Domenica 8 aprile 2012 - Sono in ufficio, le scrivanie tutte raggruppate in un' unica stanza, stanno imbiancando. Parliamo di Marta Preda una collega che nessuno ha mai visto perche' il primo giorno di lavoro ha mandato il certificato di inizio maternita'. Grazie a lei siamo tutte controllate. Io so come fare, ma questo clima mi innervosisce. Esco, invece di stare fuori a fumare inizio a camminare. Il paese e' diverso, e' una cittadina costruita all'interno di una fortezza. Le strade sono strette, niente macchine, di acciotolato, si snodano come un labirinto, proseguo. E' quasi tutto il giorno che cammino, sono arrivata alle mura della citta' fortificata, incontro un uomo e gli chiedo come faccio ad uscire, mi mostra una porta nel muro, la apre, fuori mi dice c'e' un lungo tratto di strada nel bosco e ora e' notte, non e' consigliabile pero' se voglio...guardo oltre l'apertura nel muro che racchiude la fortezza, c'e' una scala che porta giu', una strada rosso sangue che taglia il bosco, rumore d'acqua, la strada e' in effetti il letto di un fiume, dove scorre un sottile strato d'acqua che produce il rumore che avevo sentito. Penso che se devo camminare nel bosco di notte inciampero' nei rami e nelle radici, al buio completo senza avere un punto di riferimento... L'uomo sembra sapere i pensieri che agitano la mia mente, mi guarda, ha in mano un pezzo di carta, mi dice con gli occhi "...e inoltre..." lancia la carta stropicciata sulla strada rossa, appena tocca il suolo, in volo arrivano decine di uccellini che si avventano stridendo sulla pallottola di carta. "...ti pungerebbero dappertutto... - mi dice - se vuoi puoi dormire da me, ti dai una risciacquata, mangi qualcosa, ti riposi e domani, con la luce, vai..." Lo guardo negli occhi, ha uno sguardo profondo e limpido. Sento che mi posso fidare. Mi sveglio.
posted from Bloggeroid
Nessun commento:
Posta un commento