Ricordo che la prima volta che ebbi l'occasione di annusare Le Baiser du Dragon, me ne innamorai immediatamente. Purtroppo in quel momento non avevo i fondi necessari all'acquisto, e la volta seguente, pronta a spendere, con mia estrema delusione mi scontrai con il fatto che avevano inspiegabilmente e repentinamente ritirato il profumo da ogni negozio.
E' così che, decenni dopo, per puro caso, un giorno mi imbatto in una profumeria che possiede ancora qualche flacone di Le Baiser du Dragon.
Quando mi accingo a provarlo, a così tanto anni di distanza, sono quasi agitata, chissà se avrà ancora quell'effetto su di me...
Appena spruzzato è già una meraviglia, il bacio del dragone è un ponte immaginifico che attua il passaggio tra i profumi di concezione complessa tipica degli anni '80, opulenti e indecifrabili e il futuro dei profumi gourmand a venire con la predilezione per la scansione olfattiva nota per nota.
E così che, su un tappeto di fiori bianchi di una orientalità leggera, soave, ma impregnante, si srotola la nota gourmand di mandorla amaretto trattata in maniera traslucida, non edibile ma misteriosamente evocativa, in lotta con la saponosità che a tratti prevale, di una rosa patchouli vetiver spigolosa.
Subentrano i legni e le resine, accordandosi alle altre note, in maniera sinfonica, come in un bolero che a mano mano, pur ripetendosi, si gonfia, diventa sempre più pieno di strumenti, di colori, stravolgenti nella compattezza dell'armonia.
Il bacio si addolcisce, e da tagliente ritorna ad essere morbido e rotondo, è la resina di benzoino, resa ancora più sfaccettata da un sentore effimero di caramello leggeremnte salato e da un cioccolato amaro, fondente, torbido. Le note golose sono usate per sfumare, non prevalgono mai e non fanno di questo profumo un profumo gourmand, ne addolciscono alcune spigolosità ma rimane un profumo per chi ama i legni aromatici. Dopo circa un'ora l'ambra fa la sua comparsa, è un'ambra leggermente polverosa, scalda la miscela e dona misticismo, quasi mimando un incenso a metà strada tra occidente e oriente che prende da entrambe le declinazioni l'aromaticità e balsamicità, mantendo al contempo una connotazione aerea come in un altro profumo che amo molto, Copal Azur di Aedes de Venustas.
Indossandolo ci si sente potenti in maniera sotterranea, come un drago sonnacchioso, che può permettersi di darti un bacio, un buffetto, perchè è consapevole che tutti conoscono la sua potenza distruttiva e ricreatrice.
Le Baiser du Dragon (Cartier) - 2003 - Orientale Legnoso (Alberto Morillas)
Gardenia, Mandorla Amara, Amaretto, Neroli, Iris, Muschio, Gelsomino, Cedro, Rosa Bulgara, Ambra, Patchouli, Benzoino, Cioccolato Fondente, Caramello, Vetiver, Legno di Cedro
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