Circa un anno fa, in questo periodo, stavo soffrendo tantissimo. Vivevo immersa nel buio, la luce mi dava talmente fastidio che mi si era sviluppata una malattia psicosomatica, occhi rossi e lacrimanti sempre. Cosa soffrivo? Solitudine, sensazione di impotenza e di essere incompresa. Inoltre per andare al lavoro passavo in una via dove sapevo c'era una persona che secondo me era in parte artefice del mio malessere. Senza che neanche mi conoscesse. Ogni volta passavo davanti al negozio dove lavora e mi ritornava a galla tutto. Ci ho messo un po', circa due mesi, per escogitare una soluzione. Ho cambiato leggermente strada. E' bastato svoltare prima ed evitare di passare in quella vietta per poi ricongiungermi alla strada solita. Cosa succede quando si cambia strada? Non è la prima volta che lo faccio nella mia vita, per questo è una soluzione che so che funziona. Se io devo andare da un punto A a un punto B, nella geografia reale ci possono essere molte strade. Alcune più scorrevoli, alcune più lunghe, quelle brevi ma brutte, quelle panoramiche...se devo andare al lavoro e voglio cambiare strada, per forza di cose mi ritroverò a fare una strada che richiede più tempo. Perché di solito la prima opzione che si sceglie è la via più breve. Ho dovuto puntare la sveglia dieci minuti prima. All'inizio mi innervosivo per le macchine che andavano lente...perché sapevo che con l'altra strada avrei tagliato un pezzetto. Ma ho tenuto duro. Quando cambi strada succede che vedi cose che non avevi mai visto. Il tempo in più ti permette di pensare di più.
Quando cambi strada obblighi il tuo cervello a riconsiderare tutto. C'è un periodo di ricomposizione mentale per costruire le mappe da seguire in automatico.
Tutto questo lavorio è linfa nuova per la mente. Nuove prospettive. O meglio un nuovo modo di vedere la solita cosa.
Cosa è successo? E successo che la mente, che è sempre alla ricerca di soluzioni, ha riconsiderato anche la situazione psichica di disagio. Ha visto cose nuove e ha valutato con un punto di vista differente quelle abituali.
Lasciando che la tensione della concentrazione per risolvere una cosa pratica, prendesse il posto della tensione emotiva ho lasciato che l'emotività sbollisse. Privata dal ribollio emotivo, la sofferenza diventa più gestibile. Finché arriva un giorno, dopo essere implosa per sette mesi ma questa è un'altra storia, finché arriva un giorno che dici che bello quell'albero...la corteccia nera e lucida di pioggia, piccoli germogli di tenerissimo verde appena spuntati solo sulle punte dei rami...ti fermi e lo fotografi, la foto viene uno schifo perché piove e sei su una curva da cui può arrivare veloce qualsiasi cosa che ponga fine alla tua vita, ma l'albero è bellissimo, vivo! Ne senti l'energia che sale dalle radici e scorre nei rami svettanti.
E ti rendi conto che non avresti potuto vederlo se quel giorno, in cui ho lasciato penetrare la luce nel buio per un attimo, non avessi deciso di cambiare strada.
Non avresti potuto vedere con occhi guariti, quello che la vita ti pone davanti.
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