sabato 20 settembre 2008

Un Sequestratore in Casa

Venerdì 19 Settembre 2008 - In casa c'è un sequestratore. In un primo momento tiene in ostaggio una bambina di circa 12 anni poi un ragazzo disabile. Se ne stà nascosto in una parte della casa, al piano terra. Nella casa c'è anche una donna (poliziotto?) è muscolosa, abbronzata e bella. Ha delle armi. Si aggira al piano superiore, vicino alla scala. Non sa ancora che in casa c'è un sequestratore nascosto, ma è in guardia, sospettosa e pronta. La casa è di legno, come quelle americane, una parte è in fase di ampliamento, dal tetto al pianterreno verrà allargata per ottenere nuove stanze, ci sono i segni dei lavori in corso, travi e macchinari, ma è un momento di pausa o il week-end, perché non ci sono gli operai. Fuori il prato è verde e disseminato di oggetti utili e di giocattoli colorati. Splende il sole. Io sono la donna vestita come Lara Croft, mi aggiro per il prato. Mi sveglio.

La Casa è il simbolo del nostro essere interiore e mostra la struttura della nostra personalità. Nella mia Casa è in atto un ampliamento. Dal tetto, che rappresenta lo spirito, il cervello, la classificazione delle idee, alla stanza in soffitta con una bella finestra come le vetrate delle chiese (l'introspezione e il viaggio nei propri ricordi, ma c'è la finestra quindi un segno di apertura) una nuova camera ai piani superiori, il modo di pensare in relazione a quanto si vive e allo sforzo di adattamento, e un salotto con veranda al piano inferiore, la vita emozionale, istintiva e inconscia. Con una apertura verso l'esterno.

La donna che si aggira guardinga sono io, sono pronta ad entrare in azione anche se non sospetto ancora la presenza del rapitore. Ma sono armata.

La bambina di 12 anni sono ancora io, la mia evoluzione è arrivata quasi alla adolescenza. Il ragazzo disabile è la mia parte maschile, come sempre impedita all'azione per una cosa o per l'altra.

... e il sequestratore chi è?

Il Rapimento corrisponde a una seduzione, a una conquista fatta grazie al potere del magnetismo.

... c'è una parte di me che tiene in ostaggio la nuova me stessa e la mia parte maschile, il cambiamento e l'azione. Ma allora chi seduce chi?

Ade, il dio greco dell'oltretomba, rapisce Persefone, la figlia di Demetra la dea delle messi e di Zeus, e lo fa con il permesso di quest'ultimo. La porta nel suo regno sotterraneo per farne la sua sposa. Per sei mesi Persefone rimane sottoterra senza toccare cibo perché sa che se mangiasse qualcosa di quel luogo, dovrebbe rimanerci per sempre. A primavera Zeus impietosito dalla nostalgia di Demetra per la figlia, manda Hermes a prenderla e Ade concede a Persefone il permesso di ritornare sulla terra strappandole la promessa che ritornerà. Prima della partenza le offre dei chicchi di melograno, nell'ultimo tentativo di assicurarsi il suo ritorno. E Persefone ne mangia tre. Consapevole che così dovrà tornare. Lo fa di proposito, perché è il suo modo di agire, fare ciò che vuole facendolo sembrare una volontà degli altri.

Con questa azione Persefone però è diventata donna. Non è più la bambina di Demetra, non è più la bambina rapita. Ha scelto di tornare nel Regno dell'oltretomba. E lì diverrà la Regina Sotterranea. Facendo da guida alle anime perse.

Per tre mesi all'anno tornerà sulla terra, portando l'estate e il sole. E' per questo che Demetra smette di far fiorire le piante quando Persefone torna sottoterra e a Primavera si prepara ad accogliere la figlia con un'esplosione di fiori che daranno i frutti al ritorno temporaneo di Persefone.

Ade è l'amante invisibile. Che ci isola dal mondo esterno. Il suo elemento è l'inconscio e l'introspezione. Non bisogna permettergli di tenerci per troppo tempo lì con lui. Altrimenti si rischia di non poter tornare più indietro, sulla terra.

Demetra è la nostra madre interiore. Ad ogni ciclo vitale, semina, scompare, torna e fa fiorire, nuove idee, sensazioni, emozioni, (queste sono le sue armi) ma è solo quando il nostro lato bambino riesce a tornare in superficie che i fiori diventano frutti. Ci deve essere la presenza, la volontà di cambiamento e l'azione per riuscire a trasformare tutto ciò in idee reali, sensazioni reali, emozioni reali.

La mia Demetra interiore è una Lara Croft guardinga e pronta. Armata. Bella e solare. Ha seminato il prato di cose utili e di cose dilettevoli. Ella presiede ai lavori di ampliamento della casa/corpo/mente. E sta solo aspettando che il sequestratore mi liberi, almeno per un po'.

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