giovedì 20 novembre 2008

La Quarta Pietra, il Quarto Bacio

Sabato 8 Novembre 2008 – (II sogno) Sono ancora in bicicletta. Sono ancora al mercato. Come prima, per girare tra le bancarelle, tengo la bicicletta a mano. Improvvisamente faccio parte di un gruppo di amici, siamo diretti verso un luogo preciso, ma non so qual è.

Mi stacco dal gruppo per entrare in una tenda dove sono esposte pietre e monili d’argento.
La mia curiosità è stata attratta da pietre particolari di cui ho sentito parlare perché hanno poteri dimostrati scientificamente. Osservo i gioielli fatti con queste pietre, verde beige chiarissimo, sono molto costosi. Si avvicina la proprietaria e mi dice che se voglio posso acquistare anche la pietra da sola e mentre lo dice, smonta un bracciale composto da quattro pietre di grandezze diverse. Poi prende il mio braccialetto e lo disfa, mette le perline nere da un lato e le pietre gialle dall’altro, vorrei recuperarle ma sono in una posizione inaccessibile. Vengo distratta dalla sua proposta di provare le pietre del bracciale che ha smontato. Tira fuori uno specchio e lo appende a mio favore, poi comincia a chiudere le tende delle vetrine. Ci sta chiudendo dentro nel negozio e sono un po’ dubbiosa sulle sue intenzioni. Le pietre, nella semioscurità che si è creata, emanano una luce azzurrina. E’ la radioattività che proviene dall’interno della pietra. Ne provo una rettangolare, ha dei filamenti di metallo che la attraversano diagonalmente, poi provo la seconda, la metto al collo, è piccola e quasi trasparente, ha delle bolle d’acqua dentro che si muovono. La terza è gialla e sembra un pezzo di ambra, penso che la gente non capirebbe la differenza e la metto da parte. La proprietaria mi porge la quarta pietra. Ha una forma irregolare, levigata e polposa al centro, si sviluppa verso l’esterno, solo da un lato, con piccole gocce pietrificate che formano un ventaglio frastagliato. Ci sono due buchi, quasi allineati, da un lato e dall’altro della parte globosa. Potrei farci passare un cordoncino, ma non riesco a vedere se i buchi sono comunicanti. Prendo un filo di ferro con il quale stava trafficando la proprietaria, c'è una piccola crepa e penso che potrei rompere la pietra e poso il filo di ferro. Ora ho in mano una pietra rettangolare. E’ multicolore, a strati, sono quasi tentata di prendere questa ma mi accorgo che gli strati si stanno scollando. Poso la pietra e penso che la padrona del negozio vuole imbrogliarmi. Le chiedo il prezzo della quarta pietra, quella a ventaglio globoso. Mi dice 100 euro e io rispondo che è impossibile perché il bracciale del quale faceva parte con le altre tre pietre costava 40 euro. Entra gente nel negozio, acquistano cioccolatini a forma di peperoncino. La proprietaria mi fa accostare da un lato e mi fa segno di aspettare un attimo. Quando torna si siede di fronte a me, in un angolino, e mi dice “ok, quanti baci mi daresti, da uno a tre, per la pietra?” La guardo, le guardo la bocca. Ha labbra sottili, con un velo di gloss color mattone, denti piccoli, bianchi, perfetti. Un viso minuto con il mento appuntito, come quello di un elfo. I capelli ramati corti e la pelle sottile e leggermente abbronzata è cosparsa di piccole efelidi. Le rispondo “Tre”, mi chino su di lei e la bacio sulla bocca. Ha labbra morbide e asciutte, calde. Le infilo la lingua e la picchietto contro la sua, le suggo le labbra e finisco strofinando il naso contro il suo. Lei ricomincia a baciarmi e capisco che quello valeva per uno. E’ un bacio più appassionato, il mio seno premuto contro di lei. Il terzo bacio è casto, sulle labbra, delicato, come un appoggiarsi di ali di farfalla. Allora decido di dargliene un quarto. E’ simile al primo, ma dentro di me si risvegliano forze sopite. Mentre la bacio provo un orgasmo, le prendo la testa con le mani e le accarezzo i capelli, non sono più corti, ma lunghi come i miei. Sono i miei capelli. Mi sveglio sentendo dentro di me i movimenti finali di quello che ho appena provato.

Nel sogno la pietra ha un nome misto composto dal nome di due pietre: Rodocrosite e Apofillite.
La Rodocrosite promuove un’attitudine ottimistica per la vita. Fa in modo che si sviluppi un amore incondizionato, in grado di estendersi verso ogni cosa. Stimola l’espressione dei sentimenti. La Rodocrosite però è rosa. Quella che io vedo nel sogno è l’Apofillite.

Di colore bianco, giallastro, verde-blu, l’Apofillite viene chiamata anche Occhio di Pesce, per la sua lucentezza madreperlacea. Favorisce la calma, la tranquillità e la sincerità. Aiuta a presentarsi senza maschere, falsi pudori e falsi complessi di colpa. Allevia la paura, il senso di oppressione e il senso di insicurezza. Libera i sentimenti repressi, rendendo padroni di se stessi. Essa rappresenta un raggio di luce nei momenti di crisi, perché aiuta a superare la dipendenza e gli schemi di pensiero che ci tengono prigionieri.

Le pietre sono io, cosi come sono io la Proprietaria delle pietre.

Le quattro pietre sono le quattro fasi che ho attraversato e sto attraversando, prigioniera da legami/corazza, la fase dell'acqua, incompresa perchè diversa ma all'apparenza uguale a qualcosa di già conosciuto e l'ultima fase di centro e ramificazione verso l'esterno. Io sono li/qui, adesso. Adesso ho appena cercato di rimettermi la corazza, per paura, di infilzarmi con un filo di ferro per richiudermi ancora dentro. Ma ho capito che questo potrebbe spezzarmi. Per un momento ho avuto la tentazione di accontentarmi di una pietra falsa, un'agglomerato improbabile tenuto insieme da una colla scadente.

La Proprietaria mi toglie il bracciale (simbolo di schiavitù) di colore nero e giallo ( i colori della paura e del rimuginare) e mi fa specchiare con addosso le pietre di un bracciale che ha disfatto apposta per me. Mi ha liberato.

Ha creato il buio intorno a noi per farmi comprendere meglio la luce che la pietra, io, posso emanare. (E questo mi spaventa). Lo Specchio è la visione di come sono stata, di come sono e di come potrei essere.

Il valore della Quarta Pietra è molto più alto da sola che in gruppo con le altre. Perchè il cambiamento che non viene portato fino in fondo non ha valore. E' la trasformazione quella che conta. La Trasformazione è una pietra dalla forma femminile, tattile. E' una mammella ed è anche una coscienza in espansione. E' un ventre, ed è un cuore trafitto. E' fragile perchè ha una crepa, proprio lì, vicino ai due buchi che la trafiggono.

La Proprietaria delle pietre mi lascia tranquilla a contemplare la visione futura di me, si occupa lei di chi è venuto per acquistare solo conforto rapido e sesso (cioccolatini/peperoncini).

Quando torna si mette in un'angolino della mia mente e mi comunica che il prezzo della trasformazione è l'amore, quanto sono disposta a donarne e a chi. E' un impegno con me stessa, quanto sono disposta ad amarmi da 1 a 3 ? 4

Il bacio è il suggello di questo impegno.

Il primo bacio è un bacio nutrimento, come quello che si riceve da una madre, il secondo è un bacio di passione intensa, di femminilità esplosiva, il terzo bacio rappresenta il romanticismo e l'amore sentimentale, il quarto bacio è la comprensione attraverso l'istinto, l'abolizione della mente razionale, l'unione di ciò che normalmente è scisso. Di quale tipo di amore ho bisogno? Di tutti e quattro.

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