sabato 28 dicembre 2019

Vanille Insensée e Rose Anonyme - Atelier Cologne

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Ogni tanto vado in missione sniffatoria nelle profumerie e se trovo la commessa simpatica e competente mi piace chiacchierare ed annusare le novità che vuole propormi; è stato così che ho avuto modo di annusare i profumi di Atelier Cologne, che non conoscevo, e di essere omaggiata di alcuni campioni tra quelli che più mi avevano colpito. 

Di solito quando arrivo a casa metto i samples omaggio in attesa, per vedere se mi riattraggono di nuovo. A volte me ne dimentico, tanto che quando riprendo in mano il campioncino nel frattempo il profumo in vendita è stato riformulato, cambiato, flankerizzato, discontinuato, tolto dal mercato. 

Qualche tempo fa mi sono ritrovata a visitare con un amico, un centro commerciale ricavato da una ex fabbrica e lì ci siamo imbattuti in un negozio di candele e prodotti per il corpo che non conoscevo.

Entrambi appassionati di candele, partiamo ognuno per conto suo ad annusarle e quasi in contemporanea troviamo LA CANDELA dei sogni. Lui una aromatica legnosa e io, stranamente, una candela evocativa di viaggi in taxi a Parigi e petite pâtisserie.

La candela Paris Café di Bath & Body Works (ovviamente discontinuata) ha un aroma ricco di caffè appena tostato, brioche dolce di zucchero, crema di vaniglia e olii essenziali di fiori tra cui la rosa.

Ricordo il viaggio di ritorno passato a chiacchierare mentre la annusavo sollevando continuamente il coperchio e una volta a casa, nel giro di una notte, anche se chiusa aveva espanso il suo profumo in tutta la zona giorno. 

E' stato solo qualche mese dopo, che prendendo in mano i campioncini da annusare, mi sono imbattuta di nuovo in Atelier Cologne, e avendo provato su due porzioni di pelle attigue, Vanille Insensée e Rose Anonyme, magicamente mi hanno riportato a quel giorno e alla mia candela. 

Mentre da soli, separatamente, non mi avevano più convinto, insieme, accostati hanno dato luogo ad un profumo molto femminile e urbano, con quel non so che di chic che hanno le parigine.

L'immagine di una corsa in taxi, un vestito di seta scivolato stretto nell'abbraccio di un trench, la colazione in un piccolo bistrot, profumo di caffè e di croissant, una brezza che porta il profumo di migliaia di rose dal fiorista di fronte al bar, odore di carta di giornale nuovo, un foulard annodato intorno al collo che profuma di donna. 

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Vanille Insensée (Atelier Cologne) - 2011 - Legnoso (Ralf Schwieger)
Coriandolo, Lime, Cedro, Vetiver, Gelsomino, Muschio di Quercia, Vaniglia, Quercia, Ambra

Rose Anonyme (Atelier Cologne) - 2012 - Orientale Floreale (Ralf Schwieger, Jerome Epinette, Cecile Hua)
Bergamotto di Calabria, Zenzero, Rosa Turca, Opoponax Somalo, Legno di Agar Oud, Foglia di Patchouli Indonesiano, Papiro, Benzoino


giovedì 26 dicembre 2019

Smyrna - Le Couvent des Minimes

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Smyrna è un profumo strano, bilaterale, dove alla freddezza del vetiver e soprattutto della rosa, si contrappone il calore bollente del pepe nero e delle note legnose e speziate. E così produce una sensazione di volo, con i piedi ben ancorati a terra. 
La freddezza della rosa è paragonabile a quando si tocca il marmo, freddo si ma vivo, liscissimo dove lo scultore ha lavorato per dargli una forma plastica, ruvido dove ha lasciato i segni dello scalpello. E' per questo che la rosa in Smyrna, nonostante sia fredda, da l'illusione di morbidezza e trasparenza, come certi veli cesellati nella pietra. 
Il pepe nero perde un poco la nota bollente ma rimane caldo, tangibilmente caldo attraverso le narici. 
Dopo qualche minuto, tutte queste note in combattimento, si fondono in un insieme ne maschio ne femmina, saponoso pulito, tagliente. Mi affiorano alla mente sensazioni ricordo di vetrate a piombo nelle chiese, da cui filtra la luce colorata a seconda del settore. L'odore che rimane in quelle chiese vuote dove aleggia ancora un filo di incenso. E poi è come camminare a piedi nudi su un tappeto di petali di rosa e spezie, in un continuo alternarsi tra occidente e oriente, tra chiese cattoliche e impero ottomano, tra modernità e passato. 

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Smyrna (Le Couvent des Minimes) - 2018 - Chypre Floreale (Jean-Claude Ellena, Amelie Bourgeois, Thomas Fontaine e Eric Fracapane)
Agrumi, Rosa Turca, Pepe Nero, Cardamomo, Vetiver, Note Legnose

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lunedì 23 dicembre 2019

Tonka - Reminiscence






Reminiscence è nata negli anni '70 come una piccola realtà che si è sempre contraddistinta per i suoi prodotti, tra i quali i profumi, pieni di personalità e dal carattere ben delineato e coerente alla filosofia abbracciata all'epoca dalla coppia fondatrice, l'amore per ciò che è esotico e che parla di luoghi lontani.
Ogni profumo di Reminiscence racconta una storia e Tonka racconta di un viaggio in un paese caldo, dove il tempo è rimasto sospeso, e sembra di veder spuntare un Cary Grant in completo di lino, che tira fuori dal taschino della sua sahariana il portasigarette, che profumano di tabacco biondo.
E Tonka parte proprio così, con un profumo di tabacco morbido al miele, di quelli aromatizzati per la pipa, umidi e densi. E' il profumo della fava tonka, dolce, nocciolosa, speziata ed erbacea allo stesso tempo. C'è una mandorla amara, e profumo di frutta secca e datteri. Una nota pungente come un bosco di conifere aromatico e balsamico, denso, resinoso, caldo. Al quale si unisce una vaniglia secca e terrosa, per niente dolce. Non è un profumo gourmand, ma riempie le narici e la gola, diventando assuefacente. Mi ricorda Chergui di Serge Lutens, che adoro, a cui le note cumariniche lo accomunano. Il miele infine diventa un miele leggermente fumoso e lievissimamente muschiato.
E' un profumo avvolgente, morbido, maschio femmina, misterioso e d'altri tempi. Il profumo che vorrei annusare sulla pelle di un uomo, avvicinandomi per baciarlo e affondando il mio naso sul suo collo.

Tonka (Reminiscence) - 2013 - Orientale (Fabrice Pellegrin)
Bergamotto, Anice, Chiodi di Garofano, Gelsomino, Miele, Labdano, Mandorla Amara, Fava Tonka, Vaniglia, Muschio



mercoledì 11 dicembre 2019

Tubereuse Noir - Jo Malone per Zara





"THE SINGLE NOTE
OF TUBEREUSE
IS MORE COMMANDING
THAN DIAMONDS"


Tubereuse Noir è un eau de parfum che fa parte di un progetto tra Zara e la creatrice di profumi Jo Malone, che rientrata nel mondo dell'arte profumiera dopo un periodo di astensione e dopo aver ceduto il marchio che porta il suo nome, ha deciso di tornare con una linea tutta sua che ripercorre i profumi della sua memoria e di cui la linea dedicata per Zara è una estensione.
C'era molta attesa per l'uscita di questi profumi "di nicchia" ma con una politica di accessibilità per il prezzo molto democratico con i quali vengono proposti.
In un giorno di sperimentazione olfattiva e bighellonaggio sono entrata da Zara e mi sono piazzata davanti all'angolo dei profumi femminili, con l'intenzione di intraprendere un viaggio olfattivo alla scoperta di questa nuova versione di Jo Malone. In passato ho annusato una parte dei profumi della linea che l'ha resa famosa, e non più sua, e non mi aveva particolarmente colpito, troppo rarefatti per i miei gusti (e per il costo).
Intanto un piccolo appunto a chi decide l'assegnazione dei prodotti ai vari reparti in Zara, è un vero peccato che questi profumi siano stati messi solo nell'area dedicata all'abbigliamento femminile, poiché tutta la serie, che si compone di otto fragranze, abbinate secondo le intenzioni a otto abbigliamenti iconici di Zara, è perfetta anche sulla pelle maschile.
Abbiamo Vetiver Pamplemousse, con la sua aria di pulizia e croccantezza, Amalfi Sunray, un concentrato di agrumi frizzanti e davvero solari, Fleur d'Oranger, dove il fiore d'arancio è sostenuto da una nota di petit grain che lo rende anch'esso molto unisex, Ebony Wood, molto legnoso, quasi affumicato e Fleur de Patchouli, un cuoiato patchuli secco, che sono molto più sulla deriva maschile che femminile, Bohemian Bluebells, lavanda e miele che su una pelle maschile potrebbe essere molto più interessante che su una pelle femminile, Waterlily Tea Dress, verde e con sentori di erba appena tagliata e infine Tubereuse Noir che forse è quello più classicamente definibile femminile ma la sperimentazione, come penso da sempre, è auspicabile. Il rischio è di rimanere illuminati.

Tubereuse Noir si apre con una esplosione di petali di fiori saponosi, carnosi, con un tocco amaro, poi leggermente canforato, profumo di donna, femminile, suadente, sicuro.
La tuberosa qui è nella sua accezione fiorita, non ci sono sperimentalismi, ma un grande fiore bianco che offre il suo profumo intenso e sexy in maniera invece soffusa, come emanasse da tutta la pelle e non da un punto preciso. Come una luce che si espande morbida e chiara.
Dopo questa fase di trasparenza diffusa soggiunge il sandalo nella sua modalità secca saponosa.
E' un profumo pulito, radioso, dalla sensualità sussurrata, molto femminile e sicuro di sé.
Mi ricorda una immagine di donna, avvolta in una camicia bianca con collo a corolla disegnata da Gianfranco Ferré. Eleganza e raffinatezza.



Tubereuse Noir (Zara) - 2019 - Floreale (Jo Malone)
Tuberosa, Ylang Ylang, Sandalo



mercoledì 4 dicembre 2019

Copal Azur - Aedes de Venustas



Tutto è nato un pomeriggio in cui ho deciso di andare in una delle mie profumerie preferite, dove trovo la proprietaria, una signora dal carisma particolare e con una competenza magistrale e un approccio freschissimo.
Mi lascia libera di annusare e suggerisce, ricorda, si emoziona insieme a me.
Insomma quel pomeriggio avevo in programma di annusare le fragranze per case di produzione, con un primissimo approccio "mi piace/non mi piace" annusando l'erogatore, e poi testando su mouillette quelli che avevano passato il primo vaglio. Tra le varie case di produzione, volevo risentire Aedes de Venustas, di cui la signora Anita mi aveva fatto annusare Oeillet Bengale una volta precedente, quando ero in cerca di un profumo di garofano.
Aedes de Venustas (letteralmente Tempio della Bellezza) è una maison nata nel 1995 a New York, voluta da i due soci fondatori Karl Bradl e Robert Gerstner che appassionati di tutto ciò che è bello, nel 2012 hanno poi prodotto il primo profumo portante il loro nome. La linea olfattiva denominatore comune di tutti i loro profumi che seguiranno sarà sempre l'incenso. Declinato in diverse modalità, ma sempre sovradosato e presentissimo.
Annuso di nuovo Oeillet Bengale, e poi Aedes de Venustas, Iris Nazarena, Cierge de Lune, Grenadille d'Afrique, Musc Encense che mi ammalia, Palissandre d'Or, Pélargonium... e poi la signora mi mette li Copal Azur, dicendomi "questo è il mio preferito, è unico, mi da un senso di pace e di libertà" lo spruzzo meditabonda, perché sulla descrizione del libretto parlava di marino, ozonato, e io non sono molto attratta dai profumi di questa famiglia olfattiva, ma mi fido della signora Anita. Lo porto alle narici sulla mouillette e subito mi sento trasportata di peso, su una scogliera a picco sul mare, dall'altro lato vegetazione bassa ma lussureggiante e dei bracieri dai quali emana un fumo aromatico. Forse era la signora che mi stava spiegando la storia di questo profumo, fortemente voluto da uno dei due soci, dopo che, una mattina presto mentre correva su un sentiero costeggiante il mare dove era in vacanza nello Yucatan, si fosse imbattuto in una cerimonia e avesse sentito il profumo meraviglioso della copale sprigionarsi dai fumi dei bracieri. Quella immagine sensazione così vivida e scolpita, è resa davvero fortemente da questo profumo magico. Che rende l'incenso luminoso e aereo, e il profumo del mare e della salsedine completamente scollegati da tutto quanto è stato fatto finora in termini di profumi ozonati. Copal Azur è un profumo intenso senza essere invasivo, la sua intensità è più spirituale che olfattiva, non importa più riuscire ad individuare e scindere le note olfattive, respiri a pieni polmoni questa meraviglia e ti sollevi a parecchi metri da terra. Qui l'incenso agisce proprio come mezzo di trasporto verso un'altra dimensione, e l'anima vola. 


 

Copal Azur (Aedes de Venustas) - 2014 - Orientale (Bertrand Duchaufour)
Incenso, Sale, Note Ozoniche, Incenso, Patchouli, Cardamomo, Incenso, Ambra, Fava Tonka, Mirra