Figue Noire è l'altro parfum de chambre di Mad et Len che sono riuscita ad accaparrarmi da una svendita. Totalmente differente da Tabac d'Amsterdam (ora chiamato Havana), Figue Noire si apre con forte odore di erba appena tagliata, e con il profumo che scaturisce quando si stropicciano le foglie del fico. Dopo poco subentra la nota olfattiva gustativa della pelle del fico, sembra di sentirlo sul palato, quel sapore odore lattiginoso pungente verde erbaceo della buccia del fico verde.
Continua così, trasformandosi sotto le narici, nel profumo più maturo del fico nero violetto, nella sua pelle, e nel frutto zuccherino che appare quando si lacera la buccia.
L'odore di latte di fico scompare piano piano e fa posto alla carne del frutto.
Polposa, dolce e sugosa. Aperta e invogliante, si offre alle narici adagiata sul tappeto verde delle foglie della pianta. E' la mixture di frutto succulento e di acerbo delle foglie che mantiene Figue Noire nell'orbita dei profumi non stucchevoli. Poi compare improvvisa la selvatica asprezza delle foglie delle more di rovo, che spesso crescono vicino agli alberi di fico e infine dei frutti che scoppiano in bocca come baci inaspettati.
E' un profumo d'ombra al sole, di muretti di sassi, di rumori di bisce tra gli sterpi, di fichi caldi di sole, mangiati appena rubati, di aspettative di torte di pasta frolla, crema pasticcera e frutta.
Cicale e silenzio di un pomeriggio d'estate.
Figue Noire (Mad et Len) - 2007 - Fruttato (Sandra Fuzier, Alexandre Piffaut)
Fico Nero
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