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Quando l'Allievo è pronto il Maestro arriva, così dice un'isegnamento zen. Evidentemente qualcosa mi dice che sono pronta, anche se a me non sembra, ed ecco che il Maestro Fisico ha iniziato le sue lezioni.
La specialità del Maestro Fisico è la fisicità, ovviamente. Egli lavora sull'istinto quale mezzo per sbloccare la fisicità compressa. Proprio quello che mi ci vuole a questo punto del percorso verso la creazione di una nuova me.
Il Maestro Fisico Non fa domande e Non da risposte.
Agisce e vuole che il suo allievo faccia altrettanto. Di più, vuole che l'allievo sia la causa scatenante del suo agire. Con una passività forzata agisce solo e quando l'allievo prende coscienza che non succederà nulla finché non impara a chiedere. Chiedere che cosa? Cosa vuole che gli venga richiesto se non fa domande e non da risposte? Chiede l'azione. L'azione che nasce dall'istinto lasciato libero di esprimersi.
Per me che sono, esisto principalmente nel regno della mente è una lezione durissima. Vincere la resistenza ad essere passiva, remissiva, nascosta, perchè è più facile così. Propensa ad assumere la forma di chi mi sta di fronte, con un disperato bisogno di accettazione plenaria tanto da perdere, all'esterno, ogni connotazione personale.
La lezione è un gioco. Un gioco nuovo, scaturito dal Maestro Fisico per me. Come una sorta di comando postipnotico, il Maestro Fisico dice Istinto e l'Allievo deve fare cosa gli suggerisce il suo. Cosa suggerisce l'Istinto di una persona abituata a seguire solo la Razionalità? Ma soprattutto ne riesce a sentire la Voce?
A volte siamo sordi alla voce dell'Istinto, o la sentiamo ma neghiamo che possa avere ragione.
Già soltanto il fatto che si sia abituati a vivisezionare cosa dice l'istinto la dice lunga sui blocchi enormi che ci portiamo dentro. L'istinto deve essere azione pura. Non conosce costruzioni verbali, è un groviglio di sensazioni che si sente direttamente là dove l'azione scaturita dall'istinto è finalizzata e diretta. Può originare in più punti, nel cuore, nella pancia, nella testa. Ma anche quando ha origine e comincia a vorticare nella testa non è mai ragionamento.
Istinto!
Fai.
Fai è il primo livello della coscienza, della consapevolezza di sé. Il Maestro Fisico se ne sta inerte e ricettivo aspettando la richiesta Fai.Fai vuole dire tutto e niente. Lascia ancora in mano agli altri il potere di decidere cosa ci piace, cosa desideriamo. E se al comando Fai segue solo una parte di quello che vorremmo in quel momento? Un assaggio e poi basta?
Il Nucleo della lezione è tutto lì. Per Ottenere ciò che si desidera bisogna chiedere. Bisogna chiedere proprio quello che si vuole ottenere. Senza tergiversare, senza stare sul vago. Questa è per me la lezione più difficile.
L'unico modo per accedere al secondo livello di Fai è abbandonare il bisogno di essere, illusoriamente, benvoluto da tutti e mostrarsi. Assumendosi il rischio di non piacere, di essere rifiutato. Sull'altro piatto della bilancia però c'è il preziosissimo dono di essere accettato e apprezzato per quello che si è, anche solo da pochi ma finalmente essendo aderenti a se stessi, alla propria natura. Se non si riesce ad abbandonare l'idea falsa che dobbiamo piacere a tutti, si ritorna al livello ancora precedente di Fai, con il rischio di vivere una vita a metà, con la quasi matematica certezza di aver vissuto la nostra vita come è piaciuto a tutti tranne che a noi.
Istinto e Fai. E' il primo livello. Non puoi accedere agli altri livelli finché non hai capito come si è Istinto e cosa vuoi determinare con Fai.
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