mercoledì 2 gennaio 2013
Occhi Azzurri Occhi Marroni
15 Ottobre 2012 Lunedì - E' venuto a trovarmi il ragazzo della Sicilia, quello con cui sono andata avanti anni a scriverci l'un l'altro lettere...Pero' appena arrivato invece di stare con me esce e va al cinema con k. che in più mi chiama per dirmi che non ha soldi se glieli porto...
Allora faccio un' osservazione al telefono, che lui era venuto per vedere me e tornano. Ma ora insieme a lui c'è la sorella adolescente, la deve portare a scuola...
Continuiamo cosi, sempre con qualcuno intorno, mai da soli, finché riesco a chiamarlo in un angolo.
Gli chiedo se mi ama e lui dice no. Allora gli dico che e' meglio se non viene più a trovarmi, ci vedevamo una volta all'anno. Lui mi dice che non può amarmi perché e' un professore universitario e io invece non sono laureata.
In quel momento sento un caldo che mi scende dalle cosce, sollevo la gonna e vedo colare sangue ma e' come acqua calda che scende lungo le gambe. Mi avvicino e lo bacio guardandolo negli occhi.
I suoi occhi sono azzurri, come sono in realtà.
Sento i corpi che si sciolgono, calore e pulsione, siamo vicinissimi, a contatto.
Mentre mi guarda dritto nei miei, i suoi occhi cambiano, diventano marrone chiaro, liquidi e fondenti.
Mi sveglio. Sto piangendo. Mi riaddormento, sono in una piazza di paese. C'è una festa.
Ci sono tutti i tavoli all'aperto, tovaglie bianche bellissime, posate d'argento e bicchieri di cristallo.
Come una riunione di famiglia nella campagna signorile '800. Sono seduta a fianco di una mia collega, è passato un anno dal sogno di prima. Le sto spiegando il sogno che ho fatto, e guardandole gli occhi vedo che indossa lenti a contatto con disegnati denti di vampiri. Denti bianchi sull'iride e la bocca rossa sulla parte bianca dell'occhio.
Ad un tratto vedo spuntare, dalla via che porta alla piazza leggermente in salita, il ragazzo.
Viene verso di me con uno zaino in spalla. Mi guardo intorno calma, si e' sollevata una brezza che solleva i lembi delle tovaglie, alzo la testa, sono sotto un albero maestoso nel centro della piazza, ha foglie verde chiarissimo che vibrano alla brezza. Lo guardo venire verso di me, lento e sicuro.
Io aspetto composta. Mi sveglio.
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