Da diversi studi statistici l'incidenza di questo tipo di emicrania risulta essere compresa tra l'uno e il due per cento della popolazione. Quello che definisce l'emicrania classica ( o emicrania oftalmica ) è la presenza di un caratteristico sintomo premonitore: l'aura. Con questo termine, per molto tempo, ci si è sempre riferiti a dei particolari segnali di un attacco epilettico, tanto che a molti "emicranici" venivano o vengono effettuati elettroencefalogrammi proprio per escludere la presenza dei fenomeni irritativi dati dall'epilessia. In realtà l'aura epilettica è diversa dall'aura emicranica, perché in quest'ultima l'insorgenza dei sintomi è lenta e graduale, non vi è perdita di coscienza e non ci sono segnali contemporanei o successivi di convulsioni.
L'aura nell'emicranico classico si presenta soprattutto come alterazione della vista: come lampi, opacità di una parte del campo visivo, flash scintillanti della durata di pochi minuti.
Altre alterazioni possono essere rumori uditivi, percezioni di odori sgradevoli, formicolii o senso di anestesia agli angoli della bocca o della lingua. Dopo questi disturbi una percentuale non definibile di persone soffre di un mal di testa del tutto simile a quello descritto nell'emicrania comune di durata però limitata ( circa 12 ore ) ma di maggiore intensità. Tuttavia non tutte le persone che presentano emicrania classica patiscono sempre di mal di testa: vi sono infatti casi in cui la manifestazione della malattia è distinta più dall'aura che dal dolore. In quest'ultima circostanza le alterazioni percettive possono comunque essere estremamente invalidanti, soprattutto dal punto di vista psicologico, per la loro imprevedibilità e variabilità temporale. Poiché è di frequente riscontro in chi soffre di mal testa la difficoltà nel proprio stile di vita di "abbandonarsi", di "lasciarsi andare", di "perdere la testa"... ecco allora che l'emicrania sembra rivelare simbolicamente una lotta interiore tra il mondo del capo, il mondo della ragione, con il mondo delle emozioni e degli istinti.
A sostegno di questa teoria starebbe il fatto che in molte occasioni la maggior parte degli emicranici è "sul chi vive", pensa molto e non ama la spensieratezza, ha uno stile corporeo di movimento e un linguaggio verbale tutto improntato al controllo di qualsiasi situazione. Infatti da studi sulla personalità queste persone sembrano non amare gli imprevisti e gli incontri inattesi, tendono a programmare tutto e spesso sono pronte a farsi carico di grandi responsabilità anche a discapito della loro serenità emotiva.
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