Sono lì impegnata in un lavoretto niente male. So come farlo, me l'hai insegnato tu e io ci ho messo del mio studiando e immedesimandomi nel tuo piacere. La mia bocca è piena, la mia lingua esplora tutte le colline e i dirupi del tuo cazzo. Ecco, si sta modificando ancora, dove c'erano rughe morbide ora è tutto teso, gonfio, enorme. Ti annuso e improvvisa nella pancia una voglia di riempimento. Lascio le tue palle in una sola delle mie mani e con la mia scendo. Sollevo la gonna, porto stivali alti con calze parigine, sento la pelle delle cosce fresche, salgo. Sposto le mutande, calde, e soffice incontro la mia carne umida.
Come viene percepita una donna che si procura piacere mentre lo dà? Una donna che si masturba, vista da un'altra donna, può essere imbarazzante, triste, piena di vergogna o squallida. Ma un uomo invece vede ciò che fa lui.
E apprezza. Il suo essere uomo apprezza la competenza.
Il saper gestire il corpo, il proprio e quello dell'altro. L'esplorazione, la sperimentazione e l'applicazione delle conoscenze.
E la capacità di sapersi procurare il piacere senza il bisogno di dipendere dall'altro.
Questo è l'erotismo. La versione adulta della sessualità. Avere una natura erotica significa pensare al sesso e a come farlo, studiare per conoscere meglio i meccanismi che lo regolano e poi sfruttare queste conoscenze sapendo lasciarsi andare, ma non totalmente, se non in un crescendo.
Che dall'erotismo passa di nuovo alla fisicità della sessualità primordiale.
Erotico è tutto ciò che è voluto, con intenzione. Sessuale ciò che è innato. Come sempre, come in ogni cosa, le due nature sembrano antagoniste, contrapposte. La fusione, che è quello a cui tutti anelano, è quando il confine tra intenzionale e innato non esiste più, e l'essere erotici, sessuali, primordiali, sensuali, diventa carne della nostra carne e mente della nostra mente.
Non pensiero. Non intenzione di azione. Ma incontrollato fluire.
2 commenti:
E, soprattutto, è cosa seria. Non banale o banalizzabile. C'è un mondo nella parola "sesso". UN mondo e delle strade di incontro, scontro, conoscenza.
Perchè "scontro"?
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