mercoledì 9 dicembre 2015

Spicebomb - Viktor & Rolf

Appena indossato Spicebomb è piccante e freddo insieme. Si sente chiaramente l'odore di peperoncino e degli agrumi. Dopo qualche minuto entra in scena la cannella, e il pepe rosa, scaldano in maniera differente l'una dall'altro e creano come un binario. Sul binario del peperoncino e della cannella si instaura la nota del cuoio, su quello formato dagli agrumi e dal pepe rosa, viaggiano lo zafferano e il tabacco. Il profumo diventa caldo e talcato, si miscela e assume un magnifico tono speziato muschiato, pelle di bambino tiepida, un piccolo fiore timido e nascosto come un bocciolo di rosa da cui fuoriesce pochissimo profumo, tutto tenuto chiuso dentro tra i petali serrati, un morbido melange di note tabacco cuoio. Si assesta sulla pelle, rendendola calda e piccante eppure fresca e di ampio respiro. Spicebomb mi ricorda de L'artisan Parfumeur, con una nota affumicata più delicata e dolce e con una base di muschio che si sposa benissimo con le spezie e gli agrumi. E' un profumo raffinato e adatto sia ad un uomo che a una donna. Perfetto.

Spicebomb (Viktor & Rolf) - 2012 - Legnoso Speziato  (Olivier Polge)
Chili, Zafferano, Cuoio, Tabacco, Vetiver, Bergamotto, Pompelmo, Elemi, Pepe Rosa

sabato 21 novembre 2015

Black Afgano - Nasomatto















Ho preso Black Afgano nello stesso momento in cui ho acquistato Narcotic Venus, ero in una profumeria di nicchia e ricordo che non riuscivo a decidermi. Per tutta quella estate ho portato i due profumi insieme, uno su un lato e l'altro sull'altro lato del corpo. Camminando tra la gente, a volte percepivo lo sguardo stupito del non riuscire a capire che profumo avevo. Come essere due persone nello stesso corpo.

Dove Narcotic Venus è femminile e soave, etereo, Black Afgano è dolce e corposo, tattile.
Aromatico e pastoso come caramello, Black Afgano ha dell'oud (che non amo) solo la compattezza. C'è una nota di carne, calda e morbida, profumo di pelle e caramelle al rabarbaro, un cerchio di fresche note di erba che aleggia più sopra, a circa due centimetri da dove si è depositato il profumo, e la nota medicinale dell' olio essenziale di vaniglia, rotonda e pungente insieme.
Intorno al corpo, lancia come un fumo sottile, percepibile ad un metro, delicato e non invadente, man mano che ci si avvicina alla pelle, scaturisce tutta la sua densità. Calda e presente.
Le qualità maschili che in un uomo preferisco.

Black Afgano (Nasomatto) - 2009 - Balsamico Legnoso Affumicato (Alessandro Gualtieri)
Cannabis, Note Erbacee, Resine, Legni, Caffè, Tabacco, Incenso, Oud





sabato 7 novembre 2015

Eau d'Elide - Diptyque


Eau d'Elide è un incanto.
Sa di arancia amara candita, sa di miele di lavanda e miele di timo, sa di erbe aromatiche che si seccano al riflesso di scogli inondati dal sole estivo, origano, maggiorana, timo, salvia, lavanda, le erbe della macchia mediterranea, sa di bacca di vaniglia, medicinale e cremosa, e sa di muschio, leggerissimamente.
L'unione di tutti questi ingredienti scaturisce in un profumo pulito, amaro e pungente.
Ha l'odore di una striscia di sole bianco abbagliante sulla pavimentazione di basalto delle stradine di un paesino sconosciuto di un'isola greca.
Complesso e sfuggente, ora odora come la musica del flauto di Pan. E' mutato, e sa di foresta e di ombra vicino a un ruscello ipnotico, scaturito da un sogno affiorato direttamente da una memoria millenaria.
Continua così, nella sua alternanza di sole abbacinante e di odore d'ombra, fino a diventare una seconda pelle. Strano e non convenzionale, non suscita complimenti o riconoscimenti, ma portarlo è una esperienza sensoriale potente. Mi annuso e mi piaccio.
Ora si è fuso con il calore della pelle, sa di sasso bianco, di sole secco, di erba e di buccia e sa di me.


Eau d'Elide (Diptyque) 1988 - Fruttato Aromatico (-)
Arancio Amaro, Lavanda, Muschio, Noce Moscata, Legno di Sandalo


domenica 1 novembre 2015

Olympea - Paco Rabanne


Quando ho sentito Olympea per la prima volta, devo ammettere che ho detto, finalmente non il solito profumo uguale a tutti gli altri. Olympea si discosta per delle note inusuali, fruttate e di fiori bianchi, baciate dal sole. Si sente il sale di un caramello molto salato, poi il caramello sparisce e subentra la vaniglia unita al sandalo, che scala e approfondisce con una nota amarognola legnosa. Riempie le narici di calore e intensità, si spande tutt'intorno come raggi solari che si posano sul mondo. E' un profumo molto luminoso, solare, ampio, e nello stesso tempo maestoso per via del legno di sandalo. Sulla mia pelle non amo molto il profumo del sandalo, che vira verso una nota troppo vischiosa. Forse questo profumo potrebbe rendere bene su una pelle maschile, per portare un tocco di diversità alle solite note fresche. Mischiato all'odore di uomo, ad un leggero sentore di tabacco, potrebbe assumere più spessore. Così è tutto fuori, nessuna profondità solo esteriorità. Non scende nella carne e questo purtroppo, per come vivo io i profumi, è un limite enorme.


Olympea (Paco Rabanne) - 2015 - Orientale Floreale  (Loc Dong - Anne Flipo - Dominique Ropion)
Mandarino Verde, Gelsomino Acquatico, Giglio Zenzero, Vaniglia Salata, Legno di Sandalo, Cachemire, Ambragrigia

mercoledì 21 ottobre 2015

Jasmin Noir - Bvlgari



Appena lo spruzzi si sente la gardenia, appare e fugace scompare come cenerentola al ballo a mezzanotte. Il gelsomino, arriva accompagnato dalle note delle mandorle e della liquirizia, è un gelsomino timidissimo, sottile ed evanescente, quasi impalpabile. Chi si aspetta un profumo femminile all'ennesima potenza, carico di opulenti fiori bianchi non l'avrà.
C'è una nota legnosa amara che lo fa sembrare quasi un profumo maschile, rinforza questa impressione la fava tonka, con il suo odore misto di tabacco e di erba tagliata. 
Dopo un po' ecco riapparire la gardenia, bianca ma secca non carnosa. Come cenerentola aveva lasciato la scarpetta, così la gardenia ha lasciato una punta del suo profumo.
Il gelsomino? Non c'è. C'è questo mix di maschio e femmina, gardenia e legno, carta tagliente e mandorla amara, frescura di erba tagliata, calore di tabacco leggero.
I profumi di Bvlgari hanno una caratteristica comune, sono profumi di pelle. E infatti nel giro di poco, Jasmin Noir si adagia sulla carne e lì rimane, mischiato con l'odore della propria pelle, annusabile ad una distanza ravvicinatissima. Ma per ore. La persistenza di questo profumo va ogni oltre aspettativa, il giorno dopo è ancora li.

Jasmin Noir (Bvlgari) - 2008 - Orientale Floreale Legnoso (Carlos Benaim, Sophie Labbé)
Gelsomino di Sambac, Gardenia, Mandorle, Legni, Assoluta di Liquirizia, Fava Tonka

mercoledì 23 settembre 2015

Trésor - Lancome

La prima volta che ho annusato Trésor è stato su una ragazza, al quale stava stupendamente.
Su di lei diventava morbido come una sciarpa di setacachemire, non so come descriverlo meglio. Rotondo, caldo, con una rosa ambrata soffice come talco.
Quando sento un profumo buono, mi complimento e chiedo cosa sia, ricordo che nei giorni seguenti andai a provarlo e rimasi molto delusa. Sulla mia pelle, Trésor, è secco come una radice terrosa, qualche fiore sparso ma niente a che vedere con la magnificenza che avevo usmato sulla mia amica. 
Questa recensione serve quindi solo a sollecitare di provare sulla propria pelle i profumi, a non farsi guidare dalla marca, dal prezzo, dalla pubblicità.
Nel corso degli anni ho spesso ripetuto questa scenetta, e ho scoperto che a volte, il profumo meraviglioso era un insospettabile "profumino"  dal prezzo contenuto, che su quella persona, e a volte anche su di me stava benissimo e per il quale poi ho ricevuto a mia volta complimenti.
Questa è la prova tangibile che non è il prezzo a determinare la bontà del prodotto, ma solo il nostro gusto e la reazione della nostra pelle e quella sugli altri. 
Non aver paura di provare e sperimentare, in tutte le marche e fasce di prezzo, nei negozi di nicchia e nelle profumerie broadcast. Crearsi un proprio personalissimo archivio dei profumi, e riallacciare ricordi e sensazioni a ciò che si sta odorando.
Perché, come dice il proverbio, lo scarto di uno è il tesoro di un altro.

Tresor (Lancome) - 1990 - Floreale Orientale (Sophia Grojsman)
Rosa, Eliotropio, Iris, Albicocca, Giaggiolo, Giglio, Pesca, Ambra, Legno di Sandalo, Muschio, Vaniglia, Vetiver, Gelsomino



giovedì 20 agosto 2015

L'uccello del Paradiso - Lettera a una donna sul potere del fascino


Ciao amica mia, che ti disperi e hai preso la decisione di implodere perchè delusa. Ti voglio raccontare una cosa.

Ho sempre pensato che se non puoi amare chi ami, puoi amare chi ti ama. Ma... non riesco più ad aderire a questo precetto.

E in più mi sembra di predicare bene e razzolare male... io con i miei "chi vuole veramente una cosa fa di tutto per ottenerla" e poi, passivamente mi accodo...

Passività, azione, l'amore, il sesso, stereotipo maschile, stereotipo femminile...

Ho letto L'amante di Lady Chatterley questa estate, e nelle descrizioni degli amplessi amorosi e di quello che viveva lei io ho pianto.
Desiderando un uomo che mi sappia prendere, coinvolgendo tutte le mie sfaccettature sensoriali ed emotive. Desiderando l'impossibile forse. Soprattutto perché non riesco ad espormi con chi mi piace.
Chi mi piace? Chi si mostra interessato a me (passività) e mi attrae subito, visceralmente (azione).

La fame di affetto mi ha spinto verso chi si mostrava interessato a me, senza che io prima ne fossi rimasta attratta. 
... rispetto a prima, quando credevo di vedere un'interesse dove non c'era o c'era solo amicizia, è un bel passo avanti sulla strada dall'inettitudine alla consapevolezza del potere della fica.
Si matura e si cambia.

Questi ultimi mesi, sono stati come uno stand-by per me. E guarda caso ha coinciso proprio con la fine dei corsi in piscina. Il mese di luglio, avevo l'open gym, ma ho fatto pochissime lezioni, poi dall'ultima di luglio in poi il nulla.

Ecco, penso che l'inattività forzata ha leso dentro.

Evidentemente, la molta carica che c'è in me, compreso il potere della femminilità, deve  assolutamente trovare il modo di esprimersi.
Altrimenti, compressa e non gestita, crea una sensazione di vuoto che credo erroneamente di riempire con il cibo.

Ma allora sono piena o sono vuota?
Sono piena ma in condizioni di sottovuoto.
La carica, il pieno, il potere è tutto li, ma tenuto sottovuoto rimane intatto e inutilizzato.
E tutt'intorno al pieno, un vuoto assoluto, incolmabile perché fasullo.

Un non-vuoto.

Attività, passività, l'amore, il sesso, stereotipo maschile, stereotipo femminile... tutta fuffa.
Rompiamo il sottovuoto, perché nessuno lo farà per noi. Facciamo prendere ossigeno, aria, esternità al nostro contenuto. Perché "da fuori" non sembra esserci nessuno che abbia il coraggio, la voglia, l'energia di voler vedere cosa c'è dentro.

Nessun Oliver Mellors che capisca, da una lacrima caduta sul polso, il bisogno inconsulto di passività per far scaturire una attività tenuta compressa.

Se il contenuto è ricco, l'etichetta deve essere vistosa. Rompiamo il sottovuoto e confezioniamoci con fiocchi e lustrini. Nella società visiva in cui viviamo, per svegliare l'assuefazione bisogna essere ipervisive e ipervisibili.

Differenziandoci. Perché, la verità è che il nostro dentro è diverso da tutti, ed è nostro dovere morale far coincidere l'immagine esterna con quella interna.

Così, come davanti ad un Uccello del Paradiso, gli occhi abituati a vedere normalmente la stessa merce che c'è in tv (un metro ben triste) verranno distolti ed attratti.

La donna per un uomo è movimento, son et lumières, profumo, tocco, pelle, odore, calore, umidore.

Fai frullare le tue penne e che le tue piume siano vistose, divinamente olezzanti, tintinnanti.

Sii cinetica. E non riusciranno a distogliere gli occhi.

Per scatenare quel mostrarsi interessati a te, e poi scegliere chi tra i tanti.

Ti abbraccio di un abbraccio che oltrepassa il limite del tempo. Che ti scuota e faccia schizzare fuori ed esplodere il tuo sottovuoto. Così da riempire di stelle i tuoi occhi e di tutti quelli presenti.
Compresi i miei.

Risultato immagini per paradise bird famous painting

mercoledì 19 agosto 2015

First - Van Cleef & Arpels

Femminile di quella femminilità ricca, come il N.5 di Chanel o Opium di Yves Saint Laurent o Must de Cartier. 
Maturo ed elegante come solo i profumi molto aldeidati sanno essere.
Che entra in gioco, nel giudicare un profumo come First, non è solo il proprio senso dell'odorato, ma anche l'immaginario collettivo, che fa descrivere questa tipologia di profumi eleganti, e senza tempo, "profumi da pelliccia". Sia per la resa magnifica nel periodo invernale e freddo, sia perché questi sono profumi da signora, ricca, ingioiellata e impellicciata. 
First è uno specchio fedele dei profumi anni '70 '80, persistente, identificabile immediatamente, sfaccettato nel mondo degli aldeidi, nessun richiamo ai profumi della natura, dove i fiori e le resine si uniscono per creare un profumo che prima non c'era, e non per richiamare le nota di cui è composto.
Non imita la rosa, il gelsomino, ne utilizza le qualità per dare un immagine molto precisa di femminilità. 
A differenza di Opium o del n.5, First è portabilissimo anche di giorno, perché ha una freschezza tagliente e leggera che lo fa percepire da vicino e non lascia la scia. Me lo vedo su una donna manager, altra figura cara agli anni '80, con tailleur e orologio da uomo di acciaio, un anello importante, magari con lo stemma di famiglia, piglio deciso, ma femminile nella scelta della camicia di seta e le perle.


First (Van Cleef & Arpels) - 1976 - Floreale Aldeidato  (Jacques Llorente) 




giovedì 23 luglio 2015

Elle - Yves Saint Laurent


Sono arrivata a conoscere Elle perché cercavo Midnight Poison, che non fanno più. La commessa gentile mi ha creato una fialetta per testarlo a casa, e me lo ha descritto brevemente, io non avevo sentito Midnight Poison su di me ma solo una volta su una amica. 
Tempo dopo, in un altra profumeria, per puro caso (ci ero entrata in cerca di un accessorio per i capelli) vedo Midnight Poison e non me lo lascio sfuggire. Così mi sono dimenticata di Elle e lo provo dalla fialetta oggi. Certo appartiene alla stessa famiglia - rosa, patchouli, gelsomino, vetiver -
e ricorda anche Dior Addict, il primo, per una certa effervescenza elettrica iniziale, ma mentre Dior Addict è davvero assuefacente, potente, anzi prepotentemente bello, Elle è addomesticato, non ruggisce, dopo un inizio maschio/femmina si assesta sulla femmina ma molto giovane, ragazzina, sbarazzina e leggera. Dopo circa un'ora rimane solo un sentore aspro di vetiver e acidulo di un fiore frutto non identificabile.
... e in confronto a Midnight Poison? Non c'è confronto. Quanto è inconsistente Elle, tanto è profondo Midnight Poison

Elle (Yves Saint Laurent) - 2007 - Floreale Legnoso Muschiato  (Olivier Cresp - Jacques Cavallier)
Limone, Litchi, Peonia, Gelsomino di Sambac, Rosa, Fresia, Bacche Rosa, Vetiver, Patcholi, Cedro

mercoledì 24 giugno 2015

Coco - Chanel


Come uno Chanel N.5, cosparso di spezie. Caldo e pungente, avvolgente e aldeidato con la piccantezza delle spezie più classiche, chiodi di garofano, speziati e riscaldanti. Si dice che sia un omaggio a Coco Chanel, al suo amore per Venezia, nell'accezione di porto delle spezie e di frontiera sull'oriente. E' un profumo da donna d'inverno, raffinata e avvolta in cappotti, guanti e stola.
Una immagine suggestiva, che non riconduce ad un profumo naturale ma ad una visione di donna molto specifica. Ha la ricchezza dei profumi anni '80, dura a lungo ed è impossibile annusarlo senza essere rimbalzati indietro di trentanni. Ad un certo punto, sulla mia pelle, ha un accenno di odore di gomma, non fastidioso ma bizzarro.
Nonostante la complessità e la bellezza, Coco non è un profumo che mi è affine, come nessuno dei Chanel. Probabilmente non si miscela con la mia pelle e rimane lì appoggiato, senza entrarmi nella carne. 


Coco (Chanel) - 1984 - Orientale Speziato  (Jacques Polge)
Coriandolo, Mandarino, Arancio, Pesca, Gelsomino, Rosa Bulgara, Mimosa, Chiodi di Garofano, Fiori d'Arancio, Fiori di Trifoglio, Rosa, Labdano, Ambra, Legno di Sandalo, Fava Tonka, Opoponax, Zibetto, Vaniglia, Frangipani, Angelica, Cuoio

mercoledì 20 maggio 2015

Must de Cartier - Cartier


A differenza di altri profumi da signora, aldeidati, ricchi, da pelliccia, che apprezzo come costruzione ma che non trovo affini a me, Must de Cartier ha una qualità più moderna che me lo rende più affine.
Siamo sempre negli anni '80, epoca di profumi intensi, opulenti. 
Must è un precursore di Obsession, è uscito 4 anni prima, è calibrato, raffinato, perfetto, dove Obsession è stordente, troppo. 
Spesso ho provato Obsession, spruzzandomene gli avambracci, e portandomelo in giro per sentirlo nella sua evoluzione, e tutte le volte ho rimandato l'acquisto. Sulla carta, aveva tutte le qualità di impatto che mi piacciono in un profumo, ma c'era quella nota stonata, come di acqua fredda ferma, che non me lo faceva piacere. 
Questa nota fredda c'è anche in Must, ma è scaldata e mossa dal calore di una spezia e dal profumo del cuoio. Must è caldo e freddo nello stesso tempo, è un piccolo gioiello architettonico, che si può ammirare da diversi lati e rimane sempre affascinante. 
E' difficile individuare la frutta e i fiori, come nei profumi dell'epoca essi sono asserviti alla costruzione del profumo finale e non primeggiano per farsi riconoscere. ma in qualche modo sono li, la modernità di Must sta proprio in questo, ha precorso i tempi, lanciandosi negli anni '90, e se lo annusi bene, molto da vicino, individui la nota calda umana del cuoio, le note degli agrumi ancorate a quelle dei fiori e della frutta per non farle scomparire subito.
Leggo che è stato riformulato e che ora non è più come l'originale, chissà quando capiranno che facendo così, le persone poi si disaffezionano...


Must de Cartier (Cartier) - 1981 - Orientale  (Jean-Jacques Diener)
Aldeidi, Ananas, Mandarino Verde, Galbano, Pesca, Bergamotto, Legno di Rosa Brasiliano, Limone, Garofano, Cuoio, Narciso Giallo, Muschio, Orchidea, Giaggiolo, Gelsomino, Vetiver, Neroli, Ylang-ylang, Rosa, Ambra, Legno di Sandalo, Fava Tonka, Vaniglia, Zibetto

lunedì 20 aprile 2015

Narciso - Narciso Rodriguez


A volte nella profumeria broadcast si trovano ancora delle eccezioni. Nell'oceano di profumi che si assomigliano un po' tutti, che seguono il trend del momento, qualcosa spunta e si diversifica almeno un pochino. Narciso è un profumo ben fatto, godibile, fresco e floreale, con quella nota muschiata e leggermente legnosa che lo fa emergere dalla massa. 
Appena spruzzato si sentono i fiori, freschi, non soffocanti, con una qualità leggera e aerea. 
Poi arriva una nota pungente, quasi tagliente, molto precisa, che scalda ma con un calore direzionato, non diffuso. La accompagna in sottofondo una nota amara, molto gradevole, che dona morbidezza.
E' piacevole, Narciso, te lo spruzzi sul trench e ci vai a fare una passeggiata. 
Dopo un po' che cammini, ricompaiono i fiori, questa volta più lattei, e convivono per una buona oretta con il pungente e l'amaro.
Mette di buon umore. 

Narciso (Narciso Rodriguez) - 2014 - Floreale Legnoso Muschiato (Aurélien Guichard)
Gardenia Bianca, Rosa, Muschio, Vetiver, Cedro Nero, Cedro Bianco

lunedì 30 marzo 2015

Lavanda Eterea - Acqua di Bolgheri


E' una lavanda morbida, Lavanda Eterea, morbida e dolce. Appena spruzzata sa di caramella e zucchero, di lavanda nei sacchetti di lino da mettere tra le lenzuola, di erba secca sotto il sole accecante di maggio in un campo, di legnetto di liquirizia.
Poi sopravviene una nota fresca erbacea, come una nuvola carica d'acqua che oscura momentaneamente il sole. Rimane li, sospesa, appuntata come uno spillo nel cielo.
Dopo poco, sulla pelle rimane l'aleggiare della lavanda e di una nota talcata leggerissima.
Pulito e freddo, lo vedo sulla pelle di un uomo che voglia sapere di buono, in maniera non convenzionale ma discreta. Camicia bianca croccante, sicurezza e tranquillità.

Lavanda Eterea (Acqua di Bolgheri) - 2014 - Floreale  (-)
Bergamotto, Erbe, Tuberosa, Lavanda, Legni dolci

mercoledì 25 febbraio 2015

Narcotic Venus - Nasomatto

Chi si aspetta la opulenta magnificenza della tuberosa, non la troverà qui.
Narcotic Venus è una tuberosa sottile e fresca, un bocciolino di tuberosa, non ancora schiuso, verde tenero e rosa pallido.
Rimane così, sospesa nell'aria a tre centimetri dalla pelle, timida e discreta. Con il calore la trasformo, burrosa e dolce e diventa un biscottino fatto di petali, ordinatamente impilati.
Non mettevo questo profumo da quasi due anni, legato il ricordo ad una persona che non vedo più.
Avevo il timore di riannusarlo, che mi ferisse e portasse a galla ricordi belli ma dolorosi.
Ci è voluta una catarsi per esorcizzarlo.
Per me, che adoro lo stordimento della tuberosa in fiore, la carne del giglio e la luminanza del gelsomino, questo profumo è troppo sommesso.
Meglio così.

Narcotic Venus (Nasomatto) - 2000 - Floreale (Alessandro Gualtieri)
Tuberosa, Gelsomino, Giglio, Spezie



lunedì 23 febbraio 2015

Encre Noire - Lalique

Senza note volatili, Encre Noire è tutto corpo, fin dall'inizio si mostra come è, e così rimane per tutto il tempo, tanto, vicino alla pelle, aleggia trasparente. Sa di corteccia e di legno, di fumo e di cuoio, di sella di cavallo.
Il vetiver è cristallino, non c'è traccia delle asperità delle radici, è solo morbidezza asciutta.
E' un profumo cupo, fedele a se stesso. Un profumo per chi ha bisogno di un grande cambiamento.
Per chi deve lavorare su se stesso. Senza distrazioni, diretti allo scopo.



Encre Noire (Lalique) - 2006 - Legnoso Aromatico (Nathalie Lorson)
Legno di Cipresso, Vetiver Bourbon, Vetiver di Haiti, Muschio, Cashmeran







giovedì 19 febbraio 2015

Oyédo - Diptyque


Hiroshige Utagawa

Agrumi caldi, una nota edibile amara e densa e spugnosa, che ancora al terreno, profumo di albedo di pompelmo e kumquat tutto intero, buccia semi polpa succo, menta, acquatica e appena percettibile, come un granello di pepe solitario.
Un legno pregiato ma rarefatto. Legno di rosa forse...o legno di sandalo.
Oyèdo è un profumo tenace, invernale. Come un cristallo illumina e schiarisce la mente. Assorbe il calore della pelle e si scalda. Lo avverti come piccante sulla punta della lingua, è tangibile.
Poi arriva il timo, timo e sassi bianchi. E profumo di foglie di lampone e dei suoi rovi.
Una nota dolce di frutto appiccicoso, il tamarindo.
Chi pensa sia un agrumato fresco ed estivo ne rimarrà stordito. Tenace e radicato, dopo dodici ore è ancora lì.
I dipinti di Utagawa, le cento vedute di Edo, il rito del bagno con gli yuzu, pace e scintillanza.
Come in una città sopra le nuvole.


Oyédo (Diptyque) - 2000 - Agrumato (-)
Lime, Mandarancio, Mandarino, Limone, Pompelmo, Yuzu, Tamarindo, Kumquat, Timo, Menta, Legno di Sandalo, Legno di Cipresso Giapponese, Muschio, Lampone



martedì 10 febbraio 2015

Baiser Volé Essence de Parfum - Cartier





So di carne e di gigli,
occhi come proiettili dentro il cuore,
sto andando alla danza come si va dall'amore.

All'inizio è come infilare la faccia nella corolla di un giglio, profumo d'erba, di petalo vibrante e di polline appiccicoso e rosso. Poi subentra una nota carnosa magnifica, calda e morbida e sensuale, non capisco se è la mia carne o quella del fiore, come se i petali fossero edibili. La vaniglia, nella sua accezione secca aromatica della qualità bourbon, è un tappeto sottostante, attutisce silenziosa.
La nota pungente del giglio è la punta, il corpo, la base. Continuerà per ore, avvolgente, a tratti drammatica, sempre intensa. Sempre.
Il mattino dopo, sul punto della pelle dove si era depositato il profumo non è quasi più avvertibile, ma appena ti sposti, eccolo li, uno sciame di particelle di gigli e luce di cui riesci a percepire la coda solo girandoti.
Ti svuota e ti riempie il cuore.

Baiser Volé Essence de Parfum (Cartier) - 2014 - Floreale (Mathilde Laurent)
Giglio, Vaniglia Bourbon

domenica 1 febbraio 2015

Il Ragno, gli Uccelli e la Casa d'Acqua


Domenica 1 Febbraio 2015 - Ho sognato che vivevo in una casa della famiglia. La mia stanza era con pareti turchesi e un letto a baldacchino di stile coloniale in bambu', la testa rivolta verso il centro della stanza.
Sento nel dormiveglia un rumore strano e mi sveglio. Che si arrampica lentamente sulla colonnina c'è un ragno ghepardato grande come un melone. Arriva alla traversa e comincia a tessere una tela con dei fili pendenti, sembrano fatti di perle. La finestra che da su un giardino è aperta, entrano in sequenza strane razze di uccelli, uno per tipo, e rimangono impigliati nelle parti pendenti. Mentre prima stavo a guardare senza paura il lavoro del ragno, ora scatto fuori dal letto. Gli uccelli sbattono inutilmente le ali per liberarsi, ad ogni sbattere d'ali mi proteggo la testa terrorizzata. Guardo i miei piedi, il pavimento è fatto di prato con fiori bianchi profumati riuniti in una aiuola centrale, ogni volta che la sfioro con i piedi nudi si solleva un profumo indescrivibile e buonissimo. Mi dirigo in bagno e sulla mensola vedo un dentifricio che costa più di 300 euro, è un dentifricio per celiaci, è della ragazza dell'uomo che mi piace, così quando lo bacia non c'è pericolo che lui venga a contatto con il glutine. Mi dirigo in sala da pranzo, intorno all'enorme tavolo in legno scuro c'è un sacco di gente, genitori, fratelli e sorelle, amici. Io sono l'unica a preoccuparmi che dalle pareti della casa sta allargandosi a vista d'occhio una macchia da cui zampilla acqua, controllo la casa, in ogni stanza rivoli d'acqua scendono dal soffitto. Vedo il ragno, per terra, schiacciato da piedi impietosi. Penso che ora, ogni volta che sentirò rumore di sbatter d'ali avro' paura e non voglio. Devo trovare un modo per esorcizzarla. Mi sveglio.

venerdì 30 gennaio 2015

Pour Un Homme - Caron


Questa estate, era luglio, cercavo spasmodicamente un profumo di lavanda. Strano. Perché, la lavanda, mi piace ma non nei profumi. Mi piace il fiore e il suo profumo, mi piace il colore. Ma i profumi alla lavanda non sono la mia tazza di tè.
A volte il cambiamento, la crescita nella vita, viene annunciata da piccoli messaggi impercettibili. Un arrotondamento del senso del gusto, che percepisce meglio i sapori. Una evoluzione.
Oppure...
... oppure a volte la ricerca di una cosa completamente diversa da prima. Che rappresenti lo stacco dal quale poi riprendere. Come una molla, che per poter avanzare deve raccogliersi su se stessa, bloccarsi per caricarsi di tutta l'energia possibile e BAM! fare il balzo in avanti.
Nella molla rimane impigliato solo ciò che intrinsecamente fa parte di essa. Mentre tutto il resto viene lasciato indietro, zavorra che è servita solo per caricare meglio il salto.
Cercavo un profumo di lavanda e mi sono imbattuta in Pour un Homme di Caron. Preso di impulso, messo qualche giorno e poi tralasciato. Non Serviva Più. 
Ero pronta per il Neroli e da li in poi non ho ancora smesso di sapere di fiori d'arancio ogni due o tre giorni.

Stanotte ha nevicato.
La pelle profumata lievemente dall'olio di mandorle dolci e ylang-ylang dopo la doccia, riprovo Caron.

Pour un Homme di Caron è pulito, trasparente e classico.
Appena spruzzato si sente solo la lavanda, per un millesimo di secondo ha un guizzo caprino che sparisce subito, sostituito da una nota talcata di bebè, che inizia a scaldarsi. Miscelandosi con la mia pelle, assume calore e perde il freddo della lavanda e del talco, subentra sottile un aroma di tabacco al miele e di ambra, una nota leggera e animale di nappa e appare la vaniglia...lievemente medicinale all'inizio e poi morbida e setosa, si miscela alla rosa e alla lavanda. E' un alternarsi di caldo e freddo ora, aderente alla pelle come un profumo per un uomo deve essere. Ritorna la nota di talco, ma non più bambino ora, sa di pulito, di uomo fresco, di sicurezza e di casa.
Sulla stoffa prevale la nota fredda, ma sulla pelle...sulla pelle ora è solo calore e morbidezza.
E mi piace così.

Diventerà uno di quei profumi "da maschio" a cui rivolgermi quando voglio togliere il senso di incertezza e sospensione nella vita con Fahrenheit, Eau Sauvage, Cacharel pour l'Homme, Fleur du Male e Dior Homme Intense, che per loro intrinseca struttura o per essere legati al profumo di un uomo reale, ne hanno il potere.

Pour un Homme (Caron) - 1934 - Aromatico cuoiato (Ernest Daltroff)
Lavanda, Vaniglia, Muschio, Bergamotto, Limone, Salvia, Rosmarino, Cedro del Libano, Legno di Rosa, Fava Tonka, Rosa, Muschio di Quercia



lunedì 26 gennaio 2015

Vitriol d'Oillet - Serge Lutens


Ho sempre adorato il profumo del garofano, sia il fiore che la spezia, toccano una corda in me e la fanno vibrare. Così sono arrivata speranzosa a Vitriol d'Oillet.
Si apre con una rosa calda, che svanisce subito e diventa piccante e speziato, sotto si forma una riunione di legni e cortecce di spezie che lo rendono stabile e duro. Sale l'ambra, morbida e vellutata e la violaciocca, un altro fiore che adoro per via del suo profumo di chiodi di garofano.
Quando lo indosso mi sento scivolare in un altro tempo, non è un profumo moderno, è più inizio '900.
Vitriol d'Oillet mi piace, perché è anacronistico in modo strano. Non riconducibile a nessun altro profumo.
Ecco... ora è pepato e pizzica il naso annusandolo, brucia e scalda. Una meraviglia.
Sono passati quaranta minuti, il pizzicore sta lentamente svanendo e rimane un tappeto morbido di muschio e fiori bagnati. Freddo come l'ombra in un bosco che nasconde creature pulsanti.

Vitriol d'Oillet (Serge Lutens) - 2011 - Orientale Speziato (Christopher Sheldrake) 
Noce Moscata, Chiodo di Garofano, Pepe Nero e Pepe Rosa, Ylang Ylang, Paprika, Pepe di Cayenna, Giglio, Violaciocca, Fava Tonka, Ambra, Rosa Damascena



venerdì 23 gennaio 2015

Fleurs d'Oranger - Serge Lutens



l'Uovo
Perché i fiori d'arancio ti creano intorno un guscio protettivo e nello stesso tempo luminoso.
Perché la tuberosa ne è il cuore denso e morbido, nutritivo e sensuale.
Perché il gelsomino è fluido, cristallino, brillante.


Fleurs d'Oranger è un profumo per grandi spazi chiusi, dal tuo nucleo centrale inizia a spandersi nell'aria in cerchi concentrici, onde di vibrazione altissima che possono stordire.
Affascinante e ipnotico, ha la freschezza e la carnosità dei fiori bianchi. Vicino alla pelle è caldo e pastoso, nutriente. Nel metro di aria intorno a te è leggiadro e aereo.
Chi ti passa accanto annusa e ricorda. 
O forma un ricordo tutto nuovo e scintillante. Tu.



Fleurs d'Oranger (Serge Lutens) - 1995/2003 - Floreale (Christopher Sheldarake)
Boccioli di Fiori d'Arancio, Neroli, Gelsomino Bianco, Tuberosa Indiana, Rosa Bianca, Scorze di Agrumi, Semi di Ibisco, Cumino, Legno di Cedro, Muschio, Noce Moscata, Zibetto