Un Natale di qualche anno dopo mi arrivarono in regalo Givenchy III, dalla zia Rosanna, e Mystère de Rochas. Givenchy III era troppo secco per me e nonostante la linearità del flacone con l'etichetta dorata e la scritta asciutta mi affascinasse, mi ricordava troppo la lacca per i capelli (odore che non ho mai sopportato). Mystère invece era buonissimo. Lo conservo ancora e ogni tanto lo annuso. Molto del suo fascino era dovuto al nome, per una adolescente era promessa di nuove scoperte.
Givenchy III (Hubert de Givenchy) - 1970 - Cipriati verdi
Bergamotto,
Mandarino, Mughetto, Giacinto, Rosa d'Oriente, Gelsomino, Muschio di quercia, Sandalo, Patchouly. Fresco alla partenza, evolve verso una nota floreale verde, in accordo con rosa e gelsomino.
Mystère (Rochas) - 1978 - Floreale - (Nicolas Mamounas)
Bergamotto, Caprifoglio, Gelsomino, Rosa, Narciso, Gardenia, Magnolia, Frangipani. Profondo, deciso e un po' stregone, per la donna che colpisce, affascinante e misteriosa
L'estate di quello stesso anno, con due amiche andai a Nervi. Una giornata di mare e risate adolescenziali, una parentesi spensierata in un periodo di tristezza che avrebbe avuto un'epilogo tragico di lì a poco. Partimmo la mattina presto e facemmo il viaggio sul furgone del padre di Alessandra, doveva sbrigare delle faccende e noi fummo libere di vivere la giornata in piena autonomia. La spiaggia, la focaccia ligure e una capatina in profumeria, dove procedetti all'acquisto del primo profumo scelto e pagato solamente da me. Chloè. Aveva una tuberosa di vetro opaco come chiusura. Unico. Neobarocco. Diverso. Così veniva descritto. Come volevo essere io.
Chloè (Karl Lagerfeld) - 1975 - Soliflores: Tuberosa
178 elementi tra i quali Mughetto, Giunchiglia, Ylang-Ylang delle Comore, Coriandolo, Tuberosa, Gelsomino di Grasse, Rosa Bulgara, Iris, Sandalo.
La passione era stata innescata. Leggevo di profumi e mi fermavo nella profumeria vicino a casa ad annusare i profumi di cui avevo letto, con la complicità e la gentilezza della proprietaria, la signora Wanda, provai in sequenza sparsa Paris, Eau Sauvage, Cacharel pour l'Homme, Rive Gauche...
Scelsi l'Eau Sauvage. Ancora un nome evocativo di promesse. E recentemente ho ricomprato Cacharel pour l'Homme, che trovo ancora sferzante, lo uso quando ho malditesta, quando non potrei sopportare gli altri profumi che con l'evoluzione sono entrati a far parte di me. Ho la tendenza ad identificarmi lo so.
Eau Sauvage (Christian Dior) - 1966 - Esperidati floreali cipriati - (Edmond Roudnitska)
Limone, Lavanda, Rosmarino, Basilico, Gelsomino (Helione), Muschio di quercia.
http://nowsmellthis.blogharbor.com/blog/_archives/2005/4/19/594915.html
Paris (Yves Saint Laurent) - 1983 - Floreale - (Sophia Grojsman)
Rosa di Parigi, Mimosa, Biancospino, Violetta, Iris, Geranio del Marocco, Gaggia, Fiori d'Arancio, Caprifoglio, Nasturzio, Vetiver, Sandalo, Muschio, Ambra
http://nowsmellthis.blogharbor.com/blog/_archives/2008/6/2/3725295.html
Cacharel pour l'Homme - 1981 - Esperidati speziati - (Gerard Goupy)
Bergamotto, Lavanda dell'Alta Provenza, Noce Moscata del Brasile, Nocciola, Ylang-Ylang delle Comore, Geranio, Sandalo, Cedro, Muschio, Vetiver, Gelsomino di Shiraz, Agrumi
Mentre Eau Sauvage e Cacharel pour l'Homme sono rimasti tra i miei preferiti, Paris l'ho regalato, non mi piaceva più. Chloè lo annuso ogni tanto, ci sono affezionata ma non lo uso, non mi rispecchia più. La tuberosa è un fiore che continuo a prediligere ma quella di Chloè è fredda, come il vetro di cui è fatto il fiore del flacone che tanto mi aveva colpito.
Questa primavera cercavo un profumo di fiori, cosa insolita per me che amo gli ambrati. Senza saperlo ero alla ricerca del tempo perduto, della rinascita come donna nuova. L'ho ritrovata, davvero sola o quasi, più matura, più carnosa. Come sono diventata io. L'ho ritrovata tutta sola in Tuberose Intoxication di Agent Provocateur, che è un olio per il corpo che lascia la pelle setosa e persistentemente profumata. E in Datura Noir di Serge Lutens, un profumo che non posso mettere tutti i giorni, per indossarlo devo essere in quello stato di grazia dove la vita ti sembra sempre Primavera.
P.S. La Primavera che intendo io non è sbocciare di fiori, e uccellini in volo, ma il prepotente riaffiorare alla superficie di sensualità e carnalità. Una Primavera dei Sensi.
2 commenti:
Me gusta mucho tu blog. Saludos desde España.
Alberto
Grazie Alberto, saluti dall'Italia. Ciao, mk.
Posta un commento