Perché si costruiscono le dighe? Per creare terra la dove prima c'era un corso d'acqua. Ma è una terra che vive sempre in stato di allerta. Non si può costruire sul terreno reso fruibile dalla diga. O almeno non è intelligente farlo. E allora...perché si costruiscono le dighe?
sabato 10 dicembre 2011
La Diga
Perché si costruiscono le dighe? Per creare terra la dove prima c'era un corso d'acqua. Ma è una terra che vive sempre in stato di allerta. Non si può costruire sul terreno reso fruibile dalla diga. O almeno non è intelligente farlo. E allora...perché si costruiscono le dighe?
mercoledì 30 novembre 2011
Non Rinunciare
In effetti, nella vita da sveglia, sto' avendo qualche problema con una assicurazione che ho riscattato e per cui mi chiedono rate "scadute" non dovute...
Nella vita emotiva tendo sempre a privilegiare i bisogni degli altri, senza neanche contrattare... ecco, il mio inconscio mi ha mandato un messaggio molto limpido questa volta, non rinunciare a ciò che ti piace (l'acquagym) per un bisogno di altri, che vivono la loro vita per molto tempo senza di te, che è sempre piacevole vedere, ma per i quali non devo più annullare me stessa. Sto' imparando.
venerdì 25 novembre 2011
Miel de Bois - Serge Lutens
Un profumo da dea. Miel de Bois non è un profumo per tutti. La maggior parte delle persone non lo sopporta. Soprattutto le donne. Ha questa partenza stordente e invasiva, vischiosa e dolcissima che fa allontanare. Dopo circa mezz'ora compaiono i fiori, petali stropicciati, e odore di legno, legno in cui è stato riposto incenso migliaia di anni fa. Poi ricompare il miele ed è morbido e rotondo miele di fiori d'arancio mischiato con un miele più crudo e acre, come di grano saraceno. Non è un profumo per tutti e non è un profumo per tutti i giorni. Ma quando lo è, è il profumo di una dea. Irresistibile e attraente, pericoloso e permeante. Dopo due giorni e diverse docce, è ancora li, attaccato pervicacemente alla pelle.
Ed è divino.
Miel de Bois (Serge Lutens) - 2005 - Legnoso Mielato (Christopher Sheldrake)
Miele Bianco Crudo, Legni d'Ebano, Guaiaco, Aloe, Quercia, Cera d'Api, Iris, Biancospino, Note Animali, Incenso
martedì 25 ottobre 2011
Womanity - Thierry Mugler
Completano, in sordina, una apertura di note agrumate amare e verdi e in chiusura note calde e resinose, di legni marini. E' una miscela morbida e femminile, orientale in maniera alternativa, leggero come una carezza ma durevole.
E ha una bottiglia bellissima, come sempre tutti gli "oggetti profumo" di Mugler. Bella da vedere e da toccare, da possedere.
Womanity (Thierry Mugler) - 2010 - Orientale Fruttato Salato (Fabrice Pellegrin)
Limone, Pompelmo Rosa, Latte di fico, Fico, Foglie di Fico, Legno di Fico, Caviale, Labdano, Legno di Cedro
lunedì 24 ottobre 2011
Quando hai troppe macchine, non vai da nessuna parte... - Umidità, Staticità e Chiusura
Lunedì 24 ottobre 2011 - Sogno. O meglio ricordo di aver sognato. Sono nello studio del dottore, so che vivo li da qualche giorno, perché ho avuto problemi con l'auto. Parcheggiate fuori infatti, oltre alla mia automobile che è stata riparata, ho due vetture sostitutive che non so come fare a riportare al meccanico. Dormire sul lettino del dottore è stato scomodo ma misteriosamente mi ha fatto passare il maldischiena, questo è quello che penso mentre sto radunando le mie cose in uno scatolone di cartone e qualche sacchetto. Ho deciso che non dormirò più li. Provo diversi reggiseni, tra cui un costume, e proprio in quel momento entra, dalla porta-finestra, l'assistente del dottore, un giovane biondo occhialuto alto ossuto. Mi comunica che ho ancora due parcelle in arretrato da pagare e mi chiede se sono già d'accordo con il dottore. Io finisco di vestirmi in fretta e comincio a portare fuori le borse e lo scatolone da mettere in macchina. Il parcheggio si sviluppa tutto intorno ad una antica fortezza, circondata da un fossato, alberi altissimi e secolari la nascondono alla vista in un aggrovigliato e lussureggiante verde scuro, il ponte levatoio sollevato. E', al momento, inaccessibile. Le tre macchine sono parcheggiate in punti diversi, quindi devo andare avanti e indietro descrivendo un semicerchio intorno alla fortezza, non vedo dove sto andando, sento solo il rumore dei tacchi sull'asfalto e poi, quando cambia, sul terriccio. Ho caricato la macchina, è la macchina che avevo prima, non quella di adesso. Guardo il cellulare, anche questo è il cellulare precedente al modello che uso in realtà adesso, il display è tutta una costellazione di goccioline d'acqua. Lo studio del dottore è sulla riva di un fiume, il telefono deve aver preso umidità nella notte, la temperatura è infatti scesa bruscamente. Penso a come fare per assorbire l'umidità, perché anche strofinandolo le goccioline rimangono li. Nel sogno che si sta avviando verso la veglia, ricordo di aver visto immagini di telefoni immersi nel riso. Il riso assorbe l'umidità senza corrodere i meccanismi, come farebbe il sale... La Risposta è il Riso. Penso che dovrei chiedere per farmi aiutare a riportare le auto di cortesia dal meccanico, ma sento di non avere ne voglia ne tempo, di dover prendere la mia auto e iniziare ad andare. La Risposta è lasciarle parcheggiate li, e lasciare che ci pensino da soli a recuperarle...
martedì 30 agosto 2011
Uno come Me
mercoledì 24 agosto 2011
Escher
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lunedì 15 agosto 2011
Magdala - Laura Tonatto
domenica 14 agosto 2011
Poivre Piquant - L'Artisan Parfumeur
Cosa meglio di una antica ricetta tratta dal Kama Sutra, il più famoso di tutti i trattati sanscriti sull'amore? Creata per la sposa prevede ingredienti dolci e ingredienti piccanti, zucchero e pepe, perchè così deve essere la donna.
Poivre Piquant ti brucia subito le narici con il suo pepe piccante e aromatico, lo senti salire e arrivare fino ai dotti lacrimali, questo dura un po' perchè non bisogna arrendersi subito, quando senti che stanno per prepararsi le lacrime subentra il latte. Il latte non ha un suo odore, ma in qualche modo percepisci la sua presenza per la morbidezza che apporta. Il pepe bianco diventa quasi cremoso e si fonde con la pelle. Uno sciogliersi dolceamaro di liquirizia nera, come a sentirlo sulla lingua. Un sentore lontanissimo di miele e zucchero, più una sensazione di dolcezza che il vero e proprio profumo di miele.
E il pepe che rimane bruciante, morbido e dolce sulla pelle, come l'impronta del bacio di un amante.
Poivre Piquant (L'Artisan Parfumeur) - 2002 - Speziato Orientale (Bertrand Duchaufour)
Miele, Pepe Bianco, Latte, Liquirizia
sabato 13 agosto 2011
Drôle de Rose - L'Artisan Parfumeur
Fiori d'Arancio Africani, Anice Stellato, Iris, Rosa, Violette, Mandorla, Cuoio, Miele Bianco
venerdì 12 agosto 2011
Do Son - Diptyque
Do Son racconta la favola dell'infanzia di Yves Coueslant, un fondatore di Diptyque, in Vietnam. La pagoda nel porto di Haïphong, nel Nord Indocina, dove la madre riposava al riparo della calura umida tropicale. Do Son racconta di fiori bianchi a mazzi con petali grassi e umidi, la tuberosa, dal profumo stordente ed oppioide.
Eppure la tuberosa qui è resa fresca e verde e brillante come vetro. Do Son è un profumo freddo e bianco. Dalla sensualità trattenuta. Tutta l'integrità di un fiore non schiuso. La Tuberosa è appoggiata sul melange creato dagli altri ingredienti, come un bocciolo appoggiato su una candida pezza di lino.
Tutto avviene nell'ombra, e nella improvvisa folata fresca di un monsone.
Do Son (Diptyque) - 2005 - Floreale (Fabrice Pellegrin)
Foglie d'Arancio, Muschio, Rosa Canina, Tuberosa, Benzoino, Iris
giovedì 11 agosto 2011
L'Eau Trois - Diptyque
Appena spruzzata ci sono le erbe, quelle che crescono tra i sassi bianchi sulle scogliere della grecia, un vaghissimo accenno di finocchio selvatico stropicciato e poi subito quel misto secco, aromatico, pungente che contraddistingue le erbe che riescono a crescere suggendo la poca acqua attraverso le spaccature della roccia. Poi si fa spazio fumosamente l'incenso, la mirra, spigolosa, metallica, con quel suo odore di legno tirato talmente a lucido da diventare duro come marmo. Un profumo di chiesa antica e fresca, buia e grigia, con lame di luce che provengono da non si sa dove a tagliare il pulviscolo. E' un profumo che sovverte tutti i meccanismi, offrendo una visione completamente diversa della realtà. Una visione interiore ma distaccata. Senza soggettività.
L'Eau Trois (Diptyque) - 1975 - Legnosa Speziata (Serge Kalouguine )
Mirra, Mirto, Origano, Cisto, Olibano, Pino Marittimo, Alloro, Timo, Rosmarino
mercoledì 10 agosto 2011
L'Eau d'Ambre - L'Artisan Parfumeur
Possiede un equilibrio perfetto tra polverosità e ariosità. E' un profumo di pelle, tiepido e delicato come la pelle di un bambino appena nato, una pelle che non ha mai visto raggio di sole. Un profumo lunare da maiko. Non sconvolge, non insinua pensieri peccaminosi. Piuttosto crea un senso di protezione in chi lo annusa.
L'Eau d'Ambre (L'Artisan Parfumeur) - 1978 Orientale (....)
Ambra, Patchouli, Vaniglia, Geranio
martedì 9 agosto 2011
L'Eau - Diptyque
lunedì 8 agosto 2011
Traversée du Bosphore - L' Artisan Parfumeur
sabato 6 agosto 2011
Il grattacielo in costruzione
venerdì 5 agosto 2011
La domanda per uscire dalla pozzanghera
Venerdì 5 agosto 2011 - Stò annaspando in una pozzanghera ma non riesco ad uscirne. Dentro di me si forma il pensiero che facendo la giusta domanda alla giusta persona potrò ritornare eretta e la pozzanghera tornerà ad arrivarmi solo alle suole delle scarpe. Allungo il braccio, la mano che afferra l'aria in cerca di aiuto. Per un momento ho visto a chi devo fare la domanda. Mi sveglio in carenza d'ossigeno.
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giovedì 7 luglio 2011
Adrenaline Car I
Oggi mi sono ritrovata a guidare la mia vecchia auto, la prima Adrenaline Car, quella che si spegne anche mentre sta andando... All'inizio e' stata dura, in confronto alla mia macchina, questa sembra un giocattolino...e' tutto piu' piccolo e poi sei seduto in uno spazio non contenuto, c'e' il vuoto la dove invece c'e' il tunnel che ti incunea alla guida. Adrenaline Car I e' pazza. Scalpita quando davanti si trova qualche nonna abelarda che guida a 60 all'ora ostacolandola. Si impenna e a me tocca tenere tutto quello che c'e' sul sedile del navigatore che se no rotola a terra... Poi ti permette di entrare in sintonia, l'orecchio teso riconosce l'assenza del motore e la mano rimette in moto, nessuno si e' accorto. Sugli stop in salita, giu' per i tornanti, entrando nelle rotonde e' tutto un sincronismo di frizione, accelleratore per tenerla su di giri e freno a mano a diverse angolazioni per simulare il tocco del freno a pedale. E' bella Adrenaline Car I, e' bella perche' non rispetta nessuna regola. Spintona, passa con il rosso, suona selvaggia il clackson a chi si intromette sulla sua strada, e' fatta per sfrecciare libera lei! Stasera tornando mi sono fermata a lavarla, chi la usa adesso non lo fa da parecchio tempo. La macchina ovviamente si spegne tre volte per arrivare alla postazione di lavaggio ma... mentre la massaggio con l'acqua saponata e poi la risciacquo sento qualcosa. Il motore e' spento, avvicino di piu' l'orecchio e sento rumore di fusa. Grazie mia piccola macchina, mi hai trasportato per tanti anni e solo quando sei stata vecchia ti sei permessa qualche acciacco. Le bizze! E anche cosi mi hai donato sensazioni di liberta'. Come oggi, tutte e due vestite di nero audace, indomite abbiamo sfrecciato senza curarci degli altri. Solo noi due. E' stato bello!
lunedì 27 giugno 2011
Coltivare le Dee - Artemide
Capire, in maniera viscerale, quello che si è. Avere una epifania sul risultato più vicino alla completezza di quello che saremo. E ci si puo' arrivare avendo chiaro cosa si è stati, limiti e forze, e richiamando a galla quelle forze che ci sono state utili in passato. Io so che a questo punto della mia vita devo richiamare ad essere più presente in me Artemide. Ho bisogno della sua concentrazione e mira infallibile, della tensione verso l'obiettivo e della sua determinazione e capacità a non farsi distrarre. Di Artemide devo recuperare anche quella passionalità che in Athena manca. Entrambe queste dee sono state fortemente determinanti nella mia infanzia e adolescenza. Poi l'archetipo Artemide...si è perso...si è rintanato in fondo in fondo, invisibile. Ma la dea della caccia è sempre presente. Proprio come la dea aveva la capacità di scomparire improvvisamente e riapparire così è bastato quel sabato di lettera e studio (tipico approccio Athena) a farla riapparire in me. Il giorno dopo, se ne è stata buona buona, silenziosa, per quasi tutto il tempo di una gita in montagna. Ma il contatto con la natura, la dimensione aerea del viaggio, sono alimento per la dea. E poi SBAM!
Davanti ad un torrente dove tutti erano stesi a prendere il sole, io ho recuperato il mio costume dalla borsa della piscina che ho sempre nel baule della macchina e velocemente mi sono cambiata. Sono entrata nell'acqua freddissima, sotto lo sguardo attonito di tutti. Un tuffo e per un attimo sono MORTA. Niente più aria in me, nessuna funzione atta a respirare. Tutto fermo. Con la bocca spalancata, in assenza di respiro, ho nuotato verso la riva. Anzi no, il mio corpo è stato nuotato verso la riva, perché io di certo non ne avevo la percezione ne tantomeno il controllo. Per tre volte ho ripetuto questa piccola morte, morendo sempre un po' di meno.
Dopo questi shock me ne sono stata immersa, nuotando tranquilla, completamente unita all'acqua del torrente. Ho sentito rinascere in me Artemide e ho capito che non mi aveva mai lasciato. Invisibile ha sempre palesato la sua forte presenza in me, quando guido godendo della macchina e della velocità, quando determino la mia vita in maniera audace e improvvisa, seguendo solo l'impulso, quando mi incapriccio e agisco per togliermi immediatamente il capriccio. Quando in solitudine non mi sento sola.
Adesso so che è stata sempre in me. Forte. E ho iniziato il processo di risveglio. Lei mi aiuterà a partorire me stessa.
Come Signora degli animali, era per i Greci l'invisibile guardiana degli animali selvatici, colei che uccideva con le sue frecce acuminate chiunque desse la caccia a bestie gravide o a cuccioli. Un altro istinto su cui vegliava era quello della riproduzione, nelle sue manifestazioni del sesso e del parto; essa seguitò a essere la protettrice delle partorienti anche nella leggenda più tarda; quando la sua importanza come dea era ormai oscurata da quella degli dei maschi, il mito descriveva ancora Artemide come la gemella (nata prima) del sole (che in origine non era considerato suo fratello), la quale avrebbe fatto da levatrice durante la nascita di quest'ultimo. Artemide era la forza della creazione, colei che le madri greche invocavano quando le doglie del parto avevano inizio, trovando un sollievo nella credenza che essa le assistesse durante il travaglio così come faceva per qualsiasi femmina animale in procinto di partorire.
Ella rientra nella categoria delle Dee vergini che, a differenza di altre, non fu mai rapita o abusata e rappresenta un senso di integrità, di completezza, il cui valore non dipende da "con chi" essa sta, ma da ciò che essa "è" e "sa fare".
La sua abilità di arciera fa di lei l'archetipo di un femminile che si pone un obiettivo e senza indugi lo raggiunge, dunque rappresenta la capacità di realizzare i propri progetti, una volta messi a fuoco.
Per quanto competitiva, Artemide non vede nelle altre donne delle rivali, bensì delle sorelle. Infatti corre per i luoghi selvaggi sempre accompagnata dalle sue ninfe, divinità minori dei boschi, delle montagne e dei ruscelli. Per altro si arrabbia tantissimo e si attiva per difendere le altre donne, quando queste sono in pericolo. Si tratta dunque di un femminile che prova un senso di solidarietà con le altre donne, la cui compagnia considera irrinunciabile e i cui diritti difende a spada tratta. Per questa ragione è stata presa quale simbolo da molti movimenti femministi.
Nei confronti degli uomini ha un atteggiamento cameratesco, ma senz'altro non cade preda di innamoramenti e fascinazioni. Il gemello Apollo, dio del sole, può essere visto come la sua controparte maschile: lui il sole, lei la luna.
Il suo amore per la natura selvaggia, per i luoghi incontaminati e gli animali liberi fanno di lei anche un modello di donna ecologista, impegnata nella lotta per la salvaguardia dell'ambiente.
Viene infatti anche rappresentata come Dea dalle cento mammelle, rappresentazione dell'Artemide Efesia.
sabato 25 giugno 2011
Adrenaline Car II
Prima avevo una macchina che anche in moto poteva spegnersi improvvisamente, l'avevo soprannominata Adrenaline Car, non tanto per me, che mi accorgevo dell'assenza del motore e riavviavo ancora in movimento, ma per chi era a bordo con me... una bella sferzata di adrenalina soprattutto quando uscivi da uno stop in salita per immetterti in strade di grande percorrenza...
Adesso ho una macchina decappottabile che mi fa sentire la morsa ai reni quando accellero.
Ecco ci sono delle giornate di sole, come oggi, che non hai voglia di tornare a casa, ancora meno del solito, e allora giro prima della curva che porta al cancello e al garage e prendo la superstrada. Tutte e due, io e la mia macchina, siamo felici. Musica alta, vento nei capelli, sole tiepido sulla nostra pelle. Sorrido. E penso a chi gode delle stesse sensazioni andando in moto...
E' una ricerca di emozioni quello che accomuna chi gode di queste piccole cose.
La macchina risponde bene, legnosa e docile allo stesso tempo. Quando imbocco la corsia di accellerazione sento l'ombelico che si va a schiacciare contro la spina dorsale, gli addominali contratti, le spalle rilassate. E sento che lei è la mia estensione animale. Scintilla ad ogni raggio di sole. E' metallo liquido. E non ne ha mai abbastanza. Come me.
venerdì 24 giugno 2011
Il Grumo - parte II
lunedì 20 giugno 2011
The Shaper - il Modellatore
Già un'altra volta è successo che un personaggio del mio inconscio abbia varcato il confine e si sia palesato nella realtà. Il Giardiniere/Stilista compare a tratti nei miei sogni, quando sono in un certo stato d'animo. Ha sempre sembianze di maschio latino, viso squadrato, labbra carnose, occhi profondi, capelli scuri. Il Giardiniere si è palesato in un modo molto particolare. L'ho cercato io. Ma quasi subito ho avuto la certezza che fosse lui, per un certo modo di prendere in mano la situazione, dominarmi con polso ma autorevolezza e comprensione. E' Morfeo il Modellatore. L'ultima fase che mi mancava per completare questo tratto di percorso. Così come aiuta a crescere, concima, lega ai tutori i rami deboli, pota i rami secchi, sotto forma di Giardiniere, così come ha tagliato su misura per me nuove vesti che si adattassero e valorizzassere il mio corpo, adesso interviene sulla mia forma mentale. Il suo eloquio è carezzevole ma non ammette tentennamenti. Ed è ciò di cui ho bisogno.
venerdì 17 giugno 2011
In Immersione
...in oscillazione continua
...in immersione
...sommersa
...in occultamento
...occultata...
e a volte invece mi sento solo un involucro.
Non so cosa è meglio.
giovedì 16 giugno 2011
Come Baciare
Ho trovato questo trattatino non ricordo più dove, ogni volta che lo rileggo smuove in me qualcosa di fresco e tenero.
Le persone si baciano, anche se nemmeno una su un milione sa come ottenere la felicità di un paio di labbra più di quanto sappia cavare diamanti dal carbone... Prima di tutto scegliete chi state per baciare: non saltate su come un pupazzo a molla per baciare la prima donna che passa sul collo, sull'orecchio, sull'angolo della fronte o sulla punta del naso... l'uomo dovrebbe essere rasato di fresco, l'occhio gentile, la bocca espressiva. Non baciate chiunque, non sedetevi per farlo, rimanete in piedi...Prendete con la vostra mano destra la sinistra della signora, mettete la mano sinistra delicatamente sulla spalla di lei e lasciatela scendere sul lato destro. Non abbiate fretta... avvicinatela gentilmente, amorevolmente al vostro cuore. La sua testa si abbasserà fino ad appoggiarsi sulla vostra spalla. Ora procedete con calma. La sua mano sinistra è nella vostra destra, deve sentirla, perciò non stringete troppo forte, solo una presa delicata, carica di elettricità, sentimento e rispetto. La sua testa è appoggiata sulla vostra spalla: siete cuore a cuore. Guardatela negli occhi socchiusi; uno sguardo tenero ma virile; stringetela al petto. Rimanete saldi in piedi, siate coraggiosi, ma senza fretta. Le sue labbra sono quasi aperte, piegate la testa, ma non il corpo, leggermente in avanti; prendete la mira; le bocche si uniscono, gli occhi si chiudono, il cuore si apre; l'anima dimentica le tempeste, i problemi e i dolori di ogni giorno (mantenete la calma) il paradiso è davanti a voi, il mondo passa sotto i vostri piedi come una meteora che attraversa il cielo stellato (non abbiate timore). Nessun trambusto, nessun frastuono, nessuna agitazione incontrollata come quella dei vermi sull'amo. Baciare non fa male, e non richiede nessuna autorizzazione dello Stato.(C.C. Bombaugh, The Literature of Kissing, J.B.Lippincott & Co, 1876)