talcate, Sandalo

mercoledì 10 marzo 2021

Roberto Cavalli - Roberto Cavalli

 


Un profumo ispirato alle stampe maggiormente utilizzate dallo stilista, l'omonimo profumo in particolare è un omaggio alla stampa animalier che nello stile di Roberto Cavalli è audace ma sempre di eccellente raffinatezza nella scelta dei tessuti e negli accostamenti. Tre note caratterizzano questo profumo, la partenza di pepe rosa, pungente ma anche fragrante, che lascia quasi subito spazio all'opulenza meravigliosa dei fiori d'arancio, in una nota saponosa, cremosa, dolce e amara che avvolge la pelle e si sviluppa in un vortice che avviluppa tutta la persona con un aurea luminosa. Dopo un po' arriva la triade morbidissima della coda di vaniglia, benzoino e fava tonka, che scaldano e seducono creando assuefazione. Si assestano sulla pelle e sui tessuti e li rimangono come un felino in attesa, un piccolo cuore che batte tra il rumore delle fusa.  

Roberto Cavalli (Roberto Cavalli) - 2012 - Ambrato Floreale (Louise Turner)
Pepe Rosa, Fiore d'Arancio Africano, Vaniglia, Benzoino, Fava Tonka

mercoledì 10 febbraio 2021

Paradise Found - Roberto Cavalli

 

Ispirato nel packaging ai giardini surrealisti di Las Pozas in Messico, opera incompiuta del poeta e mecenate Edward James, Paradise Found di Roberto Cavalli è legato a triplo filo a quel luogo. 

I giardini voluti dal poeta dovevano essere dei novelli Giardini dell'Eden, dove le sculture surrealiste si fondono con la rigogliosa natura in cui sono immersi. Sculture strutture in cemento e ferro con forme di alberi, frutti, piante, animali che si proiettano nel cielo. 

Paradise Found richiama nella forma della bottiglia una fusione dello stile dei capitelli e delle colonne, nel nome il richiamo ad un paradiso perso e poi ritrovato e nelle note olfattive con la partenza delle foglie di palma e tutta la cornucopia dei fiori tropicali e del pepe.

In una pletora di profumi un po' tutti uguali, Paradise Found spicca per il suo guizzo in apertura di freschezza pluviale, bacche rugiadose e gonfie di succo, grandi fiori tropicali dai petali grondanti di acqua delle cascate accanto alle quali crescono. E' un profumo piacevole, che apre il respiro. 

In finale la pepatezza è sempre fresca e succosa, e i legni sono umidi e morbidi.


Paradise Found (Roberto Cavalli) - 2020 - Ambrato Floreale (Emilie Bevierre-Coppermann )

Foglie di Palma, Pepe Rosa, Neroli, Gelsomino, Frangipane, Fiori d'Arancio, Eliotropio, Patchouli, Sandalo





mercoledì 27 gennaio 2021

Gucci Rush - Gucci

E proviamo anche questa icona. Premetto che il packaging a me piace, avrei preferito fosse vetro rosso ma forse non sarebbe potuto essere così lucido opaco come solo la plastica può essere. Bello da toccare perché mai freddo, di un rosso stupefacente come solo alcuni rossetti rossi sono. Packaging disegnato, si dice, da Tom Ford stesso che all'epoca era a capo del reparto creativo di casa Gucci.

Appena spruzzato ha una dolcezza acquatica che lo trasforma facilmente in un profumo del nuovo millennio, la dolcezza non mi disturba ma l'acquaticità si, deve essere, in dose molto morigerata devo ammetterlo, una molecola che ho già trovato e che non mi piace (c'è anche in Coco Mademoiselle dove fortunatamente sparisce subito) e si trova onnipresente in ogni profumo da uomo moderno azzurro o in bottiglia azzurra, in grandissime quantità e che mi repelle, un profumo di acqua carnosa/frutta troppo matura, non so come spiegarlo meglio. Credo sia un calone di nuova generazione, nei profumi azzurri di una volta non c'era.

Dopo un bel po' di minuti l'acquaticità sparisce e rimane la pesca succosa e dolce, e delle erbe piccanti tagliate fresche. Da sotto emerge un patchouli non terroso, aromatico, che ancora il profumo alla pelle, riportandolo alle performance dei profumi anni '90. La parte finale è quella che preferisco. 


Gucci Rush (Gucci) - 1999 - Chypre Fruttato (Michel Almairac)
Pesca, Gardenia Californiana, Petali di Fresia Africana, Coriandolo, Rosa Damascena, Gelsomino, Patchouli, Vaniglia Naturale, Vetiver

giovedì 14 gennaio 2021

Fidji - Guy Laroche



Fin da piccola sono sempre stata attratta dai profumi e dalle immagini con cui venivano presentati.

Ricordo che osservavo la pubblicità di Fidji, ritraeva un isola ripresa dall'alto in un mare beige dorato, la ricordo così senza flaconi di profumo, solo la parola Fidji e forse la frase che accompagnava la pubblicità, che essendo in francese era per me bambina non interessante.

La donna è un'isola e Fidji è il suo profumo. 

Fidji parte verde e pungente, e come tutti i profumi delle decadi '70 e '80 le singole note olfattive non solo riconoscibili, isolabili, ma fanno parte tutte di un concerto che è il profumo stesso. Annusare Fidji, che non ho mai usato all'epoca, mi riporta alla memoria Charlie di Revlon, che mi portò dall'America mio papà quando ero tredicenne ma soprattutto Cristalle di Chanel, profumo che invece è stato tra i miei preferiti quando ero adolescente. Fidji non è come Cristalle ma fa parte di quella famiglia allargata dei profumi usati in quell'epoca, che erano raffinati, atemporali, di ampio respiro ma assolutamente complessi. Una adolescente poteva usare profumi strutturati ed entrava subito nel regno delle donne.

Le donne si profumavano da donne, con aromi evocativi misteriosi, non agganciati a nulla di edibile, riconoscibile, miscele, pozioni profumate di pariginità, di alta moda, di raffinatezza, i flaconi erano in cristallo molato, trattenuti da cordoncini di cuoio, da nappe.

Dopo poco assume una spigolosità fatta di aldeidi e fiori speziati, di foulard di seta, di donna.

Fidji (Guy Laroche) - 1966 - Floreale (Josephine Catapano)

Giacinto, Galbano, Iris, Bergamotto, Limone, Tuberosa, Aldeidi, Gelsomino, Ylan ylang, Chiodi di Garofano, Rizoma di Iris, Violetta, Note Speziate, Rosa, Muschio di Quercia, Vetiver, Sandalo, Resine, Muschi, Ambra, Patchouli

mercoledì 9 dicembre 2020

Twilight - Lush

Twilight è un profumo introvabile che ora può essere sentito solo nella versione body spray, di tutto rispetto olfattivamente ma che mi infastidisce esteticamente. Il flacone con il quale Lush ha scelto di commercializzare i body spray sono a mio avviso estremamente brutti. 

Basandomi sulla sola descrizione della piramide e alcune recensioni sul loro sito, ho proceduto all'acquisto al buio e mentre per alcuni il risultato è stato uno scontro di sensi, per Twilight è stato amore.

Consigliato come pillow spray per rilassare e far sprofondare in sonni profondi e sereni, Twilight fa il suo dovere, l'incantevole profumo di lavanda concilia l'arrivo di Morfeo e ti ritrovi nelle sue braccia in pochi minuti. La sorpresa arriva al mattino, quando ti risvegli sentendo profumo di biscotti al burro di lavanda, quelli che fanno nella Riviera Ligure tra Imperia e Sanremo nel borgo di Lingueglietta, memoria di antiche ricette medioevali. Annusi l'aria con le papille gustative in sollucchero e poi ti rendi conto che quell'ineffabile profumo sei tu.

La prima volta che ho assaggiato i biscotti al burro e lavanda è stato a Celtica. Uno stand di biscotti artigianali arrivato fin nel bosco del Peuterey, nella Val Veny alle pendici del Monte Bianco in Val d'Aosta per partecipare a questa manifestazione che raduna una eterogenia di appassionati di danze tradizionali, musicisti provenienti da ogni parte del mondo, artigiani, laboratori, gruppi di rievocazioni storiche, che per una settimana vivono nel bosco immersi in una atmosfera quasi magica, ricca di stimoli, musiche antiche e libera espressione. 

La burrosità tangibile unita all'aromaticità della lavanda rende questi biscotti un prodotto di nicchia, che al morso e all'olfatto riporta a memorie di sapori antichi e perduti.

Alla prima spruzzata Twilight è una sferzata di spighe di lavanda, fiori e gambi, tutto. Aleggia e si deposita innescando un naturale allargarsi di narici, per riempirsi totalmente dell'aroma di lavanda. Inafferrabile. Dopo un periodo di latenza di mezz'oretta, dove Twilight sembra sparito, provato alla luce del sole per testarlo come profumo da indossare di giorno eccolo che riesplode. E riesplode mutato, morbido e rotondo, burroso e magnifico, come il profumo dei biscotti alla lavanda, eppure non gourmand. Aromatico e suadente, rimane aderente alla pelle profumandola soavemente. 


Twilight (Lush) - 2010 - Ambrato Floreale (Mark Constantine)

Lavanda, Fava Tonka, Benzoino, Ylang ylang

Testati insieme a Twilight ci sono stati anche:

Sex Bomb, di lui mi aveva attratto la nota di Salvia Sclarea, unita a Gelsomino e Ylang ylang, e che mi ricorda un profumo di altri tempi Fidji di Guy Laroche.

Let the good times roll, popcorn, pane, cannella, dove la nota di pop corn dolce è predominante e molto persistente. Solo per indossi rari e occasioni selezionate.

Turmeric Latte, purtroppo non più trovabile, mi attiravano le sue note di Fava Tonka, Benzoino e Vaniglia e un altro body spray di cui non ricordo più il nome e che aveva come note olfattive Fava Tonka, ylang ylang e benzoino.

Si capisce che adoro la nota di Benzoino?

sabato 7 novembre 2020

Shaghaf Oud - Swiss Arabian

 



Contrariamente ai suggerimenti letti sulla rete, per me Shaghaf Oud è veramente troppo in autunno/inverno, dove la nota di vaniglia che pur mi piace, qui diventa sulla mia pelle troppo invasiva. Di Shaghaf Oud mi piace la partenza con questo zafferano super morbido e rotondo, che abbinato ad una sensazione di pulizia talcata di petali di rosa è assuefacente. C'è un ma. Forse per me la nota pralina, leggermente liquorosa, non me lo fa apprezzare del tutto. Quella punta troppo dolce, anche per me, disturba la bellezza dell'accordo zafferano. E per di più è un mostro di persistenza. Spruzzato sulla stoffa se ne impossessa e diventa un essere vivo e autodeterminato. Con uno spirito di autoconservazione che il Terminator mutaforma cattivo diventa una educanda remissiva al confronto.
Non conosco la concentrazione, ma sulla pelle crea un velo lucido di olii essenziali strepitoso, che aderisce alla pelle come un olio corpo profumato, nutrendola senza ungere e profumandola meravigliosamente per ore. E ore. E ore. 
E' uno di quei profumi che bisogna saper portare, con personalità e baldanza. Altrimenti soccombi. 
La bottiglia è un lingotto d'oro talmente oltre da diventare iconico, perfettamente liscio davanti e matelassè sul retro, così come il tappo che identifica la linea degli Shaghaf di Swiss Arabian. 
La soddisfazione estrema che da questo profumo, unitamente agli altri di questa casa profumiera degli Emirati Arabi Uniti, sta secondo me nell'assaggio di come vengono intesi i profumi nel mondo arabo ma con un approccio moderno e pratico (e fortemente competitivo nel prezzo). Profumi che hanno una personalità forte, magari che si rifanno a profumi più blasonati di nicchia ma migliorandoli nella maggior parte dei casi. 

A distanza di tempo, ora che è maggio, Shaghaf Oud diventa adorabile, dopo la prima oretta la pralina liquorosa si affievolisce e diventa un profumo sensuale senza essere gourmand. Il consiglio letto su fragrantica, di non spruzzarlo in zone troppo sotto il o sulla linea del naso (incavo dei seni, dietro le orecchie) è stato utilissimo, perché sentirlo continuamente sotto il naso ne distorce la percezione. Quindi uno spruzzo sulla nuca sollevando i capelli, uno nella porzione interna di braccio che va dal polso all'incavo del gomito e poi a stampo il trasferimento sull'altro braccio. Non di più e ci si sentirà avvolti leggiadramente per ore da questa nuvola di morbida sensualità. 

Shaghaf Oud (Swiss Arabian) -  - Ambrato dolce (-)
Zafferano, Legno di Agar Oud, Rosa, Pralina, Vaniglia

P.S. Shaghaf Oud si presta moltissimo alla layerizzazione, perché con la sua alta percentuale di oli essenziali lega a sé anche quelli contenuti nell'altro profumo amalgamandosi cremosamente. Seguendo il consiglio letto da una ragazza sulla pagina di Adjiumi che l'aveva layerizzato con Patchouli Nosy Be di Perris Montecarlo, ho tirato fuori Essence de Patchouli di Alyssa Ashley, che viene menzionato come molto somigliante a Essence de Patchouli di Perris Montecarlo (che possiede anche il marchio Alyssa Ashley) e a Labdanum 18 di Le Labo; con questa combinazione la nota troppo dolce di Shaghaf Oud viene inghiottita dalla a me più cara dolcezza polverosa amara di Essence de Patchouli trasformando tutto fin da subito in una meravigliosa sciarpa di cachemire impalpabile, di quelle che si possono portare anche d'estate e sono sempre perfette. A questo punto ho avuto una illuminazione e ho tirato fuori un profumo maschile di Zara colpita dalla nota di legno di sandalo identica ad una collana di legno di sandalo che mio padre mi portò di ritorno da un viaggio in India. Scent #1 di Zara è molto secco, particolare, molto maschile e viene menzionato come molto somigliante a Santal 33 di Le Labo, unito a Shaghaf Oud rimane molto prevalente ma viene smussato nella sua asperità e dopo circa venti minuti i due profumi si alternano nel venire in superficie, è un bel gioco e mi da la possibilità di utilizzare un profumo che altrimenti avrei usato pochissimo anche se mi piace. 

sabato 31 ottobre 2020

Habanita - Molinard


Edizione Eau de Parfum della eau de toilette del 1924 Habanita in realtà nasce nel 1921per profumare le sigarette. Sotto forma di cartine profumate da mettere nel portasigarette per profumarle o come liquido munito di una bacchetta di vetro con la quale strisciare la sigaretta già accesa per profumarne il fumo. Molto probabilmente, una mano femminile, giocherellando con la bacchetta di vetro ebbe l'intuizione di profumarsi il polso e questo semplice gesto cambio la vita di Habanita che ben presto divenne ricercato da una nutrita schiera di donne che lo vollero per profumarsi con un profumo totalmente diverso da ciò che il mercato offriva loro al tempo. Non più solinota di fiori romantici ma un profumo denso e profondo, a tratti quasi aggressivamente maschile per il cuoio e il retrogusto muschiato dei fiori, dato dal muschio di quercia. Incenso e vetiver, piuttosto prepotenti, ne fanno quello che oggi verrebbe considerato un profumo di nicchia senza declinazione di genere. 
Non è un profumo facile, lontano anni luce dal presente ma anche dal passato conosciuto ai più, non è un profumo da vecchia signora per intenderci, è un qualcosa di totalmente diverso. 
La prima volta ho fatto l'errore di provarlo in estate, dove le sue note risultano stordenti, dure, invasive, tanto da farmelo mettere via in fretta con un senso di pentimento per l'acquisto al buio.
Riprovato dopo un anno emmezzo, in una fredda giornata di inizio ottobre, Habanita esplode sulla pelle con fiori, talco, aldeidi che lo fanno assomigliare ad un cugino di Chanel N.5. Ma è un cugino anomalo, ben presto una nota pungente e caldissima trasporta tutte le altre e le deposita sulla lingua e sulle labbra. Le molecole odorose diventano da olfattive a gustative e bruciano piacevolmente sulle mucose, dando il gusto di quel tabacco profumato. 
Non bisogna indulgere nel sovradosaggio, Habanita si gusta così, a piccole dosi. Tanto ci pensa lui ad insinuarsi e pervadere ogni centimetro di pelle. Corre e si espande, ci sono profumi che si comportano così. Allora sulla pelle, in piccole dosi, come facevano le donne che lo strisciavano con la bacchetta di vetro, ti ripaga donandoti un aurea speciale, affascinante e senza tempo. Carica di ricordi di un passato torbido e fumoso, ricco, opulento, e tutto votato allo sfrenato gustare la vita in ogni attimo e nello stesso tempo proiettato in una scia luminosa che arriva ai giorni nostri e continua oltre, incurante delle mode del momento.
Come una donna audace, che dagli anni '20 è arrivata guidando una macchina come nei quadri di Tamara de Lempicka, guanti e cappuccio di pelle, sguardo liquido, piglio moderno. 


Tamara de Lempicka, Autoritratto nella Bugatti verde (1932) 


Habanita (Molinard) - 2012 - Orientale (Mathieu Nardin)
Geranio, Lentisco o Mastice, Petit Grain, Vetiver, Gelsomino, Ylang ylang, Cedro, Noce Moscata, Eliotropio, Rosa Taif, Mimosa, Muschio, Sandalo, Patchouli, Muschio di Quercia, Ambra, Vaniglia 

giovedì 10 settembre 2020

Pink Sugar - Aquolina

 


Ho acquistato Pink Sugar in un momento di follia. Ogni tanto ripensavo al profumo sentito su una cliente, Acqua di Zucchero, e la voglia di risentire quella fragranza mi ha fatto provare qualcosa che sulla carta dicono somigli molto ma in realtà è lontano anni luce. 

Acqua di Zucchero lo ricordo ancora come caldo, caramellato ma non stucchevole, Pink Sugar invece ha una dolcezza stucchevole, solo di zucchero e frutti rossi, senza connotazioni bourbon come certe mie vaniglie preferite. E Pink Sugar, dopo un inizio di lampone succoso e agrumato diventa zucchero puro. Come andare alle giostre e annusare l'insieme di tutti i dolciumi delle bancherelle. 

Mai amato le giostre e sulle bancherelle quello che mi ha sempre attirato sono solo i croccanti o le mandorle caramellate. Eppure Pink Sugar ha un suo perché, spruzzato sulla pelle, dopo l'inizio dolcissimo diventa un profumo di pelle di bambino che ha mangiato lo zucchero filato o le caramelle gommose. Un misto di profumi Haribo e zucchero a velo. 

Ora che inizia il periodo autunnale voglio provarlo con le temperature fredde, per stemperare alcuni maschili troppo aspri, per addolcire e fissare alcuni agrumati troppo... agrumati. Non sarà mai un mio profumo preferito, ma voglio dargli una chance, nella speranza che la sua intensità iniziale non inglobi tutto in una palla di zucchero filato. 

Pink Sugar (Aquolina) - 2004 - Floreale Fruttato Gourmand (Givaudan, Shyamala Maisondieu)
Lampone, Arancia, Bergamotto, Foglia di Fico, Zucchero Filato, Liquirizia, Bacche Rosse, Fragola, Mughetto, Caramello, Vaniglia, Muschio, Fava Tonka, Sandalo

giovedì 27 agosto 2020

Joop! Homme - Joop!

 















Come ogni anno, così come quando arriva marzo e le avvisaglie di primavera sento il bisogno di indossare profumi floreali e molto femminili, quando arriva l'estate e il gran caldo, improvvisamente la mia mente vaga verso i profumi maschili. Anche se, detto per inciso, queste due categorie sono veramente molto opinabili, i profumi non hanno sesso, rispondono solo alla pelle, però dicendo profumi maschili, nella profumeria broadcast si intendono tutti quei profumi freschi, agrumati, tonici, fougère che solitamente abbondano nel reparto uomo delle profumerie. Ecco così che parto alla ricerca del profumo che mi faccia sentire fresca e pimpante anche nell'afa o nel clima torrido. 

E come ogni anno mi scontro con la nota ormai imperante in quasi tutti i profumi "da uomo" (solitamente accompagnata dalla colorazioni azzurra del liquido ma non necessariamente) e che rovina al mio naso qualsiasi fragranza. Sto cercando di individuare di cosa si tratta, credo sia un calone di nuova generazione (i primi caloni utilizzati negli anni '90 non mi disgustavano, anzi erano molto rigeneranti) che per il mio olfatto risulta sgradevolmente umido metallica, con qualcosa di troppo maturo sottostante. 

Quindi giro per il reparto uomo, annuso senza spruzzare per fare una prima selezione che non superano in parecchi, finché individuo un profumo che risale agli anni '90, all'epoca in un viaggio a Tenerife, ricordo che le vetrine delle profumerie erano tutte bardate con la scritta Joop!

Joop! Homme parte subito a razzo, con tutti gli agrumi che ha fissati alla pelle dalla cannella e da legni e spezie calde. Il gelsomino ma soprattutto i fiori d'arancio sono rotondi, morbidi, e si contrappongono alla spigolosità della partenza, subentra un miele amaro, trinciato di tabacco da pipa aromatico, un leggerissimo sentore di cuoio fumé, come se ti stringesse in un abbraccio un uomo con indosso un giubbotto da aviatore, di quel tipo di pellame morbido e scamosciato dall'usura degli anni, con la pelle pulita liscia profumata di sapone da barba. Sandalo e una vaniglia non zuccherosa, steccata con chiodi di garofano, ancora cannella, un lieve patchouli, e un salto nel vuoto in un turbinio di spezie e fiori. 

Joop! Homme è potente e persistente senza però le caratteristiche negative spesso associate a queste qualità. Si fa sentire ma non si impone, si amalgama al profumo di una donna abbracciandola senza sovrastarla o peggio ancora cancellare il suo profumo. E' molto originale, avanti nel tempo, tanto da essere insolito quanto lo fu Fahrenheit nel rappresentare il punto di rottura con il passato e la svolta nei profumi da uomo e con il quale condivide quella nota catrame e fiori che mi piace in tutte e due.

In estate ti sferza in inverno ti scalda. E poi, dopo qualche ora diventa di una morbidezza calda e confortante. Come un uomo maturo, centrato, che non deve dimostrare nulla, che non si agita, e che sa coccolare, la fava tonka ha operato il suo mistero.

Joop! Homme (Joop!) - 1989 - Ambrato Fougère (Michel Almairac)

Bergamotto, Mandarino, Fiori d'Arancio, Limone d'Amalfi, Cannella, Eliotropio, Gelsomino, Cardamomo, Mughetto, Patchouli, Vaniglia, Sandalo, Vetiver, Miele, Tabacco, Fava Tonka

sabato 15 agosto 2020

Lost Cherry - Tom Ford

 


Partiamo subito chiarendo una cosa, sono arrivata a Lost Cherry perché Gloria di Cacharel non è più sul mercato. Volevo un profumo che sapesse di amarena, la parte amara e mandorlata del profumo di amarena e sulla carta Gloria era il profumo perfetto. 

Purtroppo per dinamiche a volte incomprensibili, nonostante Gloria sia diventato così ricercato che gli ultimi esemplari rimasti vengono venduti ad un prezzo decuplicato, Cacharel non mostra di volerlo riportare in vita. 

E arriviamo a Lost Cherry. 

Nocciolo di albicocca, mandorla amara, amarena sciroppo, fumo di legna proprio quello di camino in montagna, queste le prime sensazione che salgono da Lost Cherry appena spruzzato sulla mia pelle.

Fa caldo e queste avvisaglie mi dicono che non è proprio la stagione più adatta, rischia di diventare veramente ingestibile. E poi fanno capolino i legni speziati pungenti caldi, talmente pungenti per le narici da essere termicamente percepibili. La cannella, quella delle cicche Brooklyn rosse amaranto gusto cinnamon per chi se le ricorda, è molto presente, come il suo olio essenziale che annusato molto da vicino irrita lievemente la mucosa più interna delle labbra che iniziano a formicolare.

Visto il gioco di parole nascosto dietro il nome del profumo, questo effetto sembra quasi voluto. 

Lost Cherry è un profumo dolce stucchevole in maniera differente, per via dello sciroppo di amarene invece che dalla classica vaniglia. Rende meglio sulla pelle rispetto ai vestiti proprio perché sulla stoffa rimane più tempo dolce sciropposo mentre sulla pelle, la mia perlomeno, vira ai legni caldi affumicati dopo circa mezz'ora. Ma c'è un ma. Annusandolo bene e nello sviluppo, percepisco un sentore come di detersivo vim clorex. Alla mia pelle è precluso qualsiasi profumo di mughetto, perché lo trasforma in men che non si dica in odore di candeggina. Niente Diorissimo per me. Questo sentore di polvere candeggiante di atavica memoria che scaturisce e rimane sottostante le altre note olfattive, nonostante sia tra i miei profumi di pulito preferiti, qui mi disturba. 

L'ho provato anche con temperature più basse ma Lost Cherry rimane, per il mio gusto, troppo dolce pungente in estate e troppo dolce sciropposo in inverno. E sottilmente candeggiante sulla mia pelle in qualsiasi stagione.

Descritto come un profumo degno di Melisandre, la strega rossa del Trono di Spade, Lost Cherry è per me un no. La ricerca di Gloria continua...


Lost Cherry (Tom Ford) - 2018 - Orientale Floreale (Louise Turner)

Ciliegia Nera, Mandorla Amara, Liquore di Amarena Griotte, Amarena, Prugna, Rosa Turca, Gelsomino di Sambac, Fava Tonka abbrustolita, Balsamo del Perù, Vaniglia, Benzoino, Cannella, Sandalo, Cedro, Chiodi di Garofano, Vetiver, Patchouli 

sabato 1 agosto 2020

Lattedoro - Maison Gabriella Chieffo

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Cocco rapè, bucato pulito al sole, latte caldo, zucchero mielato, spezie morbide biscottose, curcuma secca polverosa, latte di mandorla, olio di mandorla dolce, crema solare spiaggia anni '70, caramello brulée, crema catalana, burro dentro la pasta frolla cruda, morbidezza, accento, abbraccio avvolgente, pelle nuda, white musk. Lattedoro, Gabriella Chieffo.


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Lattedoro (Maison Gabriella Chieffo) - 2018 - Orientale Vanigliato (Gabriella Chieffo)
Bergamotto, Cannella, Curcuma, Zenzero Fresco, Noce Moscata, Latte, Burro, Iris, Gelsomino, Cocco, Sandalo, Vaniglia, Cuoio

venerdì 31 luglio 2020

Boccioli di Limone - Monotheme Venezia

Con il progetto denominato Il Libro degli Agrumi, Monotheme ha creato 6 fragranze che racchiudono il profumo degli agrumi mediterranei. Tra profumo di Zagara, il fiore d'arancio, Bergamotto, Mandarino, Pompelmo, Verde d'Arancia e Boccioli di Limone, ho scelto proprio quest'ultimo. Con la sua partenza frizzante e freschissima, con l'aleggiare di un ricordo dei ghiaccioli al limone mangiati da bambina, e il successivo dischiudersi dei boccioli dei fiori di limone, questo profumo è soave, luminoso, trasparente e solare. Come annusare dei petali bianchi di fiori agrumati con una base di buccia di limone sia la scorza dall'olio essenziale pungente che l'albedo leggermente amarognolo. 

In una giornata di caldo, come quella in cui l'ho acquistato, è una ventata di freschezza da portare in borsa e vaporizzare tutt'intorno a sé. 

Come tutti i profumi esperidati, agrumati, non ha una grande persistenza, ma va bene così perché il piacere di rispruzzarselo è collegato alla bellezza di questa famiglia olfattiva che porta una ventata di freschezza tangibile, solleva l'umore, rinfresca il corpo e la mente, riscalda l'anima e illumina il cuore. 

Boccioli di Limone (Monotheme) -  - Agrumato (-)
Fiori di Limone, Scorza di Limone


sabato 25 luglio 2020

Ragù - Maison Gabriella Chieffo

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Ragù è un gran bel profumo, speziato secco, legnoso fumoso, leggermente cuoiato, caldo. Sulla mia pelle si scalda ancora di più dopo pochi minuti e annusarlo fa sentire un fuoco salire su per le narici, come quando si annusa il pepe o certi peperoncini killer. Lo amo molto e mi piacerebbe annusarlo sulla pelle di un uomo, per sentire le differenze dell'evoluzione. Dell'amato sugo, oltre al nome, c'è un richiamo nelle spezie, che però non hanno nulla di alimentare. Nella stagione fredda, abbinato ad un bel cappotto potrete togliervi l'insano sfizio di scioccare chi vi chiederà che profumo indossate: Ragù!

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Ragù (Maison Gabriella Chieffo) - 2014 - Aromatica Speziata (Luca Maffei)
Arancia, Bergamotto, Pepe Rosa, Pepe Nero, Chiodi di Garofano, Elemi, Noce Moscata, Cardamomo, Zafferano, Cuoio, Legno di Cedro, Legno di Cashmere, Patchouli, Cipriolo o Nagarmotha, Muschio, Note Legnose, Ambra

Nel 2015 Chieffo fa uscire una Variazione di Ragù, più morbido e avvolgente, più caldo e meno graffiante di Ragù.

Variazione di Ragù (Maison Gabriella Chieffo) - 2015 - Aromatica Speziata (Luca Maffei)
Arancia, Bergamotto, Pepe Rosa, Zafferano, Cuoio, Noce Moscata, Pepe Nero, Chiodi di Garofano, Elemi, Cardamomo, Legno di Cashmere, Patchouli, Legno di Cedro, Cipriolo o Nagarmotha, Muschio, Cumino, Vaniglia 

venerdì 17 luglio 2020

Taersìa - Maison Gabriella Chieffo

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Taersìa è una tuberosa proprio come piacciono a me, impetuosa, selvaggia, calda e speziata. Con quella nota canforata, mentolata iniziale che inganna i sensi come un ghiaccio bollente. E' un profumo estivo perché ci sento dentro una sensazione di mare, una percezione di pelle salata e calda sotto i raggi solari, un lievissimo profumo di crema solare di quelle che non vogliono ricordare i profumi tropicali ma quelle dal profumo raffinato, di fiori e femminilità. Il caffè è presente nella nota calda di tostatura più che del liquido. Come se in questo villaggio vicino al mare, fatto di case e strade in pietra bianca, accecanti sotto il sole, una scia lievissima provenisse da una torrefazione in un punto indefinito, nascosto tra le viuzze. A sostenere la tuberosa carnea una impalcatura di legni aromatici dolci, morbidi, non familiari, forse la nota della Cabreuva che dona una vellutatezza fresca che ho trovato solo in una altra famiglia di profumi di cui fa parte Tinharé e che chiamo Baccarat. 
Taersìa è una parola che in salentino significa Tempesta che Gabriella Chieffo ha scelto per chiamare questo profumo che nella sua ispirazione parla di una donna che si unisce ad uno sconosciuto in un amplesso amoroso per poi non rivedersi più. Complice il mare e la sua travolgente forza, questo incontro lascerà un marchio indelebile nei ricordi di entrambi. Di fatto Taersìa è un profumo sensualmente conturbante, ma non nella maniera classica bensì con un accento naturale, come quelle donne che emanano sex appeal senza esserne pienamente coscienti, per una peculiare consistenza della carne e della pelle, una luce particolare che emanano dagli occhi, per i capelli che ondeggiano ad ogni passo. Una bellezza felina e naturale. 

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Taersìa (Gabriella Chieffo) - 2016 - Floreale Legnoso Muschiato (Gabriella Chieffo)
Bergamotto, Elemi, Zenzero, Tuberosa, Incenso, Mirra, Caffè, Patchouli, Legno di Cashmere, Cabreuva, Ambra Bianca, Muschio

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lunedì 6 luglio 2020

Tranquillity Oil - Comfort Zone


Tranquillity Oil della Comfort Zone è un olio profumato che può essere usato per massaggi oppure come olio dopo il bagno o la doccia, da stendere sulla pelle ancora bagnata dove si trasforma in un fluido lattiginoso che idrata e mantiene morbida l'epidermide. Utilizzato su pelle asciutta è un olio setoso, non unto. Interamente costituito da oli naturali di mandorla dolce e di amaranto, la sua profumazione è dovuta alla presenza di oli essenziali che infondono una sensazione di benessere e tranquillità. Può anche essere aggiunto a creme corpo neutre o nell'acqua della vasca da bagno o dell'idromassaggio, dove con il calore dell'acqua espande la sua profumazione rasserenante e con la quale si può beneficiare dell'azione aromaterapica dei suoi oli.
La prima volta che mi è capitato di annusare Tranquillity oil è stato dopo un massaggio, la sua profumazione così iconica e inconfondibile aveva pervaso la mia psiche. Dopo ore era ancora presente una grande scia, la cui identità olfattiva era pari a quella di una eau de parfum. 
Quel giorno parecchie persone si erano avvicinate per annusarmi e chiedermi quale profumo indossassi.
Tutte con la stessa espressione di beatitudine dipinta sul viso.
Così, da grande utilizzatrice e appassionata di oli per il corpo profumati, sono riuscita ad accaparrarmi l'ultimo flacone e una volta a casa, ho utilizzato una boccetta vuota di un profumo di Serge Lutens, fatta l'etichetta, e confezionato una versione più adatta al trasporto di questo profumo in olio.

Ogni volta che lo metto, dopo la doccia oppure solo come profumo sui punti caldi, non posso fare a meno di inspirarne il profumo aromatico ma morbido che lo rende così fortemente riconoscibile tra molti. I legni di sandalo e di cedro sono avvolti nella morbidezza vellutata della rosa damascena, del geranio, dalla freschezza agrumata ma delicata dell'arancio dolce e dalla aromaticità balsamica del ginepro e leggerissimamente terrosa del vetiver. Tutto è però sapientemente miscelato per ottenere una profumazione dove non prevalga nessuno degli oli essenziali in particolare ma una armonia morbida e ovattata, quasi lattea, che infonda una profonda sensazione di benessere e rilassamento. Non ci sono punte ne asperità.
Avvolti da questo profumo confortante, soprattutto se usato come olio dopo doccia, si sta divinamente profumati per ore. Con la sua armonia si presta molto bene anche alle layerizzazioni, dove infonde delicatamente il suo iconico effluvio.


Tranquillity Oil (Comfort Zone) - 1996 - Legnoso Floreale Muschiato (-)
Olio di Mandorla Dolce, Olio di Amaranto, Legno di Cedro, Arancia Dolce, Rosa Damascena, Sandalo, Geranio, Vetiver, Ginepro della Virginia

sabato 4 luglio 2020

J by Jennifer Aniston - Jennifer Aniston



Ci sono volte dove provi a immaginare che profumo abbia una certa persona, ecco io se mi immagino Jennifer Aniston mi immagino che abbia proprio questo profumo, un profumo di crema solare elegante e leggera, di sabbia calda di sera, di fiori dolci bianchi, di pulito, di sale leggerissimo. Un profumo di pelle bionda castana dorata, morbida, accogliente, fresca, non aggressiva, da ragazza della porta accanto che è sexy senza saperlo. Vestita casual con colori naturali, come un acquerello, con una eleganza interiore data dal non essere artefatta ma semplicemente sensuale in modo morbido e ricettivo. 
J by Jennifer Aniston è un profumo veramente adorabile, che fa sentire bene, come dopo una giornata di mare, doccia fatta, capelli profumati asciugati dalla brezza marina, pelle ancora calda di sole, morbida di crema. 

J by Jennifer Aniston (Jennifer Aniston) - 2014 - Floreale Acquatico (Jean-Marc Chaillan)
Ninfea, Bergamotto, Note Marine, Gelsomino Sambac, Magnolia, Fresia, Vaniglia Bourbon di Tahiti, Muschio, Sandalo


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Soft Sandy Beach Digital Art by Michael Thomas


sabato 27 giugno 2020

Perceive - Avon

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A volte una piccola gemma si manifesta dove meno pensavi di trovarla.
Sono arrivata a Perceive grazie alla recensione di Patrizia di Mandorla e Cioccolata e alla fiducia nel genio di Christopher Sheldrake che tanto mi ha stupito e affascinato con le creazioni per Serge Lutens. 
Perceive, che in inglese significa percepire, è un profumo molto trasparente e arioso ma ha la persistenza tenace di un profumo denso di legni, spezie e resine. Come Sheldrake sia riuscito a donare tanta persistenza ad una creazione che per note e filosofia si attesta sulla presenza sottile, rimane un segreto. In un pugno di fiori dalla consistenza fresca, speziata e lievemente carnosa, mescola la dolcezza di frutti succosi, e un pepe bianco che si fa sentire, tangibilmente, nelle narici. Un pepe caldo freddo, profumato, pulito. Questa combinazione che parla di inizio estate, rimane aleggiante intorno alla persona, facendosi appunto "percepire" come una brezza leggera, fresco come immergere il corpo in un torrente in mezzo a una radura verde di erbe, fiori e cortecce rugiadosi. Questa qualità acquosa è gelida, non marina, ma di acqua dolce in eterno movimento, che proviene dai ghiacciai. Il pepe in questa dinamica da la sensazione di respirare quell'aria pungente e fredda che si respira vicino alla neve ghiacciata. 
E' solo dopo circa un'ora che subentrano i personaggi della seconda parte della storia che Perceive racconta, ai bordi del torrente ghiacciato, come un raggio di sole a mezzogiorno, un muschio pulitissimo e cristallino illumina ancora di più ciò che fino ad ora era già percepito come al massimo della luminosità, asciuga la rugiada e il sandalo e il cedro fanno emergere quella parte legnosa e un po' secca delle cortecce asciugate dal sole. Sulla mia pelle, che solitamente scalda molto i profumi, inizia solo ora a scaldarsi un pochino. C'è una nota floreale diversa da quelle iniziali, forse dell'orchidea della vaniglia, che con soavità, senza note zuccherine o gourmand chiude il bouquet iniziato dai fiori e dai frutti gialli. I legni si fanno più presenti, le erbe più secche. 
E' una bella sensazione quella che da Perceive, un profumo che ha una evoluzione molto complessa e si trasforma nel tempo. Come sempre Christopher Sheldrake racconta una storia olfattiva che parte con note a volte quasi ostiche e che mano a mano costruisce, modella, ribalta fino ad arrivare all'armonia. 

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Perceive (Avon) - 2000 - Orientale (Christopher Sheldrake)
Pepe Bianco, Fresia Gialla, Garofano, Prugna di Damasco, Pera, Ylang ylang, Sandalo, Muschio, Orchidea Vaniglia, Cedro



martedì 23 giugno 2020

Truth or Dare - Madonna

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La storia che racconta come la cantante Madonna sia una grande estimatrice di Fracas di Piguet per via del fatto che fosse il profumo indossato dalla madre quando lei era piccola è nota. E anche il fatto che con il suo primo profumo abbia voluto ricrearlo dandogli una sfumatura più moderna. Diventato ormai quasi introvabile e con una levitazione di prezzo Truth or Dare è la dimostrazione che quando si hanno le idee chiare, e i mezzi, si riesce ad ottenere ciò che ci si è prefissati. Di Fracas, che posseggo in versione eau de toilette, ha la luminosità. Non sono identici ma lo ricorda come appunto un omaggio. Truth or Dare parte piuttosto squillante e frizzante con una accoppiata tuberosa e gardenia che rimane presente per tutta la durata del profumo. Inizialmente è una esplosione di fiori bianchi supportati da un muschio pulito che bilancia le note indoliche della tuberosa. E' una tuberosa indolica ma raffinata, cremosa, dolceamara, penetrante a tratti pungente, circondata da petali di fiori bianchi e da spezie calde e molto femminili. Una femminilità pulita, sicura, non vezzosa. Lascia una scia anche con pochi spruzzi che raccoglie complimenti e non si fa dimenticare. Possiede la sicurezza di una donna matura che osa portare un accenno vintage nel mondo attuale. Ma non è un profumo vintage, lo ricorda in parte, ne è un tributo, ma prosegue a testa alta, un po' sfrontatamente, nella sicurezza di se e di essere moderno a suo modo. E' bianco, sfavillante, croccante, arioso e nello stesso tempo ipnotico e conturbante. Sensuale. Assuefacente.

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Truth or Dare (Madonna) - 2012 - Orientale Floreale (Stephen Nilsen)
Neroli, Gardenia, Tuberosa, Gelsomino, Benzoino, Petali di Giglio, Muschio, Caramello, Ambra, Assoluta di Vaniglia

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sabato 20 giugno 2020

Hamsah - Swiss Arabian


Hamsah è un profumo grazie al fatto che stavo cercando qualcosa che assomigliasse a A' La Nuit. Avevo fatto una ricerca per note olfattive e tra i vari profumi suggeriti c'era anche questo e una ragazza lo aveva descritto come ciò di più vicino al profumo di Serge Lutens, che ho quasi finito ed è stato nel frattempo riformulato. Così, complice il fatto di avere un prezzo accessibile, ho fatto un acquisto alla cieca. Hamsah in realtà si è rivelato molto più aderente a Le Parfum di Elie Saab. 

Entrambi hanno questa partenza di miele e fiori bianchi, armoniosa e raffinata, in Hamsah il miele è più denso, più presente, e c'è una forte componente di agrumi e di fiori di agrumi che lo rende più forte, più brillante e più tessuto. Gli olii essenziali degli agrumi pizzicano quasi il naso e lo riempiono di frizzante solarità e trasparenza, è un profumo che porta gioia e luce. Mentre il pizzicorio delle note di buccia di agrumi continua a persistere, si va formando una scia sottostante di una bellezza naturale. Un fiore grande, bianco, saponoso, pulito e femminile si schiude piano e inonda le narici. E' bello, di una bellezza cristallina e sfaccettata. Di una bellezza rarefatta e fredda. Di una femminilità tenuta sotto controllo, pulsante e viva sotto l'aspetto elegante e gelido. Hamsah è un profumo di primavera percorso da una brezza ancora fredda, mi ricorda la bellezza di Grace Kelly nei film di Hitchcock, composta, sfavillante, gelida. 



Hamsah (Swiss Arabian) - 2010 - Floreale Legnoso Muschiato ()

Fiore d'Arancio, Gardenia, Fiori di Mandarino, Rosa, Vetiver, Miele

giovedì 18 giugno 2020

Vanillary - Lush Gorilla Perfume

Vanillary fa parte della linea di profumi creati da Lush. Come tutti i prodotti Lush vengono fatti utilizzando solo ingredienti naturali e solitamente nascono dall'esigenza di tramutare in eau de perfume il profumo dei prodotti per la cura e l'igiene del corpo più amati dai clienti, prodotti che perseguono l'obbiettivo di essere naturali, freschi, senza conservanti e possibilmente adatti ad una clientela attenta all'ambiente, spesso vegetariana, anche vegana. Il problema e la meraviglia dei profumi fatti con gli oli essenziali e le assolute naturali è però di difficile risoluzione, soprattutto se si vuole produrre su larga scala: non si riesce a garantire una continuità e un risultato omogeneo nel tempo, non sono mai uguali, perché gli oli essenziali estratti dai fiori e dalle altre parti delle piante risente tantissimo di come è andato il raccolto sotto il profilo meteoreologico e non solo. I profumi creati con le essenze naturali, sono più instabili, collaborano molto più strettamente con la pelle, a volte hanno un sentore oleoso alimentare a volte di carne o animale, sono strani. I profumi di Lush non possono essere comprati alla cieca, fidandosi delle recensioni o di come li abbiamo sentiti su qualcuno. Vanno provati sulla propria pelle. O se si procede al blind buy bisogna essere preparati al fatto che non siano profumi addomesticati. 

Ho acquistato Vanillary alla cieca. Appena spruzzato ha un sentore di fiore delicato, molto apprezzabile ma dopo circa dieci minuti il fiore si delinea meglio e sulla mia pelle compare l'odore dei fiori della photinia. La Photinia è un cespuglio utilizzato spesso nei giardini, a ridosso delle recinzioni, perché è mascherante e molto coreografica con la sua variazione di colore del fogliame che passa dal verde fino al porpora. A primavera fiorisce e i suoi fiori bianchi hanno un profumo molto intenso, dolciastro, che attira gli scarabei. Nel giardino dei miei c'era questo cespuglio di photinia fiorita che brillava al sole per i riflessi metallizzati di una decina di scarabei che si erano andati a posare sui fiori appiccicosi. Il profumo dei fiori di photinia e di conseguenza il viraggio di Vanillary su di me in questi primi 40 minuti è dolciastro, carneo, indolico, appiccicoso appunto e non mi piace. Lo trovo quasi insopportabile. Dopo questa oretta che mi ha messo a dura prova, inizia ad aggiungersi un sentore di mandorla che legandosi al profumo di photinia, fa assomigliare Vanillary ad una crema corpo profumata di quelle che si trovano spesso in erboristeria. Dopo un'altra ora così, finalmente la photinia se ne va, e la mandorla diventa amara e poi assume un sentore di noce macadamia, vaniglia e gelsomino, e lì rimane, nonostante la doccia, come uno skin scent intenso, fino al giorno dopo.

Tempo fa, chiacchierando con la proprietaria della Farmacia Corti di Giussano, si esplorava il campo delle layerizzazioni e ricordo mi disse che trovava piacevole alleggerire a volte i profumi molto carichi di vaniglia, abbinandoli a profumi agrumati. Soprattutto con quelli contenenti le note del limone.

Nel tentativo di neutralizzare la nota di photinia ed utilizzare Vanillary senza aspettare che diventi uno skin scent dopo ore di tortura olfattiva, ho fatto l'esperimento, memore del consiglio. 

Normalmente quando faccio le layerizzazioni non stratifico ma vaporizzo prima un profumo e poi l'altro da lontano. A volte invece profumo un lato del corpo con uno profumo e l'altro lato del corpo con l'altro profumo, come per creare una dualità maschio/femmina e stupirmi (e stupire) ad ogni gesto che compio, proveniente da un lato o dall'altro. In questo caso invece ho deciso per la stratificazione umida, che consiste nello spruzzare uno sopra l'altro, quando il primo profumo è ancora umido, in rapidissima sequenza, con l'obbiettivo di mescolare i liquidi per crearne un altro sulla pelle. Normalmente non mi piace utilizzare questa tecnica, poiché ritengo che snaturi il profumo. E' cosa ben diversa vaporizzare una nuvola di profumo che si deposita sui vestiti, seguita da un'altra nuvola di un profumo differente, come fosse un nuovo giorno, perché i profumi rimangono integri in se stessi e l'amalgama che ne risulta è naturale e a volte è possibile capire le note olfattive di uno e dell'altro distinte ma che contribuiscono insieme a creare un'aurea profumata personale. 

Un'altra tecnica di stratificazione è quella per intensificare. L'intensificazione per stratificazione si utilizza per rendere più durevoli e consistenti i profumi leggeri ed evanescenti, ripetendo la spruzzata dello stesso profumo, una seconda e a volte anche una terza volta, sullo stesso punto della pelle, dopo che il profumo si è asciugato, quindi circa 5 minuti dopo, nel tentativo di fissare sulla pelle il profumo con il profumo stesso. 

E' lo stesso concetto dell'utilizzo di docciaschiuma, olio corpo, crema corpo, body mist e infine profumo appartenenti alla stessa linea del profumo e molto in voga qualche decennio fa. Le molecole si legano tra loro e ancorano il profumo più efficacemente alla pelle. 

In qualche modo assomiglia al procedimento che prevede l'utilizzo dell'olio profumato sopra il quale spruzzare il profumo, facendo attenzione ad utilizzare un olio corpo profumato la cui profumazione svanisce dopo poco, e non i profumi in olio di tipo arabo, chiamati anche Attar, che invece hanno molta persistenza. Una pelle ben nutrita, idratata e leggermente ammorbidita da creme e olii sarà più ricettiva e tendenzialmente tratterrà meglio il profumo, rispetto ad una pelle secca e disidratata. 

Vi è mai capitato di lavare le mani alla sera, o andare in piscina, e a contatto con l'acqua risentire magicamente il profumo messo al mattino e che sembrava sparito da ore? 

Tornando al mio esperimento ho quindi provato a mischiare Vanillary con Cedrat di Roger et Gallet, ed è risultato un ottimo profumo fresco dove però Cedrat ha prevalso, trasformandolo in un agrumato persistente. Dell'odore di photinia nessuna traccia, ma purtroppo anche della vaniglia e del gelsomino. 

Con quei 30 ml di Vanillary ho la possibilità procedere a parecchi esperimenti, magari per svecchiare qualche profumo troppo da pelliccia, o rendere più femminile qualche profumo maschile con troppo sentore di oud. Di fatto è stata una lezione che mi ha insegnato a non acquistare più un profumo senza prima averlo annusato e sentito sulla mia pelle. A volte ci vogliamo convincere, innamorati delle belle parole di chi ne ha scritto, perché si ha bisogno di qualcosa di nuovo, di diverso o che ci faccia sentire parte di una passione comune con gli altri, non tenendo conto che l'olfatto è più forte della mente, e se il nostro naso rifiuta un profumo, non varranno milioni di parole, immagini, suggestioni a farcelo piacere.

 L'olfatto è il senso più primitivo, collegato al sistema limbico e a quella parte dei cervello viscerale o primordiale che tra le altre cose è deputata alla autoconservazione. La capacità di avvisarci tramite l'olfatto che ciò che stiamo mangiando o annusando potrebbe essere potenzialmente pericoloso è ciò che ci conserva in vita, e traslando questa capacità nel campo della metafisica, un odore non gradito non ci può fare bene. Spesso questa semplice metodica discriminativa viene applicata anche nella scelta degli oli essenziali nell'aromaterapia. Come scrematura iniziale per individuare tra i vari rimedi quello che, in quel momento della nostra vita, può essere usato per risolvere il problema, si fa annusare al paziente i rimedi preposti alla cura del problema, scartando subito quelli che all'olfatto, risultano repellenti o fastidiosi per il paziente. Perché non "in linea" con la persona, così allora perché ostinarci a voler usare un profumo che non ci convince del tutto o che ha delle parti che non ci piacciono? Sarebbe come ignorare un segnale che il cervello ci sta mandando, un segnale preposto a mantenerci in vita, nel nostro miglior stato possibile in quel momento.  

P.S. siamo a maggio e ho riprovato alcune layerizzazioni tra cui Vanillary e Shaghaf Oud Aswad di Swiss Arabian, il risultato è stato quello di rendere lo Shaghaf meno da signora d'altri tempi e nello stesso tempo abbattere la nota iniziale di Vanillary che mi disturba. Molto bene!



Vanillary (Lush) -  - Orientale (Mark Constantine, Simon Constantine)

Assoluta di Vaniglia, Assoluta di Gelsomino, Assoluta di Fava Tonka, Legno di Sandalo, Caramello bruciato

mercoledì 10 giugno 2020

Today - Avon

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A volte delle piccole meraviglie olfattive si nascondono tra quelli che vengono considerati profumi figli di un dio minore, perché hanno un prezzo basso o sono di marche non blasonate. Ho scoperto questo gioiello grazie a Patrizia di Mandorla e Cioccolata, che con le sue descrizioni affascinanti riesce a farmi capire se un profumo potrebbe essere nelle mie corde. Today è della famiglia olfattiva de La Chasse Aux Papillons ma è come se fosse più brillante e più intenso. Appena vaporizzato è come essersi spruzzate addosso la primavera, una sensazione bellissima, leggiadra, che ti porta ad una espansione di cuore e un bel sorriso ti si stampa addosso, un sorriso che parte dagli occhi. Questa esplosione di fiori gialli non opulenta ma proprio come se da un cespuglio fiorito si alzassero in volo centinaia di farfalle.
E sono proprio i fiori dell'albero delle farfalle, la Buddleia, il centro intorno a cui ruota questo profumo. Un fiore giallo, composto da tanti piccolo fiori a forma di trombetta, disposti a globulo così da attirare più farfalle sullo stesso fiore e prendere l'aspetto di un fiore palpitante e vivo. 
E' un profumo che fa stare bene, così come anche Tilleul creazione di Olivia Giacobetti per D'Orsay e La Chasse aux Papillons di Anne Flipo per L'Artisan Parfumeur, che me li ricorda.
Con Today il maestro Olivier Cresp ha saputo rendere l'essenza della primavera inoltrata, quelle giornate dal cielo terso e il sole deliziosamente caldo sulla pelle, le notti tiepide inondate dal profumo degli alberi di tiglio ai margini delle strade.
Today è il profumo di una femminilità che travalica i limiti del tempo. Catapultate in una dimensione di primavera anche in pieno inverno, scalda il cuore e intenerisce l'anima.

Today (Avon) - 2004 - Floreale Legnoso Muschiato (Olivier Cresp)
Cactus, Fresia, Stephanotis, Tuberosa, Fiori d'Arancio, Ibisco, Strelizia, Buddleia o Albero delle Farfalle, Muschio, Cedro, Note Legnose, Rosa, Note Acquatiche


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