E' da sempre che penso che per me le cose funzionano di più se parto dall'esterno. Mi spiego, se mi sento triste, comincio a prendermi cura del mio corpo, mi abbellisco. Trovandomi soddisfatta del mio aspetto esteriore, comincio a lavorare sull'interno. Troppo superficiale?
Per me così funziona.
E' da qualche tempo che ho sviluppato concettualmente un meccanismo per me automatico. La radio rotta in macchina aiuta, non potendo più sentire la mia musica preferita, le trasmissioni radio a volte mi annoiano, spengo e penso...
Il concetto è quello che chiamerò l'Osservatore Esterno. In pratica si tratta di agire, fisicamente e mentalmente, come se ci fosse sempre questa figura ad osservarci. Attenzione, non deve essere una figura critica, ma innamorata.
Così uno si inventa un personaggio di fantasia o ne prende uno reale con il quale rapportarsi come vedendosi dal di fuori. A volte l'Osservatore Esterno riunisce in se tutti gli innamorati/innamoramenti che abbiamo avuto. A volte prende l'aspetto alternativamente di una vecchia fiamma o dell'ultimo bel ragazzo che ci ha sfiorato o ci ha fatto gli occhi dolci...
Con l'Osservatore Esterno si può anche ragionare, principalmente di come siamo, di come pensiamo gli altri ci percepiscano, delle nostre virtù e punti di forza. L'Osservatore Esterno può anche avere l'aspetto del bel ragazzo che ci ha colpito tanto, ma quando parla, le cose che dice sono solo quelle che vorremmo sempre sentire. Sei bella, sei dolce...
L'unico impegno che bisogna prendere con l'Osservatore Esterno, e quindi sostanzialmente con se stessi, è quello di presentarsi sempre al meglio. Come si fa con l'innamorato. Troppo esibizionista?
Per me così funziona.
E' da qualche tempo che ho sviluppato concettualmente un meccanismo per me automatico. La radio rotta in macchina aiuta, non potendo più sentire la mia musica preferita, le trasmissioni radio a volte mi annoiano, spengo e penso...
Il concetto è quello che chiamerò l'Osservatore Esterno. In pratica si tratta di agire, fisicamente e mentalmente, come se ci fosse sempre questa figura ad osservarci. Attenzione, non deve essere una figura critica, ma innamorata.
Così uno si inventa un personaggio di fantasia o ne prende uno reale con il quale rapportarsi come vedendosi dal di fuori. A volte l'Osservatore Esterno riunisce in se tutti gli innamorati/innamoramenti che abbiamo avuto. A volte prende l'aspetto alternativamente di una vecchia fiamma o dell'ultimo bel ragazzo che ci ha sfiorato o ci ha fatto gli occhi dolci...
Con l'Osservatore Esterno si può anche ragionare, principalmente di come siamo, di come pensiamo gli altri ci percepiscano, delle nostre virtù e punti di forza. L'Osservatore Esterno può anche avere l'aspetto del bel ragazzo che ci ha colpito tanto, ma quando parla, le cose che dice sono solo quelle che vorremmo sempre sentire. Sei bella, sei dolce...
L'unico impegno che bisogna prendere con l'Osservatore Esterno, e quindi sostanzialmente con se stessi, è quello di presentarsi sempre al meglio. Come si fa con l'innamorato. Troppo esibizionista?
Ora, proprio in questo momento, ho ricordato la prima volta che è comparsa questa figura.
Le cose che ho imparato da Carlo salgono a tre*. Fu proprio in una sua lettera che mi scrisse "Agisci come se ci fossi sempre io a guardarti". All'epoca aveva tutto un'altro significato, ma le parole affondano dentro di noi. E quando ritornano a galla sono ricoperte da strati di significati aggiuntivi. Il sogno utilizza proprio le parole di questa lingua personale.
Per un periodo di tempo ho dimenticato di avere un'Osservatore Esterno che mi guardava, e mi sono lasciata andare.
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