Nel panorama dei profumi broadcast. i profumi di Thierry Mugler si distinguono sempre per avanguardia e non omologazione. Non mi stancherò mai di ripeterlo e questo è, ad oggi, una qualità con una prerogativa maggiore, ai miei occhi, in un mondo di standardizzazione e appiattimento del gusto a favore della massa. Possono non piacere alcune sue creazioni, ma gli va riconosciuto il merito dell'audacia e dell'innovazione.
Aura si apre con un profumo vagamente canforato, come quello che aleggia in alcune isole del Sud Est Asiatico durante un monsone, ai bordi della strada dove si apre la foresta.
Canfora e menta acquatica, lieve, evanescente, qualcosa di pungente indefinibile, come mentolato, e fiori straripanti di acqua ammassati li dietro, stipati, pressati, prigionieri in casse di legno scuro intagliato, impregnato di profumo di incenso e Tibet.
Il legno si scalda vicino alla fiamma di una candela, i fiori si asciugano e volute timide e restie a concedersi evaporano dalla scatola di legno. Odore di miele d'arancio sciolto in té caldo.
Un tempio di legno nella foresta, pareti intarsiate, libri umidi su pochi scaffali sulle pareti.
Silenzio, contemplazione e preghiera.
Aura (Thierry Mugler) - 2017 - Orientale (Daphne Bugey - Amandine Clerc-Marie - Christophe Raynaud)
Bergamotto, Foglie di Rabarbaro, Fiore d'Arancio, Note Verdi, Ylang-ylang, Vaniglia Bourbon, Note Legnose, Amberwood, Legno di Sandalo
Nessun commento:
Posta un commento